Riprendere a lavorare con una bambina piccola

Buonasera,
ho 27 anni e una bambina di 7 mesi. Dopo la laurea-non trovando lavoro-ho deciso di intraprendere la professione di mio padre,cioè agente di commercio. Sono sempre stata convinta che la presenza della madre sia fondamentale per un bambino,non solo nei primi mesi di vita. Ora mi trovo in una situazione davvero difficile,perché dovrei riprendere il lavoro,ma non voglio far mancare la mia presenza alla bimba. Tante persone sostengono che sia meglio la qualità della quantità,ma io credo che sia un ottimo alibi...se vedo mia figlia solo un paio d'ore alla sera,anche se il tempo che le dedico è di qualità,cosa le serve?? Non imparerei neppure a conoscerla bene...Inoltre,il mio lavoro è molto pesante fisicamente e psicologicamente(tutto il giorno in macchina e il telefono che squilla costantemente...),quindi che qualità potrei darle,essendo stanca morta? Inoltre,la mia bambina è estremamente (e lo sottolineo benissimo!)vivace...quindi,ho anche il dubbio di non farcela a fare tutto quanto. Quello che vorrei sapere da Lei è se è vero che i bambini non risentono dell'assenza materna...perché a me sembra un'assurdità,ma lo sento dire da (quasi)tutti e non capisco come possa essere possibile. E se è davvero così,vorrei sapere anche come fare a darle questo famoso poco tempo di qualità. Cosa si intende?? Come si concentra una giornata di assenza in un paio d'ore serali?
Grazie,
Distinti Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile signora,

per tutta la vita gli esseri umani ricercano la vicinanza protettiva di persone significative.
I bimbi nascono con questo mandato biologicamente determinato, ovvero ricercare la protezione, aiuto, conforto e cure di un adulto scelto bene saggio e forte: la mamma, nella maggior parte dei casi.

Ad un anno di vita il bimbo, per quanto piccolino, ha già imparato a capire come regolarsi con la mamma e gli altri nelle relazioni, cioè se la mamma è affidabile e prevedibile e disponibile.

Compito della mamma è dunque essere per il bimbo così: prevedibile, disponibile e affidabile.
Per dirla in altri termini: una base sicura.

Cioè la Sua piccolina deve sapere non che la mamma è sempre lì con lei, ma che che se va via poi CERTAMENTE ritorna e deve fare questo tipo di esperienze.

Veniamo a Lei ;-)
Indubbiamente non è facile per Lei lasciare la piccola, perchè il rapporto mamma- bimbo è strettissimo e regolato da molti fattori.
Però vorrei chiederLe se si sente in colpa a lasciare la bimba o se prova altre emozioni del genere?

Il bimbo non subisce traumi se la mamma riprende a lavorare (saremmo tutti messi male sennò!).
Ma la qualità del tempo per una bimba così piccolina è fare esperienza di una mamma presente cioè disponibile e prevedibile.

E' chiaro che più la bimba ha un attaccamento sicuro a Lei più tenderà a lamentarsi e disperarsi quando Lei si allontanerà per andare al lavoro.

Come si sente all'idea che la Sua piccolina possa disperarsi all'inizio senza di Lei?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
mi permetta alcune domande per comprendere meglio la situazione che ha descritto:
chi si occuperà della bambina in sua assenza? Frequenterà un asilo nido?
Lei si sente sufficientemente sicura e fiduciosa nelle persone che l'aiuteranno nelle cure e nell'educazione della sua piccola?
Concretamente quante ore al giorno sarà occupata? Non le sarebbe possibile, almeno in un primo periodo, richiedere il part time?
Suo marito che ruolo rivestirà in questo nuovo equilibrio familiare?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto,grazie per le celerissime risposte!
Gentile Dott.ssa Pileci....sinceramente mi sento male al pensiero di lasciarla...e-so che Le sembrerà impossibile-ma già ora,se capita che la lasci qualche tempo più del solito(per delle commissioni,ad esempio)quando rientro a casa non mi sorride e sembra indifferente almeno per 10-15 minuti. Poi torna come prima. Forse il problema è più mio che della bimba? Sono una mamma "chioccia"??

Gentile Dott.ssa Scalco,si occuperà mia mamma della bambina. Abbiamo pensato di non mandarla all'asilo nido,ma di aspettare i 3 anni per l'ingresso alla scuola materna.
Sicuramente,mia madre è la persona della quale mi fido di più in assoluto,quindi sarei tranquilla. Anche se,considerata la vivacità della mia piccolina,temo di gravare troppo su mia madre... A dire la verità,col mio lavoro mi potrei autogestire a livello di orari...potrei provare a iniziare con un part time...la difficoltà sta nel riuscire ad organizzarsi e mettere le cose ben in chiaro coi clienti e le aziende,per non rischiare di passare al telefono la restante metà della giornata.
Mio marito è dipendente,quindi torna ogni sera tra le 18 e le 19:30. Fortunatamente mi appoggia molto e si occupa della bambina non appena gli è possibile e anche lui ha le mie stesse preoccupazioni per il mio ritorno al lavoro.. Non vorremmo mai che la nostra piccola risentisse delle nostre scelte...lei è la priorità e-se devo essere sincera-mi piange il cuore al sol pensiero di potermi perdere la sua prima parola o i suoi primi passi...il tempo fugge via così veloce,non vorrei avere rimpianti per la mia bambina in futuro.
GRAZIE...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
"Forse il problema è più mio che della bimba?"

Potrebbe essere così.

La Sua piccolina, come Le ho scritto sopra, ha individuato una figura di attaccamento privilegiata che è Lei, ma non è detto che Lei sia l'unica. Anche con il papà e con la nonna sta benone, vero?

Il problema potrebbe diventare più Suo nella misura in cui farà fatica a staccarsi dalla bimba e a ricostruire i Suoi spazi.

E' verissimo che la maternità modifica la vita e l'identità personale e che cambiano le priorità, ma oltre ad essere la mamma di... Lei rimane la moglie di... , la lavoratrice, la figlia, l'amica, ecc...

Permetterà anche alla piccola di relazionarsi con altre persone e di diventare ancora più vivace e socievole. Inoltre ha la fortuna di avere la Sua mamma, di cui si fida molto, come nonna-baby-sitter della piccolina. Accanto a questo ha anche un compagno che sta cercando di favorire per Lei l'ambiente migliore per fare bene la mamma, sostenendola e aiutandola con la bimba.

Non crei un problema dove non c'è. Un po' d'ansia va bene, ma troppa rischia di metterle i bastoni tra le ruote.

Ribadisco: la bimba imparerà abilità altre e trascorrerà del tempo diverso con la nonna (che sarà felice di fare la nonna e nelle società meno moderne aveva proprio questo compito). Ma sarà Lei a rimanere la figura di attaccamento privilegiato per Sua figlia.

Ansie e paure vanno superate. Farà bene anche a Lei ritornare al lavoro.
Le faccio tanti auguri per tutto.
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11 2
Gentile mama,
faccio solo un breve inciso sulla preoccupazione per la sua bimba quando scrive <<quando rientro a casa non mi sorride e sembra indifferente almeno per 10-15 minuti. Poi torna come prima. Forse il problema è più mio che della bimba? Sono una mamma "chioccia"??>>

La reazione che lei descrive da parte della piccola è fisiologica e sufficientemente adeguata: è molto importante che una figlia possa esprimere alla propria madre un po' di rabbia o di risentimento per essersi sentita lasciata sola, ma che sia in grado poi di recuperare e riavvicinarsi per fare delle cose insieme.

E in questo frangente sta proprio alla mamma mostrare alla figlia di essere capace di sostenere il suo momento di rabbia, così da non farla sentire in colpa, ma invece legittimando un'emozione comprensibilissima e integrabile all'interno di qualunque relazione significativa.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it