Non riesco a gestire le relazioni

Salve,ho 26 e sono una ragazza.Mi sono resa conto di avere un problema...non riesco a gestire le relazioni.Nel caso specifico quella con l'altro sesso.I primi mesi tutto perfetto,sono serena e comprensiva.Poi basta un qualcosa che l'altro fa e che io non reputo giusto nei miei confronti,e non riesco più ad essere serena!!! con il mio ragazzo dopo un anno e mezzo ho iniziato a litigare almeno una volta a settimana e in quei momenti provo un tale odio che divento aggressiva quando dico le cose...sento un'adrenalina che mi carica di odio..e ci sto male perchè mi rendo conto di non riuscire a controllarmi.Lo stesso con mia madre...ho un rapporto molto conflittuale..lei una donna di 60 anni con i suoi problemi matrimoniali,un marito disinteressato a lei e a noi figli,egoista all'ennesima potenza,che la schiaccia di giorno in giorno.Non riesco ad essere serena in coppia e non solo...in qls relazione c'è sempre un atteggiamento mio aggressivo...Perchè?come posso modificarmi?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Sembra che lei abbia messo in collegamento la sua intolleranza nei confronti di qualche torto che reputa le venga fatto dal suo compagno, con la situazione di sua mamma (e dei figli) che ha esperienza quotidiana di torti subiti dalla figura maschile.

Forse il risentimento nei confronti di suo padre, che definisce egoista e prevaricatore, le condiziona i rapporti con le figure maschili.

Parlarne con uno psicologo potrebbe aiutarla a rielaborare le sue emozioni.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Utente
Utente
Si,non l'ho fatto consapevolmente ma si!...il termine adatto è intolleranza...!!! purtroppo per questioni economiche non posso andare da uno psicologo.Grazie della risposta.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco il problema economico. Può provare a cercare se dove abita ci sono delle risorse gratuite.

In ogni caso lo stimolo di riflessione rimane valido.

E' possibile che avendo vissuto in una situazione in cui quello che dovrebbe essere un compagno e un alleato si è dimostrato prevaricatore, allora lei abbia sviluppato una particolare sensibilità e fastidio per questi comportamenti.

Il punto sta in quello che lei dice " un qualcosa che l'altro fa e che IO NON REPUTO GIUSTO nei miei confronti": cioè nell'interpretazione che lei dà alle intenzioni del suo compagno.

Forse, talvolta, per questo suo "pregiudizio" dovuto all'esperienza negativa, è possibile che lei attui una lettura del gesto con un significato diverso da quello che gli attribuisce chi lo ha compiuto.
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dopo
Utente
Utente
Si esattamente così...è l'interpretazione che do ...ovvero il tipo di reazione non è corretta rispetto alla sua azione.Non so se riesco a spiegarmi.Di certo si discute per questioni che in ogni caso non mi piacerebbero...ma quando subisco un "torto" (che poi per torto intendo ad esempio una mancanza di rispetto dovuta al fatto che magari lui si comporta in un modo verso di me e poi da me invece pretende l'atteggiamento opposto...parlo sempre di piccolezze,mai nulla di grave) non riesco a trattenermi e divento una bestia...carico la mia litigata di odio e disprezzo e dico e penso le cose che maggiormente possono ferire l'altro(lo faccio anche con mia madre).Una volta finita la litigata,dopo mezza giornata,sento l'adrenalina calmarsi e realizzo di aver esagerato(ma ormai è troppo tardi).E mi rendo conto che non posso fare sempre così...perchè fa male a me(ho problemi di gastrite e colite) e agli altri e al rapporto che ho con gli altri...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco perfettamente.

Il punto è che senza la guida di un esperto, sarà difficile per lei modificare i processi affettivi e cognitivi che sottostanno a queste sue reazioni.

Dice di non potersi rivolgere ad uno psicologo per questioni economiche, ma la terapia può anche non essere così costosa come si immagina.
Lavora? Studia?
I suoi genitori la possono aiutare?

Provi anche a parlare con il suo ragazzo di questo suo lato vulnerabile. Se riuscirà a comprendere la sua suscettibilità sull'argomento, forse potrà essere più comprensivo ed aiutarla a modulare la sua aggressività.

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