Chi era con me si è molto preoccupato e mi sento molto in colpa per questo

Non so neanche perché mi ritrovo a scrivere qui. Ho perso la capacità di gioire anche per le piccole cose, ho perso l'appetito e la speranza. Mi sento schiacciata dalle possibili conseguenze di un errore professionale che è possibile mi venga contestato. Mi vergogno dell'errore commesso e ho grandi difficoltà a parlare dell'argomento. Purtroppo in questi giorni ho avuto un crollo che ha peggiorato la situazione: chi era con me si è molto preoccupato e mi sento molto in colpa per questo. Non voglio recare sofferenza a nessuno. Ho la sensazione chiara di non farcela e vengo assalita da un angoscia che è quasi fisica: mi opprime il petto. Seguono crisi di pianto inconsolabili ed insonnia. So che dovrò affrontare un grande problema è che sarò una enorme delusione per colleghi amici ed i miei cari. Mi sembra tutto già scritto ed insormontabile. Non nascondo di essermi spaventata di alcuni pensieri fatti, ma al contempo non vedo altre vie d'uscita. Sto male fisicamente: mal di testa e un ronzio continuo. Circa un mese fa mi è stata diagnosticata una pitiriasi rosea di Gilbert. Non voglio generare preoccupazioni eccessive nei miei cari, consapevole che possa essere solo un momento di grande sconforto. Scusatemi, forse questa non può definirsi neanche un consulto.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
No no. È un consulto eccome

Più che depressione (ovvero non volontà di fare)
Trapelano:
-Timore dell'errore;
-timore del giudizio degli altri;
- senso di colpa

In più: "So che dovrò affrontare un grande problema è che sarò una enorme delusione per colleghi amici ed i miei cari. Mi sembra tutto già scritto ed insormontabile." QUESTA È ANSIA. ansia che lei non riesce a gestire e che col tempo, potrebbe (sottolineo potrebbe) evolvere in stato depressivo.

quindi, sei lei concorda, meglio intervenire ora avvalendosi dell'aiuto specialistico di un/una Collega Psicologo Psicoterapeuta.

Probabilmente (ma questo sarà valutato eventualmente in sede specialistica) ci sarà da lavorare sulla difficoltà di gestione dell'ansia.

qui www.psy.it potrà rintracciare il o la collega a lei più congeniale geograficamente ed emotivamente.

si metta all'opera già da domani mattina!
Il bocca al lupo

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per avere risposto così velocemente. È vero, ho timore di tutto, la paura delle conseguenze mi terrorizza e mi spaventa affrontare tutto da sola. Ma non la annoio ulteriormente: mi rivolgerò ad un terapista della mia città quanto prima. Grazie ancora
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Lieto di esserle stato d'aiuto.

E si ricordi che si può sempre cambiare, imparando a cambiare il modo di guardare e pensare alle cose e agli eventi che ci circondano nella quotidianità ;)

Mille auguri!
[#4]
dopo
Utente
Utente
Il giorno dopo la sua gentile risposta ho fissato un appuntamento con una psicoterapeuta. Non mi sono mai presentata, non riesco a trovare il coraggio. Ma non riesco a trovare vie d'uscita. Non voglio che i miei cari stiano male per me, ma al contempo ho tanto bisogno di sfogarmi, di un abbraccio, di appoggio. Ho commesso un errore che mi fa vergognare tanto e che mi spaventa e che temo non avere le forze di affrontare. Sono stanca tanto stanca. Vorrei solo potere essere serena. Lho di nuovo annoiata, mi scusi.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"L'ansia è come una sedia a dondolo. Sei sempre in movimento ma non avanzi di un passo". Cit. Jodi Picault.

Questa (penso) sia una frase che spiega quello che le sta succedendo.

"Non mi sono mai presentata, non riesco a trovare il coraggio." Se il timore del giudizio dell'altro è molto imponente, accade che le persone possano prendere appuntamenti e non presentarsi in seduta. Proprio perché si teme il confronto con l'altro che SÌ PENSA possa essere giudicante.

Dall'altro lato però lei dice:
- " al contempo ho tanto bisogno di sfogarmi, di un abbraccio, di appoggio"
- "Vorrei solo potere essere serena"

Ora il mio suggerimento è questo: prenda un foglio bianco, lo divida in due con una riga disegnata e scriva da un lato ciò che la frena e le fa evitare di accedere alla terapia, e dall'altro perché potrebbe tornarle utile accedere alla terapia. Poi conti i pro e i contro di tutto e ci rifletta.

resto in ascolto...

saluti cari
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ps: una domanda

L'emozione che sente di avvertire maggiormente, con più intensità e frequenza, in questo periodo è: ansia o tristezza?
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dopo
Utente
Utente
Non ho timore del giudizio dello psicoterapeuta, ho timore del giudizio dei cari e dei miei colleghi per via del mio errore, mi fa stare male deluderli e ne ho vergogna, tanta. Cerco di mascherare il mio stato perché non posso crollare (avrei voglia solo di questo) e far preoccupare la mia famiglia che già ne ha passate tante e ha sempre contato sul mio appoggio. Provo molta ansia, ma mi attanaglia la tristezza perché vedo tutto come già segnato e non voglia di affrontare questa situazione. Lei è davvero molto gentile, la ringrazio di cuore
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Cerco di mascherare il mio stato perché non posso crollare"

Se continuerà a procrastinare di andare in psicoterapia, i suoi malesseri ansiosi e la "tristezza che la attanaglia",
si incrementeranno notevolmente e allora si che "crollerà". Quindi:

quello su cui la invito caldamente a riflettere è pensare:
- meglio immaginare un futuro catastrofico? che non è certo e non è scritto da nessuna parte che sia così e avvenga quello che teme...

-O è preferibile evitare un crollo psicologico?
che arriverà (questo si) se non inizia a prendersi cura di sé...
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