38 anni single

Buongiorno, vi scrivo per avere un vostro parere in merito alla mia situazione. Ho quasi 38 anni e non ho quasi mai avuto una ragazza. Dico quasi perché ritengo quasi nulla una relazione durata quasi 3 mesi. Da adolescente ero molto timido e soffrivo per le tante esperienze sessuali avute dai miei coetanei (tanto che per sbloccarmi andai con una donna a pagamento). Da allora solo una storia a 30 anni arrivata molto vicino al sesso ma bloccata prima per decisione di lei). Questa la situazione sul piano affettivo con l'altro sesso. Nel contempo ho fatto molto altro. Laureato a pieni voti, specializzato, sempre lavorato e ora, da un anno, con posto fisso. Nel tempo ho cercato altre relazioni ma sono sempre rimaste nel campo platonico, mai andate al di là di un'amicizia. Ho viaggiato molto in giro per il mondo e mi ritengo persona con molti interessi (e normale sul piano fisico). Finalmente negli ultimi mesi sono riuscito anche a rendermi indipendente sul piano economico comprandò casa e vi abito da circa 3 mesi. Da circa un mese mi si è acutizzato però il problema che mi porto da sempre, la paura di restare da solo e di non poter sperimentare quelle sensazioni legate al sesso e all'amore che vedo nei miei coetanei. Ho deciso di cercare di frequentare corsi a cui tenevo da tempo e lo farò quanto prima. Quello che vi volevo chiedere è questo: a volte non so se il mio sentimento di solitudine (ma forse anche di invidia) nasca per una insoddisfazione interna o più per un sentimento di dovere nei confronti della società, per "essere come gli altri". Perché in effetti, quando non penso alla cosa, io sono felice. E ho sempre creduto di poter trovare una compagna (ma adesso l'età mi pesa un poco). Spero la situazione cambi, come mi dicono gli amici ora ho tutto quello che mi dovrebbe dare ancor più sicurezza. Ma a volte mi vergogno un po' con i coetanei quando sento racconti di esperienze e io non riesco a "partecipare"...ho un po' paura di essere preso in giro, lo ammetto... Se avete qualche consiglio da darmi sarò lieto di leggerlo, grazie per l'ascolto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

è probabile che lei non sia stato cresciuto da genitori che hanno sostenuto la sua autostima e che la sua (immagino) conseguente tendenza a paragonarsi agli altri, percependoli fin dall'adolescenza come migliori di lei, abbia bloccato la sua possibilità di sviluppare anche il lato sessuale/relazionale della sua personalità, mentre da altri punti di vista si è realizzato e ha accumulato esperienza e riconoscimenti.

A questa sua domanda non è possibile rispondere:

"a volte non so se il mio sentimento di solitudine (ma forse anche di invidia) nasca per una insoddisfazione interna o più per un sentimento di dovere nei confronti della società, per "essere come gli altri"

perchè non la conosciamo, ma in linea di massima mi sentirei di dirle che questo suo sentimento di inferiorità e diversità può anche allontanarla dal legittimo desiderio di avere una compagna e magari di creare una famiglia, facendole dubitare del fatto che sia davvero qualcosa che vorrebbe per sè stesso e per il suo futuro.

La sua età non è di per sè un problema, visto che oggi si formano coppie in qualsiasi fase della vita e che l'esperienza è qualcosa che si recupera: pensarla così e ritenersi cioè "troppo vecchio" per trovare una donna può essere un'altra modalità che lei attua inconsapevolmente per giustificare la difficoltà che incontra nel creare un legame di coppia stabile.

Tutto considerato quindi potrebbe essersi in fondo rassegnato e individuare tanti motivi per i quali "non può" trovare una compagna, compreso il dubbio sul fatto che le interessi davvero trovarla.

Se anche le persone che le sono vicine sottolineano la sua insicurezza, dicendole che i traguardi raggiunti potrebbero contribuire a farla sentire più sicuro, significa che è piuttosto palese che non crede in sè stesso e che è molto sfiduciato riguardo al futuro.
Con questo tipo di atteggiamento, pur non volendolo, potrebbe allontanare ancora di più le donne, perciò è importante che lavori sulla sua autostima mettendo da parte il confronto con gli altri e occupandosi semplicemente di sè stesso.

Per farlo è importante che si affidi ad un mio collega che la possa seguire in questo processo di cambiamento.
E' normale che andando a vivere per conto suo provi delle ansie riguardo al rischio di restare solo per sempre ed è bene che si attivi perchè questo dubbio non assuma maggiore intensità e non si concretizzi in una realtà che lei non desidera.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it