Mi sale l'ansia,e il senso di colpa verso mia mamma che non so muovermi di casa

Gent. Dottori,
Sono un ragazzo di 30 anni,9 mesi fa ho perso mia mamma e da allora non sono più io.
Non ho più voglia di uscire,non esco ormai da diversi mesi, non ho più voglia di vedere la gente intorno e non ho nemmeno più cura di me.
Con la mia ragazza è la stessa cosa,non esco più manco con lei e non la faccio venire da me, ma nello stesso tempo non la lascio andare via e continuo a scriverle e chiamarla, promettendole di uscire insieme a breve. Ma quando arriva il giorno deciso da me..mi sale l'ansia,e il senso di colpa verso mia mamma che non so muovermi di casa.
Ho delle crisi di nervi in cui arrivo a digrignare i denti..mordermi le mani..piangere e tirare pugni ai muri
Prendevo il Tavor ma avevo sempre sonno e l'ho smesso. Quando ho queste crisi prendo le gocce di en con scarso risultato, infatti la crisi mi passa solo col tempo, lasciandomi poi un senso di malessere generale.
Cosa devo fare? Così mi è difficile continuare e sto perdendo tutto..ma anche se lo so..non faccio nulla..
Sicuro di un vostro riscontro, Vi porgo Distinti Saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
è comprensibile ciò che le sta accadendo, lei ha subito un grave lutto, la perdita di sua madre.
Il lutto porta con sé movimenti depressivi, che comportano anche una ridotta disponibilità affettiva, sensi di colpa, chiusura verso il mondo esterno.

Il processo di elaborazione del lutto richiede tempo, la sua durata e qualità dipendono dalle risorse personali e ambientali a disposizione, dalla rilevanza affettiva della persona scomparsa e dalla qualità della relazione intrattenuta con lei.

Dalle sue parole emerge una profonda sofferenza e una probabile difficoltà ad elaborare la perdita, le sarebbe utile rivolgersi a uno psicologo per essere sostenuto in questo doloroso momento ed aiutato nell'elaborazione del grave lutto che l'ha colpita.

Cari saluti

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
GentileUtente,

dal momento che si rende conto di essere in uno stato di sofferenza a seguito della perdita della mamma, è importante fare qualcosa per provare ad uscire dalla situazione, elaborando il senso di colpa (di cosa è morta Sua mamma?) e riattribuendo un significato nuovo al Suo futuro.

Oltre alla Sua ragazza, ha altre persone accanto a sè?
Riesce ad andare al lavoro senza difficoltà?

Chi Le ha prescritto il Tavor? Ne aveva già parlato col medico di base?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Io e mia mamma avevamo un rapporto che va aldilà di un normale rapporto madre-figlio, aveva diversi problemi di salute e io mi sono completamente annullato per stare con lei,facendole di tutto e di più.
Ora la mia sensazione è quella di essere da solo pure in mezzo a mille persone,o in casa con la mia famiglia..
La cosa brutta è che la sensazione di tristezza di ora è aumentata col tempo,più mi rendo conto più sto male.
La cosa brutta è che sto perdendo tutto,la mia ragazza compresa, ma nonostante questo non riesco a fare niente, me ne sto con le mani in mano e piangere..

Sono disoccupato,quindi il mondo esterno non lo vedo da mesi.
Il Tavor me l'aveva prescritto il mio medico di base suggerendomi di andare da uno psicologo.
In famiglia siamo in 4, papà,zia e sorella..li ho accanto ma non riesco a reagire..
Mia mamma aveva diverse patologie, era in dialisi e le hanno diagnosticato infine un encefalopatia epatica terminale, quindi il lutto è avvenuto in modo graduale,come una candela che si spegneva..ed è come se io ho seguito lei..

Vi ringrazio per le risposte..
[#4]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

probabilmente una parte di Lei (scrivente) è morta, dato che era parte attiva del processo di cura e di assistenza della Sua mamma, e quindi questo era parte dei Suoi compiti e della Sua attività. In pratica da Caregiver (colui che fornisce cure) si è trovato disoccupato anche in questo ruolo.

Spesso è proprio il Caregiver, quando l'esito delle cure non è quello atteso, ad avere delle difficoltà a gestire non solo la perdita della persona cara, ma anche quella del ruolo principale che lo teneva impegnato ed occupato.

La colpa è qualcosa di abbastanza frequente nelle persone che sopravvivono, e comprenderà che se da solo sta creando questo senso di colpa, da solo è poco probabile che riesca ad uscirne, ed è quindi necessario un sostegno nell'elaborazione di questa perdita.

Se il problema è anche di carattere economico, può comunque verificare quali servizi territoriali di supporto psicologico sono attivi nella Sua provincia.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

la tristezza traspare ed è palpabile dalle sue parole;
niente e nessuno riesce a colmare il vuoto di una mamma...soprattutto se avevate un legame speciale.
Il lutto ha i suoi tempi e le sue fasi per essere elaborato, metabolizzato e infine accettato, anche se la morte è avvenuta in modo graduale non credo abbia fatto questo tipo di "lavoro di elaborazione".
Prendere farmaci in questa delicata fase può aiutare, ma non è la soluzione;
Lei non ha seguito sua mamma, è ancora qui e deve vivere per lei e nel suo ricordo;
quando riuscirà a pensare a lei e a vivere con lei nel cuore vorrà dire che starà meglio.
Si riesce a star meglio, anche se le fasi da superare sono tristi e malinconiche.
Le consiglio vivamente uno psicologo della sua città per poter elaborare positivamente questa perdita così importante.
Non bisogna cancellare il ricordo, e non si deve.
Il dolore non avrà più questa carica così forte, ma sarà attenuato e riuscirà a continuare la sua vita, ora lo pensa impossibile, ma vedrà che sarà cosi'.

Ci tenga informati

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#6]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio di cuore a tutti, purtroppo mi sto rendendo conto che questo mio modo di vivere da parecchi mesi mi sta allontanando dalle persone a me care, ma nonostante questo mio esserne consapevole, non mi è abbastanza per uscire da questa situazione.
Ho sempre pensato che mi bastava farmi forza da solo per uscire da una situazione del genere, ho sempre prensato bastassero " le goccine" per rilassarmi e per stare meglio, evidentemente non è così. Cercherò un aiuto ulteriore, anche se l'unico aiuto che vorrei non c'è più..

Grazie ancora per i numerosi interventi
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

Farà la cosa giusta e vedrà che con l'aiuto di un professionista starà meglio e potrà nuovamente vivere la sua vita con le persone a lei care.
Da soli non si riesce, perchè manca la forza di reagire.
spero di averla rasserenata un pò.

si faccia tanto coraggio.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gent.ma Dott Ronchi,

Ho un'ultima domanda da porLe,
perchè pur sapendo di stare sbagliando, pur sapendo tutto quello che sto perdendo, pur sapendo che le persone intorno a me si possono stancare di aspettare, pur sapendo che sbaglio a rinchiudermi, non mi è abbastanza per smetterla di comportarmi così? Una parte di me vuole prendere e uscire, riprendere in mano la mia vita, l'altra parte (a sto punto credo più grande), appena sale la voglia di uscire e Vivere, si rinchiude ancora di più sentendosi in colpa per la vogila avuta..
Sto perdendo una persona per me importante, ne sono consapevole, ma sono ancora sotto lo stesso tetto ad aspettare chissà che chissà cosa..sperando, forse, che tutto passi da sè..

La ringrazio per la sua gentilezza
[#9]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

perchè il lutto è una cosa più grande di noi e istintivamente non lo accettiamo.
La parte di voglia che è in lei e che vorrebbe vivere è frenata; è come se l'altra parte dicesse: ma come vuoi essere felice dopo tutto quello che è successo?non puoi!!
e giù i sensi di colpa e quindi vince la parte che vuole frenare.
Si prenda tempo, ma pensi seriamente ad andare da uno psicologo/a.

Coraggio.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Si è così, però agli occhi degli altri non viene vista così, agli occhi di chi mi vorrebbe vivere normalmente, viene vista come un menefreghismo verso i loro confronti e non riesco a dimostrare che non è così, perchè c'è la parte della colpa che mi frena..
Spero passi presto perchè non mi riconosco più..
Grazie ancora..
[#11]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

passerà vedrà, col tempo.
I suoi dovrebbero invece sostenerla e non dimostrarsi cosi'.
Vedo che abita a Milano, se vuole i miei riferimenti li trova tranquillamente.

Cordialmente
[#12]
dopo
Utente
Utente
Sono di Seregno, ne parlo con i miei e la contatto in privato.

La ringrazio
[#13]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Va benissimo.

Buona serata.
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