Matrimonio.

Non ho mai avuto vita facile nei rapporti di coppia, pur essendo fisicamente piacente e di buona cultura ed intelligenza. Forse mi è mancata quella che si chiama "intelligenza emotiva" oppure una "buona educazione sessuale", non lo so.
Comunque sia, le volte che mi sono innamorato ho poi sempre sofferto per essere stato lasciato. In passato mi è capitato di frequentare ragazze che non mi piacevano granché, alcune volte non ho fatto l’amore con ragazze molto attraenti e disponibili solo perché non sapevo se fosse giusto farlo.
Le prime volte che mi sono innamorato sono state relazioni brevi. Tre anni fa, invece, si è conclusa una relazione durata oltre 4 anni. Siano stati entrambi molto innamorati e felici, ci siamo voluti molto bene e l’intesa sessuale era ottima. Forse non avevamo discusso abbastanza su un progetto di vita condiviso, non so i motivi, pensavo mi amasse. Dopo 3 anni le chiesi di sposarci e lei rispose di no. Pensai che necessitasse di tempo e continuai a frequentarla, senza approfondire, perché ci tenevo a lei. Mi lasciò dopo un anno repentinamente e brutalmente, tradendomi pochi giorni prima. Ne ho soffermo moltissimo.
Compio 37 anni fra poco e desidero avere una compagna stabile e fare una famiglia.
Da un paio d'anni frequento una brava e bella ragazza, intelligente, sensibile, rispettosa ed affidabile. Da subito mi espresse il desiderio di una relazione stabile e di avere dei figli ed iniziò a telefonarmi e contattarmi assiduamente. Non ne sono mai stato innamorato, i rapporti sessuali non sono per me pienamente soddisfacenti e sono stato assieme perché lei era innamorata di me e non volevo farla soffrire, inoltre condividevo le sue aspirazioni, ma io non sono mai stato bene, specialmente quando mi trovo solo. Quando sono con lei si va d’accordo, stiamo abbastanza bene assieme e le voglio bene, anche se forse non la amo.
Sette mesi fa, in occasione del suo compleanno le chiesi di sposarci e da un paio di mesi conviviamo. In breve tempo lei ha organizzato il matrimonio, con il mio aiuto. L’ho fatto per impegno, non con piacere, un po’ spinto, per “razionalità”. Io continuo a star male e mi sento un irresponsabile ed incapace. Non so se tacere e continuare così o cosa fare. Quando le ho espresso le mie insoddisfazioni mi rispose che così la facevo star male e tutto riprendeva come prima. Non voglio farla soffrire ed intanto sto male io. Non vorrei perdere tempo, cercare una chimera, ma realizzarmi. Mi preoccupa pensare a come sarà il mio umore il giorno del matrimonio e la vita dopo. Ho già versato un acconto per il ristorante e dopo domani si vorrebbe acquistare i biglietti per l’annuncio e l’abito da sposa. Vorrei tornare indietro, perché ad oggi non so che fare.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente,leggendo quanto scrive ci si domanda perchè abbia fatto questa scelta.. per ripiego , per ansia, e cosa c'è nel rapporto affettivo, sessuale con la promessa sposa che non va.
Ci si domanda se non ci sia in lei la ricerca dei batticuori, della prima giovinezza o se ci sia qualcosa di più nel suo tiepido modo di avvicinarsi al matrimonio..
Ci dice poco di lei, della sua famiglia della sua adolescenza, delle sue scelte lavorative, tutto questo incide più di quel che si pensa sulle aspettative di vita e sulle aspettative affettive..forse la ragazza non è un risarcimento abbastanza riparativo delle delusioni del passato ? se lo domandi , anche qualche colloquio con uno psicologo potrebbe aiutarla a fare chiarezza per fare delle scelte più consapevoli..
Le faccio molti auguri.. è bene guardarsi dentro, sbagliare moglie o marito è duro e triste, bisogna rileggere tutto ora con calma.. per eventualmente partire per una vita nuova con un piede felice..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<... sono stato assieme perché lei era innamorata di me e non volevo farla soffrire>

Gentile Utente,
è davvero certo che si sia solo per questo?
<non ne sono mai stato innamorato, i rapporti sessuali non sono per me pienamente soddisfacenti>
Crede che continuando così la sua partner non possa accorgersene e soffrire a sua volta?

<Mi preoccupa pensare a come sarà il mio umore il giorno del matrimonio e la vita dopo.>

E' ben comprensibile dato quello che ci scrive.
Un matrimonio non dovrebbe essere né un ripiego né un obbligo, ma un progetto di vita da condividere pienamente e profondamente con l'altro.

Ci rifletta, magari con l'aiuto diretto di un nostro collega, ne vale la pena per la sua felicità futura e quella della sua compagna.

Se crede ci può aggiornare.

Cari auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Da quello che ci riferisce sembra davvero che lei non sappia "calarsi" nei sentimenti, rimanga sul limitare.
Potrebbero esserci state delle defaillances nella sua formazione affettiva.
Potrebbe darci un'idea della sua vita infantle? Delle prime emozioni che ricorda?
Ha fratelli? Sorelle? Nella sua famiglia c'era una circolazione dell'affettivita? Della emozionalita?
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
è certo di aver "chiuso" la storia precedente durata 4 anni ?
La invito a leggere il mio articolo sull'argomento che trova nella mia pagina professionale di Medicitalia.

Se non si chiude una storia precedente, non se ne può costruire un'altra. Uno psicologo potrebbe aiutarla a capire se il suo cuore e la sua mente sono effettivamente liberi o no.
Il suo stato d'animo non sembra il migliore per sposarsi, forse le converrebbe rimandare e darsi del tempo per chiarire le idee.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
i legami d' amore, le relazioni importanti ed i matrimoni, non possono essere programmati o stabiliti a tavolino, previlileggiando l' aspetto razionale, anche perche' non rappresenta proprio l' esordio migliore

Anche se si tratta di una bella , brava ed innamorata ragazza e lei, non vuole deluderla, l' amore per nascere, cresce e soprattutto sopravvivere all' usura del tempo con queste modalita' , ha bisogno di quella scintilla, di quella passione, irrazionalita' , visceralita' che porra' le basi per una possibile vita a due.

Piu' che del suo umore per il giorno del matrimonio, io guarderei un po' piu' in la' .....quando a preparativi ultimati e fede al dito indossata, lei si trovera' ogni giorno con questa donna accanto e nel suo letto.

Il batticuore, le emozioni, l' irrazionalita' e la passione, sono tutti amplificatori dell' amore, che se non c' e' , non lo si puo ' inventare o sperare che appaia all' improvviso.

Coniugare poi eros e quotidianita' e' l' aspetto piu' complesso.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Desidero innanzitutto ringraziarvi tutti per l’aiuto.
Inizio descrivendomi (1) e parlando del passato (2), quindi preciso l’attuale relazione (3) e, infine, puntualizzo la questione (4).

1) I miei genitori sono saldamente sposati. Si sostengono a vicenda e credo abbiamo una buona intesa sessuale, pur litigando ed offendendosi spesso e da sempre. Ho una sorella di poco più giovane, sposata da 5 anni, senza figli, dopo un fidanzamento durato 15 anni. Non credo che il suo matrimonio sia felicissimo, anche se dall’esterno non appare negativo. Non ho molti rapporti con lei, litigavamo molto da giovani e capita ancora oggi.
Mia mamma riprese a lavorare quando avevo solo 3 mesi d’età. Ho passato gran parte del mio tempo dai nonni e lì giocavo felicemente con 2 coetanei. Mio padre portava in casa continuamente i suoi problemi di lavoro e della famiglia d’origine. Mi ha sempre criticato dove prendevo un’iniziativa non sua, a prescindere. E' apprensivo e si preoccupava di me, anche dove non richiesto. In gioventù ho sofferto molto per un suo esaurimento nervoso, durato alcuni anni. Di lui direi che “non sa pensare per sé, ma vuole insegnare agli altri”. Con mia mamma mi confido, con mio papà no. Lui mi aiuta in cose materiali. Voglio bene alla mia famiglia, nonostante tutto.
La mia scelta sugli studi è stata influenzata da mio papà. Mi piaceva l’architettura ed invece feci ragioneria. Mio papà diceva che ero libero di fare la mia scelta, ma mi lasciava intendere che non avevo il carattere per fare il geometra o l’architetto. Ne soffrii molto. Ad ogni modo scelsi di fare l’università (contro il suo parere) proseguendo la stessa materia di studi. Ho iniziato a lavorare nella P.A. dopo il diploma (sempre su "consiglio" di papà), ho fatto carriera ed oggi ho un lavoro sicuro, sereno, non mi lamento. Cerco di sfogare la mia creatività nella cura della mia casa o altro. Forse in futuro farò un corso serale per geometra. Avevo una buona compagnia di amici, oggi quasi tutti sposati, con cui ho ancora contatti.

2) Il mio primo rapporto sessuale è stato un flop. Ero in vacanza ed una ragazza straniera si avvicinò a me chiedendomi se andavo in spiaggia con lei. Ci andai e la baciai, non feci sesso anche se ci stava. Rinviai ad altro luogo e momento. Ci ritrovammo in appartamento ed io ero nervoso e trasportato più dall’idea che non dal piacere. Terminata la vacanza volevo andare a trovarla per riprovarci. Per fortuna non lo feci. Ne soffrii molto. Quando mi confidai di questo con mio papà, mi fece andare dall’andrologo che curava mio nonno, il quale mi dette 2 pastiglie di viagra (mai usate), il che mi fece stare peggio. Ho avuto molte altre ragazze dopo, ma ero ancora impacciato ed insicuro. Mi innamorai di due ragazze che inizialmente apparivano interessate a me, ma poco dopo non lo furono più e ne soffrii. Forse sbagliavo a cercare l’amore, anziché semplici rapporti sessuali.

Quando ho conosciuto l’ex amata ero sulla soglia dei 30 anni e lei aveva 8 anni in meno di me. Mi sentivo avanti con l’età e non avevo ancora una ragazza stabile. La conobbi in treno e capii subito che le interessavo. La baciai alla prima uscita. Non ero così convinto di lei, ma ci provai comunque alla seconda uscita. Lei ci stette. Iniziò un periodo di grande passione, senza sapere se fosse veramente la ragazza giusta. Mi innamorai e lei pure. Frequentammo le nostre case e famiglie, eravamo sempre assieme. Lei mi diceva/scriveva che mi “amava veramente”, che ero la sua ossessione, che stava veramente bene con me, che avevo cambiato la sua vita, che sperava fosse l’inizio di una lunga storia, ecc. Il nostro rapporto inizio a declinare dopo due anni. Lei diceva che ero cambiato a seguito del matrimonio di mia sorella (secondo me non c’entrava niente). Credo semmai di essere cambiato perché avevo iniziato a ristrutturare casa e contemporaneamente mi davo da fare per far carriera, quindi lei non mi vedeva più spensierato come prima. In alcune occasioni mi disse che voleva chiudere, ma io la convinsi a continuare. Negli ultimi mesi divenne offensiva e vendicativa. Un giorno mi disse che "dovevamo chiudere due anni prima”, che" se ci tenevo a lei dovevo riconquistarla”. Dopo qualche giorno mi disse che lei aveva “preso la sua decisione”. Interrogandola venne fuori che “si era buttata nelle braccia di un altro ragazzo” pochi giorni prima. Mi cascò il mondo addosso: avevo perso una persona cara, un amore, il sogno di un futuro assieme, ero maltrattato, accusato ed offeso. Fu cinica e malvagia, si preoccupò di più del suo lavoro e di far politica, che non di me, nonostante tutto ciò che feci per lei. Eppure l’amavo; se fosse tornata indietro sarei stato il più felice del mondo. So che ancora oggi frequenta il ragazzo straniero con cui mi tradì, perché ogni tanto guardo entrambi cosa scrivono su FB, perché sono entrato fra i loro amici con dei finti profili. Questa storia era stata per me così felice che pensavo, se anche terminasse, non meritava di esserlo così brutalmente.

Persi il sonno, l’appetito, la concentrazione. Mi vergognavo del fallimento. Ebbi alcuni incontri con una psicologa, che mi consigliò di non cercarla, perché solo così, diceva, avrei avuto la possibilità che tornasse indietro. Provai, ma non riuscii a farlo, per me era come una droga ed ero in astinenza. Mi appoggiai ad una compagnia di amici single e dopo un po’ iniziai a frequentare una ragazza. Questa mi consigliò di rivolgermi ad un consultorio familiare. Cambiai 2 psicologi, assunsi un sostegno farmacologico che, almeno, ebbe il pregio di togliermi il dolore fisico. Alla vigilia di S.Valentino decisi di non frequentare più questa ragazza ed inviai una breve lettera d’amore all’ex amata, con un dvd di nostri video e foto ed un cd musicale. Ricordo ancora cosa scrivevo nella lettera: “Mi manchi e non so cosa fare per riaverti. Vivo lo stesso, ma non è la stessa cosa senza di te. Ti amo e tutto il resto non importa”. Non ebbi alcun segno di risposta. Solo sua mamma si fa sentire ogni tanto e mi venne a trovare qualche volta dopo la rottura. Diceva che le dispiace per me, mentre sua figlia meritava che gli tornasse indietro tutto il male che aveva fatto. Loro due non hanno un buon rapporto.

3) Quindi mi creai una nuova compagnia di amici e cominciai a cercare nuove ragazze utilizzando internet. In questa maniera, molto presto conobbi l’attuale ragazza. Al nostro primo appuntamento le dissi di non sentirmi pronto per impegnarmi. In parte era vero, in parte lo dissi perché lei non mi colpì. Non l’avrei più chiamata, ma invece lo fece lei ed assiduamente. Decisi allora di provare a conoscerla meglio, perché riconoscevo in lei doti rare e nobili, sebbene mi mancasse sentimento e passione. Dopo circa un mese abbiamo iniziato ad avere rapporti completi con la frequenza di circa 3-4 volte al mese. Con la precedente amata avevamo 10-20 rapporti al mese, addirittura 5 in un giorno. Lei è un po’ più giovane di me, seria, affidabile ed incapace di fare del male. Sono io che mi sono fatto del male e temo di farlo anche a lei. Le voglio bene perché è una persona molto buona, dolce e collaborativa. Non la trovo molto eccitante per alcuni motivi fisici, pur essendo magra e bella. Vorrei provare ancora la felicità dell’innamoramento, ma allo stesso tempo lo temo, perché so che mi farebbe perdere lucidità.
Mentre la frequentavo, andavo ancora al consultorio familiare. Nell’ultimo incontro il psicologo mi disse che dovevo prendere una scelta con questa ragazza e che non avrebbe accettato altri colloqui se prima non mi fossi trasferito dalla casa dei miei genitori. Ero combattuto, mi feci coraggio e le chiesi di sposarci. Sapevo che lei non aspettava altro. Speravo che dopo mi sarei messo il cuore in pace, ma non fu così. Mi sono trasferito nella mia nuova casa 2 mesi fa, perché lei si è avvicinata per lavoro a casa mia e così abbiamo iniziato a convivere.

4) Insomma vedo nell’attuale ragazza aspetti positivi e negativi. Tra quelli positivi vi sono il carattere ed i propositi, quello negativo è l'appagamento sessuale. Lasciarla significa farla star male, averle fatto perdere 2 anni. Lei desidera avere dei figli e teme di diventare troppo vecchia per questo. Son stato con lei anche perché temevo di restare solo o di innamorarmi di qualcuna che mi illudesse e mi facesse soffrire come in passato, perdendo altro tempo, ma anche perché le voglio bene e condivido il suo desiderio di costruire una famiglia, ma anche perché lei non mi permise diversamente, neanche quando le chiesi di concederci un periodo di distacco. Per riuscirci avrei dovuto essere più duro e farla soffrire. Lei è una ragazza timida, seppur bella e capace, ma senza grande stima e sicurezza in sé. Mi dice che vorrebbe farmi più felice. Ciò che più vuole è avere dei figli ed una sua famiglia felice. Dice che sta bene con me, a parte quando mi vede insicuro su di lei.
Per far funzionare tutto, per essere tutti felici, basterebbe che io mi l’amassi. Mi sto impegnando su questo. Solo non so se ci riesco. Le ho detto che sono in ansia per il matrimonio ed ho tante domande in testa che non mi fanno star bene. Lei cerca di rassicurami sul suo amore, dice che devo tener fede alle mie scelte e mi chiede se domani deve o meno acquistare il vestito da sposa. Le ho detto di sì, che le voglio bene e mi scuso per questo mio atteggiamento. In realtà non so cosa sia l’amore.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sembrerebbe ancora non elaborata la fine della sua relazione precedente, dovrebbe chiudere con il passato, Lascerei perdere i finti profili e e le intromissioni nel profilo FB della sua ragazza, in questo modo non fa altro che torturarsi. Anche le visite alla madre della sua ex ragazza non fanno altro che concorrere a tenere aperta la ferita.

Inoltre ci descrive un padre ingombrante, critico, che ha osteggiato le sue scelte autonome e al quale non sempre è riuscito ad opporsi, adeguandosi alle sue decisioni.

<Per far funzionare tutto, basterebbe che io mi l’amassi. Mi sto impegnando su questo. Solo non so se ci riesco>
Certo, non ci si può innamorare a comando e nemmeno lasciare che gli altri decidano al nostro posto, occorrerebbe prendersi le proprie responsabilità. <dice che devo tener fede alle mie scelte> Ma è davvero una sua scelta?

Ha pensato di ricontattare il suo psicologo?
Credo le sarebbe utile vederlo prima di prendere una decisione definitiva
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Credo che sarebbe utile un colloquio o più' d' uno, colloquio psicologico.
Se pur dettagliata e piena di particolari, una consulenza online non puo ' affatto essere sostitutiva di una de visu, toglierebbe valore al suo sentire e valore al nostro lavoro.
Credo che abbia parecchio su cui lavorare in termini di possibili ulteriori elaborazioni