Difficoltà a svegliarsi la mattina, mancanza di respiro...

Buonasera, mi chiamo Filippo ed ho 23 anni.
Da un po di tempo credo di soffrire d'ansia, per vari motivi personali tra cui relazione, tensioni a livello famigliare ecc.. (premetto che mia madre è molto ansiosa e ha subito un po di interventi chirurgici, non vorrei che me l'avesse passata anche a me senza volerlo ovviamente).
Ultimamente non riesco a svegliarmi la mattina (almeno che non abbia un impegno davvero importante), è come se il mio cervello andasse in black out, non sento la sveglia oppure mi capita di spegnerla inconsciamente e non ricordarmi al risveglio, qualche ora dopo, di averlo fatto. Mi sveglio spossato e ancora stanco, questa stanchezza dura fino a sera tarda, per non parlare della tensione sulle spalle che sono sempre irrigidite, giramenti di testa, stato confusionale, sbalzi d'umore, irritabilità, paranoia ecc, ed ultimamente sento come una specie di lieve pressione sul collo, e mi sembra che i linfonodi siano leggermente ingrossati, soffro anche di reflusso gastrico.
Tutto ciò è cominciato da quando ho cambiato stile di vita, non lavoro da Maggio dell'anno scorso e non faccio palestra da settembre, è come se avessi perso le forze di fare tutto. Questi sintomi sembrano alleviarsi un pochino se riesco ad alzarmi la mattina presto.

(Un anno fa i livelli della tiroide erano ai limiti mi diceva il medico di base, potrebbe trattarsi anche di quello?)
Ps. Si, sono anche un po ipocondriaco!!!

Secondo voi sarebbe meglio parlarne al medico di base? Sarebbe opportuno richiedere qualche esame specifico o può trattarsi di ansia? Qualche consiglio?
Aspetto una vostra risposta,
grazie in anticipo
Filippo
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Filippo,

le consiglio sicuramente di rivolgersi al medico curante per chiedergli di valutare la sua situazione attuale dal punto di vista fisico e capire se soffre di qualche patologia che non può auto-diagnosticarsi.
A questo proposito le suggerisco anche di non cercare sintomi e descrizioni di malattie varie su Internet perché rischia solo di spaventarsi e di arrivare a conclusioni errate.

È probabile che sua madre l'abbia contagiata con la propria ansia, di certo non volontariamente, perché starle vicino e vederla in cura e preoccupata per la propria salute ha comprensibilmente creato anche in lei il timore di soffrire di qualche malattia, oltre che (magari) di poter perdere la mamma.

È possibile che il malessere legato alla perdita del lavoro (o alla conclusione del periodo per il quale era stato assunto) sia di tipo depressivo e che lei abbia cambiato ritmi di vita non solo perché non deve più presentarsi a una certa ora al lavoro, ma anche e forse soprattutto perché non lavorando non riesce a dare un senso e uno scopo alla sua giornata e alla sua vita in generale.

Come mai ha iniziato ad alzarsi tardi? Se alzandosi presto si sente meglio è probabile che quello sia l'orario giusto per lei e sarebbe utile che cercasse di rispettarlo.

Ha cercato da subito un nuovo posto di lavoro? Lo sta ancora cercando o ha perso la speranza di trovarne un altro?
Perché ha smesso di andare in palestra?

Per quanto riguarda la sua tiroide, i valori erano al limite superiore o inferiore del range?
Il suo medico non le ha prospettato la necessità di sottoporsi ad un successivo controllo per monitorare la situazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it