Studente liceo artistico indeciso tra Medicina e Fisica: quale scegliere?
Salve,
mi rivolgo a voi per chiedere un consiglio riguardo la mia situazione.
Attualmente frequento il quinto anno del liceo artistico.
Sin da piccolo ho mostrato talento nel disegno, e sia io che la mia famiglia eravamo convinti che quella dell’arte sarebbe stata la mia strada.
Non me ne rendevo ancora conto, ma in realtà i miei veri interessi sono sempre stati rivolti alle materie scientifiche.
Tuttavia, convinto da tutti e da me stesso che avrei seguito un percorso artistico, per anni ho sottovalutato le materie scientifiche, considerandole inutili per il mio futuro.
La prima volta che realizzai di essere forse sulla strada sbagliata fu il giorno prima dell’iscrizione al liceo: dissi a mia madre che avrei voluto frequentare lo scientifico, ma lei, vedendo i miei voti bassi in matematica e scienze, non prese la cosa sul serio e chiuse subito il discorso.
Così mi iscrissi al liceo artistico.
I primi due anni mi trovai bene: l’ambiente era tranquillo e avevamo molte ore di disegno.
Tuttavia, già dal secondo anno iniziai a interessarmi alla fisica, e quando nel terzo venne introdotta la chimica materia affrontata dalle basi mi appassionai ancora di più, ottenendo anche ottimi voti (8/9).
Iniziai così a capire che le materie scientifiche mi affascinavano molto di più di quelle artistiche, come storia dell’arte o laboratorio.
Durante l’estate prima del quarto anno compresi definitivamente di non voler proseguire su quella strada, ma decisi di non cambiare scuola per paura di non riuscire a recuperare il programma di un liceo scientifico.
Da lì iniziai a riflettere seriamente su cosa volessi fare davvero.
La mia prima idea fu Medicina, perché racchiudeva molte delle materie che mi avevano sempre appassionato.
Poi presi in considerazione Ingegneria, e per un periodo mi innamorai della Fisica, tanto da convincermi quasi del tutto a intraprenderla all’università.
Tuttavia, leggendo esperienze e testimonianze, mi è tornato forte anche il desiderio di studiare Medicina: mi affascina l’ambiente ospedaliero e lo studio delle discipline mediche non mi spaventa, anzi mi stimola.
Allo stesso tempo, però, sento ancora dentro di me una fortissima passione per la Fisica.
Valutando razionalmente i lati positivi e negativi delle due strade, mi trovo in una situazione di incertezza: con Medicina avrei sicuramente più facilità nel raggiungere i miei obiettivi di stabilità e di un buon riscontro economico, potendo così garantire in futuro una vita serena a me e alla mia famiglia.
Tuttavia, il semestre filtro rende l’ingresso tutt’altro che garantito.
Con Fisica, invece, sento un fascino profondo per lo studio e la comprensione del mondo, ma al tempo stesso avrei un futuro più incerto, senza la sicurezza di poter costruire quella solidità economica e personale che desidero per la mia vita.
Da come l’ho descritto forse non si capisce ma lo stimolo che provo da queste due strade è praticamente uguale, solo che non riesco a decidere.
mi rivolgo a voi per chiedere un consiglio riguardo la mia situazione.
Attualmente frequento il quinto anno del liceo artistico.
Sin da piccolo ho mostrato talento nel disegno, e sia io che la mia famiglia eravamo convinti che quella dell’arte sarebbe stata la mia strada.
Non me ne rendevo ancora conto, ma in realtà i miei veri interessi sono sempre stati rivolti alle materie scientifiche.
Tuttavia, convinto da tutti e da me stesso che avrei seguito un percorso artistico, per anni ho sottovalutato le materie scientifiche, considerandole inutili per il mio futuro.
La prima volta che realizzai di essere forse sulla strada sbagliata fu il giorno prima dell’iscrizione al liceo: dissi a mia madre che avrei voluto frequentare lo scientifico, ma lei, vedendo i miei voti bassi in matematica e scienze, non prese la cosa sul serio e chiuse subito il discorso.
Così mi iscrissi al liceo artistico.
I primi due anni mi trovai bene: l’ambiente era tranquillo e avevamo molte ore di disegno.
Tuttavia, già dal secondo anno iniziai a interessarmi alla fisica, e quando nel terzo venne introdotta la chimica materia affrontata dalle basi mi appassionai ancora di più, ottenendo anche ottimi voti (8/9).
Iniziai così a capire che le materie scientifiche mi affascinavano molto di più di quelle artistiche, come storia dell’arte o laboratorio.
Durante l’estate prima del quarto anno compresi definitivamente di non voler proseguire su quella strada, ma decisi di non cambiare scuola per paura di non riuscire a recuperare il programma di un liceo scientifico.
Da lì iniziai a riflettere seriamente su cosa volessi fare davvero.
La mia prima idea fu Medicina, perché racchiudeva molte delle materie che mi avevano sempre appassionato.
Poi presi in considerazione Ingegneria, e per un periodo mi innamorai della Fisica, tanto da convincermi quasi del tutto a intraprenderla all’università.
Tuttavia, leggendo esperienze e testimonianze, mi è tornato forte anche il desiderio di studiare Medicina: mi affascina l’ambiente ospedaliero e lo studio delle discipline mediche non mi spaventa, anzi mi stimola.
Allo stesso tempo, però, sento ancora dentro di me una fortissima passione per la Fisica.
Valutando razionalmente i lati positivi e negativi delle due strade, mi trovo in una situazione di incertezza: con Medicina avrei sicuramente più facilità nel raggiungere i miei obiettivi di stabilità e di un buon riscontro economico, potendo così garantire in futuro una vita serena a me e alla mia famiglia.
Tuttavia, il semestre filtro rende l’ingresso tutt’altro che garantito.
Con Fisica, invece, sento un fascino profondo per lo studio e la comprensione del mondo, ma al tempo stesso avrei un futuro più incerto, senza la sicurezza di poter costruire quella solidità economica e personale che desidero per la mia vita.
Da come l’ho descritto forse non si capisce ma lo stimolo che provo da queste due strade è praticamente uguale, solo che non riesco a decidere.
Caro Utente,
Quando si sceglie l'Università si cerca di capire chi si è e che che direzione dare alla vita. È un momento complesso, ma anche un’occasione preziosa per conoscersi davvero.
È normale avere paura di fare una scelta sbagliata, soprattutto dopo anni in cui hai seguito un percorso che ora senti non rispecchiarti più. Ma l’importante non è tanto evitare l’errore quanto avere il coraggio di ascoltarsi e... di cambiare rotta quando serve!
Medicina e Fisica sono due strade molto diverse, ma entrambe richiedono passione, costanza e un profondo interesse per la conoscenza. Più che cercare quale ti darà più sicurezza, prova a chiederti quale dei due mondi ti fa sentire più vivo, più te stesso quando ne parli o quando ti immagini a lavorarci dentro. La sicurezza economica è importante, certo, ma la sensazione di essere nel posto giusto lo è altrettanto. Forse di più! Mi vengono in mente anche percorsi che uniscono i due ambiti, come la biofisica, la medicina nucleare, o la ricerca in ambito medico-scientifico. A volte, le passioni non si escludono, trovano solo un equilibrio nuovo.
Ti consiglio di parlarne anche con uno psicologo dell’orientamento: non per farti dire cosa scegliere, ma per aiutarti a capire da dove stai scegliendo, cosa muove davvero le tue decisioni e che tipo di vita desideri costruire.
Qualunque strada prenderai, non sarà mai tempo perso se ti avrà aiutato ad conoscerti meglio.
Resto a disposizione,
Quando si sceglie l'Università si cerca di capire chi si è e che che direzione dare alla vita. È un momento complesso, ma anche un’occasione preziosa per conoscersi davvero.
È normale avere paura di fare una scelta sbagliata, soprattutto dopo anni in cui hai seguito un percorso che ora senti non rispecchiarti più. Ma l’importante non è tanto evitare l’errore quanto avere il coraggio di ascoltarsi e... di cambiare rotta quando serve!
Medicina e Fisica sono due strade molto diverse, ma entrambe richiedono passione, costanza e un profondo interesse per la conoscenza. Più che cercare quale ti darà più sicurezza, prova a chiederti quale dei due mondi ti fa sentire più vivo, più te stesso quando ne parli o quando ti immagini a lavorarci dentro. La sicurezza economica è importante, certo, ma la sensazione di essere nel posto giusto lo è altrettanto. Forse di più! Mi vengono in mente anche percorsi che uniscono i due ambiti, come la biofisica, la medicina nucleare, o la ricerca in ambito medico-scientifico. A volte, le passioni non si escludono, trovano solo un equilibrio nuovo.
Ti consiglio di parlarne anche con uno psicologo dell’orientamento: non per farti dire cosa scegliere, ma per aiutarti a capire da dove stai scegliendo, cosa muove davvero le tue decisioni e che tipo di vita desideri costruire.
Qualunque strada prenderai, non sarà mai tempo perso se ti avrà aiutato ad conoscerti meglio.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Gentile utente,
capisco cosa sta provando. Quello che sta attraversando è un momento della vita in cui si è chiamati a prendere decisioni importanti, si avverte tutto il peso e la responsabilità del futuro, sentendo al contempo di non avere certezze.
Lei, pur essendo così giovane, ha già potuto imparare quanto sia importante non lasciarsi convincere dagli altri -e talvolta neppure da se stessi- ad abbandonare le proprie passioni e i propri interessi, perché poi si rischia di restare con il rimpianto.
Capisco comunque che nella vita si viva spesso il conflitto tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che appare la scelta razionalmente più giusta.
Ma giusto è prima di tutto ciò che ci fa stare bene con noi stessi, ciò che ci fa sentire di essere stati fedeli ai nostri sogni e ai nostri desideri, e non alle aspettative altrui.
Provi a immaginare il se stesso di ottant’anni: cosa direbbe al se stesso di oggi, che guarda al futuro, alla vita piena di possibilità?
Forse gli direbbe di seguire il suo desiderio, di andare oltre la paura, di provarci e, se necessario, di cambiare strada.
Il mio suggerimento è quindi di provare a fare ciò che la appassiona di più.
Il fatto che a lei piacciano due ambiti, se da un lato rende la scelta più difficile, dall’altro costituisce anche un’opportunità in più di fare qualcosa che le piace davvero. Così, nel caso in cui dovesse rendersi conto di non trovarsi bene, avrebbe comunque un’altra possibilità.
Prenda in considerazione anche l’ipotesi di intraprendere un percorso psicologico -anche breve- per avere uno spazio nel quale stare con se stesso, esplorare le sue motivazioni e far emergere i suoi desideri.
Le faccio tanti auguri.
capisco cosa sta provando. Quello che sta attraversando è un momento della vita in cui si è chiamati a prendere decisioni importanti, si avverte tutto il peso e la responsabilità del futuro, sentendo al contempo di non avere certezze.
Lei, pur essendo così giovane, ha già potuto imparare quanto sia importante non lasciarsi convincere dagli altri -e talvolta neppure da se stessi- ad abbandonare le proprie passioni e i propri interessi, perché poi si rischia di restare con il rimpianto.
Capisco comunque che nella vita si viva spesso il conflitto tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che appare la scelta razionalmente più giusta.
Ma giusto è prima di tutto ciò che ci fa stare bene con noi stessi, ciò che ci fa sentire di essere stati fedeli ai nostri sogni e ai nostri desideri, e non alle aspettative altrui.
Provi a immaginare il se stesso di ottant’anni: cosa direbbe al se stesso di oggi, che guarda al futuro, alla vita piena di possibilità?
Forse gli direbbe di seguire il suo desiderio, di andare oltre la paura, di provarci e, se necessario, di cambiare strada.
Il mio suggerimento è quindi di provare a fare ciò che la appassiona di più.
Il fatto che a lei piacciano due ambiti, se da un lato rende la scelta più difficile, dall’altro costituisce anche un’opportunità in più di fare qualcosa che le piace davvero. Così, nel caso in cui dovesse rendersi conto di non trovarsi bene, avrebbe comunque un’altra possibilità.
Prenda in considerazione anche l’ipotesi di intraprendere un percorso psicologico -anche breve- per avere uno spazio nel quale stare con se stesso, esplorare le sue motivazioni e far emergere i suoi desideri.
Le faccio tanti auguri.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
Utente
La ringrazio davvero per la risposta, è stata molto gentile ed esaustiva, parlarne con qualcuno ammetto che mi ha tranquillizzato e non di poco, prenderò sicuramente in considerazione di intraprendere un percorso psicologico per aiutarmi a fare ordine con le idee. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 426 visite dal 03/11/2025.
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