Amore o affetto psicologico?

Cari dottori,
ho già scritto un anno fa per il mio strano " caso ". Sono fidanzata ormai da 4 anni e 3 mesi. Il primo anno tutto era magico, mi dava tante attenzioni e mi sentivo la principessa del suo mondo. Gli ho chiesto una pausa gia 4 volte in questi anni ma mi é subito mancato. Ho parlato anche con una psicologa che mi ha chiaramente descritto il mio stato d'animo. Non è mai stato il mio Habitat questo, è sempre stata una sottospecie di gabbia. Per paura di esser sola, ci sono sempre ritornata insieme. A breve partirò per andare ad abitare al nord e abbiamo tanti progetti insieme, ma la verità è che non lo voglio. Non voglio lui, quando siamo in intimità è come se il mio corpo si chiude, sono del tutto lucida e lui naturalmente è in estati. Spero che finisca subito il nostro rapporto per scappare via dalle sue braccia e dai suoi baci che mi infastidiscono. Mi sento anche violentata, per lui è amore ma per me è obbligo. Vi scrivo per cercare di capire se il mio è solo un capriccio che è durato anni o non lo amo. Mi fa paura l'idea di stare sola, senza di lui. Ho bisogno di aiuto. Ho iniziato a fumare, mi taglio. A volte. Da quasi 3 anni. Sembra di essere stanca di vivere.
aiuto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

se il suo disagio è così intenso da portarla a compiere gesti autolesionistici per trovare sollievo è strettamente necessario che si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta per farsi aiutare.

Premesso questo, per entrare nel dettaglio della sua richiesta odierna è possibile che lei sia rimasta con questo ragazzo per così tanto tempo, nonostante i dubbi e soprattutto il rifiuto che prova verso di lui dal punto di vista fisico, per non trovarsi da sola e per evitare quindi l'abbandono.

Le due alternative che lei propone:

"Vi scrivo per cercare di capire se il mio è solo un capriccio che è durato anni o non lo amo"

indicano chiaramente che non corrisponde i sentimenti che il ragazzo prova (o immagino che provi) per lei, quindi penso che si imponga una riflessione sull'opportunità di trasferirsi davvero con lui lontano da casa per realizzare dei progetti comuni.
Fra quanto dovreste partire?
E' già tutto pronto e stabilito?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, ma si è' già trasferita ? Dove dovreste andare? prenda subito dei provvedimenti, ho letto il suo post , il primo di due anni fa ed era già chiaro che il rapporto non funzionava..
E' indispensabile che lei si faccia aiutare da un Collega de visu e presto, perchè vuole condannarsi a vivere con insofferenza i rapporti sessuali , gli abbracci , i baci.. ? Siete cresciuti insieme, capisco, si chiama attaccamento.. questo è fonte di sicurezza , amicizia , ma ora è tempo di volare da sola.. il suo ragazzo se ne farà una ragione , come tutti..
Quindi, prenda in mano la situazione, così, aspettando, non andrà che peggio, spesso i rapporti nati da adolescenti no reggono ai cambiamenti , man mano che la vita ci cambia..anche lui ha dirittto ad avere una donna innamorata, non crede ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
Ex utente
Dottoressa Massaro,
Probabilmente fra 1 mese. Mio padre ha preso casa ed aspetta solo un lavoro. È tutto perfettamente pronto ed io ne sono entusiasta. L'unico mio più grande tormento, è proprio questo. Il mio ragazzo.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
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Dottoressa Magda Muscara Fregonese
lui soffre anche di svenimenti. È un tipo fin troppo emotivo e ciò mi mette tanta paura. Ho una voglia matta di spiccare il volo ma anche un'estrema paura.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Si sta quindi trasferendo con la famiglia o con il ragazzo?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
Ex utente
Con entrambi, mio padre ha subito quella terribile malattia alla gola ed ora è invalido. Qui a Napoli non ci sono opportunità e se posso, neanche rispetto. Ci trasferiamo li per iniziare una vita migliore e dignitosa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le faccio tanti auguri perchè possiate raggiungere questo obiettivo.

Tornando alla sua situazione di coppia, da quanto scrive sembra che più che altro tema l'abbandono e che le sia chiaro che non ama il suo fidanzato, dal momento che non menziona nemmeno questa ipotesi.

Le reazioni che sta avendo - dal tagliarsi al sentirsi addirittura violentata quando ha rapporti con il ragazzo - rendono necessario che lei si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare il malessere che vive e spero che accetti questo consiglio, senza sottovalutare quello che sta succedendo.
I gesti autolesionistici sono spia di un malessere molto profondo che richiede di essere ascoltato, interpretato e curato.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
Ex utente
La ringrazio molto.
I miei sottovalutano il bisogno di uno psicologo.
La psicologa la quale mi sono riferita era della scuola, mi ha saputo dare ottimi consigli, ma naturalmente la situazione non è cambiata, forse peggiorata. Mi ha messa allo scoperto, mi ha fatta sentire nuda. Vera. Ha portato alla luce la verità, come mi leggesse dentro. Solo che ora è ancor più difficile di prima. Ho paura del mondo. Del futuro. Di non saper amare. Di non essere amata. L'amore per me è un sentimento così complicato, credo di non essere mai stata coinvolta da questo sentimento.
Ora so la verità ed ho fin troppa paura di affrontarla.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
concordo con le Colleghe e aggiungo che il partner non dovrebbe essere una stampella a cui appoggiarsi per paura di restare sola.
Vuoti affettivi, paura dell'abbandono, insicurezze sono in genere alcuni dei fattori che concorrono a trascinarsi in relazioni di coppia insoddisfacenti che producono malessere.

Solo un nostro collega in presenza la potrà accompagnare a comprendere ciò che si cela dietro al suo modo di stare in questo rapporto. Non solo per risolvere il problema contingente, ma anche per evitare di ripetere scelte affettive insoddisfacenti e copioni relazionali disfunzionali. Gli atti di autolesionismo poi, segnalerebbero un disagio interiore meritevole di attenzione specialistica, dal quale il problema che ci sottopone non sembrerebbe avulso.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Indipendentemente dal fatto che i suoi siano d'accordo circa il ricorso ad uno psicologo (sanno che lei sente il bisogno di tagliarsi? Forse se lo sapessero capirebbero quanto sta soffrendo...) essendo maggiorenne può rivolgersi tranquillamente senza coinvolgerli al consultorio familiare o al Centro di salute mentale sia nella sua città che nel luogo nel quale si trasferirà.

E' molto importante che lo faccia e che si prenda in questo modo cura di sè stessa.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
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Dottoressa Rinella,
Ammetto che è per me molto rassicurante avere lui nella mia vita. Lasciare che lui prenda le scelte al posto mio etc. Ma lui soffre. Soffre troppo. Da morire. Ed io sto male il doppio. Sto male per me e per lui..
Per quanto riguarda il problema con me stessa, io non ho assolutamente autostima e ciò mi porta a non saper prendere delle scelte. E a farle prendere agli altri, anche se sembro forte e coraggiosa, agli occhi di tutti sono una regina, nessuno sa che sto cadendo. Sono caduta nello sconforto.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
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Dottoressa Massaro,
prenderò molto in considerazione quello che mi sta dicendo lei e le sue colleghe, cercherò in ogni modo di riferirmi a chi mi può dare una speranza di uscire dalla mia " dipendenza ".
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che aver creato ed essersi sforzata in tutti i modi di mantenere una facciata sociale molto diversa da quella che sente di essere in realtà abbia peggiorato la situazione, perchè può aver generato in lei la paura di essere smascherata e il senso di colpa per aver ingannato quelle persone che la vedono forte e solida, addirittura "una regina", per usare le sue parole.

Questo genere di finzione può essere fonte di ulteriore malessere e portarla a chiudersi sempre più in sè stessa per non lasciar trapelare il disagio, perchè nessuno si accorga di nulla, ma in questo modo si genera e alimenta un circolo vizioso che porta all'ulteriore peggioramento di un disagio che sente di non poter condividere e confessare.

Inizi a parlare almeno in parte di come si sente a una persona vicina, che le vuole bene, e che possa ascoltarla e supportarla: vedrà che dopo un iniziale spaesamento questa persona saprà farle sentire la propria vicinanza.

Nel frattempo si informi sulle strutture che le menzionavo e magari - se le daranno appuntamento in tempi brevi - inizi ad effettuare uno o due colloqui psicologici già nella sua città, per allentare la tensione e cominciare a parlare con un professionista di come si sente.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
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Dottoressa Massaro,
Purtroppo è così. Ho sviluppato una maschera che mi si è appiccicata alla personalità. E non ne resta niente della persona solare e determinata che ero prima. Continuo a scegliere lui a me, nonostante siano passati 4 anni. Ma dentro di me so che avrò il coraggio di cambiare la mia vita. Mi diplomerò a breve.. farò prendere anche il diploma a lui, e volerò via al Nord, ma senza il mio ragazzo. Almeno lo spero.
Cercherò di confidarmi con qualcuno anche se non lo faccio da anni, non do fiducia, mai. Anzi, sono diffidente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Dare fiducia e confidarsi significa consentire a qualcuno di vedere oltre la maschera che si è costruita e che ostenta, quindi non è sicuramente una scelta facile.
Penso però che possa meditare su questa possibilità, prendendosi il tempo che le serve per decidere con chi iniziare ad aprirsi.

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dopo
Attivo dal 2014 al 2018
Ex utente
Dottoressa Massaro,
spero vivamente di riuscirci. Magari è il primo passo verso qualcosa di nuovo..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Glielo auguro di cuore!

Mi aggiorni quando crede.
Un caro saluto,