Alimentazione "strana"

Buongiorno,
volevo fare una domanda: Perchè si mangia in modo non intuitivo o caotico e quando è un problema?
Come posso distinguere se la mia alimentazione non regolare è frutto di un (ex) problema alimentare o se sono stata cosi tutta la vita senza accorgermene?
Ho avuto un periodo in cui mi restringevo nel mangiare, ossia a un certo punto ho visto tutto "grasso" e da li ho iniziato a tagliare fuori sempre più alimenti dalla mia dieta, poi dopo un po mi è anche venuta voglia di pesarmi continuamente per vedere se la dieta andava bene.
Dopo questo periodo in cui questi comportamenti sono scemati, ho iniziato davvero a mangiare qualsiasi cosa di cui avessi voglia, dolci, merendine, senza badare alla qualità o a che fossero sani..
Ho alternato periodi cosi a periodi in cui cercavo poi di limitarmi perchè dicevo "se continuo cosi diventerò una botte", e cosi magari per qualche giorno mi mettevo "a dieta".
Ora, ci sono dei momenti in cui, se per esempio mi viene la febbre per un paio di giorni, e grazie a questo non ho appetito e mangio di meno mi scatta quella cosa per cui se, in quel momento che stavo male ho mangiato solo un certo alimento, decido per giorni di mangiare solo un alimento "prescelto", per esempio posso per una settimana andare avanti bevendo solo spremuta ma non volendo nient'altro.
Altre volte non c'è una ragione ma mi rendo conto che magari inizio a pensare " oggi mangio solo pasta e mele" e cosi faccio, un po come se dovessi mangiare dei cibi "puliti" o tenere "pulito" lo stomaco.
a volte questa cosa porta a delle "diete" fai da me e in certi casi ridivento fissata con il peso, pensando già che mi tengo pulita ne approfitto per arrivare al peso più basso che posso, ma altre volte no..delle volte mi sembra molto diverso dal periodo in cui contavo tutte le calorie di ogni cosa..
Anche perchè alle medie mangiavo spesso in casa da sola perchè i miei non c'erano e mi capitava d spizzicare spesso davanti alla tv.
Invece al liceo sono diventata molto attenta al "mangiare bene", sano, a essere controllata in quello che mangiavo, pur non essendo ossessionata ne niente, solo attenta.
Nel corso di questi anni ho avuto anche momenti in cui mi sembrava di iniziare a mangiare e non riuscire a fermarmi, per lo più soprattutto con cibi di cui ero ghiotta, ricevendo anche qualche scherno da parte dei miei amici, cosa che mi faceva venire voglia di ritornare a dieta.
Mia mamma ha sempre dato molta importanza al cibo, quasi come se "se mangiavo abbastanza, lei si sentiva una buona madre", o almeno io percepivo cosi.
Mi sono spesso chiesta se il mio mangiare "male" abbia causato il mio problema restrittivo con il cibo e la fissa per il peso o se invece ne sia la conseguenza..
O se le cose vadano di pari passo, su due linee diverse ma insieme..Ormai non capisco più niente sul mio modo di mangiare!!
Ah, a tutto questo si aggiunge il fatto che faccio fatica a digerire.
Psicologa o nutrizionista?Cosa devo fare?
Grazie!
[#1]
Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile utente,
il problema non è tanto se il mangiare male abbia causato il controllo restrittivo o ne sia la conseguenza, quanto tutta l'attenzione e il controllo per il cibo che sembra esserci. Le abbuffate seguite a restrizioni sono tipiche delle alimentazioni incontrollate. Credo che la cosa più importante sia andare alla radice del problema e cioè capire che cosa sia per lei il cibo e che cosa rappresenti. Come si sente quando fa le abbuffate? Ogni quanto avvengono?
Un elemento molto importante può essere rappresentato dalla solitudine che è una caratteristiche abbastanza comune di questi comportamenti incontrollati.
Per questi e altri interrogativi credo che una consulenza psicologica possa esserle molto utile.

Resto in ascolto.

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Anche io, come il Collega, la invito a leggere oltre il cibo stesso.

Che significato ha...
Che bisogni colma...

Antidepressivo?
Ansiolitico?
Compagnia?
Amore?
Figure parentali?

Sostituto di altro...


Che rapporto ha con la sfera affettiva e sessuale?

Sicuramente psicologo e se desidera un regime alimentare equilibrato dietologo o endocrinologo.


Legga questa lettura, troverà parecchi spunti di riflessione

http://www.valeriarandone.it/articoli/19-disfunzioni-sessuali-femminili/153-conflitti-femminili-tra-sessualita-ed-alimentazione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
Per abbuffate intende mangiare in modo incontrollato ma in grandi quantità o anche spizzicamenti continui?
Perchè nei due casi mi sento in modi diversi. Il mangiare moltissimo in grandi quantità mi è capitato molte poche volte credo addirittura solo 3 o 4 volte nella mia vita (sempre che in tutta questa confusione me lo riesca a ricordare). Mi ricordo che una volta mi è capitato di mangiare tantissima Nutella nel giro di 10 minuti, e li mi sono sentita come se avessi un mostro dentro che avesse preso il sopravvento ed è stata un'esperienza orribile. Stavo anche male dopo perchè avevo paura mi scoppiasse lo stomaco e mi sentivo piena e con nausea.
Mentre gli spizzicamenti durante la giornata o il mangiare intere tavolette di cioccolato o continui snack alle macchinette, quello è capitato spesso..all'inizio sento solo il bisogno di "prendere qualcosa", una voglia improvvisa e non è spiacevole, però non capisco mai se è come per avere una compagnia o è per noia o perchè devo tappare qualcosa.. poi però magari ne mangio anche troppo oppure mi so fermare ma poi spizzico per tutta la giornata senza fare un vero pasto.
Avere lo stomaco vuoto a volte mi da fastidio e non lo sopporto. è come se il cibo riempisse, occupasse un luogo. Mentre gli spizzicamenti mi danno l'idea di come quando i bimbi piccoli hanno il loro ciuccetto in bocca, ha presente?. è rassicurante ma allo stesso tempo mi fa sentire come una bisognosa. E l'essere bisognosa non so se mi piace.
Cioè intendo, nella mia testa l'idea di una che è forte è di una persona stoica, che resiste. Una volta sono rimasta sconvolta al sapere che esisteva la fame emotiva..ho pensato oddio, non voglio avere quel problema perchè mi è sembrato "da deboli" (senza offesa per chi soffre di questo).
Il vuoto è insopportabile, lo devo riempire però allo stesso tempo il pieno è sconfitta, fa schifo, ho ceduto. A volte devo ritrovare il vuoto solo per "svuotarmi" (non so se sopporterei di non poter riempire di nuovo)..però a volte per esempio quando mangio poco e ho lo stomaco vuoto sono felice solo per il fatto che mi sento forte che non ho ceduto. Il vuoto forse mi riporta all'ordine..

Gentile Dottoressa,
grazie per gli spunti e l'articolo. Sa è molto difficile per me capire cosa rappresenta per me il cibo. A volte è come se rappresentasse tante cose diverse e allora mi confondo..
Non so molto cosa dire sulla sfera sessuale ma per esempio mi fa paura qualsiasi cosa "entri" nel mio corpo. Non parlo nemmeno di un dolore oggettivo ma dell'angoscia all'idea.
Nella sfera affettiva ho avuto un rapporto affettivo in cui sono sempre stata molto gelosa all'inizio (ora va meglio) e ho sempre paura di essere abbandonata.
Ah scusate mi sono dimenticata di specificare che sto già facendo un percorso psicologico, solo che ultimamente mi stavo chiedendo se non fosse un problema da risolvere sul fronte cibo, per quello la domanda "psicologa o nutrizionista?" A volte me lo chiedo..
Anche con la mia psicologa all'inizio avevo quella paura di essere abbandonata. A volte però è come se avessi dei momenti in cui voglio prevalere, come sul cibo, mi sono ritrovata quasi a pensare che voglio farle vedere che nessuno mi può veramente curare.
Lo so, suona cattivo..

Mi sono anche dimenticata di dire che durante le sedute non si parla molto di cibo..cosa che mi confonde molto e a volte mi frusto con la mia psicologa perchè mi sembra sempre che voglia sviare dall'argomento e allora inizio a pensare che non ho nessun problema con il cibo e inizio a fissarmi ancora di più. Io vorrei parlare sempre di cibo anche nelle sedute (ma non dico parlare di ricette, ma un po come sto scrivendo qui..parlare dei problemi con il cibo e cose che riguardano il cibo.) All' inizio parlavamo molto delle mie relazioni, poi da quando ho iniziato le restrizioni e sono diventata fissata sul cibo mi sono sentita molto più restia a distogliere il pensiero e pensare che si può parlare di cose che non centrano con il cibo..).
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<Mi sono anche dimenticata di dire che durante le sedute non si parla molto di cibo..cosa che mi confonde molto e a volte mi frusto con la mia psicologa perchè mi sembra sempre che voglia sviare dall'argomento e allora inizio a pensare che non ho nessun problema con il cibo e inizio a fissarmi ancora di più.<<

Mi scusi, ma perchè non dice alla sua psicologa la frase sopra riportata, e invece scrive a noi che, inconsapevoli del Suo rapporto terapeutico, possiamo correre il rischio di interferire con esso?




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Anche se non parla di cibo l'importante che si faccia seguire, si può migliorare il rapporto con il cibo lavorando sulla sua psiche.


Il dietologo andrebbe consultato oefché le insegna a mangiare bene, senza la paura di ingrassare o di perdere il controllo.


Quando scrive paura di quello che entra nel suo corpo, a cosa si riferisce?
Anche ai rapporti sessuali?

Se si potrebbero anche interessarle queste letture

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html
[#6]
Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Il cibo veicola affetti e come diceva la collega anche impulsi sessuali.
Si può parlare anche di cibo ma tenga presente che un rapporto morboso con il cibo può essere il sintomo di altre problematiche di ordine emotivo e relazionale.
Se ha dubbi nei confronti del percorso terapeutico e si sente frustrata o teme di essere abbandonata può comunicarlo alla sua psicologa, fa parte della terapia svelare le emozioni che si provano.
Non credo che i consulti online per quanto utili possano aiutarla molto, rischiano anzi di togliere spazio e informazioni preziose alle sedute.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Dr. Randone, grazie per i link li consulterò sicuramente..
Si si, mi riferivo alla sfera sessuale quando parlavo di "cose che entrano nel mio corpo" (non solo in riferimento alla penetrazione ma qualsiasi cosa, faccio fática pure a pensare se dovessi usare un tampax)
Sul dietologo ci avevo pensato..Nel caso ci andassi il dietólogo potrebbe aiutarmi nel caso il fatto di essere da un dietólogo e parlare di cibo mi facesse focalizzare troppo sull'aspetto alimentare?

Dr Basile la ringrazio, di solito con la mia psicóloga sono sincera. Forse essendo cosi confusa sulle questioni relative al cibo e quando possano costituire un problema o no, mi sono fatta l'idea che "bisogna essere abbastanza nei guai" per parlarne, per cui spesso quando devo parlare delle mie questioni relative al cibo mi vergogno perchè penso sono stupidate rispetto a chi ha dei veri problemi con il cibo oppure ho paura di annoiare la mia psicóloga con lo stesso argomento ogni volta.
Questo credo anche risponda un po alla Dr. Brunialti.
In particolare riguardo allo scrivere qui prima della prossima seduta rispondo: avete ragione su tutto quello che avete detto, a volte il percorso è davvero difficile e mi costa "aspettare" soprattutto quando mi prende l'ansia per delle cose. Questa è l'unica cosa che mi è venuta in mente perchè ero davvero sconfitta perchè sento sempre che c'è qualcosa che non va ma non mi sento abbastanza malata per meritarmi attenzione.
Soprattutto da quando ho letto che se si mangia in modo non intuitivo non è un problema ma solo il modo in cui uno mangia, per cui ho detto magari sono io che esagero i miei malesseri
Alimentazione

Mangiare in modo sano e corretto, alimenti, bevande e calorie, vitamine, integratori e valori nutrizionali: tutto quello che c'è da sapere sull'alimentazione.

Leggi tutto