Fiducia in se stessi e nel partner

Salve...sono una ragazza di 24 anni...ho una storia con il mio partner da 4 anni. Abbiamo però un problema sin dal principio del nostro rapporto. Quando ci siamo conosciuti lui era da poco uscito da una storia di qualche mese, avuta a 18 anni. Nonostante io per questo motivo non fossi convinta di iniziare una storia con lui , è nato subito un attaccamento tra di noi assurdo. Non riuscivamo a stare lontani, stavamo benissimo insieme. Nei primi mesi però, lui sentiva sempre la sua ex ragazza dicendo di sentirsi in colpa di averla lasciata e pensando di alleviare la sua colpa rimanendo a disposizione per lei. Nonostante lui mi diceva sempre tutto e mi faceva malissimo, cercavo di capire che cmq era una storia finita da poco . Finchè non gli chiesi dopo 3 mesi di chiudere la cosa con l'ex. Ricevetti inizialmente un rifiuto, lei voleva restarle amica e lui voleva accontentarla su questo. Decisi così di chiudere con lui non potendo più sopportare il male che mi faceva quella situazione, quando lui accettò per non perdermi. Successivamente dopo mesi bellissimi, per puro caso seppi che avevano trascorso una serata insieme tra amici. Lui non me lo aveva detto per paura della mia reazione, nonostante io gli avevo sempre detto che per me la sincerità era fondamentale. Diciamo che da quel periodo, anche se il nostro rapporto è davvero pieno d'amore e credo che siamo perfetti insieme e lui mi da tutto quello che una donna possa desiderare, io non ho più molta fiducia in lui. Credo che la motivazione principale sia quella di essermi sentita messa in secondo piano. Volendo essere comprensiva senza imporre nulla e lasciando che si comportasse come meglio credeva io non ho fatto altro che farmi trattare da SECONDA. Questa cosa mi è rimasta dentro, nonostante lui riconosca i suoi errori e faccia di tutto...ogni volta che noto che ha un'affinità con qualcuna, anche innocente, ho sempre paura che possa abbandonarmi, che possa mettermi da parte...
Preciso che in passato ho avuto molte delusioni, sono stata tradita e lasciata dal mio primo amore durato molti anni. Nonostante sia una persona che piace agli altri, caratterialmente e fisicamente, mi sottovaluto molto.E credo che questo sia il nocciolo della questione.
Ora dopo 4 anni di amore bellissimo in cui nonostante tutto non gli faccio pressioni quando esce con gli amici, o va a giocare a calcio, ci sono momenti "bassi" dovuti ai problemi prima citati, mi chiedo se sia giusto continuare a stare insieme e se sia giusto che lui, con l'amore che mi sa dare, debba sopportare queste mie paure.
Consigli? :) grazie in anticipo!
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,

intanto complimenti: è riuscita a dare perfettamente l'idea di quello che prova e sente in questo periodo.

Mi hanno però colpito alcune contraddizioni:

"Diciamo che da quel periodo, anche se il nostro rapporto è davvero pieno d'amore e credo che siamo perfetti insieme e lui mi da tutto quello che una donna possa desiderare, io non ho più molta fiducia in lui."

Se lui è davvero tutto quello che una donna può desiderare che senso ha allora scrivere questa richiesta?

Provi a rileggere tutta la Sua lettera, legga attentamente i passaggi in cui ogni volta dice che lui è il massimo ma poi non lo è più perchè la fa soffrire tanto.

Cosa ne pensa?

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
dopo
Utente
Utente
Beh in realtà io queste contraddizioni le vedo...o meglio è che le vivo proprio...se da una parte c'è la me che si accorge di quanto tutto quello che sto vivendo sia bello e che non ha senso sentirsi così, dall'altra parte c'è la me che si sente così. Mi è chiaro l'amore che prova per me e quello che farebbe per me, ma non so perchè mi è rimasta l'immagine di lui come una persona furba, come una persona a cui piace avere due piedi in una sola scarpa. Se lui all'epoca mi spiegava che lo faceva perchè si sentiva in colpa, io inizialmente ci credevo. Col tempo però quando ho iniziato a sentire il bisogno che questa situazione finisse e lui ha rifiutato, io l'ho letta come una sua insicurezza nel voler stare con me. Se lui mi diceva di aver detto una bugia sul fatto di averla vista per paura di essere lasciato, io la vedevo come una furbizia. Pensavo che in realtà lui VOLESSE vederla e non poteva certo dirmelo. E ora nonostante lui faccia di tutto per cambiare questa immagine distorta che ho io di sè , a me non cambia nulla. E' per questo che credo che il problema sia io...e non lui. Ma non so da dove partire :(

La ringrazio in tanto davvero per la risposta :)
[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

l'insicurezza e la bassa stima di se potrebbero orientare il suo comportamento attuale. Questo stato di cose genera un'ambivalenza affettiva (come le fa notare il Collega) nei confronti del suo partner.

Se non ha motivi reali per dubitare di lui, dovrebbe cercare di concentrarsi più su se stessa. Le esperienze frustranti che lei ha subito in passato, possono indicare una conflittualità nella sfera delle relazioni intime che andrebbe valutata quantomeno per fare chiarezza.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
E poi scusi ancora il disturbo...volevo porre un'altra domanda che forse non è venuta fuori nel mio racconto. E' normale dopo 4 anni filati liscio a parte qualche basso relativo al passato, rimanere cmq legata a quei 3 o 4 mesi iniziali del rapporto?Come si può cercare di vedere solo il presente, quello che c'è ora e dare meno importanza al passato? Ha qualche consiglio da darmi in merito?

Grazie ancora!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Lo so, la capisco, ma non si abbatta, perchè è inutile e doloroso.

Piuttosto, se anche Lei "sente" che il problema parte proprio da Lei...questa è una buona notizia.

Nel senso: se tutto dipendesse da qualcosa di esterno Lei non potrebbe controllarlo, invece partendo tutto dall'interno sarà più facile imparare a gestirlo.

Da sola magari potrebbe essere difficile, o troppo doloroso, oppure potrebbe avere ancora la tentazione di attribuire tutto all'esterno ("é lui cattivo"). Per questo forse farei qualche colloquio psicologico.

Altro consiglio: se la sente di condividere con il Suo ragazzo le cose che ci ha scritto? Se la sente di chiedergli di accompagnarla a qualche eventuale seduta psicologica?

Forse potrebbe fare molto bene ad entrambi.

Coraggio, vedrà che questo brutto momento lo supererà e rimarrà uno spiacevole ricordo.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ho sempre pensato che forse avessi bisogno di un colloquio psicologico...a volte però mi sembrava fosse una cosa troppo banale per andare da un dottore...ci penserò seriamente ora. Con il mio partner parlo sempre di quello che provo e credo che lui mi accompagnerebbe volentieri.

Se nel frattempo può consigliarmi qualcosa in merito magari da leggere ne sarei felice.

Ringrazio vivamente sia il Dr. Bulla che il Dr. Del Signore per l'appoggio e le risposte.
Cordiali saluti.
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

questa sua difficoltà rientra in un disagio che possiamo definire "relazionale".

Avvalersi di una consulenza psicologica potrebbe essere utile e con poche sedute i suoi dubbi e le sue ansie varranno ridimensionate.

[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
mi ha copita la sua frase:
"Preciso che in passato ho avuto molte delusioni, sono stata tradita e lasciata dal mio primo amore durato molti anni..."

Le chiedo inoltre che rapporto ha con le figure familiari di riferimento'
Si è sentita amata, protetta, ha imparato la fiducia e la capacità di lasciarsi andare?

Le allego una lettura, che mi è venuta in mente, mentre leggevo il suo grido di sconforto...


http://www.valeriarandone.it/articoli/139-la-ferita-dei-non-amati-il-marchio-della-mancanza-damore

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#9]
Dr.ssa Elisa Trocciola Psicologo 1 2
Gentile utente,
concordo con i miei colleghi sulla necessità di intraprendere un percorso personale interiore, orientato principalmente ad accrescere fiducia in se stessa ed autostima...... Il bagaglio di esperienze che ognuno conserva nella mente e nel cuore, inevitabilmente incide sulle scelte e sul modo di interpretare emozioni e bisogni...... La richiesta di aiuto e sostegno sicuramente verrà accolta dal professionista a cui si rivolgerà...... Ogni situazione che crea disagio merita di essere affrontata.... Il fatto di averne consapevolezza é il primo passo per riuscire a superare il problema ed affrontarlo in termini positivi.

Resto a disposizione
Cordialmente

Dr.ssa Elisa Trocciola

[#10]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie alle dottoresse Randone e Trocciola per la risposta.

Gentile Dr.ssa Randone, con i miei genitori beh ho avuto sempre un bellissimo rapporto. Mi sono sempre sentita amata, protetta abbastanza ma non eccessivamente, hanno cercato sempre di fortificarmi lasciando che me la cavassi da sola nelle occasioni in cui potevo. Un episodio però che mi ha ricordata e che credo che possa aver avuto un impatto importante nella mia vita è che all'età di circa 8 anni, ho capito e dovuto sopportare che tra i miei ci fosse una crisi passeggera abbastanza forte dovuta ad un'altra donna, nonchè migliore amica di mia madre, il cui ruolo nella vita di mio padre (amica, amante) non è mai stato ben definito e chiarito da parte sua. Quei momenti mi sono cmq rimasti dentro essendo proprio piccola e a volte mi sorprendo anche del fatto che nonostante fossi così innocente, io riuscivo a capire qualunque situazione anche se non mi veniva spiegata. Questo potrebbe essere un altro motivo per cui manco di fiducia negli uomini, e spesso anche nelle amicizie.

Grazie ancora. Cordiali saluti.
[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Si, potrebbe esserere, ma un ascolto attento ed empatico, andrebbe valutato .