Ansia che non mi lascia vivere

Salve,ho deciso di chiedere questo consulto per cercare di riprendere in mano la mia vita.Fino all'età di 12 circa ero una ragazza normalissima,andavo a scuola,uscivo con i miei genitori,andavo alle feste di compleanno..non avevo nessun problema ed ero felice.Poi non so perchè(ma ho dei sospetti) ho iniziato a soffrire di ansia,che nel corso del tempo si è evoluta a ha attraversato varie forme (dapprima paura di uscire e sentirmi male ),ciò mi ha impedito di fare una vita normale..la mia vita è trascorsa tra casa e scuola ..e le poche volte che ero costretta ad uscire per me era un incubo,senza contare l'ingresso nelle scuole superiori e la disastrosa socializzazione.Sono stati anni orribili per me e la mia famiglia..finche non ci siamo rivolti a un NPI,con cui sono stata in cura quasi un anno e complice la socializzazione con alcune ragazze le cose sono migliorate tanto ma non sono sparite e ora si stanno ripresentanto in maniera invalidante.Per farla breve la situazione ad oggi è che io nn riesco a uscire come vorrei.Ho paura di sentirmi male o semplicemente aver un urgente bisogno fisiologico e quindi necessità di usare un bagno ma non trovarlo in tempi brevi con le possibili conseguenze.Per questo esco solo per andare in posti in cui so per certo che vi sia un bagno a portata di tutti(centri commerciali,ristoranti,supermercati,case di parenti) e che richiedano un breve viaggio in macchina.In tutti gli altri posti,come il mare ad esempio,(sopratutto se non conosco la zona) o semplicemente se voglio fare una passeggiata non posso andare poichè rimango tutto il tempo a pensare all'eventuale urgenza e sopratutto mi viene spesso voglia di urinare per cui l'uscita diviene un inferno.Tra l'altro sono molto timida e non sono in grado neppure di entrare in un bar e chiedere di utlizzare il bagno ..e per questo sono sempre molto legata alla mia famiglia nelle poche uscite.Io non posso più andare avanti cosi..sopratutto perchè a settembre comincerò l'università e per recarmi li dovrò fare un viaggio di un ora e mezza,prendendo due pullman,non per la lontananza della facoltà ma per l'inefficenza dei servizi e sono già in ansia da ora..ho paura di non riuscire ad andarci.In generale poi ho tanti progetti ma sono consapevole che cosi non riuscirò a realizzare neppure uno.Ho bisogno di un consiglio su come affrontare questa situazione e come superare le mie paure e in prima istanza ho deciso di rivolgermi a voi ,sperando di aver un piccolo aiuto.Grazie in anticipo e scusate per il papiro.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

pur avendo fatto bene a rivolgersi a noi in prima istanza, in seconda istanza è consigliabile rivolgersi ad uno specialista di persona per meglio poter fare una diagnosi e poter individuare l'intervento più adatto.

Se ha dei sospetti sull'origine farebbe bene a esplicitarli anche a noi, ovviamente tenendo conto di fornire quel numero minimo di dettagli che tutelino la propria privacy.

Certo, il fatto che ci sia ampia disponibilità di bagni pubblici La potrebbe aiutare a riflettere sul fatto che l'andare in bagno sia cosa abbastanza frequente e comune a molte persone, specialmente legata al fatto che è necessario canalizzare e raccogliere il frutto dei propri bisogni per questioni igienico sanitarie. Non è l'unica che può aver bisogno di andare in bagno, insomma.

Se i mezzi pubblici non sono adeguati allora potrebbe pensare ad un mezzo di trasporto proprio, e quindi valutare se non sia il caso prima di risolvere la questione mezzo di trasporto e successivamente formazione universitaria.

Ma Lei ha bisogno di un piccolo aiuto perchè ha un piccolo problema, oppure è la timidezza che la porta a chiedere poco a fronte di un grande problema?

Che ne pensa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9

<le cose sono migliorate tanto ma non sono sparite e ora si stanno ripresentanto in maniera invalidante>

Gentile Ragazza,
dato che i disagi che ci espone sembra si riverberino in modo abbastanza consistente sulla sua qualità di vita, sarebbe il caso di affrontarli nuovamente con un aiuto specialistico.

Dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto i disturbi d'ansia, per far fronte, gestire, risolvere le sue difficoltà, che sembrerebbero compatibili con una problematica legata all'ansia...ma serve una valutazione diretta, da qui solo ipotesi parziali e anche fallibili

Ha spiegato molto bene ciò che le sta accadendo e anche da non poco tempo, tra l'altro in questo modo non ha potuto godere delle possibilità di socializzare e relazionarsi in modo opportuno e proficuo, di poter sviluppare una migliore fiducia in sé come sembrerebbe da quanto ci riporta.

Ciò che la può aiutare è la consapevolezza dei suoi disagi e la motivazione a superarli.

<e per questo sono sempre molto legata alla mia famiglia nelle poche uscite>

Vuole dirci qualcosa in più in merito ai suoi rapporti famigliari?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Inanzitutto grazie per le risposte.
Per rispondere alle vostre domande ,la causa che ho ipotizzato per la mia ansia è l'influenza di mia madre.Purtroppo anche lei soffre d'ansia anche se in maniera differente e molto minore rispetto alla mia e nel corso degli anni ha avuto anche periodi di depressione,fortunatamente non in forma grave e risolta quasi completamente nel giro di poco tempo e in maniera autonoma ,ogni tanto sfociati in attacchi di panico a cui ho personalmente assistito.Essendo molto legata a mia mamma ed essendo la figura con cui passavo e passo la maggior parte del mio tempo,penso di aver assorbito molte delle sue paure.Tra l'altro il fatto che i miei genitori abbiano sempre condotto una vita abbastanza sedentaria e le poche volte che siamo usciti insieme sono quasi sempre state traumatiche penso che possa aver accentuato il problema anche perchè spesso le uscite sono state precedute da litigi tra i miei genitori.Mia sorella avendo un carattere diverso riesce a fare tutto..io no.Per quanto riguarda il problema dell'università ..sono costretta ad andare in pullman in quanto non ho la patente,è difficile prendere pure quella,e pur avendola non potremmo permetterci una terza macchina.L'unica cosa che mi consola è il fatto che potrei viaggiare spesso con mia sorella che frequenta la stessa università ma lei non capisce il mio problema fino in fondo nonostante abbia un buon rapporto con lei.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Essendo molto legata a mia mamma ed essendo la figura con cui passavo e passo la maggior parte del mio tempo,penso di aver assorbito molte delle sue paure...i miei genitori ...le poche volte che siamo usciti insieme sono quasi sempre state traumatiche>

Cara Ragazza,
quanto espone può certamente avere influito sulle sue problematiche, ora però occorre affrontarle e risolverle.

<.L'unica cosa che mi consola è il fatto che potrei viaggiare spesso con mia sorella che frequenta la stessa università>

Si certo, la può consolare, ma non è la soluzione poiché le confermerebbe comunque che lei ha bisogno di qualcuno al suo fianco per poter affrontare ciò che teme, il che le rimanderebbe che da sola non ce la può fare.

Come le ho detto sopra sarebbe opportuno un aiuto specialistico proprio allo scopo di poter affrontare efficacemente difficoltà e disagi e anche affacciarsi alla vita in modo più autonomo.

Che ne pensa? Ha la possibilità di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta?
[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
da uno psicologo privato no,da uno pubblico si.Ma ritorniamo al solito discorso,io sono troppo timida,impacciata e avrei bisogno della compagnia di qualcuno,ovviamente poi entrerei da sola,ma ora nessuno mi può accompagnare.Tra l'altro data l'incostanza che mi porta il problema non mi sento ancora pronta,mi crea disagio per il momento.pensare di andare da uno psicologo.Vorrei provare ad affrontare la situazione da sola,dapprima con l'aiuto dei miei familiari,poi pian piano da sola,con tappe graduali,tentar spero non peggiori la situzione.Mi sono rivolta a voi proprio per questo per aver qualche dritta su come affrontare la situazione da sola,poi ovviamente se non dovesse funzionare mi rivolgerò ad uno psicologo.D'altronde non potrò legarmi neppure a questa figura professionale per cui provare in anticipo non penso guasti.L'unico mio problema in tal senso è che attraverso fasi in cui sono motivatissima,immagino la mia vita priva di queste paure e mi convinco che posso farcela,salvo poi cadere nello sconforto e nella paura pensando di non farcela e pensando alle possibili conseguenze e ciò mi blocca e mi porta a non voler provare.Ma come faccio a dire che non ce la faccio se non provo??per questo vorrei essere aiutata in questa opera di autoconvincimento,perchè oltre all'ansia il mio problema è proprio il carattere,avendone un altro forse avrei già risolto i miei problemi.Mi ostino anon voler provarci per paura.Penso che trovare il coraggio di chiedere da sola di poter usare il bagno o indicazioni alle persone per strada potrebbe aiutarmi tanto devo solo capire se posso farcela..
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

scusi, ma facciamo un pò di ordine e mettiamo dei paletti, tanto per dare un senso a questa storia, che altrimenti, mi consenta la citazione canora, un senso non ce l'ha! ;)

Applichiamo un pò di logica, Le va?

> Mi sono rivolta a voi proprio per questo per aver qualche dritta su come affrontare la situazione da sola,

Allora, se si rivolge a noi, non sta facendo da sola, ma sta facendo insieme a noi. Il fatto che siamo solo letterine su un monitor, non vuol dire che non ci siano delle persone che, guarda caso, sono psicologi che scrivono su Medicitalia.

>poi ovviamente se non dovesse funzionare mi rivolgerò ad uno psicologo.

Siamo psicologi, quindi allo psicologo, anche se online, già si è rivolta.

Lei vuol far da sola, ed è pure comprensibile, ma a parte il fatto che da sola non fa, rifletta anche sul fatto che se fa da sola:
> penso di aver assorbito molte delle sue paure.
Ora, facendo da sola assorbe le altrui paure e, ritiene, che avere attacchi di panico sia la modalità di soluzione autonoma di un problema.

[> periodi di depressione,fortunatamente non in forma grave e risolta quasi completamente nel giro di poco tempo e in maniera autonoma, ogni tanto sfociati in attacchi di panico a cui ho personalmente assistito.]

Scusi la durezza, ma non ci siamo proprio: è l'aver fatto da sola che ha portato una lieve ansia a sfociare in attacchi di panico...

Però anche Lei vuole fare da sola: va bene, Le rispetto la scelta.
Visto che Lei ha questa capacità di assorbire, frequenti meno Sua madre, e frequenti maggiormente Sua sorella. Utilizzi l'abilità che ha di assorbire rendendo fonte principale Sua sorella e mettendo da parte mamma ed i di lei discutibili risultati del fare da sola.

Che ne pensa?
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
probabilmente mi sono espressa male..quando intendo cercare di risolverlo da sola intendo senza andare personalmente da uno psicologo o perlomeno prima di andarci provare ad affrontare le mie paure con i vostri consigli.So benissimo che siete degli psicologi e mi sono rivolta a voi perchè ritengo che il servizio possa essere utile perchè vengono dati anche dei consigli .Se le persone venissero semplicemente reindirizzate da uno psicologo "di persona" non avrebbe molto senso.Da sola in questo senso,perchè comunque so benissimo che il vostro aiuto non può assolutamente sostituire quello di uno psicologo a cui posso esporre i problemi direttamente.
Cmq io non ho mai sofferto di attacchi di panico ma solo di ansia e nel corso di questi anni ho fatto alcuni progressi e in alcuni casi cose che non mi sarei mai aspettata di riuscire a fare,per questo la mia volontà di provarci prima di rivolgermi nuovamente a una figura professionale e intraprendere un nuovo percorso.Vorrei mettermi almeno per una volta alla prova senza però rischiare di fare troppi danni.Da qui la decisione di rivolgermi a voi.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9

Cara Ragazza,
anche se il suo desiderio di farcela da sola è comprensibile, non crede che se fosse stato possibile non si rivolgerebbe a noi? Non pensa avrebbe già risolto?

Non per cattiva volontà ma per via dei limiti intrinseci al mezzo virtuale, non è possibile fare interventi diretti, nè ci sono "dritte" da dare. Occorre incontrare direttamente lo specialista che alla luce degli elementi utili possa valutare in modo accurato la sua condizione e il modo per affrontarla efficacemente.

Provi a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Un primo passo l'ha fatto scrivendo a noi ora provi a fare il secondo, non attenderei altro tempo, un nostro collega in presenza la potrebbe davvero aiutare a farcela.

Si può rivolgere al servizio pubblico, presso il Consultorio Familiare-Spazio giovani del suo territorio, non è necessaria la prescrizione del medico di base.

Cari saluti

[#9]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie per le risposte.Valuterò alla luce di quanto detto il da farsi.
Saluti
Ansia

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