Pianto continuo: perchè?

Spero che questa mia domanda abbia una spiegazione, in qualche modo. Ho sempre avuto problemi nel piangere. A volte per anni non l'ho fatto anche se c'erano ragioni per farlo. Ora praticamente mi viene spontaneo farlo molte volte in giorno, a seguito di una situazione abbastanza pesante (prossima separazione, fissata a settembre, che mi aveva portato depressione e altri disturbi) Ora, senza che i farmaci indicatimi a suo tempo (ansiolitici, antidepressivi) abbiano dato risultati accettabili e anzi, lo specialista stesso mi abbia detto di lasciarli in base ai mancati risultati (salvo qualche goccia di ansiolitico per dormire) da uno stato quasi da "automa" sono passato a questi pianti frequenti. Cosa significa? Che posso giungere finalmente a un po' di serenità o che cosa? (premetto di non sentirmi più innamorato di mia moglie anzi ormai i rapporti sono quasi al coltello)
Grazie per le eventuali spiegazioni che avrò
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Lei dice di non amare più sua moglie, ma come sta vivendo l'imminente separazione? Separarsi non significa solo lasciare il coniuge.

È stato seguito finora solo dal punto di vista medico? Ha fatto dei colloqui psicologici?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Sì dottore, a livello psichiatrico con tentativi di cure (antidepressivi, ansiolitici) che non hanno dato grandi risultati sui sintomi avuti (perdita di sonno, appetito, cattivo umore) tanto da convincere lo specialista a farmi prendere solo qualche goccia per dormire. Purtroppo, a livello psicologico, non posso permettermi una psicoterapia; ho avuto dei colloqui con psicologi amici e cerco di impegnarmi al di fuori del lavoro. Forse sento la solitudine che deriva dal restare prossimamente solo. Continuo a frequentare gli amici e ne cerco dei nuovi. Ma questa novità del pianto mi fa pensare se sia una via verso l'uscita o che cosa.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ho avuto dei colloqui con psicologi amici
>>>

Cattiva idea. Non tanto da parte sua, che probabilmente non lo sapeva, ma da parte dei suoi amici psicologi.

Per deontologia lo psicologo *non può* trattare persone a lui vicine emotivamente, quindi i suoi amici avrebbero dovuto rifiutarsi di seguirla e inviarla, piuttosto, da un collega.

>>> Purtroppo, a livello psicologico, non posso permettermi una psicoterapia;
>>>

Intende sul piano economico o voleva dire proprio che "per motivi psicologici" non potrebbe sottoporsi a una psicoterapia?
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Utente
Utente
Esatto. Sul piano economico non posso farlo, dottore altrimenti già ci sarei andato. Gli "amici" (che poi sono due psicologhe dei servizi pubblici che ogni tanto mi capitano in ufficio) mi hanno detto di queste questioni etiche dicendomi di fermarsi cosi. Ma se non posso permettermi queste cure, e qui il pubblico non le offre, che devo fare?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dipende da che cosa intende quando dice: "non posso permettermelo".

Oggi ci sono forme di terapia breve dove il paziente viene convocato una volta ogni due o tre settimane, inizialmente, per poi allungare il tempo fra le sedute una volta che si iniziano a vedere miglioramenti. Si tratta di terapie a portata della maggior parte delle tasche e che producono effetti permanenti e duraturi per molte comuni psicopatologie.

Si è già informato sui costi delle varie forme di psicoterapia disponibili?

Faccia una ricerca, può partire da qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Peraltro mi sembra molto strano che in una grande città come Torino il servizio pubblico non offra servizi di psicoterapia, molto strano. Ha già consultato la sua Asl? Può prenotare un colloquio anche da solo, senza passare per il medico di base.
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dopo
Utente
Utente
Proverò a fare il possibile per intanto la ringrazio per la disponibilità e la gentilezza.