Post aborto

Ho saputo di essere incinta l'11 Gennaio, 2 mesi, lo comunico al mio compagno al quale chiedo cosa ne pensa, lui mi risponde che non vuole un figlio perchè è precario, millanta partenze all'estero alla ricerca di lavoro e mi arriva anche a dire che non vede un futuro con me perchè è troppo presto. Comincio ad odiarlo perchè mai avrei voluto al mio fianco una persona che pronunciasse quelle parole. Decido di abortire, non per il mio istinto che mi avrebbe dettato tutt'altro, ma perchè ragiono e penso al futuro della persona che avrei messo al mondo con un padre che non merita di esserlo. Il mio compagno durante l'intervento mi sta vicino nel piccolo di accompagnarmi all'ospedale e i giorni a seguire viene a casa mia dopo lavoro a farmi visitarmi. Il post è nero, ho sensi di colpa, piango molto e soffro. Passano i giorni, le settimane, lui mi chiede rapporti ma io non riesco nemmeno a sfiorarlo perchè sono convinta che lui non mi abbia tutelata affatto perchè nel caso contrario mi avrebbe detto di fare la scelta che più ritenevo opportuna. Lui mi dice di non sentirsi più uomo perchè è da 3 mesi che non ha rapporti, la mia rabbia e sofferenza crescono. domenica mi chiede di andare a vivere insieme, mi altero tantissimo perchè non capisco il motivo per cui mi abbia detto di non vedere un futuro con me, mi dice che era uno scherzo per mettermi alla prova. Litighiamo molto, mi richiama in lacrime, viene a parlarmi e mi dice che gli ho procurato violenza psicologica per i sensi di colpa riguardo l'aborto. Mi dice che vuole prendere le distanze. E' da 3 giorni che è "fuggito". Al che oggi mi guardo allo specchio e mi chiedo: Cosa devo fare? Io sto lottando con tutte le mie forze per riprendere in mano la mia vita, sto lavorando 12 ore al giorno e sto avendo successi professionali che non mi sarei mai aspettata, ma, soffro nel distacco, ho momenti bui perchè mi chiedo cosa ho sbagliato e cosa devo fare per migliorarmi
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Signora,
Comprendo il suo profondo dolore per la rinuncia volontaria ad avere un bambino, e per aver scoperto un aspetto del suo compagno scarsamente protettivo nei confronti della vostra relazione. Ovviamente, la decisione, alla fine, e' stata la sua, ma credo che avrebbe davvero voluto che lui le fornisse quell'appoggio che lei avrebbe visto come una dimostrazione di amore. Le chiedo se, prima di ricorrere all'aborto, ne avete parlato e se, insieme, vi siete rivolti a un consultorio per fare una valutazione accurata prima di prendere tale decisione. Per una donna, abortire e' una scelta dolorosissima, anche quando si sono considerati tutti gli aspetti. Per un uomo, non lo è altrettanto, in più un figlio implica per la coppia un impegno che può spaventare soprattutto il partner. La ferita che le rimane, ora, e' cocente e io credo che avrebbe bisogno di un sostegno per lei per rimettere in sesto l'immagine di se stessa in relazione con questo compagno . Ha da fare i conti con la sua legittima rabbia, elaborarla prima di decidere se e come continuare. Credo che debba darsi il tempo per pensare, riflettere ed evitare qualsiasi decisione affrettata, di cui, poi, potrebbe pentirsi. Lo deve a se stessa e ai suoi progetti futuri con o senza l'attuale compagno.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, chiedersi in cosa ha sbagliato è un lavoro poco funzionale mentre dovrebbe solo trovare quelle strategie necessarie per riprendere in mano la sua vita (proprio come intende fare)
se sente di essere sola e di non farcela, forse, un aiuto psicologico potrebbe darle quella spinta necessaria per affrontare la cosa.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Conconrdo con l' indicazione data dal Collega, un aiuto psicologico è l' unica strada possibile per elaborare adeguatamente l' accaduto e soprattutto trovare soluzioni adattive alla sua ripresa, la sua coppia sarà lo step successivo.
Le allego una lettura

http://www.valeriarandone.it/articoli/140-aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it