Depressione e psicosi
Buongiorno,
vorrei un consiglio sul percorso di psicoterapia che sarebbe meglio intraprendere nel mio caso.
Sono passato da varie diagnosi (nevrosi depressiva con attacchi d'ansia, disturbo schizoaffettivo, disturbo di personalità schizotipico), dato che i disturbi psichici di cui soffro si sono evoluti nel tempo e hanno assunto via via diverse sfaccettature, passando dall'ansia alla depressione, alla psicosi (de-realizzazione, pensiero magico e allucinazioni uditive, in particolare).
A livello farmacologico sono in cura con sertralina e olanzapina (dosi basse). Con l'olanzapina i sintomi psicotici sono spariti, ma il problema principale è la mia chiusura sociale - vita sociale assente - e il fatto di non riuscire a stabilire legami duraturi e significativi con gli altri (tra l'altro non ho mai avuto una ragazza).
Non ho particolari problemi a relazionarmi con le persone, quanto ad approfondire la conoscenza.
Ho solo il lavoro (almeno quello), ma fare tutti i giorni casa-lavoro/lavoro-casa direi che non è la massima aspirazione di vita.
Inutile dire che i pensieri di suicidio (con qualche ideazione) si affacciano di continuo, ossessionandomi la mente.
Sono seguito al CPS di competenza della mia città, ma mi rendo conto di aver bisogno della psicoterapia per poter dialogare, provando a cambiare le mie idee e convinzioni errate. La specialista del CPS mi ha detto che probabilmente dovrò prendere questi farmaci per sempre, ma vorrei cercare di toglierli ottenendo una qualità di vita migliore.
Secondo voi che TIPO di psicoterapia dovrei seguire? Quella di tipo sistemico-relazionale e cognitivo-comportamentale fatta anni fa non era servita a molto, il dato di fatto è che a distanza di tempo sono peggiorato, anziché migliorare (ammetto anche di averla interrotta volontariamente non vedendo particolari benefici). Forse la psicoanalisi o l'ipnosi potrebbero adattarsi meglio al mio quadro psichico?
Attendo riscontro e vi ringrazio in anticipo
Cordialità
vorrei un consiglio sul percorso di psicoterapia che sarebbe meglio intraprendere nel mio caso.
Sono passato da varie diagnosi (nevrosi depressiva con attacchi d'ansia, disturbo schizoaffettivo, disturbo di personalità schizotipico), dato che i disturbi psichici di cui soffro si sono evoluti nel tempo e hanno assunto via via diverse sfaccettature, passando dall'ansia alla depressione, alla psicosi (de-realizzazione, pensiero magico e allucinazioni uditive, in particolare).
A livello farmacologico sono in cura con sertralina e olanzapina (dosi basse). Con l'olanzapina i sintomi psicotici sono spariti, ma il problema principale è la mia chiusura sociale - vita sociale assente - e il fatto di non riuscire a stabilire legami duraturi e significativi con gli altri (tra l'altro non ho mai avuto una ragazza).
Non ho particolari problemi a relazionarmi con le persone, quanto ad approfondire la conoscenza.
Ho solo il lavoro (almeno quello), ma fare tutti i giorni casa-lavoro/lavoro-casa direi che non è la massima aspirazione di vita.
Inutile dire che i pensieri di suicidio (con qualche ideazione) si affacciano di continuo, ossessionandomi la mente.
Sono seguito al CPS di competenza della mia città, ma mi rendo conto di aver bisogno della psicoterapia per poter dialogare, provando a cambiare le mie idee e convinzioni errate. La specialista del CPS mi ha detto che probabilmente dovrò prendere questi farmaci per sempre, ma vorrei cercare di toglierli ottenendo una qualità di vita migliore.
Secondo voi che TIPO di psicoterapia dovrei seguire? Quella di tipo sistemico-relazionale e cognitivo-comportamentale fatta anni fa non era servita a molto, il dato di fatto è che a distanza di tempo sono peggiorato, anziché migliorare (ammetto anche di averla interrotta volontariamente non vedendo particolari benefici). Forse la psicoanalisi o l'ipnosi potrebbero adattarsi meglio al mio quadro psichico?
Attendo riscontro e vi ringrazio in anticipo
Cordialità
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro
Psicologo
12.5k 233 114
Gentile Utente,
probabilmente il trattamento ottimale per lei sarà composto da una parte farmacologica e da una psicoterapeutica.
Se con il tempo il quadro migliorasse a sufficienza potrà diminuire le dosi dei farmaci, ma solo su indicazione dello psichiatra curante.
Visto che ha già effettuato una Terapia Cognitivo-Comportamentale e una Sistemico-Relazionale senza benefici penso che la sua idea di cambiare orientamento sia sensata.
Le suggerirei un percorso di tipo psicodinamico/psicoanalitico, più che l'ipnosi, soprattutto se nei trattamenti precedenti non ha avuto modo di individuare e lavorare sulle cause della sua sintomatologia.
Mi aggiorni quando vuole,
le faccio tanti auguri
probabilmente il trattamento ottimale per lei sarà composto da una parte farmacologica e da una psicoterapeutica.
Se con il tempo il quadro migliorasse a sufficienza potrà diminuire le dosi dei farmaci, ma solo su indicazione dello psichiatra curante.
Visto che ha già effettuato una Terapia Cognitivo-Comportamentale e una Sistemico-Relazionale senza benefici penso che la sua idea di cambiare orientamento sia sensata.
Le suggerirei un percorso di tipo psicodinamico/psicoanalitico, più che l'ipnosi, soprattutto se nei trattamenti precedenti non ha avuto modo di individuare e lavorare sulle cause della sua sintomatologia.
Mi aggiorni quando vuole,
le faccio tanti auguri
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
dopo
Ex utente
Ho un'altra domanda: una volta individuate le eventuali cause della mia sintomatologia (che, come da lei suggerito, potrebbero meglio emergere con un trattamento psicodinamico/psicoanalitico) l'ipnosi potrebbe rivelarsi uno strumento utile?
Conosco una persona che ha avuto disturbi simili ai miei e dopo delle sedute di ipnosi mi ha detto di essersi sentita molto meglio.
Cordialità
Conosco una persona che ha avuto disturbi simili ai miei e dopo delle sedute di ipnosi mi ha detto di essersi sentita molto meglio.
Cordialità
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro
Psicologo
12.5k 233 114
In linea teorica non si può escludere che alcun tipo di terapia sarebbe utile.
La psicoterapia di gruppo potrebbe esserle probabilmente utile se effettuata parallelamente ad un percorso individuale, che di solito i partecipanti al gruppo effettuano in separata sede.
Per quanto riguarda l'ipnosi, se iniziasse un trattamento di stampo psicoanalitico non avrebbe senso prenderla ancora in considerazione.
Se dopo due trattenimenti focalizzati essenzialmente sul sintomo vuole passare ad un percorso più "approfondito" deve sapere che la psicoterapia ipnotica non fa parte di questa tipologia di terapie.
La psicoterapia di gruppo potrebbe esserle probabilmente utile se effettuata parallelamente ad un percorso individuale, che di solito i partecipanti al gruppo effettuano in separata sede.
Per quanto riguarda l'ipnosi, se iniziasse un trattamento di stampo psicoanalitico non avrebbe senso prenderla ancora in considerazione.
Se dopo due trattenimenti focalizzati essenzialmente sul sintomo vuole passare ad un percorso più "approfondito" deve sapere che la psicoterapia ipnotica non fa parte di questa tipologia di terapie.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 31/08/2017.
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