Disturbi compulsivi: torturarsi le gengive.

Buonasera gentili dottori,
vi scrivo perché sin da bambina ho questo disturbo e crescendo ha iniziato a crearmi disagio:
con stuzzicadenti o spazzolino da denti, filo interdentale ho il pessimo vizio di torturare letteralmente le mie gengive.
Avverto come una sorta di sensazione di indolenzimento, oppure avverto qualcosa incastrato tra i denti (che solitamente non c'è), alle gengive e trovo sollievosolo tramite un leggero dolore (ad esempio il filo interdentale passato molto marcatamente tra i denti spingendolo il più possibile nella gengiva).
Vorrei capire se questo disturbo ha un nome specifico, da cosa potrebbe dipendere approssimativamente e come posso smettere.
Vi ringrazio moltissimo anticipatamente.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Quanto alla sua prima domanda, come lei già anticipa nel titolo del suo consulto, queste problematiche sono ascrivibili alo spettro compulsivo. Ovviamente qui non è possibile fare una diagnosi e per ottenerne una diagnosi di DOC devono essere soddisfatti determinati criteri come ad esempio il tempo dedicato alle ossessioni e alle conseguenti compulsioni e quanto queste interferiscono con le normali attività quotidiane.
I Disturbi Ossessivo Compulsivi includono lo "Skin Picking" che è un disordine che spinge il paziente a stuzzicarsi, graffiarsi o incidersi la pelle del viso o del corpo nel tentativo di eliminare irregolarità o imperfezioni reali o immagginarie.

La sua seconda domanda si riferiva al come poter smettere. Sicuramente il primo passo da fare è quello di rivolgersi ad uno psicologo che dopo una corretta valutazione del caso possa emettere una diagnosi. Qualora venisse confermata una diagnosi dello spettro compulsivo, tra le terapie efficaci per queste problematiche c'è quella cognitivo comportamentale che tramite alcune specifiche tecniche riesce a modificare e via via eliminare la risposta emessa per ridurre l'ansia (in questi caso "torturare i denti"). In base alla gravità del disturbo potrebbero integrare alla psicoterapia una terapia farmacologica.

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Se le chiedessi che significato ha per lei questo sintomo, cosa mi rispondererebbe?

E se le chiedessi da cosa la distoglie?

Quale "rumore di fondo", le fa compagnia quando è costretta a farlo?

Ed inoltre, se invece del sintomo, analizzasse la sua anima, la sua famiglia, i suoi amori o amici, saprebbe correlare il suo mondo interiore a questi comprotamenti autolesivi?

Quando c'è un dolore psichico- spesso insopportabile - quello fisico - arginabile e tollerabile - sposta con modalità malsane la nostra attenzione da dentro a fuori.

Le suggerisco una consulenza psicologica ed un'eventuale percorso combinato: farmacoterapia e psicoterapia.



Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentilissime dottoresse,
ringrazio entrambe per la celerità con cui mi avete risposto e sono molto felice di aver ottenuto due tipi di risposte differenti, entrambe utili per il mio problema.
Gentile dott.ssa Stentella, pur non essendo io un'esperta, non credo il mio problema sia relativo (almeno in maniera conscia) allo "skin picking" di cui Lei mi parlava, poiché non tento di eliminare un difetto fisico.

Gentile dott.ssa Randone, mi è difficile rispondere alla sua domanda in maniera completamente onesta perché istintivamente la risposta sarebbe "non penso a nulla", in quanto solitamente avviene quando sono da sola, magari guardando un film, in una situazione che dovrebbe essere di relax e non di ansia. Se strutturo di più la risposta, e non so se questa sia costruzione o realtà, probabilmente è quando mi sento in colpa per essermi impigrita, ma non sono certa sia questa la causa perché credo sia qualcosa di più profondo. Ho questo problema sin da bambina e ho notato, crescendo, che anche mio padre - apparentemente in scala minore - ha lo stesso "vizio".
Vi ringrazio moltissimo di cuore, appena le mie risorse economiche (studio e mi mantengo da sola) me lo permetteranno cercherò di approfondire con uno specialista.
Buona giornata e buon lavoro.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Quando guarda la TV accade perché ormai il sintomo è diventato un automatismo, si manifesta senza il suo controllo e senza chiederle il permesso..

Sono contenta di averla fatta riflettere...

È innamorata?

Ci dia notizie se crede, ma si faccia aiutare.

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dopo
Utente
Utente
Sono già alla ricerca di una ASL nella mia zona che possa fornirmi, nel frattempo, un consulto ed un aiuto momentaneo, non essendo io in condizione di pagare uno specialista che mi riceva con costanza.

Sì sono innamorata, molto innamorata, di un ragazzo molto particolare e complicato che per ragioni di studio vive da un anno e mezzo a 500 km da me. Questa è sicuramente una forte fonte di ansia e/o depressione per me.
Vi aggiornerò non appena avrò un consulto diretto.
Grazie ancora!