Riuscirò a trovare una soluzione?

Saluti a tutti, sono un ragazzo (i dati completi li trovate nel mio profilo) e ormai da molti anni soffro (nulla di diagnosticato, ma sono sicuramente depresso e penso di avere molteplici malattie mentali). La mia vita si è definitivamente fermata all'età di 15 anni, quando mi sono ritirato dalle superiori per eccessiva ansia, ho subito bullismo alle medie e alle elementari, anche se in quest'ultima reagivo e forse essendo ancora troppo bambino oltre alla forte ansia e timidezza non mi aveva lasciato ripercussioni gravi, inoltre stavo per subirlo anche alle superiori, ma questo oggi è l'ultimo dei miei problemi. C''è da dire che da quando lasciai la scuola mi chiusi in casa definitivamente, prima almeno andavo a scuola anche se non uscivo mai il pomeriggio, invece non andando più a scuola eliminai la terribile ansia che avevo perennemente ogni mattina (e che mi faceva stare male fisicamente causandomi senso di vomito, mal di pancia, mal di stomaco e giramenti di testa, anche se quest'ultimo era più per una carenza di ferro) , ma subentrarono parecchi altri problemi..soffrivo come un dannato perchè volevo un amicizia, vedevo, dalla finestra, la gente che si divertiva, amici, o anche coppie di fidanzati e volevo essere anch'io così ma non riuscivo a superare la mia timidezza, mancanza di autostima e soprattutto l'ansia, questo grazie anche ai soprusi e alla sfilza di cose negative che mi avevano detto a scuola e non..inoltre oltre ad essere brutto di mio, ho sempre avuto problemi fisici e questo non aiutava la mia autostima già sottoterra..comunque come già detto, stavo in casa, soffrivo, facevo 1000 preghiere al giorno nel tentativo di cambiare qualcosa (e per 1000 intendo mille, ero ossessionato dalla religione..disturbo ossessivo compulsivo? ), ormai avevo rapporti solo virtuali a cui tenevo molto perchè erano gli unici, ma poi dopo l'ennesima delusione con una ragazza che decise di "farmi fuori" perchè il suo ragazzo era geloso che chattassi con lei, in me scattò una voglia di non soffrire più e di non avere più delusioni..è una delle cavolate più grosse fatte nella mia vita perchè da lì cominciò il declino pesante, cominciai a perdere piano piano interesse in tutto..questo era nel 2008, ma oggi, nel 2012, è cambiato completamente tutto. Sono diventato una persona apatica, pigrissima mentalmente e fisicamente e che non trova più soddisfazione in niente, dalla masturbazione a guardare la tv, niente..analizzo tutto con oggettività, inoltre non esco più di casa..se va bene esco per 3-4 volte all'ANNO..dimagrii più di 30 kg in meno di un anno (ero molto in sovrappeso) poi ne ho ripresi 10 negli ultimi 5-6 mesi, sono pervaso da un senso d'ansia persistente, soffro di insonnia, faccio orari sregolati e la mia situazione familiare è pessima. Non mi reputo più timido ma ho il terrore del giudizio della gente, non mi lavo mai e vivo solo perchè ho paura di morire. Non ne voglio uscire e nessuno mi aiuta, secondo voi ci sarà mai una soluzione? Saluti.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
...Non ne voglio uscire e nessuno mi aiuta, secondo voi ci sarà mai una soluzione? ..
gentile ragazzo ha scritto non ne voglio uscire di propostio o si tratta di una svista?
tuttavia quando una soluzione ad un problema non arriva dalla nostra testa un aiuto specialistico può sempre essere preso in considerazione. Un confronto con un'altra testa (esperta) da sempre la possibilità di vedere il problema con occhi alternativi e, magari, senza rendersene conto anche osservare soluzioni alternative ma altrettanto valide.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Dr. De Vicentiis grazie della sua risposta :) , ho letto altre sue risposte ad altri consulti e la reputo molto intelligente, così come per i suoi colleghi (fortunatamente questo sito è popolato da persone abbastanza competenti)..ritornando a quello che ho scritto, beh in effetti diciamo che ho "sbagliato" a scrivere..nel senso che vorrei uscirne ma non ho la voglia, le forze psicofisiche ne gli appigli per farlo..ed è quello il problema..io sono stato da una psicologa quando avevo 15 anni, nel periodo di quando ho abbandonato la scuola, nel tentativo di farmela riprendere..inutile dire che fu un fiasco e lei sottovalutava molto i miei problemi che erano più invalidanti di quanto credesse. Forse ho scritto questo consulto più che altro per sfogo visto che vi leggo da molto tempo, ma so bene che da solo non ce la potrò mai fare ne tantomeno posso contare sulle persone a me "vicine" (o meglio solo una, mio padre che non solo ha sempre sottovalutato il mio problema ma ne ha anche di suoi e io sono uno degli ultimi), la soluzione sarebbe andare in una struttura adeguata e prenotare un consulto di persona, ma se non esco di casa neanche accompagnato come posso fare tutto ciò da solo? Dovrò necessariamente ritrovarmi in una situazione che mi obblighi a fare quello che devo fare per avere una vita migliore. Tra l'altro come ho già scritto io soffro terribilmente il giudizio altrui e sono una persona molto orgogliosa..ed è soprattutto questo che mi ha fatto sprofondare ancor di più nel baratro.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Ragazzo,

quelle 3 o 4 volte l'anno che esci lo fai per andare dove?

Come ti senti in quelle occasioni?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Salve Dottoressa Massaro :) , dal 2008 fino ad un paio di mesi fa quelle rare volte che sono uscito l'ho fatto per cose obbligatorie come matrimoni, feste, pranzi di Natale dai parenti ecc...per il resto maggior parte del guardaroba non lo aggiorno dalle scuole medie (fortunatamente non è che sia cresciuto tantissimo da allora) , eccetto per 1 maglietta e 1 paio di scarpe comprate l'estate dell'anno scorso.

Ho detto fino ad un paio di mesi fa perchè quest'anno, complice anche la rottura tra i miei genitori, non sono andato a nessuna festa di parenti e le uniche 5 volte che sono uscito sono state di mia iniziativa, 1 per andare a un evento in città (con mio padre) , due volte per uscire con mio padre che non viveva con me, una quando ho traslocato e un altra da solo per fare una compravendita con una persona su internet (e lì veramente ho cacciato una forza di volontà enorme..)

Come mi sento? Prima di uscire dalla porta se l'uscita è programmata da me nella maggior parte dei casi in preda all'ansia ci ripenso e cambio idea, se sono obbligato cerco di trovare il metodo per farmi vedere da meno persone possibili...infatti quando traslocai (la nuova casa era poco più avanti) uscii alle 6 di mattina per evitare sguardi indiscreti. Però una volta che sono uscito oltre ad essere un po impacciato non ho rilevato timidezza..anzi sono molto più sciolto rispetto all'epoca..questo non lo so perchè. Penso che tranne quando mi fanno brutte domande che mi mettono in difficoltà (tipo scuola, ragazze, ecc..) non mi reputo più timido. Poi non so se soffrire il giudizio della gente possa rientrare nella sfera della timidezza.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Preoccuparsi del giudizio degli altri è naturale, solo i narcisisti più gravi non lo fanno perchè si ritengono al di sopra di tutto e di tutti.

Dunque hai iniziato a non andare più a scuola perchè eri vittima di bullismo e ti sentivi male al solo pensiero di andarci, probabilmente in conseguenza a questo, ma ci dici anche che di pomeriggio non uscivi comunque. Avevi difficoltà a uscire anche se non si trattava di farlo per andare a scuola?

Ci dici che hanno tentato di aiutarti inviandoti ad una psicologa, ma poi sono stati abbandonati tutti i tentativi di risolvere il tuo problema.
E' così? Se sì, come mai?

I tuoi cosa pensano della situazione?

Vedo che esprimi le tue riflessioni con chiarezza e con buona proprietà di linguaggio.
In questi anni hai continuato a leggere e/o studiare per conto tuo?
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dopo
Utente
Utente
Salve gentili dottori, vorrei scrivervi dopo 2 anni e mezzo dall'ultima volta, un po per sfogo, un po per un consiglio, un po perchè l'aver dormito 6 ore totali (spezzettate) negli ultimi 3 giorni ha riacceso in me momentaneamente la fiammella per cambiare (fiammella che sono sicuro si spegnerà presto come è sempre successo).

Innanzitutto mi scuso con la dottoressa Massaro che all'epoca mi fece delle domande ma credetemi se vi dico che dopo aver risposto l'ultima volta, non mi sono più loggato. Il motivo è semplice: avevo vergogna del mio stesso consulto e si era spenta nuovamente quella flebile fiammella che mi aveva portato a scrivere.

Ora accadrà la stessa cosa, ma io ci provo, e ringrazio chi avrà la pazienza di rispondermi, altrimenti nel caso non lo faceste vi ringrazio lo stesso per avermi fatto scrivere un po, visto che non ho nessuno con cui sfogarmi e anche un semplice sito può essere qualcosa per scaricare un po di frustrazione.

Da quando vi scrissi fondamentalmente non è cambiato nulla, vivo sempre in casa (posso definirmi un hikikomori, non diagnosticamente ma m ci ritrovo nella maggioranza dei punti), sono sempre depresso, ho l'ansia 24 ore su 24, perdita di interesse marcata su tutte le attività soddisfacenti che svolgevo prima (e che svolgo tuttora, visto che 24 ore al giorno le devo buttare in qualche modo) e tutti i problemi che il mio stato comporta. Solo che vivendo in una città parecchio schifosa e in un posto parecchio schifoso (e se vedete il mio profilo capirete qual è) non ho pace nemmeno in casa, perchè qui ci sono rumori 24 ore su 24 e solo io so come sto lottando per ridurli, l'insonnia si è aggravata moltissimo, ormai è un miracolo se supero le 5-6 ore e mi sveglio SEMPRE (non spesso, proprio sempre) intontito, con tutte le difficoltà del caso, visto che l'unica cosa che mi stimola leggermente è giocare a videogiochi online dove devi avere lucidità e motivazioni e se l'assenza di emozioni mi aiuta a giocare razionalmente, l'intontimento mentale e la sonnolenza perenne non mi aiutano.
Tuttavia, visto che mio padre sottovaluta i miei problemi nonostante conosca bene che non dormo e faccia una vita di m---a, non mi aiuta, quindi volevo chiedervi una cosa:
Se io facessi l'immenso sforzo di uscire di casa (e prima ancora fare l'immenso sforzo di lavarmi e curarmi quel tanto che basta per riuscirci), se io trovassi quegli spiccioli minimi per andarci (non privato ovviamente), cosa mi consigliate, di andare direttamente da uno psichiatra? Io vorrei quantomeno qualcosa per dormire e per l'umore (anche questo perennemente basso da anni), però dal medico di base non ho voglia/forza di andarci, sia per i motivi già scritti sopra e sia per un fattore di autostima, anche perchè mi conosce da quando son nato..vorrei andare da uno che non mi conosce, io avevo pensato, grazie ai vostri consulti che ormai conosco a memoria (posso definirmi un enciclopedia dei consulti di Medicitalia :)) di andare da uno psichiatra e abbinare una psicoterapia, che indirizzo però non lo so, di sicuro qualcuno che ti impari fin da subito ad agire perchè l'analisi su di me e il mio passato già l'ho fatta da solo, fino all'esasperazione. Il problema è che avrei bisogno di un supporto nel mezzo, qualcuno che mi tenga su di corda, visto che, se pure riesco a fare il miracolo di andarci, dopo appena rimetto piede a casa subito torna tutto come prima e va a finire che non faccio nemmeno 1 seduta, visto che prenoterei e non mi presenterei dall'eventuale psichiatra.

Uscendo momentaneamente dal discorso, vorrei sapere cosa ne pensaste di una cosa che mi è venuta in mente per progredire in futuro nel campo della psicologia. Ovvero, secondo me bisognerebbe mettere a disposizione un "finto amico reale" nel lasso di tempo tra una seduta e l'altra, qualcuno che si comporti perfettamente da amico nei confronti del paziente, in modo da aiutarlo durante la psicoterapia facendolo uscire, facendolo fare attività che si fanno normalmente tra amici, questa persona dovrebbe essere ovviamente pagata dallo stato o privatamente come voi psicologi, sono sicuro che se esistesse una figura del genere molte terapie verrebbero facilitate e le probabilità di successo sarebbero molto più elevate, purtroppo penso che la risoluzione dei problemi mentali gravi, come nel mio caso, sia ancora troppo acerba e scarna. Per persone che hanno davvero bisogno di aiuto, non hanno forze e non hanno nessuno vicino a sostenerli, non bastano le sedute, se hanno fortuna di iniziarle tra l'altro. Spero che quest'idea in futuro venga praticata, io sarò polvere ma almeno chi vivrà dopo di me almeno avrebbe la fortuna e più probabilità di poter guarire. Voi che ne pensate?

Chiusa questa parentesi, ritorno al consulto. Potete farmi tutte le domande che volete, stavolta risponderò sempre, fino a quando il consulto non avrà più niente da dire (anche se è probabile che così come l'ho riesumato così ritorni nella bara).

Cordiali saluti dottori e complimenti per il vostro lavoro, vi ho visti spesso impegnati anche in lunghi consulti e farlo gratuitamente (almeno credo sia così) non è da tutti. Imparasse anche la mia psicologa di 7 anni fa, forse professionalmente sarà cresciuta, me lo auguro per i suoi pazienti.

PS: Proprio mentre vi scrivo quest'ultima parte stanno sparando dei botti..e questo è tutte le sere (anzi, notti) 365 giorni all'anno..ora se dormivo avrebbero contribuito a farmi risvegliare e non riaddomentarmi più, che città stupida e ignorante..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Ragazzo,

bentornato su questo sito!

Mi spiace leggere che la situazione non si sia minimamente sbloccata, ma che sia anzi peggiorata.
Purtroppo se non puoi fare affidamento su un familiare che ti aiuti dovrai trovare da solo la forza e il coraggio necessari per uscire di casa e rivolgerti a chi può pendere in carico il tuo caso.

Ci hai detto che tuo padre sottovaluta il tuo malessere, ma tua madre cosa ne pensa?
Hai altri parenti che incontri ogni tanto, anche solo in casa?

Per quanto riguarda il medico di base, se non esci praticamente mai da anni immagino che non abbia idea di come tu stia e che non abbia neanche un'opinione su di te, mancandogli un riscontro da molto tempo: se ti rivolgessi a lui quindi non credo che smentiresti alcuna sua opinione positiva e di conseguenza non ne farei una questione di orgoglio.

Ti dico questo perchè probabilmente per rivolgerti ad una struttura pubblica come il Dipartimento di Salute Mentale ti servirà la richiesta del medico (devi informarti su come funzionano le cose nella tua regione) e quindi è possibile che dovrai passare da lui e raccontargli almeno che ti senti depresso (ma direi anche che farti visitare e prescrivere qualche esame di controllo dopo tanti anni non sarebbe una cattiva idea).
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Utente
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Gentile Dottoressa Massaro, la ringrazio. :)

Ha ragione, purtroppo la realtà attuale è questa, ormai non sono più l'adolescente che sperava nell'aiuto di qualcuno per uscire dalla propria depressione oppure che si risolvesse da sola con l'età, ormai ho superato i 20 anni e se quelli intorno a me e che vedevano con i loro occhi la mia situazione non mi hanno aiutato prima, non penso lo faranno adesso, anzi non lo faranno.

I miei sono separati da 3-4 anni (o meglio, mia madre si trovò un altro mentre i miei erano ancora insieme) e da allora decisi di troncare tutti i miei rapporti con lei, non per la separazione, di cui non mi frega niente, ma perchè è sempre stata una persona che pensava soltanto ai fatti suoi, arrogante, infame, vittimista, accumulatrice di debiti e non ha fatto altro che mettermi i bastoni tra le ruote e svalutarmi sin da bambino, l'unico che trattava bene era il mio fratellastro, uguale a lei, con cui si scambiavano favori a vicenda. Lei si fa sentire mandando un messaggio in caso di ricorrenze tipo onomastico, capodanno o compleanno ma io non la calcolo e non mi interessa se stia bene o meno.

A casa mia nessuno, però a Natale e Pasqua vado a mangiare da parenti (che vivono un po lontano, in provincia), per il resto molti vivono poco distanti da me ma non li vedo mai (mio padre li vede spesso invece) perchè non esco, li ho visti l'ultima volta a Pasqua e qualche settimana fa in una delle pochissime volte in cui sono uscito (come si suol dire, la fortuna). Ci vado piuttosto d'accordo, ma non sanno niente di me, solo che non esco mai di casa ma non hanno mai voluto approfondire la cosa nei miei confronti. Penseranno sicuramente che sia pigro, che non voglia fare nulla, non voglia lavorare, faccia la bella vita (magari), ecc.

Il medico di famiglia sa di me perchè io "mando" mio padre quando mi serve qualcosa anche se non mi presento personalmente, mio padre lo vede spesso perchè lui lavora vicino a dove abito io, inoltre mi sembra che prima della richiesta della psicologa a 15 anni i miei andarono da lui.
Lui forse sa che io ho qualche problema, infatti quelle rare volte in cui ci sono andato mi ha sempre tratto in modo scherzoso e abbracciato, penso mi voglia tutto sommato bene.
Tra l'altro per l'insonnia mandai mio padre per fargli chiedere qualcosa che mi aiutasse a dormire, mi diede della melatonina ma che ovviamente, pur avendone prese a pacchi (per davvero), non mi ha fatto niente. Penso che questa funzioni in soggetti che siano già sani di loro, non che siano affetti da patologie mentali.

Per esami di controllo che intende? Quelli "classici" (visita oculistica, ecc)?, purtroppo quei falliti dei miei genitori (che hanno partorito un figlio altrettanto fallito), tutte le visite classiche che i genitori veri fanno fare ai loro figli regolarmente sin da bambini a me non le hanno mai fatte fare, se non proprio quando ne avevo bisogno (tipo nel 2009 che vedevo sfocatissimo e infatti uscì una miopia-astigmatismo)..ed è anche per questo che sono un rottame non solo mentalmente, ma anche fisicamente ( ho alcuni problemi alla schiena, una ciste sul pube, dovrei mettermi l'apparecchio (alla mia età..) per un problema alla mandibola, ho una deformazione del setto nasale ed altri problemi "minori"). Purtroppo mio padre ha una certa età ed è nato in un ambiente MOLTO ignorante e chiuso mentalmente, per lui il "vero uomo" deve risolvere i suoi problemi da solo e non ha bisogno dell'aiuto di nessuno..poi è il primo che se ne cade a pezzi, ha avuto insuccessi da marito e da genitore e ha debiti (ringraziando anche sua moglie a cui ha permesso di fare sempre tutto), anche se afferma il contrario. Ricordo ancora quando non volevo andare a scuola e confessai del bullismo, mi disse che era colpa mia che non reagivo, senza nessuna parola di conforto...quella ancora ce l'ho legata al dito e posso dire fu l'inizio della mia opera di "imbruttimento caratteriale".

Comunque la cosa più triste (o divertente, dipende dai punti di vista), è che lui ogni tanto mi dice che non sono più un ragazzino alla mia età e devo iniziare a darmi da fare, peccato che sia cresciuto solo anagraficamente visto che il mio sviluppo sociale e di esperienze di vita si è bloccato verso la fine dei 14 anni. Infatti vedo (tramite uno schermo) che alla mia età c'è gente in procinto di laurearsi, gente che ha già molte esperienze amorose se non col sesso, che va fuori dalla propria città a lavorare, che fa viaggi all'estero, addirittura che è in procinto di sposarsi o fare figli..mentre io sono qui, ancora stabilmente a fare le stesse cose da 8 anni.

è un po come far crescere un neonato in una carrozzina fino ai 10 anni e poi metterlo a terra pretendendo che sappia già camminare perfettamente, solo perchè ha 10 anni.
Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

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