Ansia nella tranquillità quotidiana.

Inserisco la richiesta nonostante questo sia un tema affrontato migliaia di volte, per il solo motivo che non riesco a comprendere se è un problema da affrontare dal punto di vista psicologico o fisico.

Ho 31 anni.
Sono tranquillo pur dovendo affrontare i problemi di tutti come la costante ricerca di lavoro.
Da qualche anno a questa parte, soprattutto di mattina, se parlo, se rido, se canto etc avendo bisogno di un apporto di ossigeno, il cuore non riesce a darmelo nel senso che mi sento venire meno.
Se provo a sentire i battiti, sono molto lenti e se provo a tirare aria, la stessa mi manca e mi sento costretto a rallentare le mie azioni.
Non sono mai svenuto perché cerco di contenere ogni tipo di agitazione ma mi sento privato della mia vita.

Faccio colazione come ogni essere umano con cappuccino e biscotti.
Ho provato a misurare il diabete e la glicemia è nella norma.
Ho fatto una visita cardiologica e mi è stato detto che il cuore è a posto.

Se c'è qualche ansia celata, se devo avere un faccia a faccia col mio alterego, non lo so perché prendo la vita con pazienza e determinazione.

Di pomeriggio va un po' meglio nel senso che qualche piccola agitazione corporea me la permetto senza però esagerare dato che si ripresentano i sintomi.

Come potrei affrontare la situazione?
Grazie per la vs disponibilità.

[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
dal momento che le visite mediche hanno escluso problematiche di tipo fisico, le consiglierei di effettuare di persona qualche seduta di valutazione della sua situazione da uno psicologo, in modo da decidere come sia opportuno intervenire.
Può chiedere qualche riferimento al suo medico di base, oppure rivolgersi direttamente al Servizio di Psicologia della sua ASL. Oppure, se preferisce, può contattare un professionista privato.
Le allego un articolo che può esserle utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html


Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Dott.ssa la ringrazio del consiglio e dell'articolo.

Sa meglio di me, come a volte basta poco per prescrivere ansiolitici o sedute di terapia dove si affronterebbero vita, morte e miracoli e con il bel DSM alla mano, magari estrapolare due, tre malattie che più si avvicinano al caso.

Lei è una veterana del mestiere.
Da dove mi consiglia di partire per affrontare il problema senza sedute di terapia o uso di medicine?
Con metodi quotidiani ..

[#3]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
la situazione che ci descrive, sono d'accordo con ciò che scrive la dr.ssa Scalco, necessita un consulto di persona. Allo stesso tempo ritiene di conoscere già l'esito di ciò che le diranno o prescriveranno. Mi domando se il bisogno di controllo si manifesta in altri momenti della sua vita. Forse il nodo della questione è quello.
Rispetto al quadro da presentare non deve fare altro che parlare di sé come ha fatto qui. Forse è bene escludere in prima battuta cause organiche e poi dedicarsi agli aspetti psicologici.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Diciamo che il primo momento della vita in cui c'è stato il cosiddetto "bisogno di controllo" fu quando all'età di tre anni, prima che mio padre uscisse per andare a lavoro gli chiesi di comprarmi il tanto conosciuto "ovetto di cioccolata" affermando testuali parole: "Non è che poi torni stasera e mi dici che te ne sei dimenticato".

Restai sveglio fino a mezzanotte. Se ne dimenticò.
Lo rimandai a quell'ora alla ricerca dell'ovetto perduto nei bar ancora aperti. Le racconto questo per sdrammatizzare il suo bisogno professionale di etichettare un semplice sintomo.

Devo constatare che in pochi minuti abbiamo trovato una prima malattia: "bisogno di controllo".

Vado a fare una corsetta ripromettendomi di farla più spesso magari sarà semplicemente un accumolo di tossine da scaricare ..

Grazie lo stesso
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Lei scrive:
"Da dove mi consiglia di partire per affrontare il problema senza sedute di terapia o uso di medicine?
Con metodi quotidiani ..'

Nessuna cura è effettuabile senza diagnosi pregressa e soprattutto senza clinici, anche io come i Colleghi, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo per un percorso risolutivo del suo disagio.



Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
In questi 7 gg ho apportato taluni cambiamenti:
Niente caffè nella ciotola del latte al mattino.
Corsa mattutina portando i battiti (calcolati per età/peso/attività fisica) alla frequenza ideale (132/151) per rinforzare il cuore e il sistema respiratorio aumentando la capacità dei polmoni.

Non mi manca più l'ossigeno.

Il miglior medico siamo noi stessi.
[#7]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
siamo felici per lei.
In bocca al lupo
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