Ansia continua e ingestibile

Gentili Dottori
da qualche mese a questa parte mi capita sempre più spesso di avere forte ansia del tutto inaspettata, i sintomi sicuramente più fastidiosi sono gastrite, insonnia e tachicardia; quest' ultima in particolare mi ha fatta spaventare molto ieri notte quando verso mezzanotte mi sono sdraiata per dormire dopo aver preso 6 gocce di xanax e improvvisamente il cuore ha iniziato a battere all'impazzata raggiungendo i 170bpm dandomi nausea e senso svenimento. L'episodio è durato circa un quarto d'ora poi un paio d'ore dopo si è ripetuto e a quel punto mi sono recata in ps dove mi ha visitata un cardiologo che mi ha confermato che era tutto normale compreso ECG ma che non si spiegava del tutto quei due episodi e per questo mi ha detto di fare un Holter. Naturalmente ho spiegato il dottore di essere una persona piuttosto ansiosa e di aver assunto xanax qualche ora prima per poter dormire in ogni caso il dottore mi ha dato 12 gocce di diazepam nonostante le quali ho avuto forti difficoltà a riposare perché oogni volta che mi addormentavo mi svegliavo di soprassalto con la sensazione di tachicardia e mancanza d'aria, ma alla fine il medicinale è riuscito a fare effetto.
Stanotte invece non sono riuscita a chiudere occhio ho dormito massimo 2 ore in tutto nonostante lo xanax perché ogni volta che mi addormento mi sveglio di soprassalto con la sensazione di aver trattenuto il respiro e il bisogno di misurare i miei battiti perché il pensiero che si ripeta l'episodio di ieri é fortissimo e mi preoccupa.
Inoltre spesso piango senza motivo e lo stesso succede quando cerco di spiegarmi con il dottore, appena inizio a parlarne perdo il controllo.. Mi sento sempre sfinita e non riesco a fare le cose di tutti i giorni..
Ho una disponibilità economica molto limitata e sinceramente non so come muovermi nell'assistenza pubblica né quale tipo di psicologo sia più indicato nella mia situazione e non riesco a chiederlo direttamente al mio medico perché appunto mi viene da piangere ogni volta che penso di spiegarmi e sinceramente piangere davanti ad altri mi fa sentire così stupida che alla fine non chiedo nulla pur di evitarlo.
Quindi in sostanza quello che vorrei sapere è come fare per poter parlare con qualcuno e se quello che ho descritto possa effettivamente essere ansia visto che non ho avuto una diagnosi da uno specialista ma è quanto mi è stato detto al ps le varie volte che ci sono andata sempre per tachicardia.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi indicazione riusciate a fornirmi
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, mi domando se nella sua vita stia accadendo qualcosa che la preoccupa, se ci sono stati dei cambiamenti, con chi vive , come , cosa fa, lavora , studia.. ? ci dice poco di sè..ma.. se anche col medico suo di base , ha poca confidenza.. "perchè appunto mi viene da piangere."..mi sembra sola e triste oltre che preoccupata.. Il medico non le chiede perchè piange ?..
Le consiglio allora di rivolgersi Lei direttamente al Consultorio familiare, dove la sapranno certamente indirizzare presso il Collega con cui avrà modo di parlare de visu.
Sicuramente al PS le avranno detto di non mettersi a letto senza aver fatto trascorrere almeno due ore dal pasto , e aggiungo io, metta un cuscino in più sotto la testa.. e mi permetto di aggiungere.. cerchi di dimagrire .. portarsi sulle spalle un forte sovrappeso oltre ai dispiaceri della vita .. è pesante..
Buon Natale , cara signora , non pianga, mi ascolti e telefoni al Consultorio, ci riscriva se crede, noi restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
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Innanzitutto la ringrazio per la risposta e in effetti parlare di me non è il mio forte comunque cerco di rimediare aggiungendo qualche dettaglio.
Sono toscana e vivo in Puglia con il mio ragazzo con cui sono fidanzata e convivo da 6 anni, fino a luglio lavoravo come impiegata e mi piaceva molto il mio lavoro ma, come accade spesso di questi tempi, a scadenza contratto non ho avuto un rinnovo. Sicuramente ha aggravato la situazione ma l'ansia era iniziata in precedenza anche se molto molto moderata. La situazione si è aggravata da circa tre mesi, e da qualche settimana io e il mio compagno abbiamo deciso di dividerci per lavoro (io tornerò a casa e lui seguirá un corso in un'altra città) ed è una situazione che abbiamo affrontato diverse volte in passato senza grandi problemi e sinceramente non credo sia questo a preoccuparmi.
In compenso in passato ho sofferto di ansia a seguito di situazioni molto stressanti come il divorzio dei miei genitori, un divorzio non semplice seguito da un processo e altri episodi di ansia a partire dall'adolescenza ma erano comunque preceduti da una qualche causa scatenante al contrario della situazione attuale.
Non ho preso mai farmaci prima di questa settimana (xanax) e la situazione si è sempre risolta da sola, però gastrite e colite sono quasi scomparse quando ho dormito grazie al farmaco per 4 notti consecutive, anche se mi svegliavo molto presto mi sentivo riposata e almeno un sintomo è tornato sotto controllo.
Per il peso sto seguendo una dieta, dormo con due cuscini e non ceno mai tardi, spesso non ceno proprio.
Una cosa di cui sono consapevole è la fissazione iniziata recentemente di misurare i miei battiti perché spesso ho avuto la sensazione che al ps non mi credessero quando parlavo di tachicardia. Prima di questo periodo ho sempre dormito meravigliosamente, ho fatto analisi varie ed è tutto perfetto a parte una carenza di vitamina d. Non bevo alcolici, caffè o tè ma fumo (fumo tabacco rollato di solito meno di 10 sigarette al giorno).

Spero siano dettagli utili, in ogni caso a quale "scuola" di psicologi crede sia meglio rivolgermi? Non conosco molto le differenze non saprei qual è il più indicato.. Grazie di nuovo a tutti i dottori che volessero darmi consiglio
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...)Spero siano dettagli utili, in ogni caso a quale "scuola" di psicologi crede sia meglio rivolgermi?(..)
legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
"e non riesco a chiederlo direttamente al mio medico perché appunto mi viene da piangere ogni volta che penso di spiegarmi e sinceramente piangere davanti ad altri mi fa sentire così stupida che alla fine non chiedo nulla pur di evitarlo. .. parlare di me non è il mio forte"

come descrive bene e nel dettaglio la sintomatologia somatica quanto più "povero" è il parlare di lei, non di quello che fa o come, ma a livello emotivo, di quello che sente, se c'è qualcosa che teme, che le fa paura, ... tanto che appena cerca di farlo (ad esempio con il suo medico) scoppia a piangere, sentendo di perdere il controllo. Controllo di cosa? Delle sue emozioni forse? Di "lasciarsi andare"?

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Grazie per l'articolo dottore, molto gentile
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Dottoressa La Manna, grazie per la risposta

Di solito in passato, quando ero nervosa o ansiosa, sapevo sempre che dipendeva dal fatto X o dalla persona Y mentre in questo caso non ho idea della causa principale e probabilmente è ciò che mi impedisce di superare questa fase.
Quanto al piangere è una vera incognita.. dovendo rispondere direi che con i medici piango perchè so già che mi diranno che è solo ansia mentre una parte di me è convinta che ci sia qualcosa, io ho la sensazione che l'ansia inizi dopo i sintomi, per esempio: ho un dolore ad altezza della colecisti, penso che possa essere una colica e mi viene l'ansia, ma il dolore iniziale è realmente esistito ingigantito poi dal continuo pensarci.. Mi chiedo, è possibile farsi venire una tachicardia da 170bpm mentre si è a riposo solo perchè si è ansiosiosi?
Io sono quel genere di persona che cerca sempre di strappare un sorriso, il giullare del gruppo per intenderci, che cerca sempre di tirar su di morale gli altri e mi stupisco di me stessa perchè al momento mi sento l'opposto di quello che credevo di essere e non ne vengo a capo

grazie per l'attenzione
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
"con i medici piango perchè so già che mi diranno che è solo ansia mentre una parte di me è convinta che ci sia qualcosa, io ho la sensazione che l'ansia inizi dopo i sintomi, per esempio: ho un dolore ad altezza della colecisti, penso che possa essere una colica e mi viene l'ansia, ma il dolore iniziale è realmente esistito ingigantito poi dal continuo pensarci"

forse vorrebbe un dato di fatto (fisico) certo, mentre se fosse "solo ansia" no, forse perchè è qualcosa di inafferabile, che "non si fa capire", incontrollabile?

Nessuno mette in dubbio che la cosa inizi con un dolore fisico, ma il fatto che poi ci si presti così tanto ascolto amplifica tale sensazione, come lei ha giustamente scritto.

Mi colpisce il fatto di come si descrive, di una persona sempre pronta a far sorridere gli altri, a sollevare gli animi, non credo che adesso sia all' "opposto di quello che credeva di essere", è sempre lei, solo che forse in questo momento quest'ansia è un "campanello di allarme" perchè lei dia ascolto anche a se stessa, a quello che ha dentro, a far star bene lei prima di tutto.

Un caro saluto
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Grazie ancora dell'attenzione, comunque intendo iniziare una terapia appena mi sarò stabilita definitivamente nella nuova residenza
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Ancora una domanda, il fatto che mi accada sempre di notte è un "classico" o una cosa particolare? In pratica inizio a sentire i primi fastidi verso quest'ora per poi arrivare al culmine verso le 2, passo la notte quasi interamente sveglia e poi la mattina non ho molti fastidi a parte il sonno..
So che è irrazionale ma ho quasi paura di dormire la notte e non ha senso visto che vorrei tanto farlo, mentre se riesco ad addormentarmi di pomeriggio il sonno è continuo anche se alla fine mi sveglio di soprassalto
Vi ringrazio per la pazienza e le risposte, mi fanno davvero piacere
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Visto che la prima volta che le è capitato (ed era mentre si coricava) si è molto spaventata, un' ipotesi potrebbe essere il fatto che abbia associato l'arrivo del momento di dormire con la paura che possa capitare di nuovo lo stesso episodio, questo già di per sè la mette in una situazione di vigilanza e apprensione e quindi non la predispone a prendere sonno che invece richiede tranquillità e serenità.

Cordialmente
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