Importanza della sessualità nella coppia

Gentile Dottore o Dott.ssa,
Le scrivo perchè avrei bisogno di un parere.
Ho 21 anni e sto assieme al mio fidanzato della mia stessa età da circa un anno anche se ci conosciamo da 5. Durante questi anni abbiamo imparato a conoscerci bene, siamo cresciuti insieme e abbiamo coltivato in modo profondo ed intenso il sentimento che ci ha sempre legato. Il nostro amore ci da ogni giorno stabilità, sicurezza, felicità, ci permette di affrontare qualsiasi disagio o incomprensione.
Detto questo, arrivo al dunque.
Da qualche tempo lui ha manifestato esplicitamente il desiderio di avere un'intimità con me. Tra di noi c'è molta attrazione, il desiderio di unirci è vivo sia in lui che in me in modo molto forte. So che la maturità del nostro amore ci consentirebbe di vivere al meglio questo momento nonostante le ovvie paure di entrambi dovute al fatto che per noi è un'emozione nuova, mai provata prima.
Il problema è che i valori religiosi che hanno accompagnato la mia crescita mi mettono in una condizione di conflitto interiore. Capisce cosa intendo? Attualmente sono di fronte ad una scelta e qualsiasi essa sia, so di disporre della pazienza e della sensibilità del mio ragazzo. Ma so anche che la sessualità in una coppia stabile è molto importante. Dunque, vorrei chiederle se l'assenza di un rapporto sessuale in una coppia come la nostra che ha davanti a se ancora tanti anni di fidanzamento (considerati i tempi dei nostri studi) può diventare a lungo andare un problema. Nonostante tutta la pazienza che lui potrebbe offrirmi, temo che in futuro questo potrebbe diventare per lui un problema.
La ringrazio per la disponibilità

Cordiali Saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile ragazza,
è naturale provare attrazione sessuale. Può essere tuttavia che questo naturale impulso entri in contrasto con i valori, religiosi, etici, propri oppure con quelli che si sono ricevuti dalla propria famiglia.
E' da fare chiarezza dentro di se su alcune tematiche:
-I valori "coprono" in realtà qualche propria paura?
-E' arrivato il momento di fare delle scelte tra i valori ricevuti dalla propria famiglia d'origine e quelli che si stanno maturando "in proprio"?
-C'è dentro di sè ambivalenza tra il rimanere ragazza e il diventare donna (sessualmente)?
Saluti cari.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.ssa,
i valori che hanno accompagnato la mia crescita hanno un'influenza notevole su di me ma non coprono delle paure. L'unica paura che ho è quella di entrare in contraddizione con me stessa perchè quello che ho sempre pensato in modo fermo e deciso è ora in conflitto con un'emozione molto, molto forte. So che è arrivato il momento di fare una scelta indipendente dai valori trasmessi dalla mia famiglia ma mi risulta molto difficile in questo momento.

Cordiali Saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Attualmente sono di fronte ad una scelta e qualsiasi essa sia, so di disporre della pazienza e della sensibilità del mio ragazzo>>

Gentile Ragazza,
il suo ragazzo condivide i suoi principi e la sua educazione religiosa, oppure accetta la situazione per amor suo?


<<Nonostante tutta la pazienza che lui potrebbe offrirmi, temo che in futuro questo potrebbe diventare per lui un problema>>

Ora come ora però è già un problema per Lei. La invito a cercare di distinguere i suoi (legittimi) desideri di giovane donna dalla volontà di compiacere il suo altrettanto giovane compagno o di tenerlo in questo modo legato a sé.
Non faccia nulla che non si sente davvero di fare, con la consapevolezza che una decisione presa ora non deve essere una "condanna", ma può cambiare, per vari motivi, più in là nel tempo.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.ssa,
il mio ragazzo non ha ricevuto la mia stessa educazione religiosa ma avrebbe la pazienza di aspettarmi e la sensibilità di capirmi.
Le vorrei fare presente che io ora come ora non ho un "problema".
Io sto andando incontro ad una scelta e nel farlo sto analizzando anche le possibili conseguenze. Quello che non so (ed è il dubbio che ho esposto) è se la conseguenza di una mia possibile scelta possa A LUNGO ANDARE diventare un problema.
Ad ogni modo, la mia maturità e soprattutto IL RISPETTO CHE HO VERSO ME STESSA non mi consentono di prendere una decisione finalizzata al solo compiacimeto del mio compagno. Non ho certamente alcuna intenzione di fare qualcosa che non sento.
La ringrazio per la disponibilità.

Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
La vita emozionale e sessuale in una coppia rappresenta la boa di galleggiamento, la concretizzazione del sentimento, il corpo dell' amore, non si può vivere Un amore , senza vita sessuale, sarebbe un amore a metà.

La decisione che lei dovrebbe prendere sul piano razionale, non è detto che una volta presa, si tramuti in intimità, capita spesso che la religione, i valori interiorizzati, unitamente ai divieti, possano poi creare dei blocchi psico/ fisici.
Nel mio,blog e sito, troverà tanto materiale sulla sessualità femminile

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Visiterò il suo sito e rifletterò su ciò che ha scritto.
La ringrazio molto.

Cordiali Saluti
[#7]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
probabilmente mi sono espressa in modo poco comprensibile o almeno equivocabile: con il termine "problema" non intendevo qualcosa di patologico, ma proprio ciò che dice Lei, cioè una decisione da prendere e, quindi, una situazione a cui trovare una soluzione.

<<Quello che non so (ed è il dubbio che ho esposto) è se la conseguenza di una mia possibile scelta possa A LUNGO ANDARE diventare un problema.>>

Questo nessuno di noi lo può sapere e sarebbe disonesto chi le fornisse una risposta certa. Ma il punto non è forse questo.
Piuttosto, mi viene da domandarle che cosa muterebbe per Lei avere la certezza che, se ora compisse un tipo di scelta, a lungo termine potrebbe diventare un problema per il suo ragazzo? Se fosse sicura di questo, cambierebbe idea?
Non dovrebbe essere così, se la scelta che compie è basata fondamentalmente sui suoi valori religiosi e sul rispetto di sé, sebbene come tutte le scelte comporti delle rinunce e dei rischi.
Come le scrivevo più sopra, il fatto che ORA decida di aspettare ad avere rapporti, non implica necessariamente il non poter cambiare idea, magari tra molto o magari tra poco tempo; magari quando si accorge che la situazione sta diventando eccessivamente pesante per il suo compagno o magari quando avverte che sta diventando insopportabile per Lei stessa.
In breve, nessuno mette in dubbio le sue convinzioni o la sua maturità, così come la positività del fatto di analizzare i pro e i contro della sua scelta: ciò che andrebbe invece, a mio parere, discusso è il tema della possibilità/impossibilità di controllo sugli eventi che noi esseri umani abbiamo.

Le rinnovo i miei saluti.

[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.ssa,
ho compreso e ho apprezzato ciò che ha scritto. So che non mette in dubbio le mie convinzioni e la mia maturità ma Lei non mi conosce. Per questo motivo ho voluto mettere in rilievo alcuni aspetti della mia personalità. Volevo farle capire che tipo di decisioni possa escludere a priori una persona matura che antepone sempre il rispetto di sè a qualsiasi cosa.
Se avessi la certezza che una mia possibile scelta a lungo termine potrebbe diventare un problema per il mio ragazzo, adesso sarei DEL TUTTO CONSAPEVOLE delle difficoltà a cui andremmo incontro. E ritengo che la piena consapevolezza di ciò sia parecchio importante perchè mi permetterebbe di affrontare tutto meglio. Non temo le conseguenze, voglio solo conoscerle a fondo.
In genere, tanti fattori influiscono sulle mie decisioni. Analizzati tali fattori e considerati i pro e i contro di tutte le possibili situazioni, compio una scelta. E dopo averla compiuta non torno indietro. Perchè? Perchè agire diversamente significherebbe mettere in discussione tutto ciò che ha preceduto la scelta. E in questo caso ciò che sta precedendo la scelta è un vasto insieme di riflessioni ed emozioni molto significative per me, talmente tanto da non potervi andare contro.
Non volevo che Lei mi fornisse una "verità" in grado di far sparire il mio dubbio. So che il compito di uno/a psicologo/a non è quello di individuare e scindere ciò che è "giusto" e ciò che è "sbagliato", opportuno o inopportuno, verificabile o inverificabile, vero o falso per farlo presente al soggetto in questione ma va ben oltre. Lei lo sa meglio di me.
Dunque, volevo che qualcuno sbirciasse dentro di me, dentro le naturali sensazioni di una persona che sta vivendo un momento comune a molte donne. Volevo che qualcuno con poche semplici parole mi aiutasse nella riflessione, nella comprensione di un mondo nuovo, indirizzandomi meglio nell'analisi attenta e scrupolosa di una possibile scelta e dei sui risvolti, positivi o negativi che siano.
Forse dovevo interpellare solo me stessa per un argomento così delicato ma credo che il confronto, soprattutto per chi è abituata a stare dentro se stessa con i propri pensieri più intimi, sia utile. E lo è stato.
Mi scusi se mi sono dilungata così tanto ma volevo cercare di farmi comprendere e spero di esserci riuscita. Se così non fosse confido nel suo intuito.
Rifletterò sull'ultima tema da Lei proposto.
La ringrazio ancora e molto.

Cordiali Saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Perchè agire diversamente significherebbe mettere in discussione tutto ciò che ha preceduto la scelta.>>

Potrebbe anche solo significare che sono cambiate le condizioni (dentro e/o fuori di noi) che in un preciso momento storico della nostra vita ci hanno portati ad una specifica decisione e che non vanno per nulla rinnegate.
In termini generali, ritengo che cambiare idea, quando e se è opportuno farlo, non sia indice di superficialità o di incapacità decisionale, ma di maturità e senso di responsabilità.

Cordialità.
[#10]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Certo, sono d'accordo con lei. Cambiare idea quando cambiano le condizioni dentro e/o fuori di noi è indice di maturità e responsabilità ma non se esse non mutano e io mi riferivo proprio a quest'ultima cosa.

Saluti