Divieti e permessi

Gentili Dottori buongiorno,
la mia "bambina" di 12 anni, per la prima volta mi chiede il permesso di uscire nel pomeriggio con alcuni dei suoi compagni. Ho risposto di no dicendole che non sono d'accordo, quando rientrerò a casa più tardi, vorrei dare le mie motivazioni, dettate dal fatto che ovviamente la considero ancora piccola per girare sola in paese. Non credo di essere la sola a pensarla così, anche se la maggior parte delle sue compagne, incominciano ad avere certe libertà. Ognuno ha una propria legittima idea...del tipo, bisogna responsabilizzarli, non sono più bambini, va a finire che poi è l'unica ad essere tagliata fuori e cosi via. Ora a prescindere da tutto, ho letteralmente paura dei tanti pericoli in agguato e comunque per principio penso che sia presto...Nello stesso tempo ..è vero non è piu' così piccola e non voglio che pensi che la mia è mancanza totale di fiducia nei suoi confronti..vorrei che capisca, che è bello anche aspettare ....dando tempo al tempo insomma. Dove è permesso e dove è divieto...dove poter dare un NO secco perchè è giusto dare quel NO !!! Non vorrei che vietare e non concedere niente (premetto che non ha mai fatto capricci, certamente in questo momento si sentirà tagliata fuori e triste) fosse poi controproducente...dato che d'ora in poi sarà inevitabile uno scontro !! Allora come comportarmi ...e soprattutto perchè alcuni genitori lasciano scorrazzare tranquilli questi ragazzini/ne, ed io sento che non è ancora il momento!!. Ringrazio in anticipo ....
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

solo Lei conosce bene Sua figlia e sa perchè per alcune cose è ancora presto lasciarla uscire da sola con i suoi amici.
D'altra parte a me sembra anche molto lucida quando descrive il ragionamento che ha fatto per arrivare a questo "no". E fa bene a spiegare a Sua figlia le Sue motivazioni.
Deve però anche concedere alla ragazzina di negoziare con Lei e di iniziare a fare alcune esperienze, sempre con i Suoi occhi e quelli del papà che la guardano e la guidano.

Se ha impostato un rapporto di fiducia con Sua figlia, potrà certamente parlare con lei anche dei pericoli che ci sono nel mondo, senza spaventarla o farle venire l'ansia.

A tal proposito può leggere il libro di Alberto Pellai "Figli adolescenti: istruzioni per l'uso"

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
La ringrazio molto per la celere ed esaudiente risposta, ancora una piccola domanda...allora non è presto lasciarla girare in città?? e come posso controllarla da lontano con orari e regole o dovrei proprio cercare di seguire i suoi movimenti. Grazie... la ringrazio sin d'ora per la risposta che vorrà dare ... la saluto cordialmente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

immagino che Lei abbia insegnato a Sua figlia negli anni, adeguandoli all'età, che il mondo può essere anche pericoloso, ma che comunque ci sono persone di cui possiamo fidarci.

In prima battuta i genitori, poi i nonni, gli adulti conosciuti, i compagni di scuola, ecc...

Quindi credo che Lei possa far perno su questo per parlare con Sua figlia, se necessario, ma soprattutto per sapere fino a che punto Lei potrà concedere o vietare qualcosa a Sua figlia.

Non tutti i ragazzini sono uguali: ad alcuni possiamo dare più responsabilità, ad altri meno, a parità di età.

Per lasciarla girare in città, potrà scegliere Lei degli accorgimenti: solo con determinate persone a Lei note, solo in determinati orari, solo per determinate questioni, ecc...

Più Sua figlia nutrirà fiducia in Lei, più sarà semplice.
E' fondamentale che Lei riesca a trasmettere fiducia e serenità a Sua figlia e non ansia perchè il mondo potrebbe essere pericoloso.

Controllarla non significa non lasciarla respirare o fare esperienza, ma accordarsi con la ragazza su orario di rientro e su dove andrà.
Si tratta di una persona minorenne e quindi Lei deve sapere dove trovarla e con chi si trova (se ad es. il cell di Sua figlia non dovesse funzionare, Lei deve sapere con chi è per poterla ugualmente rintracciare se necessario).

E' chiaro che, crescendo, Sua figlia cercherà sempre più di spostare in là alcuni permessi: qui deve diventare una palestra per la ragazza per poter imparare a negoziare e a prendersi i suoi spazi.

Un'ultima raccomandazione: sia gentile anche con se stessa. S'impara a fare il genitore e, pur comprendendo che a questa età i figli smuovono nei genitori maggiori ansie rispetto al passato, imparerà volta per volta.
Utilizzi anche un buon confronto con Suo marito per queste questioni.

Un cordiale saluto,
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Si ha ragione gentile Dr.ssa,
mio marito ed io fortunatamente ci troviamo d'accordo...anche su questo consulto,
chiesto umilmente per non commettere errori e per non compromettere il
bel rapporto instaurato con nostra figlia sino ad ora...
Grazie sono molto soddisfatta delle sue risposte e che condivido pienamente...cercherò quindi di farmene una ragione.sul fatto ...che la mia bambina non è più una bambina..
A presto e buon lavoro.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
;-)

Tutti i genitori commettono errori, fa parte del mestiere.
E' chiaro però che i valori che Lei ha trasmesso a Sua figlia e il rapporto che ha con lei non verrà compromesso da eventuali errori.
E' anche vero che spesso i genitori commettono errori perchè sono spaventati dall'idea che il proprio figlio stia crescendo, stia cambiando e, a poco a poco, si allontanerà, prendendo la propria strada.
Non ultimo c'è il cambiamento più importante all'età di Sua figlia: la sessualità.

Un saluto cordiale,
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Ma di questo ne parleremo alla prossima puntata. Grazie mille. Di nuovo.
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
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