Amore finito o crisi? Dubbi su relazione e desiderio.

Gentili dottori, sono una ragazza di 24 anni e ho una relazione da 3 anni con un mio coetano.
Lui mi ha insegnato cosa volesse dire amare e fin da subito abbiamo avuto una forte connessione in quanto siamo molto affini, andiamo molto d’accordo e abbiamo molti interessi in comune oltre che la stessa visione della vita.
Ottima comunicazione e ci divertiamo molto insieme.
Inizialmente anche il sesso andava bene tra di noi fino a quando 2 anni fa abbiamo iniziato ad avere un calo dei rapporti fino a non averne alcuno per colpa mia, perche non sentivo più desiderio sessuale.
Inizialmente credevo fosse lo stress dovuto principalmente all’università ma ad oggi che non ho ancora risolto questi problema ho iniziato a credere che possa esserci una mancata attrazione fisica da parte mia verso di lui.
Inoltre da 1 anno abbiamo una relazione a distanza che riusciamo a gestire abbastanza bene perche come dicevo prima abbiamo una buona comunicazione ma la distanza mi ha fatto capire di non sentire la sua mancanza come dovrei.
Mi è capitato di vedere dei miei amici non vedere l’ora di ricongiungersi con i propri partner e sentirmi in difetto per non avertire la stessa impazienza.
Io sento di amare questa persone e penso che non potrei pensare di avere vicino a me una persona diversa o migliore perché lui è perfetto ma credo non ci siamo più innamoramento da parte mia e se cosi fosse dovrei lasciarlo perchè non sarebbe giusto nei suoi confronti.
Ho parlato di questo problema a lui e di fatti da due mesi ci siamo presi una pausa ma ora è arrivato il momento di prendere una decisione definitiva e io non riesco a capire se sia giusto lasciar andare questa persona o se sto facendo l’errore piu grande della mia vita di cui potermi pentire.

Grazie dell’attenzione
Dr. Vincenzo Capretto Psicologo 45 5
Gentile,
quello che racconti arriva con molta chiarezza, e soprattutto con molta onestà emotiva. Si sente quanto tu stia cercando di fare la cosa giusta , non solo per te ma anche per lui. Questo, già di per sé, dice molto della profondità del tuo modo di amare.
È comprensibile sentirsi così confusa e spaventata. Quando una relazione nasce su basi solide come le vostre affinità, rispetto, comunicazione, condivisione il momento in cui qualcosa cambia dentro di noi può essere ancora più destabilizzante. Non stai parlando di mancanza di stima, di noia o di disinteresse: stai parlando di un vuoto che ti spaventa perché riguarda il desiderio, l’innamoramento, quella spinta che dovrebbe esserci. E quando non la sentiamo, tendiamo subito a colpevolizzarci o a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in noi.
È importante dirti una cosa con molta delicatezza: il calo del desiderio non è automaticamente una prova di mancata attrazione o di fine dell’amore. Il desiderio è la parte più sensibile della relazione, quella che risente di stress, aspettative, pressione, paura di deludere, distanza, e anche dell’idea che dovrei sentire qualcosa e non lo sento . Più lo si controlla, più tende a spegnersi.
La relazione a distanza, poi, può amplificare tutto questo. Non sentire la mancanza come gli altri non significa necessariamente non amare. Ognuno vive l’assenza in modo diverso. Confrontarti con le emozioni degli altri rischia di farti sentire in difetto, quando in realtà stai solo vivendo il tuo modo unico di stare in relazione.
Colpisce molto quando dici: lo amo, è perfetto, non potrei pensare a una persona migliore . Questo non suona come indifferenza. Suona come una persona che sta cercando di capire se l’amore che prova può trasformarsi, maturare, o se invece si è bloccato in una forma che oggi non riesci più ad abitare. E questa è una domanda adulta, dolorosa, ma legittima.
La paura più grande che sento è questa: sbagliare per sempre. Lasciarlo e pentirtene, oppure restare e tradire te stessa. Purtroppo non esiste una decisione senza rischio . Qualunque scelta comporta una perdita. La vera domanda, forse, non è qual è la scelta giusta in assoluto? , ma quale scelta riesco a sostenere, oggi, senza violentarmi dentro? .
Se restassi, lo faresti per amore vivo o per paura di perdere qualcosa di prezioso?
Se lo lasciassi, lo faresti per onestà verso te stessa o per scappare da un’incertezza che fa male?
Non devi avere tutte le risposte ora. E non devi decidere come se questa scelta definisse tutta la tua vita futura. Le decisioni importanti si prendono quando si riesce almeno un po’ a respirare dentro, non quando si è paralizzati dall’ansia di sbagliare.
Ti direi, con molta cura: ascolta quello che senti nel corpo, non solo nella testa. Quando immagini un futuro restando, cosa provi? E quando immagini un futuro lasciando andare, cosa senti davvero, al di là della paura?
Qualunque strada prenderai, non sarà una condanna. Non stai distruggendo nulla: stai cercando di essere autentica. E questo, anche se fa male, è una forma profonda di rispetto e di amore.
Se senti che da sola fai fatica a distinguere paura, affetto e desiderio, farti accompagnare in questo momento potrebbe aiutarti molto. Non per aggiustare qualcosa, ma per capirti meglio.

Un caro saluto.

Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.
vincenzocapretto.psy@icloud.com

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