Ansia e paura di vomitare

Salve a tutti, per quanto possibile cercherò di essere breve e spiegarmi al meglio,vi scrivo poichè vivo in un periodo di forte confusione riguardo ad alcuni disturbi che mi affliggono e che non saprei come definire.Da circa un'anno infatti ho problemi legati all'ansia che si manifesta in svariati modi.Quando tutto è iniziato ho avuto diversi episodi di attacchi di panico che mi hanno impedito inizialmente di lavorare e successivamente di avere grosse difficoltà a frequentare la scuola a cui mi sono iscritto per conseguire la maturità ( avevo mollato in giovane età).Preso dallo sconforto,mi sono avvicinato ad uno psicologo che in poche sedute si è rivelato fondamentale e con il quale sono riuscito non solo a tornare e concludere la scuola ma anche trovandomi successivamente un lavoro.L'ansia in quel periodo si manifestava con mancanza apparente d'aria( sono corso al pronto soccorso la prima volta) poi nel periodo successivo, con grande timore di avere attacchi di cuore. Con lo psicologo abbiamo parlato molto delle possibili cause e dei punti miei di forza e ciò mi è servito nell'immediato fino ad arrivare ad oggi. Attualmente l'ansia è tornata a farsi sentire e mi colpisce quando devo uscire o trovarmi con amici ma soprattutto quando sono invitato a cene o pranzi,si manifesta con un forte senso di nausea e in diverse occasioni in conclusione con il vomito ( ad una cena, ad una serata in discoteca, ad un'altra cena con amici).Non faccio che pensare ad altro dal momento in cui esco di casa o vengo invitato fuori, la stessa cosa succedeva quando ero focalizzato sulla mancanza del respiro o sugli attacchi di cuore, sembra che debba sempre impegnare la mente con pensieri del genere ( ma perchè?????).Sono sempre stato un tipo un po' ansioso, soprattutto a causa dei miei, le persone più ansiose sulla terra,dopo alcuni episodi raccontati allo psicologo anche lui mi ha detto che deriva da questo,cioè da quanto mi hanno trasmesso in buona parte.Ho comunque sempre avuto una vita molto normale, sempre fatto sport, uscito con gli amici, viaggiato e ogni sorta di attività.La domanda è perchè questa manifestazione di ansia proprio in quest'ultimo anno così invalidante dal niente?? se può essere d'aiuto dico che i disturbi apparenti legati a respiro e attacchi di cuore se si presentassero ora non avrebbero alcun effetto poichè so che è tutta finzione nel mio cervello (ergo non si presentano più) ma il fatto di vomitare mi spaventa e continua ad essere un problema perchè realmente è successo(esco, vado in ansia, ho la nausea e mi dico perfetto ora si vomita).Ho sentito parlare di emetofobia potrebbe c'entrare? Leggendo di questa fobia mi sono riconosciuto in alcuni comportamenti.La mia paura è che non capendo bene quale sia la fonte del problema curerò anche quest'ultimo disturbo per poi tra pochi mesi averne un'altro ad esempio,insomma voglio liberarmi in definitiva di tutto ciò e tornare alla mia vita spensierata di sempre.Grazie in anticipo delle risposte.
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, da quanto scrive si nota una certa consapevolezza dei disturbi che la affliggono. A mio parere sembra che la sua ansia, in origine generalizzata ovvero diffusa e non focalizzata su nessun oggetto in particolare, si stia nel tempo concentrando su diversi temi e contingenze: il respiro, le situazioni sociali, la salute, il vomito, ecc...
Ciò che maggiormente la destabilizza, da quanto dice, sembra essere il pensiero che accadrà ciò che per lei è diventato inevitabile, ovvero, la certezza che vomitera' in pubblico.
Questa è una forma di ansia anticipatoria che lavora come una profezia che si autoavvera.
Per debellarla sarebbe importante che lei continui il suo percorso psicologico

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
mi accodo a quanto ha scritto il mio collega, dr Spalletti.
Forse è opportuno che lei continui il suo percorso psicologico, in quanto come ha ben notato, se non si attacca il meccanismo di pensiero sottostante il sintomo, questo tende con il tempo ha riproporsi. Obiettivi di questo genere tendono ad essere raggiunti attraverso un periodo di lavoro medio/lungo. Raramente in qualche seduta.
Purtroppo in questo spazio è difficile poterlo fare.
In ogni caso le invio un link sul rapporto tra panico e paura, nel quale si sottolinea l'importanza di un lavoro sull'emozioni per affrontare l'ansia.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1835-il-disturbo-di-panico-ed-il-rapporto-con-la-paura-l-importanza-delle-emozioni.html
Lei si domanda perché la sua mente si focalizza sempre su contenuti ansiosi. Beh si tratta di uno dei meccanismi più potenti dell'ansia, potentemente invalidante in quanto non permette mai di liberare la mente dall'angoscia.
In sintesi c'è lavoro da fare....

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le risposte,molto utile pure l'approfondimento sulle emozioni che mi ha fatto capire un bel po' di cose,ora avrei delle domande diciamo di carattere più tecnico,in quanto(non posso permettermi uno psicologo privato) vorrei rivolgermi ad uno psicologo dell'asl e non ho la minima idea di come funzioni e soprattutto,nello specifico devo rivolgermi a qualcuno in particolare per i miei disturbi o va bene uno psicologo generico??... visto che mi parlate di periodo medio lungo di lavoro, all'interno dell'asl si può realmente essere seguiti per periodi diciamo non proprio brevi??....penso sarebbe inutile andare a fare un massimo di tre quattro sedute per poi trovarmi punto a capo.Grazie ancora.
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