Disagio sessualità
Ho una relazione da qualche anno con un uomo con il quale ho grandi difficoltà e blocchi mentali per quanto riguarda la sessualità.
Nel suo passato c'è stato scambismo, un continuo turnover di donne (anche prostitute) e varie esperienze di sesso inteso come gioco.
Questi aspetti mi danno un grande senso di insicurezza, rafforzato dal fatto che non perde occasione per far rivivere il suo "glorioso" passato, facendomi sentire una tra le tante e richiedendomi grandi prestazioni in nome di tutte le donne e tutto quello che ha già visto e sperimentato prima di me.
Io non riesco ad essere affettuosa, a prendere l'iniziativa, neppure ad essere me stessa, ma provo solo ansia, insicurezza e frustrazione. Non riesco ad amarlo perché credo che non lo meriti, in nome di come si è comportato in tutta la sua vita col genere femminile e di come si comporta con me nell'intimità, con poca dolcezza, modi molto duri e termini molto forti. Abbiamo fatto pochissime volte l'amore, solitamente si fa altro, tutto quanto può servire al suo obiettivo, l'orgasmo di entrambi, l'unico aspetto che veramente conta. Numerose volte mi sono sentita proporre situazioni che ritengo completamente estranee a un rapporto di coppia. Ci ho sofferto tanto, mettendo tutto in dubbio. Lo vedo così diverso da me, non lo sento a livello emotivo, non percepisco empatia, mi sento usata e ho bisogno che i miei sentimenti vengano nutriti anche attraverso una buona intimità. Al termine di ogni rapporto mi sento annullata, svuotata, infelice, distaccata e lontana da lui. Per di più vengo rimproverata per il fatto che manco di gratificarlo, non ringraziandolo per la sua performance sessuale.
Lui dice di amarmi e di non poter vivere senza di me e mi sembra sia sincero, ma non appena inizia il sesso tra di noi, esce dalla parte dell'uomo che prova sentimenti e si cala nella parte del "collezionista" di donne. I due ruoli sono completamente slegati tra loro, non mi sembra quasi di avere di fronte la stessa persona. Vorrei vivere il sesso come un altro aspetto del nostro amore e non solo come attività fisica senza alcun legame con le implicazioni sentimentali.
Non faccio che ripetermi che non sono serena, che non voglio più avere a che fare con lui, che merito di più. Mi trattengono alcuni aspetti del suo carattere e della sua personalità, ma credo che la mancanza di intesa sessuale mi condizioni troppo e mi impedisca di viverlo appieno e serenamente.
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete darmi.
è possibile che quest'uomo sia sostanzialmente un soggetto narcisista e, nel caso in cui fosse proprio così, non ci sarebbe da meravigliarsi per tutte le emozioni che lei prova e per le contraddizioni che sta vivendo, sentendosi divisa fra il desiderio e la speranza di vederlo cambiare da un lato, la disillusione e la rabbia per il suo comportamento presente e passato dall'altro.
Le segnalo questi due articoli, chiedendole di leggerli e di dirmi se rispecchiano o meno le caratteristiche del suo partner e della vostra relazione:
http://www.serviziodipsicologia.it/lharem-del-narcisista/
http://www.serviziodipsicologia.it/il-narcisista-se-lo-conosci-lo-eviti/
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Capisco bene la Sua sofferenza. E vorrei che anche Lei riuscisse a capirla.
Intendo proprio "capirla" non solo sperimentarla.
Lei " si sente usata". In questa frase penso che ci sia tutto il suo infinito dolore.
La domanda che vorrei si ponesse e a cui le augurerei di trovare una risposta e: "perche' non riesce a scappare?"
Le risposte sono tutte quelle che conducono alla speranza che le cose possano cambiare. Che lui possa cambiare.
Oppure Lei pensa di potersi o doversi adattare a quest'uomo che 'la usa'. ? E se cosi' fosse la domanda e' : perche'?
Cosa c'e nella sua vita passata, da bambina o da adolescente che possa dare una cornice a questo senso di "dolore" che lei vuole vivere?
Come erano i rapporti con Suo padre?
E con Sua madre?
Come La vedevano? Da piccola.
E da adolescente? Come giudicavano i suoi primi innamoramenti? O le sue scappatelle ?
E' un discorso complesso quello che circonda la propria identita' di donna.
Non in senso meramente sessuale, ma complessivo. Come donna. Fatta di sentimenti, sensualita', paura, speranza.
Ci rifletta con calma, non tagli i pezzi sgradevoli... poi se vuole ci scriva di nuovo!
I miei auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
aggiungo qualche nota a quelle delle colleghe.
Più che di lui, sarebbe utile parlare di lei.
Come è stata amata?
Che relazioni ha avuto prima di adesso?
Cosa fa oltre lui?
Bisogna anche sapere quando e "perché" vi siete incontrati, cioè quali scelte inconsce...
Quando solitamente si incontra l'altro nel bosco delle proprie paure, dei propri desideri inconsci e delle proprie fragilità ..... - talvolta non risolte - si viene fagocitati da amori folli, letali, ossessivi o morbosi.
Quell'amore che rende schiavi l'uno dell'altro, quell'amore che porta a perdere il sonno, la serenità, l'appetito, porta ad accettare il malessere ...
"Al termine di ogni rapporto mi sento annullata, svuotata, infelice, distaccata e lontana da lui. Per di più vengo rimproverata per il fatto che manco di gratificarlo, non ringraziandolo per la sua performance sessuale"
Questi amori - con i narcisi, se si tratta di questo...- possono fare sentire inadeguati, mai abbastanza belli, magri, Intelligenti.. e, forse, invitano ad accontentarsi di far parte di una collezione ...anche simbolica...e di non essere l'unica stella, anche sotto le lenzuola....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Da quando sto con lui sono completamente cambiata, mi sono chiusa in me stessa, sono rassegnata, insicura, demoralizzata e fragile e mi illudo di essere felice, nonostante sia consapevole che sono ben lontana dalla serenità e quello che vivo non sia amore, ma paura di perdere qualcosa che non è e timore delle reazioni che scatenerei in lui, lasciandolo. Ci ho provato qualche volta ed è stato orribile.
Quanto a me, ho avuto un padre molto autoritario, duro e severo, che è mancato quando avevo 18 anni. In lui rivedo tanti aspetti di mio padre, che mi è mancato così presto.
Mia madre, che ho ammirato per quanto è riuscita a fare per me e mia sorella, trovandosi sola in una situazione difficile a dover crescere due figlie ancora "da formare", ritengo non abbia quasi mai assecondato le mie scelte e non abbia mai cercato di capire e condividere le mie decisioni. Non l'ho mai percepita come mia complice.
Vi ringrazio anticipatamente per qualunque altro chiarimento vogliate darmi, sicuramente utile e apprezzato
Gentile Signora,
non fosse altro che per questa sua affermazione, ritengo più che mai opportuno che Lei richieda un supporto psicologico di persona che l'aiuti ad allontanarsi da questo amore "tossico".
Provi a rileggere il suo ultimo post immaginando che sia la sua più cara amica a confidarle quanto Lei ha scritto a noi: quali emozioni proverebbe? Quali consigli si sentirebbe di darle?
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Provi a leggere queste letture , molte scelte amorose partono da voragini antiche..
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
<<Non faccio che ripetermi che non sono serena, che non voglio più avere a che fare con lui, che merito di più.
Mi trattengono alcuni aspetti del suo carattere e della sua personalità,
ma credo che la mancanza di intesa sessuale mi condizioni troppo e mi impedisca di viverlo appieno e serenamente.<<
Lei si dà già la risposta, solo che - forse - vuole che noi Le esprimiamo il nostro punto di vista.
Nella frase sopra riportata c'è sintetizzato tutto il dibattito interno a cui Lei si sottopone, senza però riuscire a prendere una decisione, considerato che ha <<una relazione da qualche anno<< con quest'uomo.
E' segno che da sola non ce la fa, che le riflessioni diventano un rimuginare senza agire.
L'aiuto di un nostro Collega Le sarà di grande utilità. Forse necessario per modificare questa situazione.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo spiega la sua (infelice) scelta in campo affettivo.
Le consiglio di leggere "Donne che amano troppo" di R. Norwood, un libro che può aiutarla a capire quale meccanismo l'ha spinta verso questo tipo di uomo.
Sottolineerei il fatto che se accetta di "prenderle" come se fosse una bambina che viene punita da un papà manesco non ha chiaro (o ha perso di vista) il fatto che nessuno merita di essere picchiato e che se lui la picchia si trova in una situazione rischiosa, dalla quale prendere le distanze il prima possibile perchè non sa come può andare a finire.
Non posso che concordare con le Colleghe che le hanno suggerito di rivolgersi di persona ad uno psicologo per farsi aiutare perchè se non ha la forza di prendere delle decisioni e uscire da questa situazione con le sue forze è necessario che si avvalga di un supporto professionale.
Le consiglierei in particolare di rivolgersi al consultorio familiare della sua zona o Comune, in modo tale da poter parlare sia con uno psicologo che con un avvocato e chiarirsi le idee tramite questi pareri esterni sulla sua situazione.
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