Ansia musicista

Buonasera sono un ragazzo di 24 anni con un'immensa passione per la musica. principalmente suono il basso ( ho imparato tramite lezioni private e da autodidatta), da circa 10 anni, e da un pò ho iniziato anche a strimpellare chitarra e banjo.
non ho mai fatto della musics una professione, o forse non ne ho mai avuto il coraggio ( sono laureato da 2 mesi ed attualmente in cerca di lavoro), ma nel corso degli anni universitari ho suonato in diversi progetti musicali, nessuno dei quali è durato più di 6 mesi e nessuno dei quali è andato oltre la sala prove, se non sporadiche serate ( 5-6) nell'arco di 6 anni. non vorrei sembrare melodrammatico, o fare pesare eccessivamente un problema di per sè relativo agli occhi delle altre persone, ma la cosa nel corso del tempo mi ha abbattuto profondamente, contribuendo a tentativi di allontamento dalla musica ( mai riusciti) o quanto meno dall'attività di gruppo ( per periodi relativi, il piu lungo, quello attuale, di circa 1 anno).
A tale frustrazione si aggiungono problemi relativi all'aspetto sociale dell'attività, dovuti ad insicurezza ed introversione, che mi hanno portato a non suonare mai con persone sconosciute, a non partecipare ajam session, e ad una certa ansia di prestazione, nonostante l'oggettiva capacità ( non eccelsa, ma sufficiente) sullo strumento.
la mia ansia ha raggiunto ultimamente livelli di stabilità, temperata dalla scusa mentale della necessità di trovare un impiego, utilizzata come motivo per acccontonare l'attività musicale, ma riemerge ogni volta in cui mi trovo ad essere incoraggiato da un amico a riprenderla, ricevo un complimento come musicista, o provo a cercare un gruppo, bloccandomi e portando a sminuire la mia attività e la mia necessità di suonare.
so che all'apparenza puo sembrare un problema stupido, ma immagino sia relativo a problemi dell'interazione sociale e di introversione e la cosa alla lunga è risultata frustrante e deprimente per il sottoscritto, che ogni volta che cerca di riprendere la propria attività musicale ( in una situazione di gruppo, a casa continuo a suonare) viene sopraffatto dall'ansia e dai dubbi.
vorrei chiedere consigli a riguardo, su come affrontare la cosa, premettendo che sono in psicoterpia gia da qualche tempo....grazie mille per l'attenzione e per le eventuali risposte
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
La sua forma di ansia e'' quella classica "da prestazione".
Fin'ora a causa degli studi ha avuto non molte occasione di esibirsi in pubblico. Questo certo non l'ha aiutata.
A livello psicoterapeutico su cosa sta lavorando?
A livello familiare ricorda che atteggiamento avessero i suoi genitori e familiari nei confronti dei suoi momenti di esibizione?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile Utente,

questa lettura può tornarLe utile:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Che tipo di psicoterapia sta facendo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
sarebbe utile che discutesse con la sua terapeuta delle problematiche che riporta a noi, sia perchè contiene più elementi della sua vita , psichica, emozionale, relazionale...per poterla aiutare, che per trasformare la crisi in risorsa del vostro percorso.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20 3
Gentile Utente,
Ha parlato con la sua psicoterapeuta di questa problematica ? Le faccio questa domanda, perche' ho l'impressione che lei nutra qualche dubbio sulla terapia che sta conducendo oppure non ha affrontato tale difficoltà nel settimg terapeutico. Sarebbe interessante verificare tali ipotesi. Che ne pensa? Da quello che scrive e, soprattutto, dal modo in cui si esprime, mi sono fatta l'idea che lei sia una persona molto introspettiva ed attenta al suo mondo interno, e questa sua caratteristica puo' aiutarla moltissimo nell'individuare le sue difficolta'. In sostanza, lei sembra essere in grado di analizzare i suoi stati d'animo con oggettività e sano distacco, fornendo di se stesso una immagine quasi ineccepibile sotto il profilo diagnostico. Le chiedo, comunque, quali aspettative lei abbia, dietro la sua paura-desiderio di esibirsi musicalmente. Quali risultati pensa di dover raggiungere? E poi, ancora, la sua paura di esibirsi e' limitata solo alla sua attività musicale o si estende anche nel contesto di altri gruppi, nelle amicizie ecc.? Ho notato la sua tendenza ad autosvalutarsi quando usa la parola strimpellare riferita alla chitarra e al banjo. Vi e' forse un problema di autostima legata a delle aspettative?
Piu' che fornirle risposte, spero di averle dato degli spunti su cui riflettere con la psicoterapeuta che la sta seguendo. Le invio cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia, psicologa clinica.

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

penso che lei debba ancora capire se suonare la fa felice o se è diventato principalmente un mezzo per raggiungere un obiettivo.

Il fatto che non riesca ad uscire dallo scenario che vede la sola scelta fra le due alternative che cita - suonare da solo o suonare con altri per portare avanti un progetto - mi fa pensare che lei abbia in parte o quasi del tutto perso il desiderio di suonare per il piacere di farlo, ma che si stia focalizzando solo su quello che il suonare le può permettere di realizzare.
Chiaramente ora che ha terminato l'università, ed è giunto il momento di fare sul serio, tutto questo la mette in crisi perchè deve scegliere se investire o non investire emotivamente ed economicamente nella musica, se farla diventare un passatempo o un lavoro.

Al di là infatti dell'ansia da prestazione e del timore del giudizio altrui sulle sue capacità artistiche, il problema che sottolinea è questo:

"ho suonato in diversi progetti musicali, nessuno dei quali è durato più di 6 mesi e nessuno dei quali è andato oltre la sala prove, se non sporadiche serate ( 5-6) nell'arco di 6 anni.
(...) la cosa nel corso del tempo mi ha abbattuto profondamente, contribuendo a tentativi di allontamento dalla musica (mai riusciti) o quanto meno dall'attività di gruppo"

Lei è abbattuto dal fatto che i "progetti" nati con un preciso obiettivo sono finiti in nulla.
Non parla affatto di band composte da amici o nelle quali comunque il divertimento aveva una sua importanza: si è trattato di veri e propri progetti lavorativi abbandonati fra l'altro in breve tempo, perchè 6 mesi di vita per una band (o di sua permanenza in una band) sono davvero pochi e nessun artista diventato poi famoso ha raggiunto qualcosa in sei mesi.

Come conseguenza ha tentato addirittura di lasciare la musica, sopraffatto dal senso di fallimento e dall'insuccesso, ma se non ci è riuscito significa che la musica fa comunque parte di lei e che può provare prima di tutto a divertirsi, e a non concentrarsi solo sulla performance e sui risultati in termini di successo o di possibilità di avere una carriera artistica.
Forse ripartendo da quest'idea può approcciarsi in altro modo alla musica, il che può essere il presupposto più adeguato per raggiungere magari in futuro anche altri obiettivi.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentili dottori grazie per le risposte. cercherò di sintetizzare la mia risposta in relazione alle problematiche sollevate.

a) per quanto concerne gli obbiettivi posti riguardo l'essere musicista il mio rammarico non è quello di non avere intrapreso la professione, ma bensì di non essere mai riuscito ad uscire dalla dimensione della sala prove, anche con un semplice demo di composizioni e di qualche serata nei locali, lasciando andare molti brani o progetti promettenti.


b) per quanto riguarda la psicoterapia ( iniziata a causa di insicurezza, bassa autostima e dalla necessità di affrontare l'aspetto psicosomatico di una dermatite atopica che ho dalla nascita), si tratta di colloqui settimanali con una psicologa. da queste è emersa la volontà di distaccarmi da tutte quelle situazioni di cui non riesco ad affrontare la componente sociale e che mi creano ansia, come il non uscire con gente nuova ( o esco con i soliti amici o mi sto a casa), la musica ( amo suonare e mi diverte, e continuerò sempre a farlo, ma lo faccio da solo a casa), la timidezza nell'approcciare le ragazze, cercare lavoro ecc.
la mia teoria è che la base di tutti questi problemi sta nella scaersa autostima, ma non trovo stimoli interni per affrontarli.
Quando ho iniziato la psicoterapia 3 anni fa avevo problemi di gestione dell'ansia, nello stimolo a studiare e nelle relazioni sociali ( decisamente più seri), ma mi sono laureato, sto decisamente meglio con la dermatite e in situazioni in cui mi sento a mio agio risulto una persona piacevole e simpatica, ma le situazioni elencate precedentemente ho problemi affrontarle ( nell'ambito sociale), in quanto devo fare leva esclusivamente su me stesso e sulle mie qualità, di cui non posseggo grande stima e autoconsapevolezza.

grazie mille per i consulti
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile Utente,

che tipo di psicoterapia sta facendo?
In che cosa consiste?
[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
si tratta di 1 seduta a settimana con una psicologa. mai assunti farmaci. non so di che tipo di psicoterapia si tratta, mai stato soggetto a sedute di ipnosi o cose del genere, si tratta di semplici colloqui....
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Ma la diagnosi qual è?
[#10]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
I colloqui avvengono vis-a-vis?
Riceve dei compiti da eseguire ?
Porta in terapia dei sogni? Ha mai lavorato sull'inconscio?
[#11]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
si colloqui sono vis-a-vis, ho portato pochi sogni in terapia a causa della mia tendenza a non ricordameli. e no, non ricevo compiti da eseguire....
[#12]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
scusate, forse sono partito da un tema di base utile per un consulto online, per poi allargare eccessivamente il discorso.
[#13]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
"ogni volta che cerca di riprendere la propria attività musicale ( in una situazione di gruppo, a casa continuo a suonare) viene sopraffatto dall'ansia e dai dubbi.
vorrei chiedere consigli a riguardo, su come affrontare la cosa"


Gentile Utente,

se la Sua richiesta è questa, dovrebbe domandare al terapeuta di farsi aiutare in questi termini, cioè capire che cosa vorrebbe fare in futuro e capire come mai prova ansia e dubbi all'idea di tornare a suonare.

Saluti,
[#14]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non si preoccupi se ha allargato il discorso, evidentemente aveva tanto da dirci.

Sarebbe sempre utile affrontare con la sua terapeuta, (qualunque percorso stia facendo,sempre se si sta trovando bene), le nuove difficoltà, per dare al vostro rapporto un'ulteriore oppurtunità di crescita .
cari auguri

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