Blocco creativo e depressione

Buongiorno,
sono una ragazza all'ultimo anno di laurea specialistica. Fino al termine della triennale non ho mai avuto grossi problemi con lo studio: l'ho sempre fatto con passione, ottenendo risultati soddisfacenti. Frequentavo una facoltà "creativa", dove lo sforzo di fantasia e progettuale richiesto era notevole, ma non ho mai perso l'entusiasmo. Al termine della triennale mi sono ritrovata in un primo momento di smarrimento: non mi sentivo pronta per il mondo del lavoro, ma non ero nemmeno più sicura di voler proseguire il percorso intrapreso. Nel contempo, stavo facendo fronte ad alcuni problemi familiari e mi ero affidata già da mesi all'aiuto di una psicoterapeuta.
Alla fine ho deciso di proseguire gli studi, restando in ambito creativo, ma cambiando disciplina dalla grafica alla moda, per cui nutrivo da molto tempo una grande curiosità. Con l'inizio del nuovo percorso di studi, complice probabilmente un piccolo incidente stradale in cui sono nel frattempo stata coinvolta, sono iniziati i primi problemi: non riuscivo a trovare uno spunto per progettare alcunché, mi sentivo sempre più vuota e priva di stimoli ed ho iniziato ad assentarmi dall'università per lunghi periodi, avvertendo quasi una sorta di "blocco fisico" nei confronti di quell'ambiente. Inoltre, avevo disturbi del sonno e soffrivo spesso di inappetenza: ero depressa, e continuai la psicoterapia finché ritenni di avere gli strumenti necessari per "farcela" da sola. Spesso pensavo di aver sbagliato facoltà, ma le manifestazioni di stima dei miei docenti, pur facendomi sentire ingiustamente sopravvalutata, mi convinsero a proseguire.
Alla fine del primo anno le cose iniziarono a migliorare, recuperai alcuni esami e decisi di provare a trascorrere un semestre all'estero l'anno seguente. In quei sei mesi posso dire di aver ritrovato completamente gli stimoli latenti e, nonostante alcuni brevi momenti di smarrimento, sono riuscita comunque a portare a termine tutti gli obiettivi che mi ero prefissata.
Ora, tornata rigenerata da quell'esperienza, devo ancora sostenere due esami prima della tesi ed ho paura che le vecchie ansie tornino a manifestarsi: sto ricominciando la vecchia routine di assenze e scuse rivolte ai docenti (e a me stessa, in primis), cerco invano uno spunto progettuale che non arriva, ritornano certi pensieri che credevo superati (avrò forse sbagliato facoltà?). Per ora cerco di non dare troppo peso a questi che considero solo episodi: se, per un giorno, non mi sento pronta ad affrontare l'università, decido di non forzarmi, ma mi ripeto che si tratta solo di un momento e che posso superare questa impasse, mettendo a tacere quella vocina dentro me cercando altre distrazioni, come una corsa al parco o un film.
Sbaglio? È forse il caso che ritorni a chiedere l'aiuto di un professionista per riuscire a portare a termine questo percorso universitario con maggior tranquillità?
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
il timore di raggiungere il "traguardo" forse ha un peso in questo suo sentire. Manca relativamente poco al raggiungimento della meta ed in queste circostanze le ginocchia possono tremare.... allo stesso tempo forse non è solo questo.
Mi domando se non ci siano altri problemi in Italia oltre a quello universitario che si attivano e si riflettono sul suo rendimento (famiglia, relazioni sentimentali o amicali, ecc.).
Se lei si è trovata bene con il suo terapeuta può comunque pensare di tornarci, anche per un maggiore chiarimento e/o un po' di sostegno.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Penso anche io come il Dott. Mori che la sua crisi sia dovuta all'avvicinarsi della conclusione del corso di studi. Qualsiasi conclusione anche positiva produce un senso di angoscia , specie la laurea che costituisce un punto di passaggio verso la vita lavorativa con tutti gli interrogativi che puo' suscitare.
Penso che un follow up presso la sua psicologa potrebbe aiutarla a consapevolizzare questo processo per affrontarlo con maggiore serenita'.
I migliori auguri

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132