Disordine respiratorio

Mi hanno sempre detto che le cause dei miei disordini respiratori hanno radici ansiogene!

Ultimamente però sembra essere venuto fuori come causa il reflusso gastroesofageo da confermare con una gastro prenotata alla fine del mese!

Il problema è che questo disturbo, più o meno alternativamente, dura da almeno 15 anni e consiste nella sensazione spiacevole di mancanza d'aria, fiato corto, impossibilità di riempire bene i polmoni, costrizione addominale e quando tali sintomi si presentano una pressochè continua emissione di urine abbondanti!

In passato il problema è stato approcciato ed identificato come DAP, trattato con xanax 0,25 mg, dal 1999, al 2007 e per qualche tempo con levopraid gocce in aggiunta;
nel 2007, sono riuscito a sospendere questo farmaco (xanax) dopo averlo scalato molto gradualmente ed ora praticamente non prendo più nulla per l'ansia!

Ultimamente prendo la valeriana in compresse da 300 mg!

Ci sono giorni in cui sembro stare bene perchè riesco a "respirare" , insomma a fare il respiro lungo; giorni invece in cui è proprio "nera";
penso di avere una malattia seria e questo peggiora la mia vita sociale e lavorativa , ma quando riesco a respirare bene, tutto è ok e così "tiro avanti"!

Vorrei tanto davvero guarire, lo vorrei per me , ma soprattutto per la mia famiglia , mia moglie ed i miei figli!

Chiedo aiuto, con la speranza di ricevere una soluzione e chiedo ancora:
i miei problemi respiratori sono di natura organica o no?
perchè ultimamente mi sembra tutto più difficile e non riesco più ad affrontare i cosiddetti giorni no, come qualche anno fa?
devo tornare a prendere lo xanax e se si, come si fa a non instaurare la dipendenza, visto che ci sono già passato!?
come si fa ad essere certi e convincersi che i disturbi respiratori siano legati all'ansia e non a qualche altra causa organica.

Grato se vorrete aiutarmi!


[#1]
Dr.ssa Carla Casini Psicologo, Psicoterapeuta 28 1
Gentile utente,

L'unico modo per escludere eventuali patologie organiche e' quello di rivolgersi al suo medico e fare una serie di esami che possano escluderle, come ad esempio sta facendo rispetto alla gastroscopia.
Una volta esclusa una base organica, io valuterei la possibilita' di intraprendere un percorso di psicoterapia, eventualmente in concomitanza con l'assunzione di psicofarmaci; in tal modo, anziche' eliminare semplicemente il sintomo come accade con la sola assunzione di farmaci, andra' a lavorare su eventuali cause e cercare di trovare una modalita' di risoluzione definitiva ai suoi disagi.
Cordiali saluti,

Dr.ssa Carla Casini
Psicologa Psicoterapeuta Sesto Fiorentino Firenze

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la celere e gentile risposta.

Ho fatto negli anni diverse spirometrie, tutte regolari, una ultimamente.

E questa incapacità a gestire il disturbo che negli ultimi tempi, mi fa sprofondare in una forte angoscia, soprattutto riportata al fatto che la mia famiglia che adoro, dipende solo da me!

Sono convinto che ci si debba far aiutare , mentre la mia richiesta sul disturbo funzionale respiratorio, probabilmente voleva evidenziare il forte disagio che esso cagiona: assenze dal lavoro, dalla vita sociale, dalla normalità!

Quando il sintomo si presentò decine d'anni or sono, è stato fatto un percorso di accertamenti funzionali atti ad escludere patologie organiche:

Lei, crede debbano essere tutti nuovamente ripetuti?

La ringrazio tanto per la gentile attenzione.

Un cordiale saluto!
[#3]
Dr.ssa Carla Casini Psicologo, Psicoterapeuta 28 1
Gentile utente,

Se la sintomatologia da allora non e' significativamente cambiata a mio avviso può anche non ripetere gli esami, senta comunque anche il parere del medico curante in merito.
Il problema a questo punto può essere trattato come disagio psichico e quindi intraprendendo un percorso psicoterapico come già le avevo suggerito.

Cordiali Saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Sono stato da una dottoressa, che ritengo molto brava!

Nell'attesa di vedere come evolve, mi ha confermato l'ansia e dato una benzodiazepina fino al prossimo incontro.

Bromazepam in gocce 10 la mattina, 10 il pomeriggio, 13 la sera, ma onestamente il mio disordine respiratorio non è migliorato molto!

Effettivamente mi ha anticipato di voler, nel caso di insuccesso con questo farmaco, iniziare con Alprazolam ed inserire in aggiunta un antidepressivo.

Sono molto angosciato, non sorrido quasi più, ho paura di avere qualcosa ai polmoni e la mia vita sociale è pressochè azzerata!

MA SI GUARISCE DALL'ANSIA?

IO desidero guarire più di ogni altra cosa!
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<MA SI GUARISCE DALL'ANSIA?>

Dall'ansia si può uscire con i trattamenti adeguati.

Oltre a seguire il trattamento farmacologico prescritto , valuterei l'opportunità di consultare uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per abbinare alla farmacoterapia un eventuale percorso terapeutico mirato ai suoi disagi.

La sua curante (psichiatra?) le ha proposto solo il trattamento farmacologico?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#6]
Dr.ssa Carla Casini Psicologo, Psicoterapeuta 28 1
Gentile utente,

Confermo quanto sostiene la collega, dall'ansia si può guarire, si affidi al trattamento farmacologico propostole dalla sua dottoressa ma consideri che per migliorare in maniera definitiva certamente una psicoterapia abbinata al trattamento farmacologico e' indicata.
In tal modo oltre alla risoluzione dei sintomi potrà capire le reali cause del suo disturbo ed imparare a gestirle magari senza l'apporto farmacologico.

Cordiali Saluti,
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le gentili e celeri risposte,


al momento la dottoressa non ha esplicitato un percorso cognitivo - comportamentale, ma solo anticipato che nel caso la sola benzodiazepina non dovesse bastare, inizierebbe ad aggiungere l'antidepressivo.

L'ho rivista e da specialista brava quale è (poichè mi "rivaluta" ogni cinque giorni con incontri prefissati) , alla mia enunciata non soddisfazione per il contenimento dei sintomi, mi ha ulteriormente aumentato il dosaggio del bromazepam, portandolo a 13 gocce X 3 volte al dì;

mi ha detto che comunque rimane un dosaggio bassissimo.

prossima rivalutazione tra pochi giorni!

Gentili dottoresse,

chiedo:

sono io che devo insistere per lo psicoterapeuta in aggiunta o la dottoressa che mi segue lo deve decidere in proprio?

inoltre, come vi sembra la scelta della benzodiazepina datami ed il dosaggio altrettanto prescrittomi.

Grato se vorrete rispondere ad una persona angosciata, sfiduciata e .........tanto triste!







[#8]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
sono necessarie alcune precisazioni:

- non è deontologicamente corretto fare diagnosi attraverso una consulenza on line;
- lo psicologo non è un medico pertanto non può esprimersi in merito alla terapia farmacologica;
- la decisione di iniziare una psicoterapia o di fare un primo colloquio con uno Psicologo è della persona, naturalmente il medico di base, lo psichiatra, o un altro specialista può consigliare l'inizio di una psicoterapia ma, eventualmente, tale consiglio non va inteso come una prescrizione;
- la terapia farmacologica può essere integrata con una psicoterapia, perché sono interventi che non si escludono a vicenda anzi spesso la loro compresenza ottimizza l'esito;
- le aspettative di un immediato cambiamento sono comprensibili, ma non verosimilmente realizzabili né attraverso la terapia farmacologica, né attraverso la psicoterapia.

La invito a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#9]
dopo
Utente
Utente
Scusi tanto,


"le aspettative di un immediato cambiamento sono comprensibili, ma non verosimilmente realizzabili né attraverso la terapia farmacologica, né attraverso la psicoterapia"

Lei ha scritto questo e se non ho inteso male, come credo di non aver fatto, mi sta chiaramente dicendo che "ahivoglia ad imbottirsi di farmaci e a fare sedute di psicoterapia" , dall'Ansia NON SE NE ESCE!!!!


Guardi ,
la ringrazio per la risposta tempestiva ma credo ahimè non abbia perfettamente inteso il grido di dolore e dell'estremo bisogno di aiuto che ho cercato di incorniciare (magari maldestramente) nelle regole di questo peraltro apprezzatissimo spazio!

Saluti

[#10]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
ERRATA CORRIGE

"le aspettative di un immediato cambiamento sono comprensibili, ma non immediatamente realizzabili né attraverso la terapia farmacologica, né attraverso la psicoterapia"


Gent.le utente,
si tratta di un equivoco dovuto ad un errore di battitura, le ho riportato la frase corretta e mi scuso per la disattenzione.
La sua reazione è legittima, ma comprenderà che non potrei esercitare la mia professione se ritenessi l'ansia una condizione irreversibile, inoltre l'aspetto che intendo evidenziare si riferisce alla velocità del risultato atteso perché spesso le persone si aspettano miglioramenti delle loro condizioni già dalla prima assunzione del farmaco o a seguito del primo colloquio di psicoterapia. Il processo di cambiamento definitivo è graduale perché avviene all'interno di un'esperienza che attraversa diverse fasi di elaborazione.

[#11]
dopo
Utente
Utente
Torno a postare in quanto una causa organica , potrebbe forse essere la causa dei miei "disordini respiratori"!

Poco tempo fa ho eseguito una esofagogastroduodenoscopia e mi hanno diagnosticato una gastropatia NERD.

Tutti gli organi interessati fortunatamente sono normali, ma c'è presenza di reflusso non erosivo!

Ho chiesto e mi hanno detto che esso può essere causa di sintomi o problemi respiratori!

E ora, che devo pensare, sommessamente chiedo a voi, gentilissime dottoresse?

L'ansia che sento comunque essere sempre presente è una concausa?
O è' invece la causa principale?
Come mi dovrei comportare ?

Francamente non so se essere felice per questa diagnosi che potrebbe in un certo senso spiegare sintomi extra- ansia, o triste poichè non ve ne è certezza assoluta!

Carissime se vorrete, rispondere, sarò molto grato!

Cordialmente!
[#12]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
l'approfondimento diagnostico era necessario per individuare l'intervento terapeutico più corretto e fare chiarezza rispetto alle sue condizioni, a questo punto se lo specialista le ha prescritto una terapia per il reflusso andrebbe effettuata e monitorata attraverso visite di controllo.
Per quanto riguarda l'ansia, si tratta di una reazione che non va ignorata, in particolare se persiste nonostante la diagnosi ricevuta, il colloquio con lo Psicologo può offrirle l'opportunità di entrare in contatto consapevole con il suo vissuto, avviando un processo di elaborazione consapevole del suo disagio.


[#13]
dopo
Utente
Utente
Torno nuovamente a postare con la speranza di una risposta.

Aveva ragione Dottoressa, l'Ansia non va ignorata, non si può ignorare, magari si potesse!

Accanto a diagnosi che ora confermano patologie organiche, ma non correlate ai miei sintomi, ce ne sono altre che escludono la causa organica dei medesimi.

Ma i miei sintomi sono la, sempre a caratterizzare le mie giornate, prendendomi in giro, quando si affievoliscono regalandomi la felicità ( penso sia un termine esagerato) o forse l'illusione di vivere regolarmente.

A volte mi chiedo, lanciando pesanti improperi, perchè a me l'ansia ha preso il "respiro"; perchè?

Sono davvero disilluso ormai, mentre i giorni che trascorrono tutti uguali ( o quasi) si fagocitano sempre di più speranze e convinzioni.

Lo vuole sapere uno dei paradossi che caratterizza il mio vissuto?

Mi diagnosticano un reflusso su base NERD, ma non posso usare i PPI per curarlo perchè una vecchia storia, riguardante uno di essi, su base allergica lo sconsiglia; e pensi neanche le benzodiazepine per l'ansia potrei usare perchè si dice che agevolano il meccanismo del reflusso stesso!

Insomma, un caso paradossale, mentre l'Ansia scalcia e si fa sentire in tutta la sua
onnipotenza.

Tornerò dalla psichiatra per approcciare una nuova cura farmacologica che insomma non sia solo a base di benzodiazepine , poi .....................chissà!

Cordialità viva!
[#14]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75

"l' Ansia scalcia e si fa sentire in tutta la sua onnipotenza."

Gent.le utente,
sta descrivendo un sintomo come se avesse "vita propria", questo aspetto evidenzia molto bene l'interferenza tra l'esperienza percepita e la decodifica "alterata" ad essa associata.
La terapia farmacologica andrebbe integrata da un colloquio con uno Psicologo-Psicoterapeuta per individuare l'intervento più opportuno, una consulenza on line può fornire solo indicazioni preliminari.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione: non riesco per nulla a decodificare (neanche in modo alterato) l'esperienza Ansia............!

Non ce la faccio proprio a decodificare nella giusta maniera , un "qualcosa" che ti ..........."toglie l'aria", ti toglie il "fiato"ed il "respiro"............letteralmente!

Sono convinto di aver bisogno di un aiuto grosso ed extra che, spero tanto di poter trovare!

Grazie per la sua risposta ed il suo consiglio!

[#16]
dopo
Utente
Utente
Egregia Dottoressa,

la specialista che mi segue ha deciso l'inserimento , accanto alla benzodiazepina, di un "pizzico" (proprio così dice Lei) di antidepressivo per curare il mio disturbo d'ansia!

Sono molto titubante e se ne è accorta pure Lei, poichè gli antidepressivi sono farmaci importanti, ma ella mi ha spiegato che non facendo in tal maniera, mi trascinerò "questa cosa", questo disturbo per sempre!

Mi vuole rivedere a brevissimo, credo per gli aggiustamenti o innalzamenti terapeutici iniziali!

Mi fido molto della mia specialista , secondo me è davvero competente!
E' invece di me che non mi fido, di fatti ancora devo iniziare ad assumere le gocce di paroxetina mesilato che mi ha prescritto, per il fastidio relativo alla nausea ,come effetto serotinergico collaterale, che detto farmaco mi potrebbe procurare!

Ma comunque, .............questo è!

Oltre a chiedere un parere sull'approccio terapeutico, che mi è stato suggerito, chiederei in aggiunta (mi sono proprio dimenticato di dirlo alla dottoressa) quanto segue:
sul bugiardino del farmaco in questione, (che andrebbe sempre letto), ho trovato alla voce posologia e modo d'uso che le gocce si devono assumere in un bicchiere d'acqua , mescolarle e berne tutto il contenuto!

Domanda (che potrebbe pure sembrare banale)?
Di solito io le gocce relative ad altri medicamenti , le bevo in un dito di acqua messa nel bicchiere!

Per la paroxetina mesilato , invece , si intende un bicchiere pieno di acqua, o come al solito in poca acqua?!

Grazie in anticipo per la eventuale risposta che mi si vorrà rendere!
[#17]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
le perplessità sulla terapia farmacologica vanno riferite allo specialista che l'ha prescritta, gli Psicologi non sono medici e non possono esprimersi al riguardo.
Ha preso in considerazione la possibilità di integrare il percorso terapeutico con un colloquio psicologico?
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