Blocco Emozionale, Psicosi, Depressione?

Gentilli dottori,
mi trovo ad affrontare una situazione davvero complicata:
Circa una settimana fa ho avuto una crisi direi quasi esistenziale, esattamente non riesco ad esprimere cosa sia successo ma è come se la mia testa avesse iniziato a pensare a raffica senza fermarsi, alimentando preoccupazioni, dubbi e insicurezze rivolte principalmente alla mia sfera amorosa, più precisamente ho messo in discussione il mio sentimento nei confronti della mia compagna e la cosa ci sta distruggendo.
Mi sento un po in imbarazzo a dirlo ma tutto ha avuto inizio la domenica di pasqua dopo uno stupido m' ama o non m' ama con una margherita, e la sera vedendo un film in cui un uomo doveva sacrificarsi per la propria ragazza...

Quello che mi succede da allora è un continuo farmi domande su quello che provo, cambiare punto di vista, convincermi di una cosa e poi di quella opposta.
Non riesco più a dire "ti amo" alla mia ragazza, e ho bloccato ogni genere di atto amoroso, se non qualche abbraccio e dei baci a volte quasi forzati.
In qualche modo lei riesce a reggere la situazione, si tratta però di una ragazza fragile, anche lei ansiosa e particolarmente sensibile, che sta provando di tutto per farmi "rinvenire", verso la quale provo un forte senso di colpa.
Ho vissuto 5 mesi di relazione abbastanza "morbosa" nella quale forse abbiamo sbagliato a "bruciare" qualche tappa, a detta di genitori e amici...
Ce ne siamo fregati perché stavamo bene però io più volte nell' ultimo periodo ho discusso dell' essere troppo appiccicati e che avevo bisogno dei miei spazi, e che questo non voleva dire che non l' amassi o non volessi stare con lei.
Ricordo anche quando però dopo una giornata di lavoro buttavo giù la porta dell' ufficio per scappare a casa sua e passare il week end, insomma chiedevo un equilibrio che spesso ho sentito in qualche modo violato.
Sto pensando se ho accumulato, oltre per la nostra storia, anche per la perdita di un lavoro e l' interruzione da due settimane di una cura di citalopram (interruzione voluta) per ansia, agorafobia, ipocondria, attacchi di panico, e sono semplicemente esploso e magari posso essere interessato da astinenza - effetti collaterali.
Mi sento proprio diverso, non "vedo" come vedevo prima, e solo la sera riesco a recuperare un po di tranquillità.
Mi sveglio la mattina che non mi sento le braccia, e se cerco di rilassarmi nel letto anche le gambe sembrano perdere sensibilità.
Chiedo un parere professionale, grazie mille.
[#1]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile ragazzo,
Come mai ha interrotto la terapia? Si è consultato con il medico? Ha effettuato prima uno scalaggio graduale? La brusca interruzione di psicofarmaci può provocare alcuni dei sintomi che lei descrive, pertanto dovrebbe tornare dallo specialista e parlargliene. Poi, certo, la perdita di un lavoro può aumentare il senso di ansia e di preoccupazione ma lei parla di fenomeni di desensibilizzazione agli arti, come se si estraniasse dal suo corpo. Questo stato di confusione non facilita il rapporto con la sua ragazza, questo e' sicuro, per cui le consiglio vivamente di non sottovalutare le sue sensazioni e di richiedere una valutazione a uno psichiatra e, se è il caso, a uno psicologo/psicoterapeuta. Ci faccia sapere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<interruzione da due settimane di una cura di citalopram (interruzione voluta) per ansia, agorafobia, ipocondria, attacchi di panico>

Gentile Utente,
come mai ha sospeso il trattamento farmacologico?
Interruzione voluta significa che è stata una sua inziativa personale?

Per diagnosi e trattamento si è rivolto a uno psichiatra?
Da quanto tempo era in cura?
Ora da chi è seguito?
Ha mai seguito o le è mai stato proposto anche un percorso psicoterapeutico?

In ogni caso mai affidarsi al fai da te per quanto riguarda la farmacoterapia, mai sospenderla bruscamente o cambiare la posologia di propria iniziativa, deve essere monitorata dal medico prescrivente, meglio se psichiatra.

Raccomandata una visita, non tardi a farlo.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Si è stata una mia iniziativa, ho ridotto la dose dalle 10 alle 3 gocce in qualche mese, anche se nell' ultimo periodo ero abbastanza discontinuo, magari per due giorni saltavo e poi riprendevo.
Lo psichiatra mi riceve venerdì, mentre giovedì la psicologa.
Ero in cura da circa un paio d' anni.
Per quanto riguarda un percorso psicoterapeutico lo psichiatra ha suggerito che non era necessario.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Benissimo, sta facendo quanto necessario ed opportuno.
Riferisca allo psichiatra la sua iniziativa di ridurre la posologia e segua scrupolosamente ogni indicazioni in merito alla farmacoterapia, senta anche il parere della psicologa in merito ad un eventuale percorso di affiancamento alla cura farmacologica.

Se crede ci può aggiornare in futuro.

Cordialmente
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