Rifiuto di cibo

Salve.Scrivo qui in quanto vorrei sapere come comportarmi.Ho due amici a cui tengo particolarmente,che presentano i seguenti problemi.Uno ha 20 anni ed è praticamente alcolizzato.All'età di 15 anni ha visto la madre morire per tumore nel giro di due anni ma non credo sia questo il motivo della dipendenza.Molte volte ho parlato con lui di sua madre ma non ho mai riscontrato quale profonda sofferenza.Certo,soffrirà sicuramente per la madre,ma non beve per dimenticare.La birra è sempre e ovunque.Non beve magari quando è giù di morale o quando gli capita di ripensare alle due sofferenze,lui ha la fissa per la birra sempre.Al mare,al bar,prende sempre la birra e spesso si ubriaca.Tuttavia ne è consapevole e sta bevendo di meno a causa dell'imlegno lavorativo.l'altro mio amico ha 19 anni e mangia poco niente.Fa attività fisica ma mangia quasi niente,è già svenuto parecchie volte ed è uno scheletro.A 14/16 anni era in sovrappeso.Caratterialmente è molto alla buona,timido,insicuro e bonaccione,e credo che la sua precedente obesità,unita al sua carattere,gli abbia conferito dei complessi d'inferiorita'.Magari il fatto di non aver avuto la fidanzatina,di vedersi brutto o escluso,non so,ma ora continua a fare la dieta nonostante sia sottopeso.È come se avesse paura a tornare quello di una volta,ma non si rende conto che sta esagerando.Mentre il mio primo amico è consapevole del suo problema,non so fino a che punto questo ragazzo che non mangia più ne è consapevole.So di non essere uno psicologo,però,vorrei chiedervi consiglio su come aiutarli.Se c'e' qualcoaa che io,da semplice amico ignorante quale sono posso fare,gradirei saperla.Grazie anticipatamente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
No, di solito non diamo mai consigli su come aiutare amici o parenti, a meno che non sia il tentare di convincerli a farsi vedere da uno specialista.

A distanza non possiamo consigliare i diretti interessati, figuriamoci i terzi di cui veniamo a sapere solo per interposta persona.

Hai già provato a consigliar loro - in separata sede, è chiaro - di cercare un aiuto specialistico?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
anche io, come il collega, le suggerisco una consulenza de visu.

Lei sembra essere molto sensibile ed attento, credo che troverà le parole giuste per indirizzarli verso l'accettazione di avere un disagio

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
No,non ho mai consigliato loro uno specialista.Ciò che chiedevo a voi nel consigliarmi è proprio il modo di approcciarmi.Non vorrei questi si sentissero giudicati,o in soggezione.Cercherò tuttavia di essere quanto più discreto e razionale.Grazie ancora !!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Sono certa che avrà lo stesso garbo che ha avuto nello scrivere a noi.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Un ' altra idea per aiutare i suoi amici è quella di rivolgersi lei in prima persona ad un gruppo di auto e mutuo aiuto (es alcolisti anonimi) perché vengono organizzati anche incontri per parenti e conoscenti in cui è possibile apprendere proprio quelle strategie più utili e funzionali nel relazionarsi con i suoi amici.

Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica