Ho bisogno di un parere

Premetto che sono un soggetto ansioso,soffro di acne e di ipersudorazione ascelle,mani, piedi, volto. sto con un ragazzo più piccolo di me di due anni, io 24 e lui 22. stiamo insieme da un anno e lui da circa 10 mesi mi chiede di andare a vivere insieme ma io ho sempre declinato all'ultimo momento. gli dico di si, poi mi pento, poi quando lui dice che se ne va mi pento ancora. non so che fare. non so se voglio o no. Perchè poi se mi dice ke se ne va io sto male evorrei dirgli di si anche perchè molte liti sono nate per questi miei continui rinvii e illusioni. premetto: i miei sono separati e abito con mia mamma e non riesco a lasciarla da sola qui quindi per me è un grande sforzo. Ma penso anche che la vita è una sola. cmq in un senso o nell'altro mi sento divorata dai sensi di colpa e cmq di fare un torto ad uno dei due.
aiuto.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

si è data la risposta da sola nel momento in cui dice
> in un senso o nell'altro mi sento divorata dai sensi di colpa e cmq di fare un torto ad uno dei due.

Nel racconto parla di cosa succede con il ragazzo quando si affronta il tema, ma non dice nulla di cosa succede quando affronta il tema con Sua madre.

Ne ha mai parlato con Sua madre?
Ha pensato che forse Sua madre non vede l'ora che Lei se ne vada di moda che possa rifarsi una vita anche lei? Sa delle volte si creano quelle situazioni in cui il rapporto tra genitore e figlio diventa esclusivo per cui si teme di fare un torto all'altro con ogni nuova storia...

Sua madre ha un nuovo compagno? Ne ha avuti dopo la separazione?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con le precisazioni e considerazioni effettuate dal mio collega dr Bellizzi. Inoltre è come si ci offrisse due ordini di difficoltà una che ha che fare con il suo aspetto fisico, che considera (messo proprio all'inizio della domanda) come una sorta di "handicap" (scusi la forza della parola). E' necessario che il suo compagna comprenda che non deve pressarla ma allo stesso tempo è importante che lei prenda una posizione precisa, evitando l'altalena. Se ad uno dici alternativamente si e poi no la frustrazione va alle "stelle". Meglio dire "no, per ora" mantenendo la linea (scusi ancora se mi permetto di suggerirle cosa fare). In ogni caso è fondamentale che ne parli con suo madre, chiaramente.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile ragazza,

tu e il tuo ragazzo siete giovani e da una parte ci sta che tu non abbia ancora le idee chiare su cosa fare. Forse hai dei progetti e dei sogni da realizzare e vuoi avere il tempo per capire meglio...?
D'altra parte il timore di deludere e perdere lui e la paura di ferire la mamma mi fanno pensare ad una modalità accudente, soprattutto verso la mamma, come se tu fossi "l'uomo di casa": la mamma ha un nuovo compagno o in un certo senso si appoggia a te e dipende da te?
Se tu andassi a vivere con il tuo ragazzo, come vedresti lo scenario futuro in casa?
Come mai non riesci a lasciarla da sola? E' da quando i tuoi hanno divorziato o capitava anche prima?
Sei figlia unica?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
I miei genitori si sono separati quando io avevo nove mesi. Mio padre è scappato con l'amante di una vita ed ora hanno una figlia i 20 anni e qualche anno fa si sono sposati. Loro vivono a 900 km dal mio paese d'origne (nonchè paese di origine dei miei).
Mia madre non ha mai avuto nessun'altro, il paese è piccolo, la gente mormora e lei ha sempre lavorato mantendomi con lavori umilissimi. operaia ora in mobilità, non ha mai chiesto aiuto a nessuno. mio padre stipendiato statale mi manda solo 200 euro al mese. ma io frequento l'università e non sono molti i soldi per vivere dignitosamente e tranquillamente. Mi sto per laureare in una facoltà che alla fine non mi piace. non so xkè ho scelto lingue, mi sono resa conto di non voler viaggiare e di trovare serie difficoltà a lasciare il mio paese, nonostante non offra alcuna possibilità.
forse perchè da piccola sono sempre stata costretta a viaggiare per andare a trovare mio padre. ora non riesco proprio ad andarlo a trovare, con lui ho un rapporto di odio-amore, lui non accetta il mio metodo di studio e il mio modo di vivere qui. vorrebbe altro da me. mia mamma invece vorrebbe che me ne andassi, ma sono io che dipendo da lei e non viceversa. forse vivendoci da 24 anni ho creato un cordone dal quale non riesco a staccarmi. in più tutta la mia famiglia è legata al ragazzo con cui sono stata fidanzata sei anni, e non a quello attuale. Lui non studia e non lavora e forse per questo nessuno lo può vedere. delle volte anche io non condivido il suo modo di approcciarsi alla vita, ma alla fine ho deciso di affiarmi a lui, forse anche perchè il pensiero di rimanere da sola mi assale e preferisco andarmene con lui senza soldi e senza titoli,allo sbaraglio pur di non rimanere qua da sola. in realtà non è che lo preferisco... ma non so esattamente cosa voglio. Giuro non lo so. Mi sono vista grande in un attimo e non so cosa fare della mia votà. il tempo è volato e ancora non ho costruito nulla attorno a me.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

situazione molto complessa e difficile.
Se si rilegge noterà che si è data risposte, o meglio ha organizzato i suoi pensieri per scriverli e comunicarli a noi.
Aveva mai *organizzato* i suoi pensieri in questo modo?
[#6]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

situazione molto complessa e difficile.
Se si rilegge noterà che si è data risposte, o meglio ha organizzato i suoi pensieri per scriverli e comunicarli a noi.
Aveva mai *organizzato* i suoi pensieri in questo modo?