Ipocondria acuta o quasi

Buonasera,
Sono un ragazzo di 29 anni, pur non essendo mai stato da un professionista, mi sono autodiagnosticato ipocondriaco.
A ottobre del 2015, muore un mio vecchio compagno di università, oltre il fatto che frequentavamo i stessi corsi, vivevamo nella stessa residenza universitaria, insomma vederlo faceva parte della mia quotidianità.
Da quella data inizia il mio calvario, comincio a fare tutte visite di controllo navigo su Internet per diagnozticarmi le peggio malattie, ogni mio sintomo mi porta a fare visite private per avere al più presto una diagnosi, di cui non sono mai convinto e cerco risposto in altri studi medici, ho fatto ecografie analisi del sangue di ogni tipo, due giorni fa una mappature dei nei ma temo che non abbia controllato uno in particolare che mi porterà a fare un 'altra visita, ho preso già appuntamento, conosco a memoria la pagine AIRC.
Ho paura di soffrire e far soffrire la mia famiglia, di non potermi godere ancora una passeggiata al Lago, se lo faccio la mia mente fa dei giri che potete solo immaginare.
Aiutatemi a capire cosa è successo da quel mese di ottobre...
Cordialmente
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
è probabile che la scomparsa del suo compagno l'abbia messa in allarme e mobilitato una certa quota di ansia.
Continuare il pellegrinaggio medico non la aiuta a risolvere il problema, se tutto è posto a livello organico.
Intanto chiuda Internet, le ricerche che mette in atto alimentano paure, preoccupazioni, ansia.
Si dovrebbe rivolgere a un nostro collega direttamente per valutazione e cure appropriate.
Dall'ansia patologica si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi con i trattamenti appropriati, come ad esempio la psicoterapia previa valutazione specialistica diretta.

Legga questo articolo e se crede ci faccia sapere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
E' possibile, come indicato dalla collega Dott.a Rinella che la scomparsa del Suo amico abbia slatenizzato dei timori che covavano silenti.
Cosa in articolare l'ha colpita della scomparsa del Suo amico? L'improvviso manifestarsi della patologia? La sofferenza? La mancanza che Lei ne ha subito?
Io Le consiglierei di esplorare queste dimensioni al fine di comprendere la Sua sofferenza nell'oggi e nella ossessiva ricerca di eventuali segni prodromici di malattia.
Tenga presente che tutti noi viviamo nel *qui ed ora* e la serenita' consiste proprio nel non porci domande sull'attimo presente e futuro o sarebbe un inferno inutile!
Questo stato d'animo ci colpisce quando all'improvviso la morte ci sfiora e ci manifesta il suo potere distruttivo.
Qundi si', rifletta sulla caducita' dell'esistenza umana, ma per fare buon uso della vita, non per cercare di porre rimedi a una imponderabilita' immanente nell'esistenza stessa!
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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