Problema sonno

Salve io ho un problema che mi trascino da un anno e mezzo e non sono ancora riuscito a risolvere.
Il tutto e' iniziato una notte in cui mi sono svegliato di scatto, era un periodo che avvertivo qualche extrasistole ed ero spaventato di avere problemi di cuore. Leggendo su internet avevo letto di malattie come la fibrillazione atriale e altri problemi cardiaci.
Appena sveglio di scatto mi sono sentito il cuore e avevo l'impressione che battesse in modo anomalo come se fosse impazzito.
Da li paura, mi e' partita una forte tachicardia e pensavo di morire.
Da quella notte ho iniziato a svegliarmi sempre alla stessa ora, tachicardia, sudorazione, agitazione.
Ho fatto numerosi esami per escludere problemi cardiaci.
Tra tutti l'holter ha riscontrato un aumento dei battiti ad un certo orario ma ritmo sinusale.
Se prendo 10 gocce di xanax dormo meglio e a volte non mi sveglio durante la notte.
Mi sveglio sempre durante la fase dei sogni e sempre durante un sogno.
Ho sofferto per anni di attacchi di panico, ipocondria...sono un soggetto ansioso/ossessivo.Ho rimuginato a lungo su presunte malattie come tumori...ecc.ecc.
Come posso risolvere? Ho paura a fare viaggi perche' quando mi sveglio la notte ho come l'impressione di morire...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

quelli che descrive possono essere attacchi di panico notturni, che tipicamente portano al risveglio improvviso accompagnato da tachicardia, sudorazione, vampate di calore e a volte fame d'aria.

Cosa ha fatto per poccuparsi del suo disturbo d'ansia?
Ha mai parlato con uno psicologo o psichiatra di persona?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Vado dallo psicologo da 10 anni...ma alla fine mi ha fatto uscire in passato dagli attacchi di panico ma per questo problema mi sembra che non sappia cosa fare.
Vado da lui una volta a settimana e la seduta dura 15 minuti a me sembra poco. E' che ormai si e' formato un attaccamento tale che non riesco a staccarmi ed eventualmente sentire da un altro.
Comunque mi riconosco in tutti quei sintomi e' che mi sembra strano che mi possa venire un attacco di panico OGNI notte ....
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quando l'ansia è acuta gli attacchi di panico possono venire più volte al giorno e anche di notte.
In ogni caso ne ha parlato con il medico curante?

Riguardo allo psicologo che la segue ("Vado da lui una volta a settimana e la seduta dura 15 minuti a me sembra poco") è sicuro che si tratti di uno psicologo?
Non sarà piuttosto un medico psichiatra?
Non mi risulta davvero che esistano setting di questo tipo: di che psicoterapia si tratta?

Vi vedete privatamente o in una struttura pubblica?
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Utente
Utente
E' uno psicologo cognitivo comportamentale. Vado da lui privatamente.
Si il mio medico curante mi ha dato da qualche tempo Daparox ne prendo 4 gocce al giorno e poi prendo 10 gocce di Xanax prima di andare a letto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non mi risulta proprio che esistano psicoterapie da 15 minuti, nè colloqui di sostegno psicologico o di counselling psicologico di quella durata.
Ha chiarito come mai vi vedete per un quarto d'ora?

Il fatto che vi vediate da 10 anni e che lei abbia sviluppato una dipendenza dal terapeuta significa che probabilmente non tutto è andato per il verso giusto e che lei potrebbe anche paradossalmente stare male (ovviamente in maniera involontaria) per mantenere il rapporto che altrimenti non avrebbe più motivo di continuare.

Che ne dice di parlargliene?

Per quanto riguarda i farmaci è sempre buona norma consultare uno psichiatra per garantirsi che la prescrizione sia adeguata al caso, quindi le consiglio di attivarsi in questo senso.
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dopo
Utente
Utente
Si penso che lei abbia ragione e' che non ho il coraggio di parlarne con lui. Non so come fare. Se smetto da lui devo trovare un'altro e ripartire da zero questo mi preoccupa perche' lui sa tutto di me. Sa le mie paure....sa che persone sono. Non so veramente cosa fare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non si tratta di ripartire da zero, ma di riprendere dal punto in cui è ora, e non è nemmeno necessario che chi la vedrà conosca ogni minimo particolare dei suoi ultimi 10 anni.
Può cogliere l'occasione parlando del fatto che ultimamente sta male di notte per far presente che intende lasciare la Terapia Cognitivo-Comportamentale (sempre che si tratti effettivamente di TCC, vista la durata delle sedute e la durata del trattamento) per provare un altro metodo.
Oppure può prendersi una pausa e nel frattempo sentire un altro parere decidendo in un secondo momento il da farsi.

Se è in difficoltà glielo può comunicare per iscritto, anche se un confronto verbale sarebbe la soluzione migliore anche per consentirle di chiarire che si sta sentendo dipendente dal trattamento - mentre la psicoterapia deve rendere il paziente indipendente e autonomo - e che sta ancora male dopo 10 anni.

Mi piacerebbe comunque sapere come è stata giustificata la durata di 15 minuti delle sedute e se in precedenza duravano di più: cosa le è stato detto?
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dopo
Utente
Utente
All'inizio le sedute erano 2-3 a settimana sempre di 15-20 minuti massimo.
Poi nel tempo si e' calato ad una a settimana. A volte per motivi di lavoro devo saltare e quindi diventa una ogni 15 giorni.
Semplicemente non e' stata giustificata, mi e' stato solo detto che lui fa cosi'.
Devo dire che mi ha aiutato molto nei periodi di difficolta' con la mia ex morosa e anche nei momenti degli attacchi di panico.
Mi ha aiutato a stringere i denti e a non evitare le cose senza ausilio di farmaci che invece una volta prendevo.
Mi ha aiutato a superare la paura dell'aereo dopo una vita di evitamento.
Questo problema notturno e di ipocondria pero' non e' stato risolto.
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dopo
Utente
Utente
Ho paura di sentirmi perso di non avere più nessuno a cui inviare un sms durante un attacco dipanico. Oggi ho una gran confusione in testa. Ho in programma di andare via una settimana da casa e forse questo mi sta destabilizzando. Non so cosa fare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"All'inizio le sedute erano 2-3 a settimana sempre di 15-20 minuti massimo"

Francamente non mi risulta che questo modo di lavorare sia parte di alcun approccio.

Il fatto che il suo terapeuta l'abbia aiutata a risolvere una serie di problemi in ben 10 anni di lavoro mi sembra il minimo, non trova?
Era pagato per farlo, aiutarla è il suo lavoro e pur provando della riconoscenza nei suoi confronti deve tenerlo sempre presente: è un professionista che lei ha ingaggiato e che deve valutare in base al lavoro che ha svolto, sentendosi in diritto di fargli domande e obiezioni e anche di licenziarlo.

Il fatto che lei si senta sostanzialmente solo e che abbia l'idea di non poter contare su nessun altro nel momento in cui interrompesse questa terapia è un altro fattore negativo che si aggiunge ai sintomi che ancora la colpiscono: la mancanza di figure di riferimento e di persone di fiducia, che lei sante vicine e alle quali senta di potersi rivolgere quando ne ha bisogno, indica infatti che è presente anche un'altra area nella quale non siete intervenuti, quella della rete sociale che lei non h attorno a sé.

Posso chiederle che diagnosi ha ricevuto?
Si tratta di un Disturbo Dipendente di Personalità o di un Disturbo d'Ansia?
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dopo
Utente
Utente
Sinceramente non abbiamo mai parlato di diagnosi.
So di certo che ho disturbo d'ansia, sono un ipocondriaco e sono anche un ossessivo, cioe' quando penso di avere una malattia mi sento tutti i sintomi di quella malattia.
Ero convinto di avere problemi di cuore e mi sentivo continuamente il battito, ero convinto di avere un tumore e avevo fatto decine di visite...ho passato molto tempo per visite mediche per fortuna inutili.
Devo dire che mi ha dato molto supporto.
A suo dire la causa principale e' mia mamma e ne sono consapevole. C'e' un legame troppo forte che ci lega e lei mi tiene controllato.
Forse e' questa la causa, anche se sono andato ad abitare da solo c'e' ancora questo cordone ombelicale che non riusciamo a eliminare.
Del disturbo di personalita' non ne abbiamo mai parlato. cosa sarebbe?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Visto che ci riferisce di aver sviluppato una certa dipendenza dal terapeuta volevo sapere se è un fenomeno che si è creato nel tempo o se in partenza lei soffriva di un disturbo di personalità di questo tipo (timore di trovarsi a provvedere a sè stesso da solo, ricerca continua di rassicurazioni e consigli, incapacità di prendere decisioni da solo, tendenza ad accettare condizioni sfavorevoli pur di non perdere il supporto degli altri ecc.).

Deve infatti sapere che i sintomi d'ansia in alcuni casi dipendono da un soggiacente disturbo di personalità e non sono essi stessi "il" disturbo.

Avete lavorato sul rapporto con sua madre?
Si sente dipendente da lei?
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dopo
Utente
Utente
Eh devo dire che mi sto accorgendo che ultimamente chiedo spesso consigli, cioe' se devo andare in un posto chiedo a tutti consigli su cosa vedere, dove andare...ecc.ecc. Questo tipo di problema mi pare non ci sia da tantissimo tempo ma ultimamente.
Mi sento poco indipendente, sono andato a vivere da solo ma vado dai genitori a pranzo e cena.
Si abbiamo lavorato sul rapporto con mia madre, gia' il fatto che io sia andato ad abitare da solo e' stato un lavoro che abbiamo fatto insieme.
Cosi' come ho preso un aereo dopo anni di evitamenti.
E' vero le sedute sono brevi ma di cose ne ho superate. QUello che c'e' da capire e' se sono diventato cosi' o se sarei stato peggio oggi, questo non capisco.
Sento che ho molte manie, come la pulizia, la paura delle malattie cioe' non vivo bene e serenamente.
Fino a poco tempo fa stavo benissimo, ora mi stanno tornando quelle paure (che lui chiama costrizione) tipo andare in macchina con altri, andare in viaggio con altri e non poter tornare a casa quando voglio. Lui dice che e' costrizione dovuta a mia mamma che ancora oggi se non la porto fuori qualche sabato pomeriggio per shopping me la fa pesare.
Mio padre e' molto assente e lei butta su di me questa mancanza (lui ama il calcio, le moto ecc.ecc)

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Sento che ho molte manie, come la pulizia, la paura delle malattie cioe' non vivo bene e serenamente"

Queste "manie" cosa la portano a fare?
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dopo
Utente
Utente
A sentirmi ogni minimo sintomo come una cosa non normale, adesso che ho la fissazione del cuore mi sento il battito nonostante le visite e gli esami siano negativi.
A suo tempo per aver toccato del sangue avevo fatto tanti esami HIV ad esempio.
Per il discorso pulizia mi lavo molto spesso le mani, quando do la mano a qualcuno dopo sento il bisogno di lavarmele ad esempio.
Non bevo nel bicchiere di un amico, non vivo bene la sessualita' per la paura di malattie. Ecco cose cosi'...mi sento molto precisista e questo lo notano anche i miei amici...
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, non entro nel merito della durata delle sedute, personalmente non ho mai effettuato una seduta da 15 minuti.

Vorrei però farle notare che una terapia cognitivo-comportamentale, al di là delle necessarie differenze tra terapeuti, si contraddistingue per alcune caratteristiche:

- adotta un metodo molto prossimo al metodo scientifico
- presuppone una collaborazione attiva tra terapeuta e paziente
- fornisce informazioni adeguate e sufficienti (aspetto psicoeducazionale)
- richiede impegni tra una seduta e l'altra, che vengono assegnati dal terapeuta, spiegati accuratamente, e che rappresentano uno dei "principi attivi" più forti per il cambiamento terapeutico
- insegna a riconoscere il legame tra situazioni, modi di pensare, comportamenti, sensazioni ed emozioni e a modificare certi pattern disfunzionali che mantengono attivo il disturbo
- fornisce una iniziale visione chiara e condivisa dei problemi lamentati dall'utente, ri-visti e concettualizzati dal terapeuta in modo che possano essere affrontati efficacemente
- promuove l'indipendenza e l'autonomia, ovvero, in altre parole, scoraggia la dipendenza dalla terapia

Vorrei che leggesse con calma le caratteristiche che le ho elencato sopra, e che ci fornisse un feedback rispetto alla sua esperienza.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Si devo dire che l'ultimo punto e' quello che non corrisponde alla mia terapia,anzi mi ha creato una dipendenza.
Ora pero' sono molto confuso e non so cosa fare. Mi sento perso senza un punto di riferimento visto l'avvicinarsi delle vacanze e di un prossimo viaggio via da casa.
Come "lavori" da fare a casa mi faceva immaginare le situazioni piu' catastrofiche. Ad esempio se dovevo andare ad una cena mi faceva fare esercizi tipo "immaginare di stare male a tavola, di andare all'ospedale...ecc.ecc" e devo dire che hanno funzionato perche' adesso faccio cose che anni fa non riuscivo a fare.
Ora pero' mi e' tornata la paura di allontanarmi da casa, di stare male di notte quando sono via.
[#18]
dopo
Utente
Utente
Gliene ho parlato, gli ho fatto capire che non ho intenzione di andare da lui tutta la vita. Non siamo arrivati ad un dunque, cioe' lui mi ha detto che quando me la sentiro' io non ci andro' piu'...ok ma di tempo ne e' passato no?
Devo dire che ho passato anni di benessere, ci andavo una volta a settimana e comunque quella seduta di 15/20 minuti mi faceva bene.
Avere un sostegno mi aiuta in questo periodo. Mi e' capitato di chiamarlo anche una domenica e mi ha aiutato (piu' che altro ha evitato che andassi all'ospedale facendomi capire che era un attacco di panico).
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Francamente soprattutto da chi eroga un trattamento molto focalizzato sul sintomo com'è la Terapia Cognitivo-Comportamentale ci si aspetterebbe un discorso più preciso in quanto a diagnosi, obiettivi concordabili e percorso da effettuare per conseguirli.

Se questo non avviene e se chi la segue non pensa di discutere con lei la situazione e i problemi irrisolti in 10 anni (!), demandando totalmente a lei la decisione sul se e quando smettere...non posso che invitarla a sentirsi ampiamente legittimato a rivolgersi altrove.
[#20]
dopo
Utente
Utente
Si pero' devo dire che in questo periodo ho fatto grandi cambiamenti. Non sono stato male per 10 anni eh? ho passato molti anni di benessere dove nemmeno mi ricordavo cosa fossero gli attacchi di panico.
Probabilmente ho avuto una ricaduta...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Consideri che 10 anni di psicoterapia sono tantissimi non solo se parliamo di TCC, ma lo sarebbero anche se parlassimo di trattamenti a lungo termine di altro orientamento.

Forse in questi anni non ha risolto i suoi problemi, ma li ha solo tenuti a bada, esponendosi al rischio di ricadute.

Quello che conta comunque è come si sente oggi e mi sembra chiaro che non sta bene per niente, oltre al fatto che ha sviluppato la dipendenza della quale abbiamo parlato e che, nel frattempo, ci sono aree della sua vita non soddisfacenti o problematiche che richiedono anch'esse un intervento (mi riferisco al fatto che non ha risolto il legame problematico con sua madre e che le sembra di non avere nessuno su cui contare, oltre al suo terapeuta).
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dopo
Utente
Utente
Si pero' abbandonare adesso non penso sia il momento migliore.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può chiedere di lavorare sul problema contingente (allontanarsi per le vacanze) e rimandare a dopo l'estate altre decisioni.
[#24]
dopo
Utente
Utente
esatto credo sia la soluzione migliore. Pensi che l'anno scorso dopo una grossa delusione amorosa lui mi ha dato un grosso supporto e dopo 34 anni ho preso per la prima volta un aereo. Questa delusione amorosa mi ha dato la spinta per superare una paura che rimandavo da anni.
Purtroppo sono un fobico...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Purtroppo sono un fobico..."

E chi lo dice?
Non si identifichi con i suoi disturbi, se vuole risolverli.

Lei non *è* fobico, MA soffre di alcune fobie.
E' molto diverso.

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dopo
Utente
Utente
Grazie della precisazione. La ringrazio molto del suo tempo e delle sue risposte mi sono state molto d'aiuto. E' che quando uno sta bene non pensa ma quando ci sono ricadute vengono molte domande e giustamente dubbi, su problemi che ormai mi ero dimenticato. Qualche mese fa a pensare ai miei problemi di 10 anni fa mi veniva da ridere oggi no...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Eviti pensieri deprimenti come questo: per adesso cerchi di concentrarsi solo sul presente e sul viaggio che ha in programma, poi vedrà il da farsi.
Ansia

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