Grave perdita di autostima in seguito a un rifiuto

Salve.Sono un ragazza di quasi trent'anni, ho sempre sofferto di bassa autostima e episodi di depressione probabilmente a causa del pessimo rapporto che ho sempre avuto con mio padre fin da piccola.Il fatto di non avere mai avuto una relazione stabile con nessuno sicuramente ha peggiorato la mia situazione,non ho mai avuto nessuna esperienza di amore ricambiato,anche se ho avuto diversi corteggiatori,dei quali non mi sono mai innamorata e che per me non significavano nulla e le uniche esperienze d'amore avute sono state di amore non corrisposto.Nella mia vita da adulta, a parte le cotte adolescenziali,mi sono innamorata una sola volta di ragazzo, forse perchè inizialmente avevo captato dei segnali che mi avevano portato a credere di potergli interessare.Insomma con grandissimo sforzo nonostante la timidezza ho tentato di lasciarmi andare e di essere più estroversa e la cosa si è diluita nel tempo perchè lavoriamo insieme.Non gli ho fatto nessuna avance specifica,ma ho tentato di acquistare una maggiore confidenza che prima non c'era,magari cercando di parlargli di più,di fargli domande.Probabilmente l'ho fatto in modo goffo perchè non sono abituata a flirtare, ma non mi sembra di aver dato l'idea di soffocamento.Anzi proprio per la paura che ho di dimostrare il mio interesse ho sempre aspettato che fosse lui ad avvicinarsi,oppure se mi accorgevo di parlare troppo poi me ne andavo,per non essere opprimente.Tuttavia la risposta da parte sua è stata di totale chiusura nei miei confronti,improvvisa e immotivata,ha iniziato a non avvinacinarsi più e ad evitarmi in modo anche plateale e ingiustificato,spesso negando anche il saluto,dimostrando addirittura ansia e paura.Questa cosa per me ha costituito un vero e proprio evento traumatico,la totale perdita di autostima e depressione,che mi rendo conto non essere adeguata al contesto reale della situazione.Addirittura non ho più fiducia nella mia sanità mentale,perchè la sua reazione così di paura nei miei confronti mi fa sentire una stalker,ho il terrore che lui pensi che lo pedino ma non è così,o che lo faccio e non ne sono consapevole.Oppure che sappia quanto mi piace e che abbia paura,anche se di fatto non può saperlo con certezza.Ho chiesto pareri a persone esterne e mi dicono che non sembra assolutamente che io sia invadente.Io però non mi fido di loro e non mi fido più di me stessa,non può essere un caso che una volta che innamoro sia di un sociofobico,è più probabile che sia io,anche perchè sì,è timido ma con le altre persone non fa cosi' e prima neanche con me.Vorrei superare questo senso di ridicolo che sento e so che il dolore che provo non è normale,perchè molte persone vengono rifiutate,ma non trovo facilmente qualcuno che mi interessi. Come dovrei giustificare il comportamento di questa persona?Aggiungo che sono un bella ragazza, non a detta mia ma di terzi.E comunque,dovrei fare psicoterapia e per cosa,depressione o altro..? Grazie!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non possiamo da qui dirLe se si tratta di depressione o altro perchè da qui non possiamo fare diagnosi.
E non possiamo neppure dirLe se ha bisogno di una psicoterapia dal momento che non c'è una diagnosi.

Tuttavia possiamo aiutarLa a vedere la questione anche da un altro punto di vista.

Per esempio, quando Lei dice "Anzi proprio per la paura che ho di dimostrare il mio interesse ho sempre aspettato che fosse lui ad avvicinarsi,oppure se mi accorgevo di parlare troppo poi me ne andavo,per non essere opprimente..."

che cosa accade se Lei dimostra il Suo interesse verso quest'uomo?
Mi pare di leggere un certo timore di essere in qualche maniera soffocante per gli altri? Qualcuno glielo ha mai fatto notare oopure è una Sua preoccupazione?

Secondo Lei come mai non ha avuto storie significative in questi anni? cosa Le ha impedito di legarsi a qualcuno?

Queste risposte potrebbe cercarLe con l'aiuto di uno psicologo di persona. E' probabile che Lei sia capace di mettere in atto (inconsapevolmente, sia chiaro) meccanismi relazionali tali da scappare in determinate situazioni che Lei desidera ma reputa in qualche modo pericolose (ad esempio le relazioni più intime). E' così?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ho sempre sofferto di bassa autostima e episodi di depressione probabilmente a causa del pessimo rapporto che ho sempre avuto con mio padre fin da piccola"

Cara Utente,

l'autostima femminile è strettamente correlata all'immagine che ogni padre (o chi rappresenta la figua paterna) comunica alla propria figlia da bambina circa lei stessa, perciò è plausibile che un cattivo rapporto con suo padre abbia determinato un'immagine di sè carente e magari negativa, che non le consente di approcciare gli uomini con sufficiente sicurezza.

Vorrei farle notare che la sua storia di sentimenti non corrisposti è un possibile effetto di questa stessa causa.
Lei ci dice:

"Il fatto di non avere mai avuto una relazione stabile con nessuno sicuramente ha peggiorato la mia situazione, non ho mai avuto nessuna esperienza di amore ricambiato",

ed è plausibile che questo sia solo una conseguenza che deriva dal non aver sentito che suo padre per primo ricambiava il suo affetto di bambina e ragazzina.

Di conseguenza è possibile che non aver sperimentato una relazione solida e sicura con suo padre nell'infanzia la conduca involontariamente a non riuscire a costruire un legame stabile con gli uomini perchè lei non ricambia chi la corteggia e si innamora di chi non è interessato a lei, in una sorta di coazione a ripetere che sarebbe il caso di spezzare mediante un lavoro psicologico che la liberi da questo meccanismo.

Vito che ci riferisce di aver sofferto a più riprese di episodi depressivi è possibile che sia indicata una psicoterapia, ma in ogni caso anche il solo problema relazionale merita un intervento ad hoc.

Venendo a quello che le sta accadendo ultimamente, ci sa dire cosa è successo prima che il suo collega cambiasse di colpo atteggiamento nei suoi confronti?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
La ringrazio molto per la sua risposta. Riguardo al mio collega il cambio di atteggiamento è avvenuto senza nessun motivo, un giorno di punto in bianco ha fatto finta di non vedermi, poi è tornato indietro inventando delle scuse (prima era lui che veniva ogni tanto a chiacchierare).Poi da lì è ricapitato di parlarci, del più o del meno, un paio di volte, dopo di che ha ricominciato le fughe. Forse ha capito che avevo un interesse e ha deciso che era meglio non illudermi. Oppure semplicemente pensa che sia noiosa/antipatica. Mi salutava solo se mi sbatteva in faccia, e da lì io ho iniziato a non salutarlo più. Poi per un periodo siamo stati di nuovo a contatto per lavoro, io ho ripreso a salutarlo di nuovo perchè mi sembrava da immaturi, ma niente di più. Nonostante ci salutassimo e basta, spesso quando mi vedeva girava la testa, quasi per paura di un contatto visivo. Poi un giorno ci siamo trovati costretti a parlare perchè eravamo soli nella stessa stanza, e lui ha tenuto tutto il tempo gli occhi bassi, senza guardarmi, probabilmente per vergogna di come si era comportato, e tra l'altro balbettava e tremava inizialmente quando ha cercato di parlare, poi si è calmato ma alla prima occasione se n'è andato. Da lì la situazione non è cambiata e ormai non lo saluto nemmeno più, per sfinimento. Io so di non interessargli, è del tutto chiaro,ma questo atteggiamento non lo riesco a giustificare. Scusi se sono stata lunga ma cercava di scrivere quanti più dettagli ricordo..
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dopo
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Leggo ora anche l'altra risposta, grazie mille. Riguardo alle sue domande, il fatto che non mi sia mai legata dipende dal fatto che non mi sono mai innamorata di qualcuno che ricambiasse, come appunto scrivevo, e comunque non mi sono nemmeno neanche mai impegnata nella ricerca, perchè il bisogno di avere qualcuno vicino è un desiderio che sento da poco.
Il fatto dell'essere invadente è una cosa di cui ho paura io, non so perchè, anzi le persone mi dicono il contrario, che sono fredda e distaccata e infatti in genere è così. Do pochissima confidenza a chiunque.
Riguardo all'altra domanda, dimostrare a qualcuno che mi piace senza avere la certezza di essere ricambiata mi mette a disagio. Al pensiero che un uomo possa pensare che mi piaccia senza che lui ricambi mi fa sentire patetica, ridicola,ho paura che possa prendersi gioco di me con gli altri. Questo perchè anche essendo carina non mi sento molto desiderabile, purtroppo non ho nessun tipo di sicurezza riguardo me stessa, e non sono capace di corteggiare o essere sensuale.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
prima di immaginare un perocorso psicoterapico, bisognerebbe meglio comprendere di cosa lei necessita.
Affettività, relazionalità, gestione dei rifiuti, immagine corporea ed autostima sono tutti ambiti strettamente correlati, che correlano a loro volta con il tono dell'umore.
Se la depressione è causa od effetto di tutto il resto, non è facile saperlo da quì.
Potrebbe valutare per prima cosa, una consulenza speicialsitica e, poi valutare il da farsi.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il titolo della richiesta probabilmente non riassume con efficacia la situazione: l'autostima ce l'aveva già bassa anche prima, per questo si è sentita abbattuta dopo il "rifiuto". Lo metto fra virgolette, perché è possibile che quel ragazzo avesse più problemi di lei, ma a causa della sua bassa autostima forse non è riuscita nemmeno a prendere in considerazione quest'ipotesi: ha concluso che doveva essere di sicuro colpa sua.

Per questo e per gli altri motivi che elenca consultare uno psicologo le sarebbe certo d'aiuto.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lei ha elaborato un'interpretazione univoca di quella situazione attribuendosene tutta la responsabilità, ma in fin dei conti possono esserci altre spiegazioni (per esempio, il suo collega può soffrire di qualche problema di relazione o di ansia, o magari potrebbe essere omosessuale e sentirsi in profondo imbarazzo per il suo interessamento, non volendo che si sappia).

Ad ogni modo è davvero il caso che lei si faccia aiutare a sciogliere i nodi del suo passato che non le consentono di vivere serenamente le relazioni con gli uomini, e che magari in questo come in altri casi l'hanno portata a "puntare" sulla persona sbagliata.