Masturbazione e feticismo

Gentile Utente,
Credo di averle già risposto nella mia email, lo faccio nuovamente online.
Gli andrologi hanno spostato il suo consulto in psicologia, perché la problematica sembra psichica
L' autoerotismo compulsivo ed il feticismo vanno analizzati con cura .

Le allego delle letture sull' argomento

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html

Se la problematica è ego distonica, c' è un margine di intervento

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

A mio avviso dovrebbe rivolgersi ad uno specialista, ad uno psicologo psicoterapeuta.
Ci sono diverse questioni che Lei potrebbe chiarire e risolvere.
La prima mi pare questa relazione con una compagna costantemente depressa: che cosa è successo? Da quanto tempo sta male questa donna?
Questa situazione che incide sul vostro rapporto è stata diagnosticata da un medico psichiatra?
Ma anche ciò che Lei definisce feticismo è stato diagnosticato da un medico o da uno psicologo oppure è un'etichetta che appone Lei?

Secondo me e con tutti i limiti del consulto on line, il problema non sembrerebbe relativo al feticismo, ma al limite posto dalla pratica della masturbazione in termini di tempo impiegato, come fosse una sorta di dipendenza. Forse in questa maniera Lei si svincola dai problemi relazionali e sessuali con la Sua compagna, ma in ogni caso mi pare che la situazione sia degna di attenzione da parte dello specialista.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

Buongiorno, grazie per risposte

Non capisco il significato di "ego distonica"

La mia compagna ha iniziato a soffrire di depressione ( certificata da medico) da circa 6 anni a causa del lavoro, che prosegue non avendo il coraggio di cambiarlo

E' stata in cura con psicofarmaci e seguita da uno psicologo per 3 anni, poi ha smesso

Il rapporto e' complicato, pur essendoci momenti normali e tranquilli, per via della sua condizione di estrema irritabilità, stanchezza ecc.

Non provo più alcuna attrazione ne desiderio nei suoi confronti, ma solo un bene "fraterno" tuttavia rimango con lei in quanto ha bisogno di me, nonostante io abbia provato diverse volte a chiudere il rapporto senza risultati.

Per quanto il mio feticismo e' una cosa che mi piace, mi provoca molto piacere, ma allo stesso tempo mi sento "schiavo" di questa "fantasia" essendo l'unico modo a cui ricorro volontariamente per eccitarmi e provare piacere fisico. Oltre a ciò mi sento "schiavo" della masturbazione a cui ricorro tutti i giorni per diverse ore, non per provare più orgasmi ma solo uno ma prolungando il momento dell'orgasmo fino a che è possibile

Quello che io definisco "feticismo" e' una etichetta che appongo io, non essendomi mai rivolto ad uno specialista, non avrei comunque problemi a spiegare i dettagli pubblicamente

Grazie ancora

Cordiali Saluti

Davide

Gentile Utente,

mi pare importante comprendere le ragioni che La tengono legato ad una donna per la quale prova affetto e con la quale non c'è una vita sessuale nè di coppia.
Come mai Lei non riesce a svincolarsi e a costruirsi una vita di coppia più sana?

Per quanto riguarda il resto, ribadisco l'importanza di avere una diagnosi accurata da parte di uno psicologo psicoterapeuta, in maniera tale da vivere più serenamente la sessualità.

Un cordiale saluto,

Non riesco a svincolarmi perché vedo che non sta bene e se la provo a lasciare piange e urla

So che probabilmente e' un suo meccanismo per "costringermi" a stare con lei....ma non riesco mai a proseguire nell'intento

In realtà in questa maniera non soltanto Lei che scrive continua a restare in una situazione di stallo, ma inconsapevolmente non permette neppure a questa donna di cambiare e di potersi dunque curare, perchè entrambi tendete a mantenere questo equilibrio disfunzionale.
Ha mai pensato di lasciarsi aiutare davvero in modo tale da poter costruire una vita diversa e felice?

Non so se io non permetto alla mia compagna di cambiare e di potersi curare....in realtà la lascerei libera eccome.....di andare, di curarsi, di trovarsi un altro uomo....di fare ciò che vuole...

Ma nonostante glielo ripeta quasi quotidianamente lei mi dice che vuole restare con me e mi "impedisce" di allontanarmi

Non ho mai pensato di lasciarmi aiutare, in quanto credo che la mia idea e volontà di stare senza di lei sia già ben definita e accettata....il problema e' che non lo riesco a mettere in pratica per paura che lei soffra o faccia scenate che non saprei dove potrebbero portare......

Se Lei non trova la forza di prendere la decisione di modificare questi equilibri, sta colludendo con questa donna, alimentando il disagio di entrambi.
Evidentemente avete bisogno l'uno dell'altra in una relazione poco sana...

Saluti,

Gentile Utente,
Nelle letture che le ho segnalato sulle parafilie, troverà spiegata la differenza tra ego sintonico ed ego distonico, possibili percorsi diagnostici e cure.

Sarà così come dice Lei....

Anche se non riesco a capire in che modo io posso trarre beneficio da questa relazione.

Ringrazio sinceramente per il suo tempo

Cordiali Saluti

Davide

"Anche se non riesco a capire in che modo io posso trarre beneficio da questa relazione."

Intanto sta evitando di avere dei "guai" (che è ciò che Lei teme) se lascia questa donna e poi tiene un equilibrio che rafforza il sintomo sessuale: evidentemente anche questo Le va bene così... o forse non riesce a vedere soluzioni. Ecco perchè una consulenza è del tutto indicata.

Saluti,