Malessere da ansietà?

Cari professionisti,
con la presente vorrei esporvi la situazione nel quale riverso da un 2 anni a questa parte e che non si riesce a risolvere.

Io collego l'inizio di cio, al fatto di aver sofferto di numerosi disturbi a carico del apparato uro-genitale iniziando da infezioni delle vie urinarie e testicolare, sangue frecquente nelle urine, infiammazione testicolare recidivante, varicocele di 3 grado e un episodio grave di torsione testicolare con urgenza di intervento chirurgico, ho sperimentato, per la prima volta in vita mia una sofferenza fisica molto importante e invalidante, numerose notti insonni, svariate terapie, da li il crollo...

dopo 2 anni a questi ritmi, ho iniziato ad avere strani malesseri quali capogiri intensi, un forte senso di stordimento, cefalea, intorpidimento alla mano sn, pallore e sudore freddo abbondante. questo giornalmente.

Fortunatamente analisi di routine del sangue e visita neurologica ok.

Pochi mesi dopo, la sintomatologia si fa piu definita con picchi d'ansia allucinanti, fino a sperimentare numerosi attacchi di panico con sintomatologia fisica ed emotiva intensa, ho sperimentato il terrore di "diventare matto" e di perdere ogni controllo delle mie azioni fino alla paura di potermi suicidare.

Credo ormai di essere diventato suscettibile ad argomenti che trattano di Depressioni, psicosi e sintomi e comportamenti a loro attinenti.

Fatto sta che ho chiesto visita a medico psichiatra che mi ha detto trattarsi di ansia generalizzata con fenomeni di attacchi di panico, non agorafobici.
mi ha prescritto delle compresse di cipralex 10 mg al giorno, ma queste non sembrano funzionare.

Non sono consumatore di alcool e droghe di qualsiasi genere.
ho una vita abbastanza regolare, semplice ma soddisfacente, ho vari interessi con i quali trovo sempre molta soddisfazione.

Il punto è, ad oggi, il fatto di avere sempre,ogni giorno, malessere fisico diffuso, ansia e il timore che prima o poi possa aggravarmi ed ammalarmi di depressione, intendo quella clinica, e diventare un potenziale suicida.

Ora rileggendo le ultime righe mi rendo perfettamente conto che tutto cio che provo e assurdo, forse dettato dal fatto di non conoscere bene le caratteristiche cliniche dei disturbi ansiosi e quelli depressivi.....

Prima di Allora non sono mai stato una persona sofferente ne di ansia, ma anche di altre patologie che esulano da questo campo.

Vorrei porvi alcune domande, se possibile:

1-In linea generale cosa differenzia l'ansietà dalla depressione? intendo clinicamente?

2-Credo che la mia sofferenza fisica mi abbia fatto capire che basta un niente a far cadere ogni certezza e sviluppare una certa suscettibilità a vari timori (mi riferisco alla paura di amalarmi di depressione etc.) probabilmente riconducibile al fatto di non voler piu soffrire fisicamente?

3- cio che ho descritto è compatibile ad un disturbo ansioso o depressivo, in linea generale

Vi ringrazio, e attendendo risposta vi saluto.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente, da quello che dice sembra trattarsi proprio di ansia, e la differenza con la depresione e che, in quest'ultima, vi è una perdita di motivazioni, di interessi ed una tristezza perenne che accompagna la quotidianeità di un individuo, Un depresso pensa al suicidio seriamente non ha il timore, che ha lei, di perdre il controllo.
Oltre ai farmaci un intervento psicoterapico dovrebbe prenderlo in considerazione.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
la terapia farmacologica può essere integrata con una psicoterapia che le offra l'opportunità di entrare in contatto con il suo vissuto all'interno di uno "spazio protetto di condivisione", i suoi timori sono comprensibili, considerando che è reduce da un intervento chirurgico che ha avuto diverse implicazioni sia fisiche che psicologiche.
Non è possibile fare una valutazione diagnostica attraverso una consulenza on line, pertanto Le consiglio di rivolgersi di persona ad uno Psicologo-Psicoterapeuta, a tal proposito può leggere questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La ringrazio per la sua celere disponibilità, si riguardo un intervento psicoterapico ci sto pensando seriamente anche perche fin ora la strada farmacologica non sembra essere funzionante..
quella citata non e stata l'unica terapia farmacologica assunta..
e chiaro che stare sempre male limita un po anche la serenita e il fatto di non lenire un minimo questo problema innesca ulteriore frustrazione e certo che non mi rende la persona felice che potevo essere qualche anno fa.

Non mi snto terribilmente triste e demotivato, anche se appunto come gia detto avere un disturbo di lungo corso, dalla guarigione non sempre sicura e comunque con grandi possibilità di recidiva (mi riferisco sia all ansia che alla patologia dal quale tutto e scaturito) non tiene certo sereni e spensierati.

mi perdoni ma una psicoterapia puo agire oltre sul pensiero ansio anche sulla sintomatologia fisica?

la ringrazio ancora





[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gentile dott.Camplone

Ringrazio anche lei per il suo intervento..

Per carità non pretendo una diagnosi online anche perchè, come regolamento, so che non è possibile.

Chiedevo solamente conoscere la differenza su cio che ho e cio che tanto temo..

Leggerò sicuramente l'articolo che mi ha postato.

Una domanda da ignorante... la psicoterapia e una metodologia di intervento combinato con farmaci oppure anche singolarmente?

Lo chiedo perche avendo assunto alcuni farmaci senza beneficio, vorrei smetterli, sotto controllo medico e impostare questo tipo di trattamento.. forse piu utile e mirato?

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
La psicoterapia se è efficace, crea le condizioni favorevoli ad un processo di cambiamento che coinvolge la persona nella sua globalità, ma non "agisce SULLA persona" al contrario, richiede la sua partecipazione attiva nel percorso di crescita personale, promuovendone l'autorealizzazione oltre che il benessere psico-fisico.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
La psicoterapia di per sé non richiede l'integrazione della terapia farmacologica, tuttavia in alcuni casi essa è consigliabile, ma si tratta di valutazioni che richiedono il rapporto diretto tra lo specialista medico e/o psicologo-psicoterapeuta e la persona che richiede l'intervento.
L'eventuale interruzione della terapia farmacologica dovrebbe essere discussa e concordata con lo specialista che l'ha prescritta, onde evitare rischiosi " tentativi fai da te", che troppo spesso peggiorano il disagio della persona che li mette in atto.
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