Paura di una ricaduta ansiosa

Salve, vi scrivo perchè mi trovo in un momento un po' delicato: ho sofferto di un disturbo di panico con ipocondria che poi si è trasformata nel tempo ed è "cambiata", diventando piccole ossessioni saltuarie; ho fatto un percorso terapeutico (psicoterapia psicodinamica) che sta continuando da 5 anni ormai... ho assunto Cipralex per 2 anni e lo psichiatra -in accordo con la terapeuta- ha deciso di scalarlo molto gradualmente fino a toglierlo completamente a dicembre 2012.
Sono stata bene, non ho + avuto attacchi di panico ma diciamo che non ne sono uscita completamente:mi accorgo che nei momenti di maggior stress (come ad es. esami all'università--> mi sto specializzando in psicologia clinica) mi torna qualche piccola ossessione, che però nel giro di poche ore sparisce se la ignoro come ho imparato a fare.
venerdi scorso ho finito una sessione d'esami molto molto impegnativa ed era circa un anno che non staccavo mai la spina (ho anche lavorato nel mentre)...finalmente potrei rilassarmi e godermi quasi un mese di totale riposo..e cosa succede invece? L'ansia ritorna. Durante tutto l'anno, quando sono impegnata e ho mille cose da fare sto bene, appena mi rilasso ecco che rifà capolino.
Stavolta sottoforma quasi di paura anticipatoria: paura che possa avere una ricaduta (paura della paura?), paura nel ricordarmi com'era un attacco di panico, con quel senso di irrealtà che lo accompagnava..era terribile, avevo paura che tutto potesse essere un sogno, irreale. Non vorrei mai tornare a stare cosi, ma se ci penso mi sembra quasi di poter risentire quelle sensazioni :(
So bene che la paura della paura è una delle tante espressione dell'ansia e che se io ho paura che qualcosa possa accadere allora puo' significare che la mia ansia sta già "lavorando".
Il motivo per cui vi scrivo è chiedervi un parere: ho l'impressione che la mia psicoterapia non mi stia portando + da nessuna parte, ormai ci vediamo una volta al mese o ogni 5/6 settimane e in terapia parlo poco di questa cosa xche quando ci vado generalmente sto bene oppure mi sono dimenticata delle sensazioni negative (andandoci cosi saltuariamente), poichè fino a 2 gg fa erano davvero sporadiche.
Sarei tentata di provare un approccio + "direttivo" come quello della Terapia Cognitivo-comportamentale ma:
1- ho paura che la mia terapeuta non prenda bene questa decisione e si possa sentire offesa
2- che io me ne possa pentire
3- che non mi passerà mai del tutto questo problema.. si, sono un po' scoraggiata. Nonostante io creda fermamente nell'efficacia dlela psicoterapia, io su di me l'ho fatta, per 5 anni, e non mi ha mai risolto completamente il disturbo.
Ma io VOGLIO stare bene, ho una vita da vivere, tanti sogni e progetti e si stanno quasi per realizzare...sto per concludere il mio percorso di studi e voglio diventare una psicologa, ma come posso essere una brava psicologa se non sono capace di stare bene io?
La TCC potrebbe aiutarmi a risolvere in modo + specifico il mio disturbo d'ansia? DOvrei riconsiderare l'idea di assumere nuovamente cipralex?

Aiutatemi, per favore, a capirci qualcosa in piu'.
Grazie.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente lei deve agire nel rispetto della sua salute non per quello che la sua terapeuta possa pensare. Dopo 5 anni di analisi se l'ansia non si è risolta è, forse, giunto il momento di cambiare approccio. Come da lei intuito uno più diretto sia come la TCC che la TBS.
legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie. Ho letto la mini guida per la scelta dell'orientamento psicoterapeutico.
So che la mia paura di offendere la mia terapeuta è sciocca e sono d'accordo sul fatto che la mia salute è al primo posto.
Sono un po' demoralizzata, speravo di non dover + fare i conti con tutto questo.. Nonostante questo, penso di poter riuscire ad uscirne da questo problema, ma sono spaventata.. lei pensa che riuscirò a farcela con un nuovo approccio?
Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
un approccio diretto e focalizzato le darà buone probabilità di soluzione.
saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie :)
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