Fertilità maschile compromessa: emozioni e gestione della rabbia
38 anni io, 37 lui.
Decidiamo di mettere su famiglia.
Da subito scopriamo che il passato di lui da bodybuilder, ha deciso molto probabilmente il nostro destino come genitori.
Lui ha fatto uso di anabolizzanti per anni e adesso si ritrova senza speramotozoi e con l'incognita che sarà possibile ripristinare il tutto e in che modalità, finendo probabilmente a dover ricorrere alla fecondazione assistita.
Ovviamente provo rabbia anche se non gliel ho detto, per non aver avuto cervello, per aver anteposto l aspetto fisico alla salute e averci condannato a questo.
Non gli chiedo se è pentito... perche secondo me non lo è, ma a parte questo mi interessa la mia di serenità.
Se è normale provare queste emozioni, come saperle gestire ecc.
So che recriminare non porterebbe a nulla, non risolve ne aiuta in qualche modo.
C e solo la voglia di sfogarmi e ammetto forse il desiderio di volerlo vedere pentito / in colpa... di volerlo vedere veramente in difetto nei miei confronti o sentirgli almeno dire ma chi me l.
ha fatto fare...
È normale tutto ciò?
Devo essere invece una persona matura e non far pesare niente e accettare che le sue scelte siano ricadute anche su di me senza mai dare il minimo segno della delusione che ho nei suoi confronti?
Grazie per chi mi saprà rispondere.
Decidiamo di mettere su famiglia.
Da subito scopriamo che il passato di lui da bodybuilder, ha deciso molto probabilmente il nostro destino come genitori.
Lui ha fatto uso di anabolizzanti per anni e adesso si ritrova senza speramotozoi e con l'incognita che sarà possibile ripristinare il tutto e in che modalità, finendo probabilmente a dover ricorrere alla fecondazione assistita.
Ovviamente provo rabbia anche se non gliel ho detto, per non aver avuto cervello, per aver anteposto l aspetto fisico alla salute e averci condannato a questo.
Non gli chiedo se è pentito... perche secondo me non lo è, ma a parte questo mi interessa la mia di serenità.
Se è normale provare queste emozioni, come saperle gestire ecc.
So che recriminare non porterebbe a nulla, non risolve ne aiuta in qualche modo.
C e solo la voglia di sfogarmi e ammetto forse il desiderio di volerlo vedere pentito / in colpa... di volerlo vedere veramente in difetto nei miei confronti o sentirgli almeno dire ma chi me l.
ha fatto fare...
È normale tutto ciò?
Devo essere invece una persona matura e non far pesare niente e accettare che le sue scelte siano ricadute anche su di me senza mai dare il minimo segno della delusione che ho nei suoi confronti?
Grazie per chi mi saprà rispondere.
Gentile utente,
ricordo di averle già fornito in passato un riscontro e che lei ha scritto più volte riguardo dubbi e perplessità su questa relazione, e i vari ostacoli per avere un figlio.
Credo che il passato di una persona, ciò che ha fatto in quel momento, per quanto 'sbagliato', non si possa recriminare se ha avuto delle conseguenze postume a cui, sbagliando o meno, non pensava.
Starei nel qui ed ora.
Certo che è normale provare rabbia, ma la domanda vera è un'altra. Avere un figlio è una cosa seria, richiede maturità, responsabilità ed equilibrio nella coppia. E' sicura che ci siano queste basi? Il desiderio di maternità è ciò che di più naturale possa avere una donna, ma è anche essenziale interrogarsi sul 'dopo' per non fare del male a se stessi e ad altri.
Le chiedo se ne ha mai parlato con un professionista, la potrebbe guidare in alcune riflessioni importanti mettendo insieme tutte le situazioni che ha portato alla nostra attenzione nei vari consulti. Su di lei, sulla relazione. Per fare chiarezza in un quadro confuso.
E senz'altro potrà aiutarla a gestire la rabbia e le emozioni negative, che non svaniscono purtroppo neanche con un sincero pentimento o delle scuse.
E non è neppure sbagliato comunicare, in modo equilibrato, al suo partner come lei si sente a riguardo. Anzi, una relazione sana passa attraverso un dialogo continuo e costante.
Cordialità.
ricordo di averle già fornito in passato un riscontro e che lei ha scritto più volte riguardo dubbi e perplessità su questa relazione, e i vari ostacoli per avere un figlio.
Credo che il passato di una persona, ciò che ha fatto in quel momento, per quanto 'sbagliato', non si possa recriminare se ha avuto delle conseguenze postume a cui, sbagliando o meno, non pensava.
Starei nel qui ed ora.
Certo che è normale provare rabbia, ma la domanda vera è un'altra. Avere un figlio è una cosa seria, richiede maturità, responsabilità ed equilibrio nella coppia. E' sicura che ci siano queste basi? Il desiderio di maternità è ciò che di più naturale possa avere una donna, ma è anche essenziale interrogarsi sul 'dopo' per non fare del male a se stessi e ad altri.
Le chiedo se ne ha mai parlato con un professionista, la potrebbe guidare in alcune riflessioni importanti mettendo insieme tutte le situazioni che ha portato alla nostra attenzione nei vari consulti. Su di lei, sulla relazione. Per fare chiarezza in un quadro confuso.
E senz'altro potrà aiutarla a gestire la rabbia e le emozioni negative, che non svaniscono purtroppo neanche con un sincero pentimento o delle scuse.
E non è neppure sbagliato comunicare, in modo equilibrato, al suo partner come lei si sente a riguardo. Anzi, una relazione sana passa attraverso un dialogo continuo e costante.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 191 visite dal 25/09/2025.
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