Traumi passati e difficoltà relazionali: come superarle?
Sono una donna di 34 anni e credo di avere dei problemi gravi a livello relazionale.
Iniziamo dal principio.
Durante le medie e le superiori, ho subito bullismo, soprattutto dai maschi.
Ero insicura e avevo problemi di autostima, e quando qualche ragazzo si interessava a me, anche se non mi piaceva, mi sentivo comunque lusingata.
Questo ha influenzato le mie relazioni future.
Avevo 20-21 anni credo e all'università conosco un collega coetaneo e iniziamo una relazione puramente fisica che in realtà era abusiva da parte di lui.
Lui era molto attraente, disinteressato a me come persona, non era affettuoso, di base credo lo interessassi perché ero remissiva.
Mi spingeva a fare del petting spinto.
Per ogni attività ero sempre restia e a disagio, agivo solo perché mi chiedeva insistentemente di fare qualcosa.
Tutto finiva quando lui veniva.
Non dava piacere a me.
Inoltre si comportava come un stalker chiamandomi insistentemente per fare queste "sessioni di petting", ci vedevamo solo per quello.
Io ero da una parte esaltata per la novità.
mi sentivo lusingata di ricevere questo tipo di attenzioni e ovviamente con gli ormoni a mille vista l'età e pensavo che fosse "normale" fare queste cose.
Dall'altra parte mi rendevo conto che qualcosa non andava; non ero affatto eccitata, anzi mi sentivo solamente a disagio e "sfruttata" da questo qui, che non mi ascoltava e continuava ad insistere se dicevo di no.
Non sapevo nulla di relazioni consensuali.
Per fortuna poi mi rendo conto di essere di base usata e lo allontano.
Ma ormai il danno era fatto.
Negli anni seguenti per problemi di varia natura ho vissuto un periodo di depressione e ansia sociale, sentendomi "sporca" e colpevole per le esperienze vissute.
La mia autostima è crollata e ho iniziato a odiare il mio corpo, arrivando a tagliarmi e a rinchiudermi in me stessa.
Intorno ai 25-26 anni, la mia situazione è peggiorata: ho smesso di studiare e lavorare, diventando NEET, chiudendomi in casa, odiando me stessa.
Con il passare del tempo, ho recuperato un po' di fiducia in me stessa ma ho continuato a rifuggire le relazioni.
A 28 anni, la mia autostima migliorò, pur avendo ancora grossi problemi relazionali.
In quel periodo iniziai a usare app di incontri e mi sono fidanzata con qualcuno che è stato gentile e rispettoso, ma di cui non ero innamorata.
Anche se inizialmente mi piaceva l'intimità con lui, ho realizzato che desideravo il sesso, ma non lui nello specifico.
Quando ho perso la verginità con lui, ho odiato l'atto sessuale e ho temuto che la relazione si riducesse solo a quello.
Ho interrotto la relazione.
Ora, superati i 30 anni, ho paura di ripetere gli stessi schemi.
Non sono sicura di essere mai stata innamorata; sento il bisogno di una connessione reale con qualcuno, e anche desiderio sessuale.
Mi sento colpevole per questi desideri e provo disgusto per me stessa, anche se è assurdo.
Non so come fare perché vorrei superare questi ostacoli e vivere tranquillamente la mia sessualità.
Iniziamo dal principio.
Durante le medie e le superiori, ho subito bullismo, soprattutto dai maschi.
Ero insicura e avevo problemi di autostima, e quando qualche ragazzo si interessava a me, anche se non mi piaceva, mi sentivo comunque lusingata.
Questo ha influenzato le mie relazioni future.
Avevo 20-21 anni credo e all'università conosco un collega coetaneo e iniziamo una relazione puramente fisica che in realtà era abusiva da parte di lui.
Lui era molto attraente, disinteressato a me come persona, non era affettuoso, di base credo lo interessassi perché ero remissiva.
Mi spingeva a fare del petting spinto.
Per ogni attività ero sempre restia e a disagio, agivo solo perché mi chiedeva insistentemente di fare qualcosa.
Tutto finiva quando lui veniva.
Non dava piacere a me.
Inoltre si comportava come un stalker chiamandomi insistentemente per fare queste "sessioni di petting", ci vedevamo solo per quello.
Io ero da una parte esaltata per la novità.
mi sentivo lusingata di ricevere questo tipo di attenzioni e ovviamente con gli ormoni a mille vista l'età e pensavo che fosse "normale" fare queste cose.
Dall'altra parte mi rendevo conto che qualcosa non andava; non ero affatto eccitata, anzi mi sentivo solamente a disagio e "sfruttata" da questo qui, che non mi ascoltava e continuava ad insistere se dicevo di no.
Non sapevo nulla di relazioni consensuali.
Per fortuna poi mi rendo conto di essere di base usata e lo allontano.
Ma ormai il danno era fatto.
Negli anni seguenti per problemi di varia natura ho vissuto un periodo di depressione e ansia sociale, sentendomi "sporca" e colpevole per le esperienze vissute.
La mia autostima è crollata e ho iniziato a odiare il mio corpo, arrivando a tagliarmi e a rinchiudermi in me stessa.
Intorno ai 25-26 anni, la mia situazione è peggiorata: ho smesso di studiare e lavorare, diventando NEET, chiudendomi in casa, odiando me stessa.
Con il passare del tempo, ho recuperato un po' di fiducia in me stessa ma ho continuato a rifuggire le relazioni.
A 28 anni, la mia autostima migliorò, pur avendo ancora grossi problemi relazionali.
In quel periodo iniziai a usare app di incontri e mi sono fidanzata con qualcuno che è stato gentile e rispettoso, ma di cui non ero innamorata.
Anche se inizialmente mi piaceva l'intimità con lui, ho realizzato che desideravo il sesso, ma non lui nello specifico.
Quando ho perso la verginità con lui, ho odiato l'atto sessuale e ho temuto che la relazione si riducesse solo a quello.
Ho interrotto la relazione.
Ora, superati i 30 anni, ho paura di ripetere gli stessi schemi.
Non sono sicura di essere mai stata innamorata; sento il bisogno di una connessione reale con qualcuno, e anche desiderio sessuale.
Mi sento colpevole per questi desideri e provo disgusto per me stessa, anche se è assurdo.
Non so come fare perché vorrei superare questi ostacoli e vivere tranquillamente la mia sessualità.
Lei riferisce di vari problemi di relazione, dal bullismo alle relazioni con l'altro sesso, che sicuramente dovrebbero essere il "focus" di un intervento psicoterapeutico che le consiglio di intraprendere.
Ci sono anche aspetti traumatici, come ad esempio gli episodi di bullismo, che solitamente richiedono un'elaborazione psicologica per il loro superamento.
Nei problemi di relazione può essere abbastanza spesso utile o necessario rielaborare con l'aiuto di uno psicologo, anche le prime relazioni con le figure di accudimento dal periodo evolutivo (infanzia adolescenza) al presente.
Queste indicazioni rimandano ad un percorso di psicoterapia che di nuovo le consiglio. Qualora non volesse intraprendere lunghi trattamenti può optare per le Terapie Brevi che comunque sono ugualmente indicate e possono presentare alti gradi di efficacia.
Ci sono anche aspetti traumatici, come ad esempio gli episodi di bullismo, che solitamente richiedono un'elaborazione psicologica per il loro superamento.
Nei problemi di relazione può essere abbastanza spesso utile o necessario rielaborare con l'aiuto di uno psicologo, anche le prime relazioni con le figure di accudimento dal periodo evolutivo (infanzia adolescenza) al presente.
Queste indicazioni rimandano ad un percorso di psicoterapia che di nuovo le consiglio. Qualora non volesse intraprendere lunghi trattamenti può optare per le Terapie Brevi che comunque sono ugualmente indicate e possono presentare alti gradi di efficacia.
Valentina Sciubba Psicoterapeuta
Terapia Breve strategico-gestaltica
Colloqui a distanza
www.valentinasciubba.it
3381762781
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 301 visite dal 25/09/2025.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).
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