Paura da distacco ma voglia di fare, viaggiare, vivere

Buonasera, cercherò di essere chiaro.
quest'inverno mentre ero al mare con gli amici, il secondo giorno mi sono svegliato con dell'agitazione addosso. Eravamo in Francia, ma in un posto a me molto familiare, tuttavia non riuscivo a togliermi dalla testa se a casa i miei genitori e mia sorella stessero bene, se non fosse successo qualcosa.
premetto che da bambino, quando avevo 7 anni, ero convinto che i miei genitori mi avessero abbandonato in spiaggia con mia sorella perchè non rispondevano al telefono che ci avevano lasciato per contattarli. da allora ho sempre avuto paura di rimanere a casa da solo, col timore che ogni occasione fosse quella buona. poi con gli anni la cosa è passata e non mi sono più posto questo problema. con gli anni però, più che preoccuparmi che loro volessero staccarsi da me si è sempre fatta più insistente la paura che qualcun altro potesse portarmeli via (un incidente, una malattia) che la nostra famiglia tanto unita potesse perdere anche solo un pezzo. perciò quando stavo a dormire da amici, se la serata non era molto divertente, la notte al momento di dormire iniziavo a chiedermi se a casa fossero tutti ok e controllavo ultimi accessi su whatsapp e posizioni del telefono (queste ultime due cose le ho del tutto smesse di fare) e al mattino cercavo di andare via presto per tornare a casa. sono anche stato 4 mesi in Australia da solo l'estate scorsa, la prima indipendenza, l'esperienza migliore della mia vita, senza mai pensare nè che potessero abbandonarmi, nè che potessero stare male, o ancora peggio, morire. poi sono tornato a casa questo settembre e i problemi di mia sorella di alopecia e anoressia, iniziati circa un anno e mezzo fa, si sono aggravati (ora migliorati, è seguita da qualcuno) e l'ambiente a casa non è più stato lo stesso. rimpiangevo di essere tornato, ma comunque mi sentivo indipendente, uomo, padrone del mondo. poi quest'inverno, al mare per festeggiare capodanno con gli amici, mi sono fatto prendere dall'ansia delle stesse domande "stanno tutti bene?" e ho costretto i miei amici a tornare a casa dopo solo 24 ore. da allora ho cercato di evitare ogni occasione per dormire fuori di casa, intimorito che accadesse lo stesso. ora si affacciano le vacanze, la scelta dell'università e io vorrei partire, viaggiare, fare, andare a vivere lontano da casa, ma per qualche ragione sento di non riuscire ad allontanarmi serenamente da casa. comprendo che è una cosa che mi limita un sacco, specialmente proprio perchè avrei voglia di fare tutto ciò che mi fa preoccupare, però quando sono "in ansia" non riesco a vivere bene e questa cosa non la voglio più, nè oggi, nè in futuro fra 20/30 anni quando prima o poi sarà tempo che la nostra famiglia si disgreghi o quando i miei verranno in futuro a mancare. spero che qualcuno possa dirmi che fare, se è solo un momento, o se è il caso di intraprendere un percorso, se devo esercitarmi a stare da solo, affrontare le paure e le ansie in modo che spariscano. Grazie
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, la famiglia è fonte di sicurezza , di protezione ed è molto importante per tutti, forse nel suo caso, nonostante tutto , sono rimaste in lei alcune fragilità che la fanno sentire più responsabile del necessario.. I suoi genitori quanti anni hanno, godono di buona salute ?
Interessante che si sentisse tranquillo in Australia e preoccupato qui vicino.. Che tipo di educazione ha avuto e che tipo di infanzia?
Ci sono molte cose da chiarire e su cui riflettere..
Cosa ne pensa ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

c'è un dato importante nella tua narrazione ed è il problema col cibo di tua sorella: chi le ha diagnosticato il problema di anoressia?
Sembra che quell'evento, intollerabile per un bambino, in cui ti sei trovato a sette anni con il telefono dei tuoi che era irreperibile, abbia creato un imprinting in cui il dubbio che qualcosa di brutto possa capitare ai tuoi parenti sia reale.
Credo che sarebbe importante desensibilizzare questo timore, anche perché col tempo potrebbe solo amplificarsi.
I tuoi genitori ne sono al corrente?
Che cosa fanno per il problema di tua sorella?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Cari dottori, grazie per le vostre veloci e pronte risposte

I miei genitori sono al corrente di quanto provo e stiamo valutando l'idea di andare da qualcuno, mio padre mi ha detto "affronteremo questa cosa assieme, passo per passo" e mia madre ha fatto un bel sorrisone. mia sorella è in cura presso una dottoressa per i disturbi alimentari, ma il suo nuovo ragazzo, che definirei una persona fantastica, la fa sentire bene e la cosa si nota nel suo umore, ma i problemi legati al cibo e al peso rimangono (si alternano alti e bassi diciamo nonostante gli psicofarmaci).
per quanto riguarda la mia infanzia, guardandomi indietro non posso rimproverare ai miei nulla, se non di non aver risposto a quel telefono "perchè eravamo quasi lì". mio padre è sempre stato un tipo rigoroso, preciso, attento al merito, ma severo all'occasione. quando avevo 5 anni mi ricordo mio padre calvo, che si fermava spesso a "dormire in ospedale" (pensavo che, essendo un chirurgo, stesse lavorando, poi ho scoperto col tempo che aveva avuto un linfoma e si era sottoposto alla chemio). dopo quell'episodio mia madre dice che papà si è addolcito e ha cercato di spendere sempre più tempo con noi. tre anni fa mio padre ha avuto un infarto, ma visto il suo lavoro all'ospedale, non ci sono state conseguenze se non un grande spavento per mia mamma. Mia madre è molto affettuosa, protettiva, ha rinunciato al lavoro per crescere i suoi figli, ma devo ammettere che a volte si è dimostrata fin troppo riflessiva (se avessimo fatto...se avessimo scelto...se potessimo) anche se dopotutto capisco che vuole solo il meglio per noi. nessuno dei miei due genitori sa come affrontare in modo preciso il problema di mia sorella e le sue parrucche (che però ultimamente non sembrano essere un problema nemmeno per lei) e la loro forza credo sia nel ritrovarci assieme ogni sera per cena e parlare e scherzare. i miei genitori sono i miei eroi, i miei modelli, gente tosta che ha saputo affrontare momenti ben più difficili di questo e uscirne a testa alta. mi viene da pensare ai miei nonni paterni: la nonna è morta proprio mentre l'estate scorsa partivo per l'Australia (ma io non ne ho risentito troppo, troppo severa con me da bambino perchè potessi affezionarmici da adolescente), mio nonno vive in un letto da 3 anni, sbiascica qualche parola, non so se riconosce i suoi figli, tantomeno i suoi nipoti, ma ogni volta che ci penso è triste pensare come quel genio di mio nonno capace di insegnarmi tante cose da piccolo sia ora lì a dipendere da altri. alla morte di mia nonna, dopo una terribile agonia, mio padre si è sentito più che triste sollevato perchè la sua mamma non avrebbe più sofferto.
Ora il 2 giugno dovrei nuovamente andare al mare con gli amici e mi trovo in un misto di repulsione (se mi ricapita di non poter star lontano da casa? se succede qualcosa a casa?) e di attrazione perchè dicono tutti che i miei sono gli anni più belli della vita e io non voglio perdermeli per una paura irrazionale verso pericoli che anche a casa non potrei evitare
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dopo
Utente
Utente
A volte penso che mi abbiano voluto troppo bene e che ora non riuscirò a staccarmi da loro anche se la mia esperienza all'estero da un lato mi incoraggia e dall'altro mi confonde
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

fai bene a pensare di rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta, perché pare che tu stia entrando in una dinamica ansiosa, che ti impedisce di stare sereno in alcune circostanze. Probabilmente hai appreso che in alcune occasioni puoi correre dei pericoli, come quando scrivi "se mi ricapita di non poter star lontano da casa? se succede qualcosa a casa?"
Questi dubbi sono legati all'ansia anticipatoria e forse in questo sei molto "riflessivo" (o ansioso? ) come la mamma...

Cordiali saluti,
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