Paura di perdere la madre.

Vi scrivo animata dalla preoccupazione per mio cugino. Ha 8 anni e caratterialmente, da sempre, sembra essere un bambino alla continua ricerca di attenzioni ma il suo modo di richiamare gli altri a se mi sembra decisamente incontrollato. La madre ha sempre dato largo spazio al suo modo di essere ed il padre è praticamente inesistente anche quando materialmente si trova vicino a lui... per questo, fin ora, ho pensato fosse "semplicemente" maleducato anche se mi pongo diverse domande da diverso tempo. Nei suoi atteggiamenti si riscontrano attacchi d'ira e momenti di euforia incontrollati, non riesce a non cedere all'uso delle mani e dei calci anche se magari, questi, le usa per "dimostrare il suo affetto", non ha alcun rispetto per gli adulti(mia nonna e gli zii spesso finiscono con l'esasperare)... La madre è stata costretta a togliere ogni sorta d'oggetto alla portata di mano perchè venivano distrutti dai suoi modi turbolenti di giocare(su questo piano,però,sembra essere più calmo rispetto a prima)... Il fatto degno di maggiore attenzione è un sogno che fa in maniera ricorrente e da diverso tempo(non so bene da quanto); questo consiste nella morte della madre che gli procura dei veri e proprio isterismi(?) notturni... si sveglia in preda al panico più assoluto, soggetto a tremori e sudorazioni fredde, a pianti ed urla incontenibili...
Mi chiedo se tutto questo può essere considerato "normale" o se è il caso di suggerire alla madre un qualche intervento...
Ringrazio in anticipo per la risposta!
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Gentile ragazza, le sue osservazioni le suscitano pensieri e preoccupazioni che probabilmente sono in linea con quanto accade.
Perchè il bambino possa avere una giusta evoluzione delle proprie dinamiche intrapsichiche sarebbe necessario sensibilizzare i genitori e la propria consapevolezza dei propri atteggiamenti e dei comportamenti messi in atto con il bambino.
I sogni riflettono uno stato di disagio e spesso elaborano vissuti quali la rabbia e la paura, difficilmente riconoscibili nella realtà nel senso che la loro reale espressione comporterebbe nel soggetto paure di ritorsione o di perdita non sostenibili sia per l'età del bambino che per il livello emotivo.
Pertanto io credo sia importante approfondire l'analisi del caso e per farlo c'è bisogno della collaborazione in prima persona dei genitori quali veicolo della buona comunicazione nei confronti del bambino.
Perchè il tutto sia proponibile dobbiamo accertarci che i genitori siano consapevoli del problema. In caso contrario sarà difficile accompagnarli in un percorso di sostegno e di crescita (genitoriale).

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Cara utente,

concordo con la collega. Il caso va sicuramente preso in considerazione, poichè potrebbe trattarsi sia di un disagio psicologico momentaneo, che qualcos'altro. Insomma tutto e niente. Essenziale però è far capire ai genitori che non è normale tutto ciò e invitarli a farsi delle domande insieme ad uno psicologo che ne valuti la situazione di presenza. Purtroppo a quell'età parte integrante del lavoro con i bambini è il coinvolgimento dei genitori nella terapia.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie mille per la tempestività delle risposte!

In che modo posso parlare di ciò alla madre cercando d'essere delicata il più possibile?
Non so se loro sono in grado di riconoscere il problema... per esempio, parlando dei sogni di mio cugino, mia zia sembra esserne intenerita più che preoccupata e solo con il minimo sforzo tenta di calmarlo quando preso dall'euforia cade nei suoi atteggiamenti violenti, anche se questi si manifestano a danno di mia nonna..
se mai riuscissi a renderla consapevole di questa situazione, cosa posso suggerirle di fare per favorire la giusta evoluzione psichica di mio cugino? Purtroppo la situazione economica non è delle migliori e penso non sia possibile permettersi uno psicologo..
Grazie ancora per l'immensa gentilezza!
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Potrebbe ascoltare mentre parla del figlio e approfittare di un momento in cui la mammma stessa denota qualche insofferenza rispetto a qualche comportamento del figlio o a qualche colloquio con i docenti che l'hanno lasciata perplessa.

Chiedere alla mamma se sia sicura che il fatto che si agiti di notte o debba lei stessa togliere tutti gli oggetti di casa siano "comportamenti" adeguati all'età del bambino. A scuola fa lo stesso? cosa dicono le maestre? ecc... insomma insinuare un ragionevole dubbio.

Per l'infanzia ci sono i consultori familiari pubblici della ASL di riferimento. (Centri Materni Infantili) che normalmente dovrebbero funzionare bene. Altrimenti privatamente basterebbero per cominciare alcune sedute di orientamento che possano sensibilizzare adeguatamente la coppia genitoriale rispetto al problema.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signorina,
L' aggrsssivita' unita alla paura inconscia di perdere la madre, per la dua stessa aggressivita' , sembra avere generato un corcolo vizioso, che si ripropone nel tempo.
Presso le ausl o glinospedali della sua zona, trovera' dei validi centri di neuropsichiatria infantile.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it