A 38 anni sogno ancora l'amore.

Gentili dottori, fin da piccola, una parte di me ha sempre avuto il sogno di una famiglia, ma un'altra parte nella pratica è riuscta a fare ben poco che mi portasse in questa direzione.Ho avuto delle storie brevi o lunghe che non hanno funzionato:per timidezza, difficoltà di relazionarmi agli uomini, per paura di legarmi, per sfortuna nell'incontrare persone sbagliate, incapacità di gestire le mie emozioni quando mi innamoravo, per insicurezza, per chiusura mia e degli altri..ho fatto le mie esperienze e cosi il tempo è passato. Sognavo l'amore, ma la realtà che incontravo era ben diversa, ero fragile incostante, timida, paurosa e cosi le storie andavano male, non riuscivo a costruire...Ora sono cresciuta, mi sento una donna piu matura e in grado di vivere una relazione appagante il mio sogno si scontra ancora con la realtà: è ancora possibile sperare di costruirsi una famiglia? O sono troppo idealista e sognatrice?Ormai è tardi, l'età avanza e il tempo passa ed è sempre piu difficile trovare persone che abbiano la mia stessa voglia, perchè si incontrano persone che una famiglia ce l'hanno gia o che se non ce l'hanno ancora è proprio perchè non la volevano..e allora? Il risultato è che non riesco a trovare la persona giusta e ancora una volta sono 'bloccata'...Che devo fare? Abbandonare questo 'sogno' che in fondo mi fa soffrire oppure esiste un altra chiave di lettura che mi faccia stare meglio? Grazie, spero in un vostro aiuto o consiglio
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile utente,

credo che alla sua età ci sia ancora tutto il tempo per costruire una famiglia, ma che ciò che conta è che lei non sottovaluti i motivi che l'hanno portata a non farlo prima.

Ci dice infatti di sè stessa sia che "ero fragile incostante, timida, paurosa e cosi le storie andavano male, non riuscivo a costruire...", sia che le storie passate si sono interrotte "per timidezza, difficoltà di relazionarmi agli uomini, per paura di legarmi, per sfortuna nell'incontrare persone sbagliate, incapacità di gestire le mie emozioni quando mi innamoravo, per insicurezza, per chiusura mia e degli altri..."

Tutti questi elementi, che hanno ostacolato il raggiungimento dei suoi obiettivi in passato, possono essere ancora attivi e presenti e per questo motivo dovrebbero essere analizzati, modificati, resi inoffensivi, se vuole che l'esito sia diverso.

Cosa ci può dire della sua famiglia d'origine?
Che rapporto avevano i suoi genitori?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
La ringrazio della risposta cosi celere, rispondo alle sue domande.
<Cosa ci può dire della sua famiglia d'origine?Che rapporto avevano i suoi genitori?>
Mia madre è una donna sensibile ed emotiva che si è innamorata di mio padre e ha costruito la sua famiglia, cosi come si faceva in quegli anni, dedicando ad essa tutta se stessa. Si è sempre dedicata alla famiglia e ai figli e non ha mai lavorato.Ad un certo punto per questo motivo è andata in depressione e ha addebitato tutto il suo malessere a mio padre. Mio padre dal suo lato era un instancabile lavoratore, che prima di sposarsi e di 'mettere la testa a posto' con mia madre era un po' farfallone e durante il fidanzamento ha fatto soffrire ia madre. Poi dopo il matrimonio invece è cambiato. Non ha mai fatto mancare nulla alla famiglia, ma mia madre si è sempre lamentata che lui non era nè dolce, nè sensibile, insomma dopo il matrimonio, come fanno molti uomini si è 'adagiato' nel rapporto. Forse il suo modo di amare era semplicemente il 'non far mancare nulla alla famiglia', ma a mia madre questo non bastava. Mio padre inoltre è un uomo un po' rude, geloso, possessivo e con le figlie femmine(siamo in 2) si è sempre comportato in questo modo, avendo anche reazioni esagerate quando qualcuna di noi aveva iniziato ad approcciarsi ai ragazzi. Questo fatto credo mi abbia notevolmente influenzata, infatti per paura di mio padre, mi limitavo nelle storie con i ragazzi.Comunque al di la di queste loro dinamiche, la mia famiglia è sempre stata unita, ho sentito in essa calore e affetto, sia con i genitori che con i miei fratelli ed è per questo che nonostante tutto mantengo il 'sogno ' di una famiglia. Perchè nel complesso, sebbene la mia famiglia non sia perfetta, mi ha comunque dato molte cose positive...che ne pensa?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

nel primissimo post fa una descrizione molto lucida e accurata di quelle che sono le ragioni che, fin qui, Le hanno impedito di costruire un legame importante.

Lei infatti dice: "Ho avuto delle storie brevi o lunghe che non hanno funzionato:per timidezza, difficoltà di relazionarmi agli uomini, per paura di legarmi, per sfortuna nell'incontrare persone sbagliate, incapacità di gestire le mie emozioni quando mi innamoravo, per insicurezza..."

E' probabile che queste paure e difficoltà Le abbiano impedito di lasciarsi andare e di osare, oppure Le abbiano fatto fare delle scelte sbagliate e "fobiche", magari con persone sbagliate.

Tuttavia, Lei stessa dice una cosa molto interessante: forse è sognatrice e idealista. Spesso le paure sulle relazioni e l'evitamento che ne consegue (intendo nella costruzione di relazioni più intime e coinvolgenti) spingono a fare un passo indietro e a utilizzare il tempo nell'idealizzare la coppia perfetta che in realtà non esiste.

Però concordo con la Collega sul fatto che non è certo tardi per costruire una famiglia, ma che dovrebbe prima essere maggiormente consapevole di queste Sue dinamiche e scelte (messe in atto in maniera inconsapevole) per fare in modo che in futuro non ripeta le stesse scelte con le stesse modalità.
Per fare questo potrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona e approfondire la questione.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Gentilissima dottoressa Pileci, la ringrazio della risposta. Come lei dice faccio una descrizione lucida dei motivi che mi hanno portato a questa situazione, perchè ne sono diventata consapevole con l'analisi interiore e anche grazie all'aiuto di una psicologa, qualche tempo fa. So bene quali sono le mie dinamiche e scelte fatte in questo ambito dell mia vita, mi ci è voluto del tempo, ma ora ne sono consapevole.

Quello che chiedevo qui era un parere su un fatto 'concreto': la mia età avanza e il tempo passa ed è sempre piu difficile trovare persone che abbiano voglia di costruire una famiglia.Infatti o si incontrano persone che una famiglia ce l'hanno gia o che se non ce l'hanno ancora è proprio perchè non la volevano..e allora che fare? Abbandonare questo 'sogno' che in fondo mi fa soffrire oppure esiste un altra chiave di lettura che mi faccia stare meglio?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Infatti o si incontrano persone che una famiglia ce l'hanno gia o che se non ce l'hanno ancora è proprio perchè non la volevano..e allora che fare?>

Beh è vero che è più difficile che a vent'anni, ma mi sembrano conclusioni un po' troppo generalizzanti... Credo ci siano altre possibilità e sfumature rispetto a quanto sostiene.

Sicura di voler proprio realizzare il suo sogno o sarebbe forse più tentata di abbandonarlo (continuando a gettare la spugna) alla luce delle sue convinzioni?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Mio padre inoltre è un uomo un po' rude, geloso, possessivo e con le figlie femmine(siamo in 2) si è sempre comportato in questo modo, avendo anche reazioni esagerate quando qualcuna di noi aveva iniziato ad approcciarsi ai ragazzi. Questo fatto credo mi abbia notevolmente influenzata, infatti per paura di mio padre, mi limitavo nelle storie con i ragazzi."

Penso che lei stia ancora agendo in risposta al mandato di suo padre: "nella tua vita non avrai altro uomo al di fuori di me."
Le nostre scelte per certi versi sono molto meno libere di quello che crediamo, ma quando riusciamo a capire cosa ci spinge a comportarci in un certo modo la prospettiva cambia o ha molte più possibilità di cambiare.

Se lei sta inconsapevolmente ubbidendo a un comando paterno troverà tutte le motivazioni e tutte le scuse possibili (la sua età, le caratteristiche degli uomini, il fatto che costruire una famiglia felice sia solo un sogno ecc.) per proteggersi dall'infrangere la regola che ha interiorizzato da tempo.

Il punto quindi è che deve scardinare il comandamento paterno per riuscire a scegliere liberamente e a decidere autonomamente della sua vita.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie dottoressa Rinella della sua risposta e della sua domanda: mi chiede <Sicura di voler proprio realizzare il suo sogno o sarebbe forse più tentata di abbandonarlo (continuando a gettare la spugna) alla luce delle sue convinzioni? >
Vorrei realizzare questo 'sogno' ma le difficoltà che incontro mi fanno soffrire, questo'sogno' mi sta facendo soffrire perchè per inseguirlo rinuncio magari a storie da vivere sul momento e che mi darebbero un po' di appagamento momentaneo, se non avessi questo tarlo forse riuscirei a lasciarmi andare e vivere nel presente...forse dovrei ridimensionarlo, non so... adattarlo alla realtà, al tipo di uomo che posso incontrare a questa età..ma questo sogno a volte urla dentro di me e mi fa male... forse se avessi meno aspettative vivrei meglio, piu serena, ma non ci riesco. Quale è la via giusta secondo lei?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Il punto è che se rinuncia al presente, continuando a proiettarsi nel futuro (che per ora non esiste) continua a non darsi possibilità, a non approfondire le conoscenze, scartandole a priori alla luce delle sue convinzioni ... ci sarà sempre il futuro, ma il presente? Come farebbe in questo modo a costruirsi il futuro?

Se le è così difficile riuscirci, se questo "tarlo" la tormenta perché magari non fare ancora un pezzettino di strada con la specialista che l'ha seguita?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie dottoressa Rinella, lei ha ragione, probabilmente dovrei parlare di nuovo con la specialista che mi ha seguita, ma prima avrei voluto un parere qui: il problema è che si crea un circolo vizioso dal quale mi è difficile uscire; se continuo a credere in questo 'sogno' perdo la possibilità di approfondire le conoscenze, le scarto a priori alla luce delle mie convinzioni, per realizzare il mio 'sogno'.Se invece decido di vivere il presente e dare una possibilità alle persone che incontro (ad es uomini di 55 anni con gia figli e che non ne vogliono altri, oppure separati che non hanno intenzione di sposarsi di nuovo) devo essere consapevole di non poter realizzare quello che voglio, cioè una famiglia. Quindi chiedo ancora: devo credere ancora in questo sogno o abbandonarlo una volta per tutte e vivere le storie che mi capitano. Insomma Quanto devo credere in questo sogno e fare scelte in funzione di questo e quanto invece devo abbandonarlo? Grazie ancora
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

non possiamo essere noi a dirle cosa "deve" fare, ma possiamo aiutarla a capire perchè le sembra così difficile decidere la direzione da prendere - posto che nella vita non tutto si può decidere a priori.

Una riflessione su eventuali resistenze inconsce a realizzare il suo "sogno" è importante perché lei sembra cercare tutte le motivazioni utili a convincersi che non sia perseguibile.
Come le dicevo, un approfondimento del ruolo che l'atteggiamento di suo padre ha avuto nell'inibire le sue possibilità di impegnarsi in un rapporto duraturo è decisamente opportuna e concordo con la d.ssa Rinella: ricontatti la psicologa che l'ha già seguita in precedenza e approfondisca con lei anche questo tema.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Vede, credo che un punto possa risiedere nel fatto che lei tenda ad estremizzare e a generalizzare un po'. Forse non è tutto bianco o nero, tutto o niente, categorie precise... ci sono molte sfumature...

Il circolo vizioso andrebbe spezzato...perché non provare a parlarne con la specialista che la conosce direttamente?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie delle risposte, credo che gli spunti che mi avete fornito mi saranno utili per riflettere e nel caso ricontatterò la terapeuta che mi ha seguita. In ogni caso concordo con la dottoressa Riella, forse generalizzo troppo e nella vita ci sono diverse sfumature che non si possono incasellare; inoltre riflettero su quanto detto dalla dottoressa Massaro. Ci sono resistenze che vanno contro la realizzazone del mio sogno ed è li che devo indagare. Grazie dell'aiuto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

oltre a generalizzare, il Suo idealizzare e sognare troppo La porta a non concretizzare nulla: se anche cominciasse a frequentare un uomo divorziato che Le dice sinceramente di essere "scottato" dalla precedente esperienza e di non volersi risposare, non è mica detto che non possa nascere nulla e che il Suo "sogno" non possa realizzarsi. Il problema sono tutti questi paletti e divieti che Lei stessa si impone.
Invece, dal momento che vuole sapere cosa fare concretamente, a mio avviso sarebbe importante non chiudere le porte che Le si dischiudono sul Suo cammino.

Che ne dice?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie della risposta dottoressa Pileci, credo che lei abbia ragione. Da un certo punto di vista devo 'mettere da parte' un po' il sogno o i paletti che questo mi impone e cominciare a vivere con piu fiducia le storie, se mi sembra che la persona valga è sincera e mi incute fiducia..poi da cosa nasce cosa, le situazioni si creano e cambiano in corso d'opera e non si possono prevedere. Grazie dell'ascolto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sì, però è anche probabile che Lei non riesca a farlo da sola, o che non riesca a generalizzare e continuare nel tempo questi "propositi".
Infatti per modificare questa tendenza ormai radicata in Lei, potrebbe essere opportuno, se non necessario, l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Cordiali saluti,
[#16]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
La ringrazio delle risposte, sono consapevole di avere un 'problema' che si manifesta quando inizio una relazione o un interesse per qualcuno,..è un po come un braccio che fa male quando viene usato.D'altra parte, dopo aver parlato con la psicologa che mi ha seguito qualche tempo fa, non ho incontrato nessuno di mio interesse e non ho avuto piu nessuna relazione, al momento sono sola. Ora fose devo apsettare che arrivi qualcuno, ho bisogno di mettermi alla prova di nuovo per capire e se è sufficiente aver acquisito grazie alla dottoressa la consapevolezza di alcuni miei comportamenti per comportarmi diversamente. Nel caso mi rendessi conto che non riesco da sola ricontatterò la terapeuta che mi ha aiutato in passato. Grazie ancora di tutte le risposte
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Magari consideri anche l'eventualità di essere molto abile a scansare chi potrebbe essere interessato a Lei... se ha attualmente così tanti paletti, è verosimile credere che tali paletti siano d'ostacolo anche a nuove eventuali conoscenze.
Provi a pensarci!

Cordiali saluti,
[#18]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Certo, anche questa possibilità esiste..ci rifletterò. Grazie ancora