Bambino che vorrebbe essere femmina

Buongiorno,

siamo una mamma e un papà di un bambino di 4 anni che sin da piccolo ha sempre avuto uno spiccato senso dell’ estetica e, nonostante la sua tenerissima età, è sempre stato giudicato da tutti con un gusto oggettivo del bello.
Prima non facevamo molto caso che fosse attirato dai vestiti da sposa/principessa e che fosse attratto da tutto ciò che è elegante (per una femmina) e luccicante (brillantini, glitter, gioielli...). Sin dai 2 anni ha sempre usato termini come “elegante” o “bello” riferendosi a vestiti o accessori, ma ultimamente il suo gioco è spesso incentrato su attività "femminili": gioca a fare la modella, cammina ancheggiando, gli piace giocare con i capelli lunghi e vorrebbe truccarsi e mettere le scarpe con il tacco (quando siamo a passeggio sorride, quasi emozionato, nel vedere un paio di scarpe con il tacco).
Gioca con altri bambini ed è ben integrato nel suo mondo sociale ma alla materna ha compagne quasi solo femmine della sua fascia di età ed è con loro che gioca maggiormente.
Quando gli proponi altro gioca volentieri, ma poi torna quasi sempre agli abiti lunghi scarpe con il tacco e cosi via....
Più di una volta ci ha detto che lui vorrebbe essere una femmina e non sappiamo se si tratta di qualcosa legato solo ad un desiderio "estetico".
Non sappiamo come comportarci, anche perché il nostro bimbo ha una fortissima sensibilità, e non vorremmo ferirlo in questo suo momento di gioco e svago....

Vi saremmo molto grati se volesse darci qualche consiglio.

Grazie mille
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi sembra prematuro parlare di scelte oggettuali e di orientameto sessuale, il bambino è piccolo e, da quanto dice, si diletta agiocare ed ha il gusto del bello.
Spesso i bambini fanno giochi di ruoli, travestimento, scambi di identità, e così via...
Evitate di pensarlo problematico ed assecondate le sue inclinazioni, anche nel gioco

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Genitli Utenti,

probabilmente gioca un ruolo molto importante il fatto di avere all'asilo una maggiore presenza femminile.

Ora sicuramente la sartoria femminile è più variegata di quella maschile, e di solito, tende effettivamente ad essere più stimolante dal punto di vista visivo, specialmente per nella cultura italiana.
CIoè, mentre i maschi più o meno si vestono tutti uguali, sicuramente le femmine hanno a disposizione una varietà più eterogenea di accessori.

Un commento che fanno spesso le giovani mamme è che è più divertente avere una femmina dato che ci si può sbizzarire di più nell'abbigliamento.

Potreste iniziare a chiedere anche ai genitori degli altri maschi dell'asilo se anche loro hanno notato comportamenti simili, o meglio, dovreste osservare anche gli altri maschi, dato che i genitori potrebbero mentire.

Certo, 4 anni è molto presto per dire che abbia un orientamento sessuale e che dia il connotato che date Voi adulti allle scelte.

Potreste provare ad inserirlo in un contesto più maschile quale potrebbe essere una squadra di calcio, di rugby o qualsiasi sport nel quale abbiate accertato una maggiore presenza di maschi.

Ma quanti maschi adulti frequenta il bambino?
Alla materna ha solo educatrici?
In famiglia oltre al papà quali figure maschili ci sono?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Cari genitori, concordo pienamente con la collega. 4 anni sono un pò pochi per pensare ad un orientamento omosessuale. Quello che però posso suggerire è di moderare le vostre reazioni di fronte ai "suoi atteggiamenti femminili". Voglio dire più semplicemente che a volte i bambini fanno il contrario di ciò che gli viene proibito, sia per curiosità sia perchè attirati dal trasgredire alle regole. Mi rendo conto che questi atteggiamenti vi possono spaesare, infatti non vi dico di smettere di osservarli, ma semplicemente di dare al vostro bambino la sensazione di non averli visti. Il più delle volte questo atteggiamento li riduce se non addirittura li fa scomparire.
In bocca al lupo.

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentili genitori,
ciò che mi ha colpito della vostra richiesta e che a mio avviso la differenzia da altre simili (centrate più sulla preoccupazione e l'ansia di mamma e papà) è il modo rispettoso e garbato con cui vi ponete nei confronti del vostro cucciolo per capire come stargli accanto nel modo più adeguato alla sua sensibilità.
Se ho ben compreso, il dubbio sorto dall'osservazione e dall'ascolto del piccolo sarebbe riferito -più che ad un ipotetico orientamento omossessuale- ad una possibile disforia di genere. E' così?
Avete avuto l'occasione di confrontarvi, magari anche indirettamente, con altre persone (pediatra, insegnanti, parenti)?
Solitamente come reagite, dal punto di vista emotivo e comportamentale, a questi suoi atteggiamenti?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte molto celeri.
Per rispondere alle domande e fornire qualche dettaglio ulteriore posso dirvi che il bimbo frequenta altri bambini maschi soprattutto al di fuori della scuola materna, è in generale sempre entusiasta di giocare con altri bambini indipendentemente dal loro sesso anche se non è interessato più di tanto a giochi convenzionalmente "maschili" (es. macchinine, supereroi...)
In generale è un bimbo che tende molto a giocare con la fantasia più che con giocattoli che catturano la sua attenzione soprattutto quando ci si gioca insieme stimolandolo con una storia che coinvolge il giocattolo.
Ammetto che il bimbo non frequenta molti maschi adulti oltre al papà (i nonni non vivono vicino, solo zie femmine, tata femmina...) e all'asilo sia nido che materna ha sempre avuto educatrici donne.
Abbiamo iniziato a farlo giocare a minibasket dove la maggior parte degli altri bambini è maschio anche se l'insegnante è una ragazza.
In riferimento alla domanda della dottoressa Scalco in effetti la disforia di genere è un dubbio che abbiamo visto che poi da domande specifiche e dalle nostre osservazioni ci sembra che a lui piacciano veramente le bambine.
Non ne abbiamo parlato con la pediatra e le insegnanti dell'asilo tendono a minimizzare confermando però che gioca perlopiù con le bambine della sua età anche perché i maschi nella sua classe sono praticamente tutti più grandi.
Quanto a noi cerchiamo di ignorare e distrarre l'attenzione, ma siamo perlopiù preoccupati di come potrebbero considerarlo gli altri bambini col passare del tempo.
Grazie per l'aiuto.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

col passare del tempo si vedrà come evolve la situazione e come cambia con il cambiare della scuola.

Difficile fare previsioni su come reagiranno gli altri indefiniti bambini... al massimo possiamo fare qualcosa su come reagiscono le persone che ha intorno a sè.

Insomma, al momento, viste le condizioni, sembrerebbe tutto abbastanza normale, ivi incluso il fatto che bambini più grandi lo escludano dai giochi proprio per la differenza di età.

E considerando che impariamo principalmente per imitazione a quell'età e che è circondato da femmine.

Anche il ricercare le scarpe con i tacchi a spillo può essere più un tentativo di imitare la mamma o la tata, più che una vera e propria tendenza sessuale.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
parlando ovviamente in linea molto generale e teorica e non della situazione specifica (che conosco indirettamente e solo per sommi capi), vorrei precisare che, seppur in casi davvero estremamente limitati, esistono individui che manifestano fin dall'età pediatrica una sorta di senso di non appartenenza al sesso che è stato loro attribuito alla nascita. In questo essenzialmente -e quindi in maniera un po' riduttiva- consiste la disforia di genere: "mi dicono che sono" e "mi trattano da" maschio/femmina, ma io mi sento invece di appartenere al sesso opposto.
Alla base di ciò ci possono essere vari fattori, che spesso sono tra loro intrecciati: genetici (cromosomici), endocrini (ormonali), psicologici, educativi...
Questo non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale, ossia il prediligere per le proprie relazioni sessuali e affettive persone dell'altro (eterosessualità) o del proprio sesso (omosessualità).
Per capirci, l' omosessualità e quella che viene comunemente chiamata transessualità possono essere entrambe caratteristiche della medesima persona.
Con ciò, ribadisco che non voglio assolutamente dire che sia questo il caso del vostro bambino, perché non mi è dato sapere.

Venendo allo specifico, invece, se la situazione non vi lascia sereni, mi sento di darvi due consigli.
Da un lato, mi pare potrebbe essere utile iniziare ad esprimere le vostre osservazioni e i vostri dubbi al pediatra del bambino (se sufficientemente preparato sul tema...), proprio per capire meglio e riuscire a fare dei distinguo, dal momento che non è certamente il caso di drammatizzare, ma nemmeno ignorare le vostre perplessità di genitori, avendo come fine indiscusso il benessere di vostro figlio.
In secondo luogo, secondo me, soprassedere o distogliere l'attenzione da tali comportamenti (che, non dimentichiamo!, lui mostra di gradire e in virtù di questo rendervene partecipi) non è appropriato, perché rischia di comunicare comunque al piccolo due messaggi negativi: che ciò che fa è inadeguato e vi fa essere se non spaventati, almeno infastiditi o confusi. Il risultato potrebbe essere che il bambino senta di non essere "conforme" alle vostre aspettative, che per compiacervi prosegua di nascosto le attività che gli piacciono, sentendosi però in colpa. E, soprattutto, non si verrebbe a capo di nulla.
Farvi coinvolgere anche in questi suoi giochi, al pari di quando fa un puzzle, o la corsa delle automobiline, o costruisce un robot con i Lego, vi può consentire di CONDIVIDERE con lui la gioia che gli fa brillare gli occhi, sentendosi ACCOLTO nella sua specifica individualità e libero di esprimere i SIGNIFICATI che assumono per lui queste attività. Quindi, non accentuare, ma nemmeno trascurare. Disponibilità e apertura all'ASCOLTO che vi consentiranno di CONOSCERE autenticamente il vostro piccolo.

Nella speranza di essere riuscita a spiegarmi, resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Saluti.