Mi dovevo sposare a giugno

Gentile dottore, ho 38 anni e secondo quanto deciso a metà gennaio con il mio fidanzato a giugno dovevamo sposarci .A gennaio scoprimmo che ero incinta e quindi fu fissata la data del 3 giugno per far nascere nostro figlio in una famiglia a tutti gli effetti. Durante il viaggio dell ultimo dell anno ( quindi 15/20 giorni prima della decisione) il mio fidanzato a parigi mi disse che il suo proposito per l anno nuovo era convolare a nozze. La scoperta della gravidanza non è stata un fulmine a ciel sereno: da 5 mesi non prendevano precauzioni di nessun tipo.Quindi sarebbe potuto succedere anche prima...Così interpretai questa decisione di sposarci a giugno come un anticipo di pochi mesi. Purtroppo esattamente tre settimane fa, a 11 settimana la gravidanza si è interrotta. Gli ho chiesto rassicurazioni: volevo capire se si sentiva ancora motivato a sposarsi. Inizialmente mi ha risposto che ero l amore della sua vita, ma ho constatato l aumentare dell indifferenza nei preparativi: io ho continuato pagando anticipi e fissando l appuntamento al ristorante per definire il menù. Da dire che le spese le sto sostenendo solo io, ma anche questo era nell accordo, lui avrebbe dovuto vendere delle proprietà ereditate nell ultimo anno e poi avrebbe partecipato alle spese o rimborsandomi o sostenendo quelle dopo il matrimonio in misura maggiore. Insomma già prima di scoprire di essere incinta avevamo chiarito questo punto, pur sposandoci qualche mese dopo la questione economica sarebbe stata affrontata così. Ora mi ritrovo ad aver versato già 4 000 euro e devo finire di pagare l abito dal momento che già hanno preso le misure.
Adesso ogni qualvolta gli dico che il tempo stringe ,che dovremmo fare la promessa di matrimonio, stampare e inviare gli inviti o tace o cambia discorso o mi dice che non lo comprendo, che lui deve risolvere altri problemi, in particolare il rinnovo del contratto di lavoro( il contratto gli verrà comunque rinnovAto , è in dubbio che le condizioni siano migliori di quelle attuali),aggiunge che la madre è anziana, sempre più debole( noi avevamo stabilito di vivere nel mio paese, a 20 km da casa della madre, già avevamo pensato a una stanza per ospitare la madre quando avrebbe voluto stare qualche giorno da noi). È figlio unico e la madre è vedova. Prima dell aborto mi chiese di accompagnarlo per comprare il suo abito. Ora mi dice che è presto. Gli ho detto che ho l impressione di " camminare da sola". Non risponde o mi dice che non lo comprendo: lui ha troppi problemi. Mi aveva promesso l anello di fidanzamento per il compleanno. Il compleanno è passato e non ho ricevuto nessun anello. Gli ho detto di fare il suo colloquio di lavoro, che lo lascerò in pace nei prossimi giorni. E poi che ci sentiremo dopo il colloquio/ firma del nuovo contratto. Ma sento che sto solo prolungando l agonia.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

mi spiace molto per la sua perdita e immagino che non sia facile procedere con i preparativi per le nozze mentre sta elaborando la fine della gravidanza.

Il suo fidanzato come ha reagito alla perdita del bambino?
Ha mostrato dolore, delusione, rabbia, oppure non ha reagito apertamente?
Ne avete parlato a sufficienza?

In fondo lui voleva già sposarla prima che lei scoprisse di essere incinta, quindi se ora le sembra che stia cambiando idea si può ipotizzare che la perdita del bambino abbia inciso dal punto di vista emotivo mettendo in crisi le sue certezze e intenzioni, che erano autentiche e non motivate dalla scoperta della sua gravidanza.

Cosa ne pensa?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

sembra che l'interruzione spontanea della gravidanza corrisponda ad una interruzione del Vostro progetto...

Mi dispiace per la perdita del bambino.
E forse ancor più per l'indebolimento del rapporto.

Le consiglierei di evitare di proseguire nel progetto fidando unicamente sulle Sue forze: potrebbe trovarsi da sola.

Fermatevi, verificate.

Se non ce la fare da soli,
fatevi aiutare da una nostra Collega di persona.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
dopo
Utente
Utente
Quando mi sono accorta delle perdite ero con lui. Mi ha portata al pronto soccorso ginecologico dove è stata fatta la diagnosi di aborto e consigliato il raschiamento per il giorno seguente. Lui era presente alla visita.Era sconvolto. Poi siamo ritornati in auto: non mi sono fermata subito in ospedale, avevo bisogno di prendere qualche pigiama. Ha dato un pugno sul cruscotto con rabbia. Gli ho detto che in quel momento avrei voluto il suo sostegno e non che se la prendesse col mondo. Poi a casa sua dove ho raccolto un po' di cose ( a volte mi fermo a dormire a casa sua quindi ho a disposizione indumenti e altro ) mi ha chiesto che avevo combinato, se avevo fatto sforzi o cose del genere. Mi ha fatto sentire colpevole. Mi ha riaccompagnato in ospedale. Mi è stato vicino tutto il tempo che poteva, ben oltre l orario delle visite. Abbiamo affrontato più volte l argomento, cercando spiegazioni, sono ancora in attesa dell esame istologico e della cartella clinica . A volte lo accuso che nel periodo della gravidanza mi ha fatto fare troppi chilometri in auto per andare da lui la sera, che non ha saputo dare il giusto peso al mio stato, ad esempio il giorno dell aborto ( tre domeniche fa) sarei dovuta andare a trovare la madre in ospedale con lui, facendo 240 km e tardi la sera. Per me è stato un periodo di forte stress:lavoro, insegno alla scuola primaria, preparativi per il matrimonio e sua mamma in ospedale. Credo che comunque sarebbe andata male, cosa che ho ripetuto pure a lui diverse volte, ma di certo non mi ha alleviato la fatica, magari lasciandomi riposare a casa dei miei qualche sera in più invece che chiedermi di andare da lui la sera, ritirandomi dopo le 23.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Quindi mi suggerisce un aiuto psicologico per elaborare la duplice perdita.
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Sì.
La aiuterebbe certamente.
Bimbo perso, crisi di coppia, mamma in ospedale... c'è di che essere aiutati...

Cari saluti.
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La rabbia e la ricerca di una causa per quello che è successo sono comprensibili, ma vi stanno molto probabilmente allontanando.

Indubbiamente un sostegno psicologico in questo momento le sarebbe molto utile, se non indispensabile, considerando che si sente sotto accusa e che non si sta concedendo il tempo necessario per riprendersi.<

A questo proposito vorrei sottolineare quanto ha scritto:

"nel periodo della gravidanza mi ha fatto fare troppi chilometri in auto per andare da lui la sera"

"certo non mi ha alleviato la fatica, magari lasciandomi riposare a casa dei miei qualche sera in più invece che chiedermi di andare da lui la sera, ritirandomi dopo le 23"

perché dalle sue parole sembra che lui sia la persona che decide tutto nella coppia, come se lei non potesse avere una propria opinione e mettere in pratica quello che ritiene essere meglio per sé stessa.

Lui "le ha fatto fare" troppi chilometri, lui "non l'ha lasciata" a casa a riposare e così via, ma in tutto questo qual è il suo ruolo?
Direi che sarebbe importante parlare anche di questo, prima di sposarvi, e sarebbe importante che lei riflettesse su una sua possibile tendenza alla passività o a cercare un uomo che non la tratti alla pari.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Credo che lui si stia allontanando. Cerca di spostare l attenzione su altro, preferisce parlare solo del suo lavoro, del suo rapporto di figlio unico con la madre anziana.eppure tra due mesi dovremmo sposarci...dovremmo essere un fermento di buoni propositi, speranzosi...lui si lamenta di continuo. Non lo capisco: la madre si è ripresa dall intervento ed è di nuovo autonoma, anzi di più ,e si sta organizzando già per il mare, lui ha firmato il contratto a tempo indeterminato che desiderava da una vita. Io cerco di portare avanti l organizzazione del matrimonio ma di fronte alle continue incomprensioni procedo a singhiozzo. Mi accusa di non capirlo ...che devo capire? Che devo lasciarlo?
[#8]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
"... Io cerco di portare avanti l organizzazione del matrimonio ma di fronte alle continue incomprensioni procedo a singhiozzo. ..."

Non so se sia un comportamento vicente quello di portare avanti da sola l'organizzazione del matrimonio.. Lo ritengo assai rischioso per la Vostra coppia, presente e futura.

Ma, d'altra parte, La abbiamo già orientata verso una psicologa di persona.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"lui si lamenta di continuo. Non lo capisco: la madre si è ripresa dall intervento ed è di nuovo autonoma, anzi di più ,e si sta organizzando già per il mare, lui ha firmato il contratto a tempo indeterminato che desiderava da una vita"

Francamente da quanto ci dice sembra che purtroppo non ci sia molto da capire: lei sta proseguendo in solitaria, come niente fosse, mentre lui - che ha già risolto i problemi che adduceva come scuse per lasciare che si occupasse lei di tutto - continua a non esserci.

E' altamente probabile che non abbia il coraggio di dirle che non vuole più sposarsi e che si comporti in maniera infantile, cercando di indisporla e di far dire a lei che non vuole più sposarsi e consegnandole quindi la responsabilità di prendere questa decisione.

In accordo con la d.ssa Brunialti non posso che ribadire la necessità di un sostegno psicologico: lei è in lutto per la perdita del bambino e probabilmente non vuole rendersi conto del fatto che anche il suo fidanzato, da quanto ci dice, non c'è più.

Umanamente è più che comprensibile che lei sia sotto shock per la fine di un progetto familiare che solo un mese fa si stava delineando e concretizzando senza apparenti ostacoli e che non abbia la lucidità necessaria per inquadrare quello che sta succedendo e reagire.

Non prosegua ancora come niente fosse nei preparativi del matrimonio, ma si faccia dare una mano da uno psicologo a fare chiarezza dentro di sè.
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