Ipocondria e panico

Soffro dal 2001 di ansia, leggera depressione e ipocondria. l'ansia vera e propria e molti sintomi sono scomparsi o sono leggeri con la cura di farmaci che faccio. Mentre l'ipocondria e altri sintomi mi colpisce una volta al mese prima del ciclo mestruale in certi periodi o stagioni e mi fa andare in tilt, ,così anche il panico peggiora in quei periodi. Se non esco per alcuni giorni poi devo ricominciare tutto daccapo, a camminare per le strade e vado di più nel mio quartiere o in altri posti mi devono accompagnare con auto. Dopo due mesi dovevo ritornare dallo psichiatra, ma in primavera ed estate non ho nessun parente che mi accompagni e dovrei aspettare e dei conoscenti non mi fido perchè non conoscono i miei problemi e dovrei aspettare l'autunno quando ritornano dal lavoro qualche mio parente che ha l'auto che mi può accompagnare dallo psichiatra.
A me però sembra di stare meglio ma ogni tanto una volta al mese o in certi periodi mi vengono queste cose. Faccio una vita sedentaria e mi annoio . Poi
1)Vorrei sbarazzarmi dell'ipocondria.2:L'agorofobia e panico li vedo come un problema che non mi permette di uscire, perchè mi sembra banale non riuscire ad uscire fuori.Mia sorella al telefono mi fa venire dubbi ancora chissà cos'altro ho ancora mentalmente.Ma per me è normale che in estate ritornino o aumentano i sintomi ansiosi. Ho 47 anni e forse mi trovo nel periodo della premenopausa e non so se sono gli ormoni che mi danno questi problemi. Se non avessi l'agorofobia starei molto meglio.Per il panico che mi viene quando esco è poco o mi vengono pochi sintomi. sia mia sorella ma anche io penso che non sono l'ansia in se ma il mio modo di pensare e fare le cose, quei schemi mentali del passato difficili da cambiare.E il fatto che faccio apposta a stare male perchè voglio attenzioni dagli altri, ma per questo c'è una lunga storia dietro.
Per ora non posso andare dallo psichiatra, non posso fare psicoterapia, ecc. certe volte chiedo consiglio al mio medico.
Ho pensato di aspettare l'autunno, questi miei disturbi possono migliorare come peggiorare, dipende dal periodo.

Volevo sapere se pur apparentemente mi sembra di stare meglio è normale che vanno e vengono disturbi come ipocondria e panico?

Cosa mi conviene fare in questi mesi?

Grazie.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Sotto l'aspetto psicodinamico/simbolico l'agorafobia rappresenta proprio la paura della liberta', di non avere limiti, confini. E questo suo chiedere che con Lei ci siano persone fidate e' un sintomo forte.
La terapia farmacologica prescritta dallo psichiatra dovrebbe a mio parere essere coadiuvata da uno psicoterapeuta che l'aiuti a compredere le cause inconsce di questa paura che la paralizza.
La liberta', il vuoto, il 'non contenuto' posono essere inquadrati in vario modo che puo' mettere angoscia, se non si riesce a rendersi conto di cosa celino!
Ci pensi un po'!
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Mi piace molto ciò che ha scritto, non avevo pensato la versione della paura della libertà, mia sorella dice che voglio io stare sempre male e dipendere dagli altri, invece dovrei fare da sola e non dipendere dagli altri. Poi la vita quotidiana mi deprime molto. Non è che ho paura di ritornare alla normalità. In un certo senso sto usando i miei problemi per non andare a feste famigliari nei ristoranti.

Ho capito cosa mi rende libertà, come la natura, gli animali e l'arte. Vorrei vivere queste cose ma quando esco mi irrigidisco e non riesco a camminare.

L'agorofobia mi complica di più perchè è un qualcosa che non capisco e non accetto che sembra una cosa banale in confronto all'ansia in se. Ho capito che dalla mia agorofobia non ci sono grossi problemi o grossi sintomi, ma ho capito che è solo paura. In passato quando ero più giovane non avevo agorofobia ma non uscendo mai dal mio paese ero limitata o mi limitavano gli altri, ma solo con la forza di volontà mi ero fatta passare tante paure o comportamenti e non ho avuto problemi di essere indipendente e viaggiato e fatto quello che volevo. Essendo molto intelligente e avendo letto molti libri ho capito molto della mia ansia e di come sono io, ma questa dell'agorofobia non l'accetto e non la capisco. I traumi del passato e del 2012 li ho sempre vissuti a casa mia e fuori era la mia libertà, invece ora solo a casa sto bene, ma più sono stretti le stanze, le strade o con ostacoli va bene, per esempio non ho paura dell'ascensore, dal dentista, viaggiare in auto, ma in altre case e strade ho ansia, mi viene l'ansia quando vedo i miei fratelli,sorella,cognati,nipoti, perchè mi ricordano il passato. come lei ha scritto, penso che le mie paure sono inconsce e nascoste, perchè non le riesco a capire o non si vogliono capire. Forse mi manca lo sfogo di parlare con le persone per svagare, Secondo ciò che ha scritto mi son ricordata che quello che immaginavo se guarivo dall'agorofobia era quella di avere la massima libertà di viaggiare, uscire spesso pensare a me stessa, nel 2009 frequentavo molte persone e alcune situazioni o lavori dovevano finire e ho lasciato di frequentare le persone che conoscevo perchè le attività che facevo mi stressavano, dicevo che dovevo pensare un pò a me stessa,poi morì anche il mio cane, da allora ho iniziato ad avere la depressione e l'ansia cronica. anche con grossi impedimenti ma fino al 2011 facevo ancora cose e uscivo anche con l'ansia.Ora invece con questo problema dell'agorofobia mi blocco. Per 20 anni mi sono sempre occupata degli altri e quando mi occupavo di me le cose peggioravano perchè avevo più tempo di pensare, perchè ho una mente che si analizza troppo.Poi ho un altro disturbo che mi blocca che forse mi viene dalla cervicale o forse dall'ansia, che mi vengono forti vertigini qualche volta che mi fanno cadere e mi facevo male emi era venuta questa ulteriore paura e devo uscire per forza con mia sorella.
La psichiatra che avevo iniziato a vedere fa parte di un gruppo di vari specialisti, ma non ero riuscita a chiedere se facevano psicoterapia. Un altra cosa è sui miei schemi mentali, sono cresciuta costruendomi muri e schemi mentali come autodifesa dal mondo esteriore, difficili da demolire,
ho letto vari libri di psicoterpeuti come migliorare se stessi, mi hanno aiutato un pochino ma è difficile cambiare psicologicamente. Per esempio che farei psicoterapia non so se ascolterei lo specialista perchè ho questi difetti o muri mentali dentro di me. ma mi influenza negativamente le cose che dicono le persone comuni che conosco o ingigantisco le cose che dicono o la mia reazione.
[#3]
dopo
Utente
Utente
un altra situazione che sto vivendo è che i miei famigliari non conoscendo bene cosa siano questi miei problemi psicologici, ma ultimamente lo hanno capito perchè alcuni di loro ne soffrono, ma hanno una mentalità che mi hanno fatto sentire come una persona che è arrivata ad una certa età e non si deve aspettare più niente dalla vita, e credevo che la mia vita l'avrei trascorsa oltre che con questi miei problemi psicologici anche senza fare niente da fare solo la casalinga e non aspettarsi niente e aspettare di diventare vecchia e poi morire. Secondo loro non potrei vivere l'amore, o altre cose della vita e poi pretendono che non mi aiuto da sola nessuno mi può aiutare. So di non essere giovane, ho 47 anni e single, ma fisicamente ed esteticamente sembro ancora una ragazzina, sono capace di fare tante cose e ho fatto tante cose, perchè ho tenuto cura di me stessa senza abusi o altro. so che non posso fare le stesse cose del passato.
E pensare a questo come se mi butta come in un grande vuoto e un futuro senza senso.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Questa riflessione che ha condiviso con noi e' molto rilevante.
Forse e' proprio questa "paura" che Lei cerca di evitare : la paura di percepire dei desideri e di non riuscire a controllarli.
Sa, mi ha fatto venire in mente le parole di una canzone di qualche anno fa, che penso siano in grado di rappresentare quello che Lei sta dicendo a se stessa e a tutti in modo simbolico : "la vertigine non e' paura di cadere ma voglia di volare".
A 47 anni Lei vorrebbe non provare neanche il desiderio di volare, ma il suo mondo inconscio lo prova. E queste due dimensioni si contrastano in Lei.
Ci rifletta un po' e magari chieda un supporto psicoterapeutico per comprendersi. Ha ancora tanto tempo davanti a se', da utilizzare per vivere, senza paure, se lo desidera davvero!

Auguri allora! E ci faccia sapere!
[#5]
dopo
Utente
Utente
Quella specie di vertigine con caduta dopo esami e visite da specialisti, nessuno a capito che cosa sia, un neurologo ha detto che può essere da ansia, perchè cado all'improvviso e urlo e si contraggono i muscoli.

Un altra cosa che mi era successo nel 2008:dove ho capito una fase importante della mia vita, fino a 40 avevo fatto pochi viaggi e non avevo mai visto luoghi e cose belle, nel 2008 feci un viaggio a Londra da dei parenti e visitai dei musei che i miei non volevano nemmeno andarci, tutte quelle cose le avevo letto nei libri, alla fine in un museo mi venne una specie di Sindrome di Stendhal perchè avevo visto dei dipinti di poeti che mi piacevano molto e che mi avevano illuminato verso nuovi orizzonti sul tema del romanticismo. nello stesso anno andai a Roma nei musei vaticani e avevo paura che mi venisse la reazione come a Londra, anche nella cappella sistina mi venne una specie di sindrome con vertigini e sensazioni troppo grandi per me. Allora avevo capito che per metà della mia vita non avevo vissuto o visto cose della vita verso il bello e l'immenso che altri vedono facilmente, la mia famiglia mi aveva carpito le ali e non mi avevano permesso di fare niente.
E' come se nella vita voglio vivere quelle atmosfere immense e grandi mentre nella vita quotidiana che vivo mi deprime, essendo libera ho molto tempo a disposizione e lo devo riempire con hobby per non cadere in depressione.
Poi di tutte le cose che so e che penso non posso parlare con nessuno, perchè vivendo ad un livello sociale/istruzione basso ma avendo un livello alto perchè avevo studiato da autodidatta , ma mi sono trovata e mi trovo male e questo mi deprime. Fino al 2011 facevo tante cose che la gente non credeva o non sapeva le cose che ero in grado di fare e rimanevano meravigliati, una persona disse che ero come una mammola,fiore, che sembro semplice e umile epoche parole ma faccio cose grandi e tante cose, infatti molta gente mi credeva una dottoressa in lettere. Invece ora sto qui dove a fatica mi alzo la mattina e devo riempire la giornata.

Grazie per i suoi commenti.


[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La invito a non disperdere i Suoi interessi! In qualsiasi modo possa coltivarli.
Cerchi nella Sua citta' se esistono delle Associazioni Culturali. Ma se non dovessero soddisfarLa cerchi su Internet.
Internet ha tantissimi difetti, se si usa male, ma se si vuole usarlo bene e' un immenso catalogo ove si puo' trovare davvero di tutto, e appassionarsi!

Comprendo la Sua Sindrome di Stendhall: l'arte ha la capacita' di parlare all'anima, e chi ha la sensibilita' di ascoltare va in estasi, specialmente davanti a opere enormi come si trovano nei grandi Musei del mondo.
Si ponga come obiettivo Parigi ove i musei sono straordinari o Madrid.
Non Le suggerisco i nomi dei Musei perche' penso che sara' interessante per Lei cercare le opere conservate nei principali Musei del mondo.
Non le dico nulla di Firenze.. ma puo' immaginare!
Firenze e' un Museo continuo in una citta' bellissima! E Italiana!
Mi scriva di nuovo che ci confrontiamo!
Auguri gentile Signora!
[#7]
dopo
Utente
Utente
Avevo scritto che mi avevano precluso di vivere le cose belle e vivevo male, mio padre e i parenti furono la causa della mia ansia,ma qui non posso scrivere molto,ma in generale non mi facevano vivere o avere le cose normali nella vita, sia a me che ai miei fratelli e sorelle ci trattavano male e non potevamo avere le normali cose di un adolescente, la mia identità e libertà la ebbi a 25 anni, persino non potevo neanche ridere perchè nostro padre diceva che lo prendevamo in giro o facevamo tranelli, oppure i miei libri li nascondevo perchè gli altri miei fratelli e sorelle e cognati, alcuni di loro dicevano che spendevo soldi sui libri,invece furono la mia unica compagnia di quegli anni. Avevo lasciato la media e la ripresi a 30, ma dai 20 studiai da autodidatta. Dal 2004 al 2011 ho frequentato associazioni e molte persone di vario genere e facevo attività culturali, di volontariato,ecc. e aiutavo gli altri a promuovere la loro arte,, facevo mostre e avevo vinto vari presi in letteratura,artigianato, mi trovavo molto bene a trattare con persone del genere e autorità, ma avevo fatto anche attività di volontariato molto umili in cui mi occupavo di anziani e bambini,ecc. Spesso penso come ho fatto a fare tutte quelle cose che una persona timida come me avrebbe avuto grossi problemi, ma io le facevo e non so cosa me lo faceva fare, forse la repressione di non aver vissuto le cose al momento giusto nel passato. Ma poichè allora leggevo Schopenauer, mi era rimasta il concetto"la forza di volontà" di cui scriveva sempre il filosofo.
Ma con il problema della fobia di uscire che ho in questi anni mi blocca e non mi permette di fare niente. Speravo di guarire subito e in futuro se capitava sarei andata a vedere città come venezia, firenze, il Louvre e le università europee dove avevano studiato i miei filosofi preferiti.
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Lei ha dimostrato a se' stessa di sapere fronteggiare le difficolta' che Le furono create, e non mi sembra che fossero piccole!
Questa attitudine non e' una cosa che cambi nel tempo e neanche con le patologie perche' e' un tratto della personalita'.
Lo psicoanalista a cui cerco (peraltro indegnamente! ) di fare riferimento e' J. Lacan il quale basa la sua teoria sul concetto di "desiderio" : cio' che muove il mondo è la MANCANZA. Perche' essa genera il DESIDERIO.
Le vorrei suggerire di rileggere il Suo ultimo post con questa chiave: poi se vuole mi scrive come potrebbe cambiare il Suo punto di vista.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Non conoscevo Lacan, ho letto in internet chi era e anche un video di Recalcati cui spiega il desiderio, che chiama desiderio-vocazione. Fino a qualche anno fa avevo un forte rancore verso la mia famiglia che non mi ha permesso di studiare e realizzare i miei desideri di quello che volevo fare nella vita, anche se fino alle medie odiavo la scuola, ma dai 20 anni in poi ebbi la svolta psicologica e mentale e cambiai, Desideri-vocazioni che per paura e timidezza non dicevo a nessuno perchè sapevo che nella mia condizione non avrei realizzato niente. Ma se li dicevo li vedevano cose spropositate.
Per esempio dai 12 anni volevo fare l'astrofisico e dopo per alcuni anni lo feci a livello amatoriale, poi avevo la vocazione spirituale per 20 anni e dissi di no a Gesù, mi credevano persino atea perchè non mostravo niente di me, poi la filosofia, volevo diventare un professore di filosofia nelle università tedesche o americane, poi la vocazione della scrittura e questa la sfruttai ma ho smesso,psicologia e teologia,Arte, poi scienze naturali,ecc. Ma quello che volevo fare era l'astrofisico e filosofo. Senza averlo fatto apposta ho trasmesso alcune cose a ma nipote, Possono essere cose quasi assurde, ma le ho sperimentate solo a livello amatoriale, ma di certo non potevo fare tutte quelle cose, ma erano cose avvenute durante molti anni. Ma molte persone mi credono dottoressa, pittrice,poetessa,professoressa,musicista,ricamatrice,ecc, perchè mi vedevano o sapevano le cose che facevo, ma io mi vergognavo e non volevo che mi dicessero cose del genere. Mi è passato il rancore poichè ho raggiunto un età e con i miei problemi di adesso non posso fare niente.
Recalcati nel video spiega che se una persona non soddisfa il desiderio-vocazione la tradisce e si ammala. Forse per questo da quando avevo deciso di smettere di fare le cose nel 2011 me ne sono andata in depressione.
In passato pensavo che non avendo accettato la vocazione spirituale o il percorso spirituale che mi diede Gesù, pensai che si era arrabbiato e mi metteva alla prova per vedere come mi comportavo ma questo un bel pò di anni fa. Questa mia tendenza a negarmi le cose che desideravo era dovuto al fato che in passato in famiglia mi negavano tutto. Ho sentito la mancanza di molte cose in passato, perchè non avevo avuto una vera educazione, la figura del padre era negativa, a 14 anni mi occupai di mia madre che poi morì, gli altri adulti avevo un immagine negativa, non mi dicevano mai parole buone e niente.Mi ero autoeducata da sola con gli insegnamenti di Gesù,anche verso i miei fratelli e sorelle più piccoli, ma non lo facevo a livello religioso ma dal punto di vista umano di Gesù.

Non è che sia anche questo il motivo dei miei problemi?
Mia sorella mi dice che sto bene fisicamente ma è mentalmente che non sto bene e che ho paura di stare bene.
[#10]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Le cause del male che ora prova possono essere diverse. E andrebbero cercate con cura e pazienza, perche' basta una "spina" posta in un punto nevralgico a produrre dolore e blocco dappertutto!
Si percepisce tanto doloroso rimpianto nelle Sue parole per tutto quello che ha lasciato andare. E che amava o avrebbe potuto amare e coltivare!
Certamente quando ci si nega la goia, la soddisfazione, la realizzazione del desiderio e dei desideri ci si "castra" (usa questa brutta espressione Lacan!, brutta ma molto evocativa).
E quando ci si "castra" delle conseguenze ci sono.
La psiche non si rassegna alla scarsa attenzione verso di se'!

Che ne dice?
[#11]
dopo
Utente
Utente
Da quando avevo 20 anni avevo capito che era la mente il punto forte o arte di me che comandava sulle altre parti dell'essere, le parti anche più terrene e quotidiane, come i desideri o cose di una vita normale le mettevo da parte, idealizzavo le cose e le persone, mentre la quotidianità mi deprimevano ed erano cose normali per me non bisognava perderci troppo tempo, ma idealizzavo tutto, la vita, la famiglia, l'amore e altre cose, ero sempre alla ricerca di imparare le cose, e certe volte qualcosa mi illuminava emi faceva vivere periodi belli, mi ero imposta anche di credere a cose che fossero positive, ma nella realtà era tutto diverso, mi sembrava e mi sembra ancora adesso un pò che alcuni dei miei famigliari sembrano degli estranei, il luogo e l'epoca dove vivo non mi piaceva, come se ero fuori posto, come se ero uno straniero nella mia terra, poi dai 14 anni avevo vissuto e visto cosa era la morte, la malattia, la sofferenza in mia madre o nelle persone malate all'ospedale, vedere moribondi sconosciuti, o qualche mio parente, mentre non avevo mai visto cose belle della vita di un adolescente o giovane.Poi i pochi famigliari che ho sono molto strani, da quando ho 30 anni e vedevano che non mi sono sposata e vivo con un fratello e sorella con handicap mentale medio gravità, mi negavano o mi tappavano le ali per qualsiasi cosa, come se eravamo già destinati a vivere soli e invecchiare da soli, e ogni volta che li vedo mi viene l'ansia. Invece io desideravo tanto una famiglia in cui tutti si vogliono bene e si rispettano
Con queste cose mi dicevo che non potevo guarire mai, e i miei famigliari da qualche hanno conoscono i miei problemi di salute, anche se mi hanno aiutato un pò, ma come se me la devo vedere io ma devo vivere a casa e non disturbare.
Per esempio per migliorare dall'agorofobia mi imponevo di uscire a comprarmi qualche capo di abbigliamento e rifarmi il guardaroba perchè era un anno che non uscivo e per vari anni non avevo comprato più abbigliamento, ho comprato ma cose che costavano poco, e così uscivo e pensavo a curare me stessa e questa era una delle poche cose che ha avuto successo, invece le mie sorelle che lavorano lontano o se dico che mi sono comprata una maglietta quando vengono a casa, sono contrarie dicono che non devono spendere soldi. Non posso fare nemmeno le cose normali.Invece poi fanno che mi posso comprare cose che a me poi non interessano molto, così secondo loro sto calma e non do fastidio. Invece per me era importante non l'abbigliamento in se ma perchè mi prendevo cura di me. In tutte queste cose mi son detta che se vivo così non guarirò mai se vivo sempre in questo ambiente simile al mio passato.Per molti anni ai miei famigliari tenevo nascosto tutte le cose che facevo poi quando vennero a sapere si meravigliarono. Mi avevano sempre trattato come il brutto anatroccolo e mi trattavano male e certe volte anche da adulti e poi ammettevano i loro sbagli. queste cose sono che non mi hanno fatto vivere i miei desideri e le cose normali di una vita.
Io leggo libri tutti i giorni e ho notato che la mia mente di base o la mia intelligenza sono rimaste sempre uguali, avevo paura di perderli, ma sono altre parti che soffrono di ansia o ipocondria e agorofobia con panico. Non so nemmeno se è il mio inconscio che mi crea questi problemi perchè molti anni fa avevo trovato un equilibrio tra Io e Inconscio affinchè fossi equilibrata.
[#12]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Perche' mette su un piedistallo tutti i pareri altrui e non i Suoi?
Che diritto hanno i Suoi di sindacare le spese che Lei decide di fare per se'?
Lei ha una Sua indipendenza economica?

Non vorrei che il "diritto di veto" che Lei concede ai Suoi sia un'altra barriera che Lei pone a difesa di se'. Come avesse timore di essere libera.
Ritorna questo concetto della paura della liberta'!
[#13]
dopo
Utente
Utente
Io non ho indipendenza economica ma vivo con un fratello e sorella con pensione invalidità e io mi occupo di loro, in sostanza vivo con parte della pensione di reversibilità di nostra madre. Ma essendo un tipo di persona che consuma o non spende molto e non mi piace avere a che fare con i soldi, ho lasciato che i miei fratelli che vivono con me amministrano i loro soldi. Ma poi sono io che dirigola casa o famiglia e so bene con questi con cui vivo, sono quelli che sono sposati con cui sto male emi hanno condizionato la vita, mentre loro pensano che sono questi che vivono con me che sono la mia croce, invece è il contrario.
Ma il fatto che mi influenzano le opinioni altrui viene dall'adolescenza, poichè mi trattavano male o non mi davano il necessario o non amavano per esempio che mi vestivo bene o se compravo un mobile o una semplice maglietta da 5 euro, invece io volevo condividere e vivere le cose come fanno i normali fratelli e sorelle, in passato mi consideravano male, mentre io fisicamente ero debole e malaticcia loro mi opprimevano psicologicamente o dovevo avere cose inferiori,ecc. Sia dalla mia famiglia che dai parenti, nemmeno una parola buona, anche quando c'era mia madre la facevano sempre piangere e si era ammalata di stomaco per lo stress e poi era morta per un tumore.Mi avevano fatta credere che ero brutta e non valevo niente e anche a 16 anni mi hanno portato a chiudermi in casa e avere paura di farmi vedere dalle persone.Anche da adulti certe volte si comportavano male e poi dopo molti anni ammettevano che si erano pentiti, invece io cercavo la loro compagnia, e quando se ne andavano tutti all'estero a lavorare mi sentivo ancora più sola. Anche ora non posso dire se mi compro una maglietta o altro anche se costa poco, e se pure dico che mi aiutano a migliorare i miei problemi dicono che non devo spendere soldi, invece poi incitano o sono d'accordo se compriamo, computer, elettrodomestici o cose del genere, è come se se compriamo quelle cose ci sistemiamo e stiamo tranquilli e invece a me non interessano, io li avevo presi solo per ringraziare mia sorella che si occupa di me nei miei problemi, è come se abbiamo sempre bisogno del loro parere o della loro accettazione. Se metto le mie foto su facebook, hanno pure da ridire, ma io lo faccio per far vedere come stiamo o far vedere quando sto meglio con i miei problemi,ecc. E' come se non posso fare niente. Poi quando mi rivedo nelle foto vedo solo cose umili e normali, niente di eccezionale e chissà che cosa.
Anni fa quando se ne andavano a lavorare all'estero e nessuno voleva stare con nostro padre nessuno si interessava a me e non mi hanno mai portato via , invece dovevo sopportare mio padre fino a quando i carabinieri lo hanno mandato via e occuparmi di questi miei due fratello/sorella.
Per questo ho come un amore/odio verso i miei fratelli/sorelle sposati, vorrei frequentarli ma vorrei evitarli perchè mi creano ansia ma ho ugualmente bisogno di loro per i miei problemi di salute.Mi dicevano pure che mi devo sposare a fare è meglio che sto da sola. Perchè vogliono che stia a casa e non disturbi nessuno.Non mi fido più di loro perchè in passato pensavano ai loro profitti a quando noi saremmo diventati vecchi a chi andava la casa e questo quando avevamo ancora 30, oppure un fratello che si era rifatto un altra famiglia e voleva venire ad abitare a casa nostra con la nuova patner e ci ha stressato per un mese portandomi ha una forte depressione e ansia perchè ci aveva fatto rivivere le cose del passato che combinava mio padre. Ora non li faccio più venire a stare a casa per le vacanze perchè non riesco a gestirli emotivamente per molto tempo.
Mentre io cerco di distaccarmi ma con i miei problemi ho un pochino bisogno di solo solo quando mi devo accompagnare con l'auto qualche volta a fare qualche visita o esame medico e loro dicono che me la devo vedere io, che gli altri non possono aiutarmi. Io non pretendo niente, solo quel poco qualche volta mentre io ho speso la mia vita ad occuparmi della mia famiglia. Pure adesso ci occupiamo della loro casa e i loro animali che lasciano a casa loro per molti mesi. Io per esempio mi sono presa un altro cane per vedere se mi aiutava a migliorare con l'ansia e mi aiuta molto, mentre loro sempre i soliti fratelli/sorelle non piace vedere un cane in casa e che gli fa le feste. Mi aiuta di più questo cane che i miei famigliari, questo cane mi soccorre anche quando sto male e mi sta sempre vicina e mi tiene più vispa.
Sono adulta da un pezzo e dovrei distaccarmi da un pezzo, ma sono che sono così, hanno tutti un carattere freddo e razionale, neanche tra di loro hanno quell'empatia di sentire se soffrono o dimostrazioni di affetto tra di loro, mentre io sono ipersensibile. Spesso quando ci incontriamo le uniche cose che si parla sono le cose del passato che mi creano depressione o stanno zitti e non so nemmeno cosa devo dire per parlare.Specialmente una sorella di un anno più grande di me mi criticava sempre su qualsiasi cosa, che non sapevo cucinare, o fare le pulizie, non devo spendere soldi, o fa notare cosa indosso anche se è un semplice vestito, ecc, ma lei fa così perchè odia le donne in generale.Anche quando vede l'altra mia sorella gli dice sempre che è grassa.
Sono peggiorata con i problemi di ansia e agorofobia e panico o depressione da quando ci frequentiamo di più.
[#14]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Riprendiamo domattina il discorso con piu' tempo!
Ma la prego di riflettere su questa grande dipendenza che Lei dimostra verso i suoi fratelli.
Cio' la pone in condizione sottomessa a loro emotivamente e loro lo sanno.
Dovrebbe cercare di ridurre il loro potere su di Lei, anche se a livello economico non e' indipendente metta dei paletti!
A domani!
Ci rifletta! Non si ponga in modo che siano loro ad essere la sua prigione!
[#15]
dopo
Utente
Utente
In passato perchè si comportavano male ed io ero quella più debole, ancora adesso se dovrei comprare per esempio un elettrodomestico è come se devo avere la loro approvazione, anche se siamo tutti adulti e vaccinati, anche solo per il fatto che nelle cose o in certe cose ho bisogno un pochino di loro.
Anni fa per alcuni anni mi ero distaccata totalmente ed era come se facevo due vite separate, i miei non sapevano cose facevo e chi frequentavo e gli altri che frequentavo non conoscevano la mia famiglia, ma era perchè i miei non capivano nulla di poesia, di fede,di arte anche se poi dopo gli ho influenzati a conoscere quello che facevo. Ma è perchè fino ai 25 anni mi hanno appresso psicologicamente e mi criticavano sempre, e poichè in casa quando c'era mio pare e ci faceva vivere male, si tenevano lontano e avevano paura che "gli rubassimo da mangiare"nel senso che non ci aiutavano neanche quando facevamo la fame per colpa di nostro padre.
Poi invece quando tutto si è risolto pretendono che andiamo a mangiare da loro durante le feste ma io non ci voglio andare perchè non c'è dialogo e non so cosa potrei dire per non farmi criticare. Glielo pure detto che quando c incontriamo tutti non devono parlare dei traumi e stress che abbiamo vissuto in passato perchè mi creano depressione e ci ho messo molto a dimenticare quelle cose. E' come se quando io parlo come se tutte le cose che dico sono sbagliate, mi correggono pure le parole e questo non lo sopporto.Alla fine poi loro non parlano facilmente perchè non gli è mai interessato mai niente di me e non mi consideravano, e per non fare scena muta gli facevo domande per incitarli a parlare delle cose in generale.
Ma io avendo una cultura più elevata della loro è da molti anni che ho smesso di parlare di certe cose o fare discorsi costruttivi. Per esempio con una sorella e suo marito nei periodi che vengono in paese mi influenzano molto i loro comportamenti, o sono freddi, o ci aiutano o ci criticano,perchè anche loro hanno i loro problemi ma hanno delle riserve verso di me, nel senso che non mi possono vedere perchè non lavoro e posso ugualmente comprarmi quello che voglio,ecc.
Ma non dipende da me, in passato la famiglia non mi ha mai aiutato e dopo ho faticato molto a trovare il lavoro ma non lo trovavo, ma poi con i miei hobby arrotondavo e guadagnavo qualcosa o le attività culturali. Ora c'è di più il fatto che avendo i problemi di salute qualche volta ho bisogno che mi diano un passaggio con l'auto per fare qualche esame medico,sono pochissimi anni che vedono che ho problemi e quando mi lascio prendere dall'ipocondria o voglio approfondire le patologie che ho, loro non vogliono nemmeno che vada dal dottore o fare qualsiasi esame, è come se mi prendono per pazza, e questo non mi piace, perchè ho paura che poi quando serve veramente loro non ci credono mai. Dicono se mi viene il panico non devo uscire o se ho problemi devo stare a casa e nient'altro. Mi fanno sentire peggio di quello che sto.
In questa primavera che non ci sono pensavo che sarei migliorata se non li vedevo.Ma ora è ritornato il peggioramento da giugno e non mi riprendo ancora, ma non so se sono gli ormoni o un fatto psicologico.
Ma per la mentalità che ho non dovrei essere dipendente o assoggettarmi a loro ma essere libera e indipendente.
Ma sin dal passato che ho sempre sofferto di carenze affettive e solitudine, ma la solitudine non mi fa nemmeno paura.
Sono sempre stata abituata a occuparmi delle altre persone e di animali, da quando non mi occupo di nessuno ma sono gli altri che si occupano di me da allora che sono peggiorata anche. Nel 2010 una mia sorella che è fissata con la pulizia e non piace avere animali in casa, criticava che avevo uccelli e cane, e mi tolsi tutto dopo che il mio cane morì, (ma loro hanno gatti in verande che poi li lasciano per quasi tutto l'anno). E in quegli anni vedere la casa vuota e senza rumori di canti e compagna la casa la vedevo e sentivo silenziosa e vuota. Ma perchè ho sempre avuto l'istinto di voler curare e dare da mangiare e far crescere persone e animali.

[#16]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Io posso capire il Suo amore per gli animali perche' lo condivido!. E so quanto affetto disinteressato e completo sappiano dare!
Fossero gli uomini cosi'!

Riguardo i Suoi parenti La invito nuovamente a mettere dei paletti. Se non Le parlano di loro iniziativa non sia Lei a offrirsi. Questi giochetti sono "di potere". E penso che Lei lo sappia.
Il suo desiderio di essere accompagnata non deve condizionarLa piu' di tanto o diverra' per loro un'arma subdola ma reale.
Si renda "indipendente" a livello mentale e non li ascolti piu' di tanto.
Il "trucco" di prenderla "per matta" e' stato usato a valanghe nel cinema e nella letteratura per fare pressioni : le cito il famosissimo film "Gaslight" tanto per dirLe il primo titolo, ma tutta la letteratura di Pirandello utilizza questo triste tema! Per narrare come possa essere malamente utilizzato!
Le piace Pirandello?

[#17]
dopo
Utente
Utente
L'anno scorso dovevo fare alcune visite ed esami ed erano due anni che non li avevo potuto fare, allora per farmi accompagnare usavo dei discorsi per cui loro potevano avere interessi materiali o economici in futuro, per paura che non mi volessero accompagnare, visto che in passato avevano questi pensieri, ma c'è una sorella che quando la telefono mi dice che non devo chiedere aiuto di un passaggio agli altri, ma io mi dico che cos'è un passaggio? Io ho fato tanto per loro in passato, se siamo famigliari a chi dobbiamo chiedere!!!!
Conosco molte altre persone ma a causa della mia ansia di questi anni mi sono allontanata e non c'è più la confidenza di prima,ma anche loro mi cercano quando gli servo, "perle votazioni" o cose che interessano a loro, ma chiedere agli estranei è diverso. Una volta mi sono fatta accompagnare dal medico e alla fine nello studio del medico eravamo in 5 persone, il medico, mia sorella che mi accompagna, un altra sorella che doveva anche lei andare dal medico e mio cognato marito di lei, e poichè il medico mi aveva detto di fare la domanda di invalidità che poi non ho avuto dei miei problemi,, le storie di mio padre che era la causa dei miei problemi, poi mio cognato era alle mie spalle e non vedevo i gesti che faceva. mio cognato e sorella si misero a discutere col medico se conosceva altri medici, Era stata una scena così imbarazzante e grottesca che credevo che mio cognato mi volesse far passare per matta. Ma io mi dico non poteva farsi i fatti suoi emettere a galla la storia di nostro padre che io non ho mai raccontato al mio medico, ma lui il mio medico anche se c'è l'ho da poco ma lo sa come sono.
Sembrava proprio una scena di racconti di Pirandello, per questo quando avevo letto Un libro di racconti di Pirandello i personaggi mi sembravano o strani quasi matti.
Ma da allora come se mi considerassero matta, ma aduna sorella al telefono gli ho pure detto che anche loro non sembrano tanto normali ma strani, questo e perchè tutti lo sappiamo che per i stress e traumi che abbiamo vissuto in passato ognuno è stato influenzato in modo diverso e ognuno ha i suoi lati nevrotici, e secondo me anche loro hanno bisogno dello psicologo. Per questo loro, fratelli e sorelle sono freddi e non c'è dialogo libero e per parlare devo fare delle domande io, oppure si incantano a guardare la televisione.
Mi sono rassegnata a non parlargli dei miei problemi ma a volte lo faccio ancora,ma perchè non ho nessuno con cui parlare, solo la sorella che vive con me.Certe volte si comportano bene ma altre volte no, dipende dal loro umore.
Nel 2014 il primo anno di cura mi sembrava di essere guarita ma non c'erano i miei famigliari, solo qualcuno raramente e quelli che vivono con me, nel 2015 li ho frequentati spesso,ma se li devo vedere mi fanno anche paura, e alla fine dell'estate scorsa ero peggiorata con la fobia e panico, fino a quando avevo detto a una sorella che il marito aveva l'auto, che volevo fare l'esame del sangue per vedere il colesterolo e altre cose perchè erano anni che non lo facevo ma loro la prendevano come una mia paranoia e mi stressai molto e dopo qualche giorno ebbi una forte vertigine e attacco di ansia che erano quasi 3 anni che non avevo un attacco e da allora dissi basta non gli devo dire più nulla e avevo passato l'inverno e primavera meglio, invece ora a giugno mi sono fatta prendere di nuovo dall'ipocondria e gli ho telefonato di nuovo.Invece dal dentista mi avevano portato facilmente.

Poi ci sono anche i vicini di casa che m stressano molto ma questa e un altra storia......

Ma ci tenevo adire che non sono pazza o chissà cosa, ma ho solo questi disturbi come ansia, un pò depressione, fobia e certe volt e panico, ma se avevo più forza di volontà guarivo meglio. Sono cose normali per un ansioso.

Scusate se scrivo molto, ma va a finire che per spiegare le cose escono tante cose fuori e mi fanno pure male ricordarle.

Ciclo mestruale

Cos'è il ciclo mestruale? A quale età arriva il menarca? Cosa fare se le mestruazioni sono irregolari? Tutto quello che devi sapere sulle fasi del ciclo.

Leggi tutto