Ferite antiche

Sono una ragazza di 34 anni, da qualche anno soffro alterno momenti di alti a bassi profondissimi, manco di vitalità, sono apatica e spesso penso alla morte come soluzione di questa sofferenza interna che mi ha tolto la parola, nel senso che mi sono allontanata da tutti per mancanza di empatia. Mi sento come se le persone mi giudicassero sempre e per tutto, dal mio modo di essere (riservata, diffidente e poco espansiva), al mio aspetto fisico (sono bassa e non dimostro la mia età) o al mio imbarazzarmi quando parlo in pubblico. In realtà di cose da dire ne avrei tante, ma non ho più forza di lottare. Da bambina ci sono stati più episodi di molestie. Questa cosa è scomparsa totalmente dalla mia memoria fino a riemergere almeno dieci anni dopo, verso i venti anni. Gentili Professionisti, volevo sapere se quanto accaduto nella mia infanzia può aver "condizionato" il corso della mia vita, sia perché non riesco ad avere rapporti sessuali con uomini (ho repulsione per l'organo sessuale maschile), sia perché sono insicura, pessimista e perennemente depressa, sento che il tempo scorre ma io non lo vivo. Ringrazio fin da ora chi avrà voglia e tempo di dedicarmi una replica. Saluto.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, certo una infanzia turbata da episodi di molestie, pesa nel cuore e nel coraggio di una giovane donna.. Tuttavia spero che ci sia anche altro nella sua vita, studia, lavora ?, con chi vive?
Proprio perchè la sia infanzia è stata difficile, sarebbe importante che un gruppo di amici, una rete sociale basata su interessi comuni, ci fosse nella sua vita.. un interesse culturale, una lingua da imparare, uno sport da seguire , tutto quanto può funzionare da collante.. non pensi che non può farcela, provi a cominciare, poi le cose si avviano.
Inoltre le consiglio vivamente di cercare tramite il medico di base , al quale in primis chieda aiuto per escludere patologie fisiche, un contatto con un Collega de visu, per rileggere, ricordare, chiarire e resettare il suo dolore e la sua ben comprensibile difficoltà.
Deve prendere in mano la sua vita , gentile ragazza, può farlo solo lei, lo faccia .. penso che davvero le sarebbe utile..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Gentile Dott.ssa Muscara' Fregonese, grazie per il tempo che mi ha dedicato. Io lavoro e vivo da sola da oltre cinque anni, mi ritengo una persona semplice, attratta dalla semplicità e trovare uno spazio proprio in una società molto attenta all'apparenza piuttosto che alla profondità, e' difficile. Coltivo interessi che ritengo normali, sport e un gruppo culturale di teatro. Non ho di converso accanto amici solidi, perché la delusione anche nei rapporti amicali, quelli che ritenevo i "per sempre", mi ha fatta scivolare indietro, e mi sento in colpa anche se le persone se ne vanno, per me gli abbandoni non sono semplici saluti, sono ferite, sono attacchi alla mia bassa-stima. Faccio forza solo su di me. Prendere in mano la mia vita, questo è ciò che mi ripeto da anni e anni, ma ai fini pratici non cambia nulla anzi, prima almeno non ero consapevole, adesso si, e credo faccia amici più male.
Grazie comunque della Sua risposta. La saluto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Aggiungo qualche riflessione a quelle della Dottoressa Muscarà.

Una storia di vita così ingombrante non andrebbe ignorata - anche perché come può notare, torna come un cibo indigesto....- ma analizzata, attraversata, compresa, elaborata e depositata nel cassetto dei ricordi, soltanto così potrà andare avanti.

La sensibilità, la diversità...sono dei valori, non delle macchie ....l'omologazione è facile, l'essere se stessi, veramente complesso e faticoso.

In merito alla sessualità, l'amore non si fa soltanto con la genitalità maschile, ma con moltissimo altro.....:
Cuore
Corpo
Cervello
Anima
Pensieri
Fantasie
Inconscio
Pelle e sensi.....

Una lettura così parcellizzata è solitamente difensiva.

Consulti questa lettura

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1887-quando-non-piace-fare-l-amore-il-disturbo-da-avversione-sessuale-das.html


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
**faccia ancora più male intendevo scrivere.
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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Gentilissima Dott.ssa Randone, grazie. Ho letto l'articolo ma ci sarebbe forse da aggiungere altro; io credo come lei che certi graffi sull'anima debba essere affrontata per lasciarla andare via, il fatto è che per anni e' stata la natura a decidere per me (magari vi chiedo come possa essere possibile a riguardo, cancellare totalmente un evento dalla nostra memoria), ma dopo anni, tanti, ho ricordato tutto, tutto insieme. Nel frattempo la vita era andata avanti certo, il problema lo vivo ora, in una età che dovrebbe essere adulta tanto da riuscire a sostenere delusioni e abbandoni, a livello sentimentale, e invece mi rendo conto che non è così!
Mi domando se il mio passato e' un tatuaggio indelebile con cui devo accettare di convivere o se giungerà anche per me il momento della libertà da queste catene. Sono riuscita ad avere storie e rapporti solo con persone del mio stesso sesso, e mi domando se questo è colpa di quanto accaduto. Non so più che pensare.
Cordialmente.