Come gestire l'ansia da ricerca lavoro in autismo e depressione?
Buongiorno,
ho concluso da pochissimi giorni un lavoro part time presso un museo che mi ha dato tanta soddisfazione.
Essendo laureato in archeologia era proprio il mio luogo ideale.
Ma adesso ho concluso e non c'è possibilità di rinnovo purtroppo.
Ho iniziato a mandare curriculum presso supermercati, mi sono rivolto al centro per l'impiego e sto cercando di attivarmi.
Ma ho molta ansia per questa cosa, dormo poche ore la notte e sono sempre vigile, sempre attivo.
Direi che sono in uno stato di estrema agitazione.
Ho sparso la voce tra amici del quartiere, parrocchia e parenti che cerco lavoro.
Ho bisogno di indipendenza economica.
Ho dei risparmi ma a lungo andare non basteranno.
Per questo ho l'ansia di non trovare lavoro e di dover tirare la cinghia, per così dire.
Vivo con i miei genitori che attualmente mi aiutano, ma ritengono che io debba essere indipendente.
Purtroppo ho una situazione clinica delicata: ho il disturbo dello spettro autistico di lieve intensità, doc e depressione.
Mi curo, prendo farmaci, faccio psicoterapia e sono iscritto alle categorie protette.
Ma ho come la sensazione che sia tutto difficile.
Il mondo del lavoro mi sembra una dimensione estremamente complicata nella quale ho paura di relazionarmi.
Cosa mi consigliate per gestire questa ansia?
Un cordiale saluto.
ho concluso da pochissimi giorni un lavoro part time presso un museo che mi ha dato tanta soddisfazione.
Essendo laureato in archeologia era proprio il mio luogo ideale.
Ma adesso ho concluso e non c'è possibilità di rinnovo purtroppo.
Ho iniziato a mandare curriculum presso supermercati, mi sono rivolto al centro per l'impiego e sto cercando di attivarmi.
Ma ho molta ansia per questa cosa, dormo poche ore la notte e sono sempre vigile, sempre attivo.
Direi che sono in uno stato di estrema agitazione.
Ho sparso la voce tra amici del quartiere, parrocchia e parenti che cerco lavoro.
Ho bisogno di indipendenza economica.
Ho dei risparmi ma a lungo andare non basteranno.
Per questo ho l'ansia di non trovare lavoro e di dover tirare la cinghia, per così dire.
Vivo con i miei genitori che attualmente mi aiutano, ma ritengono che io debba essere indipendente.
Purtroppo ho una situazione clinica delicata: ho il disturbo dello spettro autistico di lieve intensità, doc e depressione.
Mi curo, prendo farmaci, faccio psicoterapia e sono iscritto alle categorie protette.
Ma ho come la sensazione che sia tutto difficile.
Il mondo del lavoro mi sembra una dimensione estremamente complicata nella quale ho paura di relazionarmi.
Cosa mi consigliate per gestire questa ansia?
Un cordiale saluto.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza: è comprensibile che, dopo un lavoro che le ha dato soddisfazione, il pensiero del dopo le provochi agitazione e insonnia. L’ansia in situazioni di cambiamento è comune, ma nel suo caso può essere amplificata dalle difficoltà già presenti.
Quello che può aiutarla è lavorare su due fronti: da un lato continuare il percorso che già sta facendo (farmaci e psicoterapia), dall’altro sviluppare strategie pratiche di gestione dell’ansia, come tecniche di respirazione lenta prima di dormire, attività fisica regolare, routine stabili durante la giornata... Può essere utile concordare con il suo terapeuta esercizi specifici per affrontare i colloqui e le interazioni lavorative, così da sentirsi più preparato e meno esposto.
Nella sua richiesta manca il dato di iscrizione alle categorie protette che, se possibile, può diventare una risorsa concreta per facilitare l’inserimento lavorativo.
Resto a disposizione,
grazie per aver condiviso la sua esperienza: è comprensibile che, dopo un lavoro che le ha dato soddisfazione, il pensiero del dopo le provochi agitazione e insonnia. L’ansia in situazioni di cambiamento è comune, ma nel suo caso può essere amplificata dalle difficoltà già presenti.
Quello che può aiutarla è lavorare su due fronti: da un lato continuare il percorso che già sta facendo (farmaci e psicoterapia), dall’altro sviluppare strategie pratiche di gestione dell’ansia, come tecniche di respirazione lenta prima di dormire, attività fisica regolare, routine stabili durante la giornata... Può essere utile concordare con il suo terapeuta esercizi specifici per affrontare i colloqui e le interazioni lavorative, così da sentirsi più preparato e meno esposto.
Nella sua richiesta manca il dato di iscrizione alle categorie protette che, se possibile, può diventare una risorsa concreta per facilitare l’inserimento lavorativo.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
Salve,
Grazie mille per la risposta. Sì sono iscritto alle categorie protette in quanto invalido civile al 60%. Domani ho un colloquio di lavoro, e farò presente questa cosa. Spero che vada bene.
Che tipo di esercizi mi può suggerire? Grazie.
Grazie mille per la risposta. Sì sono iscritto alle categorie protette in quanto invalido civile al 60%. Domani ho un colloquio di lavoro, e farò presente questa cosa. Spero che vada bene.
Che tipo di esercizi mi può suggerire? Grazie.
Gentile utente,
Gli esercizi o homework più idonei al suo caso glieli può consigliare o prescrivere unicamente il suo terapeuta che conosce la sua storia di vita e gli obiettivi condivisi.
Cordiali saluti,
Dr. Elisabetta Carbone
Gli esercizi o homework più idonei al suo caso glieli può consigliare o prescrivere unicamente il suo terapeuta che conosce la sua storia di vita e gli obiettivi condivisi.
Cordiali saluti,
Dr. Elisabetta Carbone
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 243 visite dal 20/09/2025.
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