Ansia da esami universitari

Gentilissimi Signori,
Sin da bambina non avevo un metodo di studio tutto mio e questa mancanza si trascina ancora tutt'ora che ho 24 anni, frequento la triennale di scienze politiche e sono fuori corso da due anni accademici (questo è il secondo). Ho sempre avuto problemi di ansia alle interrogazioni sin dalle superiori, sentendomi male (fatica a dormire la notte antecedente e vomitavo quel poco di colazione che riuscivo a fare la mattina delle interrogazioni prima - e degli esami poi - prima di partire da casa) tant'è che un mattino un mio docente mi chiese "come farai all'università? perchè noi ti mettiamo a tuo agio, ma loro potrebbero fare di questa tua debolezza un elemento a tuo sfavore", cosa che di solito non è mai accaduta dato che i docenti sono sempre stati molto disponibili e comprensivi, dato che la mia università è una realtà piccola, con pochi studenti per corso.
Mi mancano pochi esami (8 esami in totale, avevo perso tutto il terzo anno per problemi di salute), per la prima volta dal primo anno di università ho pianificato tutto nei dettagli e domani ho due esami, uno in mattinata e uno al pomeriggio. Uno dei due esami che devo recuperare è un esame del primo anno (sociologia) e uno del secondo (un esame di storia moderna) dato che il docente se ne va settimana prossima venendo trasferito in altra sede. Oggi mi sono sentita (e credo a ragione) impreparata, dato che anche se ho iniziato quasi un mese fa, ma ogni volta che tentavo di iniziare a studiare e dopo un'ora richiudevo tutto, trovavo scuse (o per un periodo avevo trovato un lavoretto) pur di dover dare a questa sessione questi due esami (quando dovrei proprio darli ora per poter laurearmi a settembre), spesso piangevo al telefono con le mie amiche perchè il docente di storia diceva che da fine febbraio veniva mandato altrove e non dovevo andare preparata poco.. e ora mi ritrovo a dover fronteggiare questi due esami con il timore che quello che ho in testa siano solo poche nozioni. Soprattutto per sociologia, è almeno la quinta volta o sesta che lo tento e le nozioni sembrano rimbalzarmi nella mente come un "muro di gomma", in quanto non mi sembra di memorizzare nulla di quello che ho letto. Oggi ho letto e riletto tutte le cose che dovevo preparare (per un esame sono "solo" 9 articoli, mentre per sociologia avevo già fatto tempo fa dei riassunti), ma soltanto avendo gli appunti davanti mi sento in grado di fare un discorso e ho il forte timore di fallire e che i miei piano di laurearmi a settembre svaniscano nuovamente. So di aver procrastinato, che è colpa mia, ma più i giorni passavano più mi dicevo che tanto domani sarei andata nuovamente male. La cosa incredibile è che l'ansia io la "sfodero" solo quando devo andare a dare gli esami all'università, nelle altre occasioni sono molto calma e non sento l'ansia come mia, è come se l'ansia da esami fosse una realtà distante da me.. Volevo chiedervi qualche consiglio, vi ringrazio.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Intanto in bocca al lupo per i suoi esami! Ci faccia sapere come sono andati! Poi, sui consigli...beh, intanto limitare le sensazioni fisiche di tachicardia, ecc. Con esercizi di respirazione e rilassamento. Funzionano. Questo per l'emergenza. Ma per comprendere e gestire la sua ansia da prestazione- perché credo che di questo si tratti- un breve percorso mirato e focalizzato alla gestione dell'ansia sarebbe raccomandato. Dico breve, perché mi dice che negli altri settori della sua vita, appare tranquilla e rilassata, quindi ipotizzo che si tratti solo di questa sfera. Se vuole veramente venirne a capo, una terapia breve con obiettivi mirati e focalizzati potrebbe essere risolutiva.
Ancora in bocca al lupo!
Un cordiale saluto

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Stella Di Giorgio Psicologo 34 2
Gentile ragazza, in bocca al lupo per questi esami! Se la tua è una cosiddetta "ansia di stato" cioè circoscritta agli esami, potrà essere affrontava in modo efficace anche con percorsi brevi, rispetto ad un'ansia di tratto" che fosse più pervasiva.

Ci sono molti orientamenti che possono esserti utili ad affrontare questa difficoltà, da diversi punti di vista. Ad esempio, semplificando in modo estremo, finoa rischiare di banalizzare, un orientamento psicodinamico può aiutarti a comprendere il significato simbolico di questi esami, della tua scelta universitaria, della procrastinazione di questi 2 esami in particolare attraverso le diverse difese messe in atto ("disattivazione" della memoria, trovare un lavoretto per poter rimandare l'esame, ecc).
Un orientamento cognitivo-comportamentale può aiutarti a modificare i pensieri disfunzionali associati a questi esami, sostituendoli con pensieri e comportamenti più efficaci per gestire l'ansia e per prevenirla. Un orientamento sistemico-familiare può aiutarti a cogliere il significato relazionale di questi sintomi, la loro funzione di conflitto / svincolo dal sistema familiare, dalle loro aspettative su di te e sul tuo futuro, dai loro condizionamenti sulla tua identità, ecc.

In ogni caso, in ogni intervento, oltre a fare qualcosa di utile per affrontare questa dificoltà, saranno valorizzate le tue risorse: sei comunque arrivata quasi alla fine del tuo percorso universitario, nonostante le difficoltà, incluso il problema di salute che ti ha tenuta ferma nolto tempo, ti mancano pochi esami che sei riuscita a pianificare in modo chiaro e ordinato, non ti sei arresa nonostante hai tentato più volte l'esame di sociologia, anzi sei riuscita ad approcciarti efficacemente, preparandoti a suo tempo riassunti e materiali utili al tu oapprendimento. Oltre a questa difficoltà, hai quindi molte risorse utili non solo per superarla, ma anche per procedere in modo costruttivo nel tuo futuro.

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dopo
Attivo dal 2012 al 2022
Ex utente
Gentile dottoresse, vorrei innanzitutto scusarmi per il ritardo con cui rispondo ai vostri messaggi. Si, negli altri ambiti sono molto più calma, sebbene un po’ di naturale paura per le situazioni nuove c’è sempre, ma in forma notevolmente ridotta. Ho quasi paura di affrontare lo stage universitario ma quello è un problema che credo sia sormontabile.
Purtroppo la scorsa settimana non ho passato nessuno dei due esami di cui vi parlavo, per un eccesso di emotività (ho pianto dopo che il primo docente mi ha chiesto di tornare alla sessione successiva dato che mi sembrava essere andata davvero bene e mi ha preso un poco in giro), cosa che ha pregiudicato anche il secondo esame. Tuttavia, lunedì scorso prima (e durante) l’esame di storia che non ho mai amato, ho provato la tecnica riguardante la respirazione consigliata dalla dottoressa Scolamacchia: la respirazione ha funzionato, respirare a fondo e prendendomi qualche istante prima di rispondere per riflettere ad ogni domanda, mi ha aiutato parecchio. Infatti sono riuscita a mantenere la calma, tenendo sotto controllo l’emotività e superando l’esame: certo non è andato in maniera eccellente, ma l’ho trovato come un piccolo cambio di tendenza, in quanto ho accettato un 18, ma essendo un esame che mi piaceva poco l’ho colto come un piccolo passo in avanti. Ora lunedì sono di nuovo nella stessa situazione: due esami stesso giorno, separati da un’ora soltanto e ho paura di non riuscire a prepararmi a nessuno dei due.. ma ho deciso di provarci, anche perché il mio relatore mi ha assicurato che potevo farcela e sono determinata a vincere la mia paura e la mia ansia. Seguirò i vostri consigli, parlerò con la mia famiglia su quello che mi avete proposto e vedremo il da farsi: grazie ancora, siete state gentilissime!
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Felici di esserle state d'aiuto, le invio ancora i miei auguri perché riesca a superare questa momentanea difficoltà e congratulazioni per l'esame superato ( il voto non è' importante, soprattutto perché l'esame non rientrava nei suoi interessi).
Un affettuoso saluto!
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dopo
Attivo dal 2012 al 2022
Ex utente
Salve dottoresse, torno a scrivervi in quanto sono caduta di nuovo nel "tranello" dell'agitazione. Spero di fare bene a scrivere qui sotto.. Ho avuto problemi di salute tutta la settiamana (portata quasi sicuramente dallo stress) e ieri ho voluto assecondare la richiesta dei miei genitori di prendermi un pomeriggio di pausa perchè era da circa un mese che non uscivo di casa a parte per fare il tragitto università - casa e mi vedevano da un paio di giorni irritabile, sempre piuttosto stanca e demoralizzata. Se ero sempre stata convinta di riuscire a dare entrambi gli esami domattina perchè volevo togliermeli subito per non arrivare a trascinarmeli entrambi ad aprile, mi sono resa conto che per quello più difficile non sono pronta. Non sono pronta soprattutto per il motivo del fatto che non so nemmeno su cosa verte l'esame, su come veniva fatto l'esame orale e ho provato a parlarne con dei colleghi in università che avevano dato due anni accademici fa l'esame in questione, ma nessuno sapeva dirmi su cosa poteva indicamente vertere. Così avevo deciso di andare domattina a fare da auditrice all'esame così da rendermi conto dei tipi di domande che faceva. Fatto presente alla mia famiglia il problema, il fatto che non riuscivo a memorizzare nulla per questo esame perchè non sapevo se era quello che stavo studiando era anche quello che dovevo preparare, ma mi hanno detto che si aspettano di vedere entrambi i voti di entrambi gli esami sul libretto (soprattutto quello più difficile però), ma io non vorrei andare per farmi trovare completamente impreparata. Ora sono di nuovo in agitazione, non riesco a finire di studiare quello quasi pronto nè quell'altro.. anche perchè continuo a pensare di essere una delusione per entrambi i miei genitori. Cosa fare? Prepararmi per entrambi o sceglierne solo uno? So che probabilmente non è la sede per parlarne, ma sono davvero in ansia di non riuscire a passarne nessuno.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Non le renderei un buon servizio se le dessi io una soluzione al suo dilemma. Voglio, invece, accantonare l'argomento esami e chiederle come mai è' così influenzata dalle aspettative dei suoi genitori al punto da entrare in ansia e non riuscire a ragionare con calma sul da farsi . Credo che questo sia il nocciolo del problema, mentre la difficoltà di decidersi e' la conseguenza, come conseguente sembra essere l'ardua realizzazione dei suoi obiettivi universitari. In questo, se non riesce da sola, sarebbe bene farsi accompagnare, momentaneamente, da uno psicologo.
Cordialmente
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