Trovare il coraggio di cambiare vita

Salve gentili dottori, vorrei chiedervi un consulto in quanto mi ritrovo in una situazione che mi ha reso una persona non felice.

Ho 24 anni, sono un tecnico informatico e ODIO letteralmente il mio lavoro, lo trovo noioso e poco stimolante. Vivo coi miei genitori ed un fratello minore, sotto l'aspetto economico non posso lamentarmi, visti i tempi che corrono.

Di carattere sono piuttosto timido, ho difficoltà a rompere il ghiaccio con le persone, anche se poi una volta che mi apro sono molto "alla mano" e disponibile. Ah, sono il classico tipo che si fa troppe seghe mentali prima di fare qualcosa.

Da due anni fa ho una vita sociale abbastanza scarsa, dovuta principalmente al fatto che il gruppo con cui sono sempre stato si è sfasciato a causa di diverbi tra alcuni dei suoi membri, poi le strade si son divise ed ho mantenuto rapporti solo con poche persone, con cui però ho frequentazioni saltuarie, in quanto loro sono fidanzati ed escono con altre coppie, ed io non lo sono più da circa due anni.
A dire il vero questa poca vita sociale non mi è mai pesata troppo, sono sempre stato bene anche da solo, coi miei libri, i videogames ed il cinema, ma adesso inizia un pò a pesarmi la situazione, tanto che nell'ultimo anno ho perso la voglia di fare tutto.

Ho sempre sognato di andare a vivere a Trieste, una città che amo, ricominciare da capo, tornare a studiare, conoscere nuova gente, ma allo stesso tempo ho paura di lasciare le mie sicurezze e tutto ciò che SOLO APPARENTEMENTE mi ha sempre dato pace di spirito, e poi, forse sbaglio, sento di essere ormai troppo "vecchio" per fare un passo del genere, ho bisogno di una cosiddetta "scintilla".

Un'altra cosa che mi preoccupa sono i miei genitori, che sebbene io sia sicuro che mi fornirebbero tutto il supporto necessario, sia morale che economico (anche se un pò di soldi da parte sono riuscito a metterli in questi anni), credo reagirebbero tristemente ad un mio "abbandono del nido", e anche questa cosa un pò mi blocca, tra l'altro mia madre ha appena perso suo fratello maggiore che era abbastanza giovane, quindi è in una fase di depressione, comprensibilmente.

Vorrei tanto uscire da questa situazione...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
come mai sta svolgendo un lavoro che non le piace? Qualcuno le ha imposto questa scelta o prima le piaceva ed ora non più?
Se sono corretti i dati della scheda anagrafica, non mi pare si possa ritenere "vecchio" per concedersi una nuova possibilità.
Alcune domanda, però: in che modo spostarsi a Trieste risolverebbe la sua infelicità? Lei in quella città "ideale" sarebbe diverso? Perchè non potrebbe essere diverso nella sua città?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie mille della risposta, dottoressa.

Diciamo che questo lavoro lo iniziai in quanto era precedentemente un hobby, ma poi una volta tramutato questo hobby in un lavoro mi sono accorto che innanzitutto mi rimaneva poco tempo libero, e poi fondamentalmente non lo trovo più stimolante, inoltre qui non c'è una gran "apertura" del mondo dell'informatica/reti, quindi i clienti chiedono sempre le stesse cose.
L'altra mia paura è quella di fare la fine dei miei genitori, che pur di fare un lavoro che a loro non piace, ma che li remunera abbastanza, riservano poco tempo a loro stessi.

Fondamentalmente la voglia di andare a Trieste deriva dal fatto che è una città in cui sono stato più volte, che mi piace, e in cui vivono due amici di vecchia data con cui potrei andare a stare e dividere le spese del fitto, e poi è una ottima città universitaria, almeno per ciò che mi piacerebbe studiare.

Inoltre aggiungiamoci il fatto che non amo particolarmente la mia città, Bari, specialmente nella zona in cui vivo e lavoro, a causa della grande maleducazione diffusa, dell'ignoranza e della criminalità (ho subito due tentativi di scippo ed una volta sono stato picchiato da una decina di ragazzi in autobus solo perché ho difeso una ragazza che veniva importunata da un ragazzo).

Un pò anche da queste cose deriva la mia voglia di "scappare" dalla realtà attuale, ma allo stesso tempo sono frenato dalle paure/paranoie/seghe mentali (mi perdoni in termine) descritte nel primo post.