Feticismo e masochismo

Salve,
sono uno studente universitario ed ho una caratteristica che mi contraddistingue dagli altri miei coetanei, sono masochista e feticista dei piedi femminili da sempre o comunque già dall'asilo.
Mi ricordo che già all'asilo fantasticavo di essere sottomesso, umiliato e schiavizzato da delle compagnette, tutte fantasie che culminavano con la più grande umiliazione: baciargli i piedi.
Questa passione è arrivata immutata ai giorni nostri.
Sono riuscito a confidarmi con qualche amica di cui mi fido ma nessun altro, ancora oggi è un segreto.

Se vedo una bella ragazza provo ancora attrazione nei suoi confronti ma più che pensare: "come sarebbe bello andare a letto con lei" penso "come sarebbe bello essere il suo schiavo"...
Sono ancora vergine anche se sono stato fidanzato per 4 anni fino a pochi mesi fà.

Provo piacere a toccare un seno o palpare un sedere.. ma non è la prima cosa che penso.

Il mio problema è che ci penso continuamente... Questo mette in difficoltà il mio studio e quindi il mio profitto universitario e mi fa pensare che in questo modo io non possa mai trovare l'anima gemella se l'unica cosa che posso offrirgli è una lingua sui piedi.

Quali sono le possibili cause di queste perversioni già ad una età così infantile, 4/5anni?

[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo, le cause di un disagio devono sempre essere ricercate all'interno di un setting psicoterapico adeguato. Non possiamo generalizzare perchè ognuno di noi ha la propria storia di vita.
E il senso va costruito in terapia.

Piuttosto vorrei farLa riflettere su quanto questo disagio sia diventato invalidante, dal momento che non riesce a concentrarsi nello studio e ci pensa sempre.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile utente,
lei dà per scontato, giustamente, che la ricerca della causa le dia una risposta soggettiva relativa alla sua perversione.Penso ugualmente che spiegarle quali sono le cause della strutturazione di tali comportamenti le riempirebbe solo la testa di tanta teoria. Sarebbe opportuno che lei ne parlasse con qualcuno di competenza. Aggiungo inoltre che per iniziare può considerare il feticismo come una fissazione che la distrae, tenendolo fisso sul piede, da altre mete sessuali. Consideri sempre che ogni emergenza sintomatica se da una parte la fa soffrire dall'altra però la tutela da qualcos'altro che la farebbe soffrire molto di più.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto
la saluto.
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
E' certamente un pò invalidante... appunto perché ci penso sempre, perché ho sempre voglia di documentarmi su forum e siti a tema o conoscere altre persone con queste perversioni.
Sono sicuro che senza queste parafilie sarei capace di fare molto di più non solo nello studio.

Essendo invalidante, esistono contributi di invalidità per questi problemi? :)

una psicoterapia potrebbe essermi utile, ma in che modo, cioè a quale risultato mirerebbe, a farmi scomparire le pulsioni?

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Per condizione invalidante ovviamente intendo una limitazione o compromissione della vita quotidiana.
La psicoterapia sembrerebbe l'unica strada percorribile per disagi di questo tipo.
Gli obiettivi terapeutici vengono concordati direttamente con il terapeuta e devono essere sensati e raggiungibili.

Un cordiale saluto,
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
Solitamente le parafilie sono egosintoniche, in perfetta sintonia con l'io del paziente, nel suo caso sembrano essere ego distoniche, cioe' creano una spaccatura tra la pulsione ed il suo volere.
Una consulenza de visu, credo le servira' per comprendere dove finisce il limite tra pulsione e parafilia e comprendere soprattutto, come integrare il suo vissuto sessuale, all' interno di un rapporto di coppia!
La sua attuale condizione di verginita' sembra essere difensiva, piu' che una scelta.
Legga il mio blog, trovera' tanto materiale sulla sessualita', anche sulle parafilie.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gentile Utente,

Ho avuto in terapia, anni or sono, per diverso tempo, un giovane affetto dalla sua stessa patologia.
Aveva iniziato allo stesso modo, in età infantile. Poi aveva proseguito durante l'adolescenza e la giovinezza. Vi aveva coinvolto anche una deliziosa ragazza, sua devota fidanzata per diversi anni. La ragazza rischiava addirittura di entrare in una patologia sadica, perché il suo ragazzo le chiedeva, pregandola, di sottoporsi, oltre ai soliti rituali, anche ad altri che potremo definire "estremi", perché le richieste, querule e lamentose del ragazzo, erano giunte a fasi in cui la vedevano intervenire, rabbiosa e infuriata, ormai succube delle richieste, con le scarpe a tacco alto, sino a far male. Il suo fare stava diventando quello di una “dominatrice” e correva il rischio di cadere nel sadismo, dopo la rabbia e le ricorrenti delusioni vissute.
La ragazza aveva desiderio d’intimità, di amore e di sesso. Ma il ragazzo non riusciva a fare a meno dei suoi rituali.
La psicoterapia non sortì nessun effetto “radicale”. Ci furono dei miglioramenti e poi ricadute notevoli.
Alla fine la ragazza smise di frequentarlo, si fidanzò con altro ragazzo, lo sposò e ne ebbe figli.
Il suo ex, laureato e ormai prossimo all’esame di procuratore, continuò la sua vita alla ricerca anche di vecchie megere che accontentavano il giovane e ne appagavano la sua tensione, “coazione a ripetere”(?).
Da quella prigione credo non sia ancoira uscito, e credo che vi sia restato con tutta l’amarezza che provava: perché il suo rituale, dal quale non riusciva ad affrancarsi, le procurava piacere misto a sofferenza, afflizione, ANGOSCIA, persino tormento.
Provveda in tempo. Con ogni mezzo, prima di rovinarsi l’esistenza.
Con l’ipnosi, con tecniche decondizionanti etc.
Per dirla in termini più raffinati il ragazzo era stato preso da un archetipo maligno che lo costringeva a rituali del genere. Era diventato un vizio assurdo, un’abitudine dalla quale non riusciva a venirne fuori.
Non voglio farla preoccupare più di quanto lo sia già, ma le assicuro che una mania del genere va combattuta con ogni mezzo possibile. Mi dispiace anche di non aver assunto un tono rassicurante o consolatorio, ma la verità che ho sperimentato è questa, purtroppo.
Ci vuole anche molta forza di volontà e di determinazione.
Le auguro sinceramente di farcela.

Cordialmente.

[#7]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

perchè non effettua una consulenza presso un esperto in materia per valutare la problematica in modo approfondito?

Il mio consiglio è di valutare anche lo stato mentale (per esempio, i suoi pensieri ripetuti in tema di sessualità sono gli unici temi o sono presenti altri contenuti a carattere ripetitivo?) ed eventualmente, se il caso, pianificare l'intervento.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com