Pensieri apocalittici

Sono una ragazza di 18 anni e da qualche mese a questa parte ho pensieri strani riguardo alle ipotetiche situazioni spiacevoli che si possono verificare in una determinata situazione. Premetto che a settembre dell'anno scorso ho avuto la mia crisi di panico. Gli attacchi si sono fatti sempre più frequenti fino a quando non ho "deciso" di controllarli. Sono riuscita più e più volte a bloccarli sul nascere. Per un periodo sono stata tranquilla, fino a che non sono entrata in una strana fase in cui sentivo il mio corpo distante da quella che ero io, i miei pensieri non coincidevano con le mie parole. Era come se io fossi all'esterno del mio corpo. Questa situazione è durata per circa due mesi se non tre. Un giorno mi sono svegliata dopo un sonno prolungato (circa 14 ore) e mi sono ritrovata nelle mie normali condizioni. Se non fosse che avevo (e mi capita ancora) qualche problema nell'esprimermi. Non trovavo le parole o sbagliavo completamente la sintassi delle frasi. Questa difficoltà sta scemando piano piano, ma si è presentato un problema che io considero il peggiore, ed è una cosa che non controllo. Ed è appunto il captare ogni situazione di pericolo ipotetica in qualsiasi luogo. E' come se io dovessi morire da un momento all'altro e avessi le alternative! I miei pensieri a causa di questo si stanno facendo più bui. Sto cercando di guidare la mia mente altrove, ma ovunque io sia i miei pensieri vanno a parare lì. Premetto di avere una fobia assurda della morte, del vuoto che essa possa provocare. Mi rendo anche umilmente conto del fatto che questo non dovrebbe incidere sui miei pensieri, programmi ed emozioni. E' come se io non avessi un domani, un futuro. Mi ritrovo a vivere alla giornata e alla mia età è preoccupante se non scandaloso.
Attendo un consiglio, grazie infinite!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

vorrei domandarti se hai ricevuto una diagnosi di disturbo d'ansia e di attacco di panico e da chi (Pronto Soccorso, medico di base, autodiagnosi...).

Da quello che scrivi anche queste percezioni di essere fuori dal tuo corpo altro non sono che sintomi d'ansia, sebbene più inquietanti della sola tachicardia o della fame d'aria...

Però è importante che tu possa rivolgerti ad un Consultorio per una valutazione accurata, perchè tali paure (legittime) stanno condizionando il tuo modo di pensare e di comportarti e per questa ragione è necessario un trattamento adeguato.

Pensaci.
Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Mi è stato detto di soffrire di attacchi di panico da uno psicologo-psicoterapeuta che mi ha aiutata a controllarli. La fase della "disconnessione" dal mio corpo è terminata da parecchio. Ora mi preoccupano i miei pensieri, mi condizionano molto. D'altro canto, non voglio preoccupare le persone che mi stanno vicino, mi so gestire nel mio piccolo. Vorrei solo trovare un modo, il meno invasivo possibile, per attenuare o eliminare dalla mia mente tali pensieri. Andrò il prima possibile ad un consultorio.
Grazie infinite per la risposta!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se sei già stata da uno psicologo psicoterapeuta che ti ha aiutata e ti sei trovata bene, il mio suggerimento è di contattarlo nuovamente e di spiegargli bene cosa ti sta accadendo.

Saluti,
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
E' encomiabile la sua discrezione nei confronti dei suoi genitori. Dimostra molta delicatezza.
Nel rispetto di tale discrezione però' penso che lei possa attivarsi nella piu' completa privacy. Potra' recarsi alla sua Asl e chiedere le modalita' per riprendere la psicoterapia.
Ci faccia avere sue notizie se vuole!
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi farò di certo avere notizie. Grazie mille per la disponibilità!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> a settembre dell'anno scorso ho avuto la mia crisi di panico. Gli attacchi si sono fatti sempre più frequenti fino a quando non ho "deciso" di controllarli. Sono riuscita più e più volte a bloccarli sul nascere. Per un periodo sono stata tranquilla, fino a che non sono entrata in una strana fase
>>>

Si tratta di un decorso tipico: si parte dal panico e si arriva alle ossessioni e ai pensieri disturbanti.

L'ansia ha questo modo frequente di trasformarsi, dove dai sintomi più fisici del panico si passa a quelli più mentali dell'ossessività. Il passaggio si deve al tentativo di controllarsi messo in atto dalla persona. Questo almeno in un'ottica breve strategica.

Perciò ridefinire in positivo ogni tentativo di controllarti o gestire l'ansia, purtroppo, non ti renderà probabilmente un buon servizio. Ciò che ti serve è imparare a non aver più bisogno di controllarti, perché finché ti senti costretta a farlo, o finché qualcuno cerca di "aiutarti" a farlo, stai solo confermando e strutturando ancora di più il problema.

Ti suggerisco di rivolgerti a uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi possibilmente un approccio attivo e focalizzato, adatto all'ansia. Leggui qui per informarti:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#7]
dopo
Utente
Utente
Mi informerò sulla terapia più adatta al mio caso. Avrei preferito evitare di andare da uno psicoterapeuta, mi sento un po' vulnerabile in quanto non sono riuscita a domare e a controllare i miei pensieri. Ma se la cosa migliore è una terapia mirata, che ben venga, la farò. La mia vita è più importante delle mie paranoie!
Grazie!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> mi sento un po' vulnerabile in quanto non sono riuscita a domare e a controllare i miei pensieri
>>>

È proprio il tentativo di domare e controllare i pensieri che porta all'ossessività.

La tua vulnerabilità non consiste nel non riuscire a farlo, ma nel non riuscire a evitare di farlo.

Le psicoterapie mirate possono avere risultati in breve tempo con l'ansia, inoltre siccome sei molto giovane, le probabilità di successo aumentano.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Mi conforta sentirmelo dire, a volte penso di essere entrata in un vicolo cieco dal quale non ne uscirò, ma se secondo lei ed altri medici, posso uscirne bè andrò il prima possibile da uno specialista del settore.
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